consigli su scuola interpreti Thread poster: chiara2110
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Ciao a tutti, mi sono da poco laureata in lingue e letterature straniere (triennale) a Bergamo e lavoro da un anno in un import export. Purtroppo il livello di preparazione linguistica che ho raggiunto in Università non mi ha soddisfatto per niente, molta teoria e poca, anzi pochissima pratica... so che probabilmente penserete che se uno vuole approfondire le possibilità in Università non mancano, ma ho sempre lavorato e ad un certo punto la priorità non so come è diventata pas... See more Ciao a tutti, mi sono da poco laureata in lingue e letterature straniere (triennale) a Bergamo e lavoro da un anno in un import export. Purtroppo il livello di preparazione linguistica che ho raggiunto in Università non mi ha soddisfatto per niente, molta teoria e poca, anzi pochissima pratica... so che probabilmente penserete che se uno vuole approfondire le possibilità in Università non mancano, ma ho sempre lavorato e ad un certo punto la priorità non so come è diventata passare più esami possibili (anche perché la maggior parte sono assolutamente inutili ai fini lavorativi - vedi storia della filosofia, storia contemporanea, geografia dello sviluppo!!!) e non imparare davvero la lingua. Ho quindi deciso di non proseguire con la specialistica ma sto pensando di investire piuttosto in un corso di specializzazione per interpreti e traduttori presso la Scuola interpreti di Brescia, che mi permette tra l'altro di continuare a lavorare full time, cosa che fa bene sia al portafogli che al curriculum, e di concentrare tutte le mie energie sulla lingua, che poi è la cosa che mi interessa e serve davvero. Si tratta però di una decisione importante, sono indecisa ed ho bisogno del consiglio di qualcuno che ne sappia un po' più di me. La mia domanda è: qualcuno ha frequentato questa scuola? Lati positivi e negativi? La consigliereste? Avreste alternative da consigliarmi? Vi ringrazio infinitamente per la vostra attenzione, Chiara ▲ Collapse | | |
Paola Dossan Italy Local time: 15:58 English to Italian + ...
Ciao Chiara, conosco il tuo problema, quindi mi piacerebbe aiutarti. Non conosco la scuola di Brescia e nemmeno nessuno che l'abbia frequentata, ma posso proporti una valida alternativa su Milano, dove insegno. Se vuoi puoi contattarmi in privato tramite la mia pagina proz e ti posso raccontare molto di più... Vedi tu! In bocca al lupo e a presto. Paola | | |
First, decide! | Aug 28, 2008 |
Ciao Chiara, esistono tanti livelli di conoscenza e tante finalità d'uso delle lingue. E' ovvio che se voglio interpretare o tradurre non mi iscrivo a lingue e letterature, ma alla Scuola di Interpreti e Traduttori (personalmente conosco quella di Forlì, ma non quella di Brescia). La laurea in lingue ti prepara soprattutto alla cultura del Paese straniero (storia, letteratura, geografia) che teoricamente si dovrebbe conoscere anche per tradurre e interpretare correttamente, ma fon... See more Ciao Chiara, esistono tanti livelli di conoscenza e tante finalità d'uso delle lingue. E' ovvio che se voglio interpretare o tradurre non mi iscrivo a lingue e letterature, ma alla Scuola di Interpreti e Traduttori (personalmente conosco quella di Forlì, ma non quella di Brescia). La laurea in lingue ti prepara soprattutto alla cultura del Paese straniero (storia, letteratura, geografia) che teoricamente si dovrebbe conoscere anche per tradurre e interpretare correttamente, ma fondamentalmente è finalizzata all'insegnamento. La Scuola di Interpreti e Traduttori invece prepara in modo specifico solo alla produzione dei testi orali e scritti da/in lingua straniera, ma non sulla cultura in generale. E' un percorso diverso. In ogni caso, tre anni sono troppo pochi non solo a livello pratico ma anche teorico. Ti consiglio di decidere prima di tutto quali sono i tuoi obiettivi (insegnare, interpretare, tradurre, fare trattative, avere contatti con mercati esteri ecc.) e a quale livello aspiri (un conto è aspirare alla ditta di import-export, un altro alla professione libera, un altro ancora è aspirare a consolati, ambasciate ecc., perché la preparazione è via via sempre più impegnativa e continua). Poi, la scelta della scuola/corso ecc. verrà di conseguenza. Ciao, Daniela ▲ Collapse | | |
Daniela Gigante wrote: La laurea in lingue ti prepara soprattutto alla cultura del Paese straniero (storia, letteratura, geografia) che teoricamente si dovrebbe conoscere anche per tradurre e interpretare correttamente, ma fondamentalmente è finalizzata all'insegnamento. Credo che siano giuste le tue riflessioni, ma personalmente non credo che la laurea in lingue prepari per l'insegnamento. Probabilmente può essere utile a chi intraprende la professione di traduttore per l'editoria, anche se ora credo che le specializzazioni siano diverse, magari più mirate. Comunque sono d'accordo che 3 anni sono in tutti i casi pochi per avere delle buone basi. | |
