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Domande da una traduttrice inacidita ;)
Thread poster: Giuseppina Gatta, MA (Hons)
alessandra nespoli
alessandra nespoli  Identity Verified
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Chiarimento... Nov 21, 2008

Intervengo, in merito all'ordine (idea che non condivido per le stesse ragioni di milena), per chiedere un chiarimento a chi, invece, vorrebbe la creazione di un ordine.

C'è un aspetto che non capisco: passi nel caso di traduzioni asseverate o delle traduzioni editoriali, o nei casi in cui, per qualsivoglia motivo, compaia la dicitura 'tradotto da...', ma negli altri casi e soprattutto nel caso di incarichi per conto di agenzie (dove è l'agenzia a essere responsabile nei confronti
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Intervengo, in merito all'ordine (idea che non condivido per le stesse ragioni di milena), per chiedere un chiarimento a chi, invece, vorrebbe la creazione di un ordine.

C'è un aspetto che non capisco: passi nel caso di traduzioni asseverate o delle traduzioni editoriali, o nei casi in cui, per qualsivoglia motivo, compaia la dicitura 'tradotto da...', ma negli altri casi e soprattutto nel caso di incarichi per conto di agenzie (dove è l'agenzia a essere responsabile nei confronti di terzi della qualità della traduzione, il traduttore al max risponde all'agenzia), in che modo un ordine rappresenterebbe una garanzia di tariffa eque?

Non è polemica la mia, semplicemente davvero non capisco questa posizione quando riferita ai lavori per conto di agenzie. In che modo un ordine, potrebbe impedire all'agenzia di rivolgersi a non appartenenti all'ordine per farsi fare il lavoro a tariffe più basse? Magari avendo in sede un solo appartenente all'ordine che si prende la briga di firmare la traduzione...

Ciao e buon lavoro a tutti
Ale

[Modificato alle 2008-11-21 11:12 GMT]
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Carmen Copilau
Carmen Copilau  Identity Verified
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c'è già un albo dei traduttori Nov 21, 2008

Milena Bosco wrote:

Cara Carmen, in poche parole:

1) Stabilire con rigidità numero di cartelle e tariffa minima non risolve alcun problema. La maggior parte dei traduttori che lavorano a tariffe "stracciate" non è in Italia ma in Cina, India (dove udite udite ci sono sempre più "traduttori" verso l'Italiano). Quindi, come affermato nel mio post, solo i "deboli" che lavorano a tariffe stracciate in Italia avrebbero interesse ad "alzare" il prezzo ottenendo che le agenzie si rivolgano altrove.

2) Innanzitutto il professionista definisce se stesso. L'italietta provinciale è quella che pensa che alzando il tariffario le agenzie si rassegneranno e pagheranno di più. Siamo in un "mondo", non nell'Italia del "posto fisso".

3) Quali sarebbero queste leggi in Germania, Svizzera e Francia? Io sinceramente non ne ho mai sentito parlare dai miei amici e colleghi.

4) Si sta parlando di togliere il valore legale al titolo di studio in Italia, il che implicherà che anche in molte altre professioni ci saranno "test". Che la nostra sia una formula vincente per assicurare un po’ di qualità e combattere il clientelismo? (conoscendo l'Italia un albo è la certezza che chi ha il "calcio nel....." sarà avvantaggiato, come sempre).

5) La concorrenza è nella qualità. L'agenzia di cui parli dà al traduttore rumeno la traduzione perché gli costa meno, ed a te la revisione, dandoti una "sola", perché tiene alla qualità. Sta a te accettare o meno, oppure alzare le tariffe per la revisione. Non credo che l'ordine abbia la libertà di chiamare l'agenzia e dirle: " Senta sig. tal dei tali, non si azzardi ad andare in Romania, lei DEVE dare la traduzione ad un professionista italiano, alle tariffe che le indichiamo noi. Se così non fa e si affida al traduttore rumeno, i traduttori italiani sciopereranno." Il sig tal dei tali si farebbe tale risata....E poi di sicuro andrebbe all'estero in Romania per la traduzione e negli Stati Uniti per la revisione.

6) Essere forti vuol dire avere competenze, esperienza, capacità commerciali e di marketing e saper scegliere. L’esperienza mi ha insegnato che non esiste “LA” tariffa, ma che questa deve necessariamente variare in base ad una miriade di fattori che sarebbe troppo lungo spiegare.

7) Vi invito a leggere il post del nostro (a mio parere validissimo) collega Alessandro Marchesello, http://www.proz.com/forum/italian/121087-acta:_è_ora_di_farsi_sentire.html . Come vedrete ci sono altre vie, che non siano quella dell’albo.

La libera concorrenza non è anarchia. Essa viene percepita come tale da chi ha difficoltà a navigare questo mare, spesso in tempesta. Bisogna essere professionali, e soprattutto avere un buon istinto commerciale. Tanta umiltà non guasta, in aggiunta a tutto.
Forse più che di un albo i traduttori avrebbero bisogno di approfondire le logiche commerciali.

Buon lavoro,
Milena


Credo che si faccia un po’ di confusione tra l’albo e l’ordine. Un albo dei traduttori esiste ma, come dicevo prima, si accede senza esame. Ti sembrerà strano però, credo che l’albo dei traduttori sia l’unico con accesso senza esame. Forse tu riuscirai