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Conciliare lavoro e studio? | Aug 29, 2008 |
Ciao, per aiutarti nella tua scelta io vorrei fare un paio di considerazioni di tipo pratico. Non conosco l'Università di Brescia (io ho studiato a Forlì), quindi non posso dirti quale preparazione possa darti, posso però assicurarti che conciliare lo studio con un lavoro full-time non è facile...se non impossibile. La cosa è fattibile se le materie di studio sono prettamente teoriche (filosofia, storia ecc.), ma proprio perché un'università come quella per traduttori ed inter... See more Ciao, per aiutarti nella tua scelta io vorrei fare un paio di considerazioni di tipo pratico. Non conosco l'Università di Brescia (io ho studiato a Forlì), quindi non posso dirti quale preparazione possa darti, posso però assicurarti che conciliare lo studio con un lavoro full-time non è facile...se non impossibile. La cosa è fattibile se le materie di studio sono prettamente teoriche (filosofia, storia ecc.), ma proprio perché un'università come quella per traduttori ed interpreti deve darti una preparazione specifica e "pratica", non è possibile pensare di studiare a casa la sera...su un libro. L'università per interpreti e traduttori richiede frequenza, studio a casa e soprattutto tante ore di pratica. L'impegno è quotidiano e dovrebbe essere il più regolare possibile (soprattutto nei primi mesi, non è consigliato smettere di tradurre o interpretare anche solo per una settimana!) A questo punto la scelta è proprio tra lavoro e studio. Io ho lavorato durante tutto il mio percorso universitario, ma si trattava di un lavoro "del fine settimana" e che mi impegnava a tempo pieno solo nei mesi estivi. Spero di averti chiarito un po' le idee.... Ilaria ▲ Collapse | | |
chiarimenti... | Aug 29, 2008 |
Innanzitutto grazie a tutte per la vostra attenzione, credo però ci sia bisogno di alcuni chiarimenti... 1) so benissimo che tre anni di università non avrebbero mai potuto permettermi di apprendere perfettamente due lingue, nessuno ha la bacchetta magica, l'apprendimento è frutto di studio e fatica. Quando dico che sono rimasta delusa intendo che, per quanto mi riguarda, in quei tre anni non ho avuto la possibilità di concentrarmi davvero sull'apprendimento delle lingue, compli... See more Innanzitutto grazie a tutte per la vostra attenzione, credo però ci sia bisogno di alcuni chiarimenti... 1) so benissimo che tre anni di università non avrebbero mai potuto permettermi di apprendere perfettamente due lingue, nessuno ha la bacchetta magica, l'apprendimento è frutto di studio e fatica. Quando dico che sono rimasta delusa intendo che, per quanto mi riguarda, in quei tre anni non ho avuto la possibilità di concentrarmi davvero sull'apprendimento delle lingue, complici molti esami inutili (che comunque occupano tempo ed energie), ed anche il fatto che gli iscritti a lingue (soprattutto per inglese) siano un'infinità e sia impossibile un vero rapporto con i professori/madrelingua. 2) per rispondere a Daniela, quello a cui aspiro non è il lavoro d'ufficio. Mi piacerebbe molto fare la traduttrice, leggo moltissimo, anche in lingua originale, e scrivo da quando ero bambina. Molto probabilmente ho completamente sbagliato iscrivendomi a lingue dopo il liceo, ma venivo da uno scientifico informatico e avevo paura che non sarei mai riuscita a cavarmela buttandomi subito sull'università per interpreti e traduttori, in più non avevo la possibilità famigliare ed economica per allontanarmi da casa e lingue era molto vicina. Mi sembrava un buon compromesso. 3) conciliare lavoro e studio... beh avessi potuto evitarlo, l'avrei fatto di certo. Purtroppo non avevo alternative ed ho lavorato come te, Ilaria, nel fine settimana fin dalle superiori, per poi passare ad impieghi part-time nei centri commerciali... poi l'anno scorso mi è capitata questa opportunità in un import export vicino casa... e vi giuro che non mi sembrava vero di poter finalmente mettere in pratica un po' di quello che avevo studiato... una soddisfazione impagabile. 4) la scuola per la quale ho chiesto consiglio non è un'università, bensì una scuola privata, serale che mi permetterebbe di continuare a lavorare ed approfondire le tecniche di traduzione ed interpretariato, in un gruppo molto ristretto (3-5 persone) e con insegnante madrelingua. Mi sembra che però in questo forum nessuno l'abbia frequentata, sicuramente è ad un livello più basso rispetto alla preparazione universitaria, dalla quale mi sembra provenga la maggior parte di voi. Non importa, grazie comunque per i vostri consigli, di cui farò tesoro, spero di poter arrivare un giorno ad esercitare, come voi, questa affascinante professione. Ad allora, Chiara ▲ Collapse | | |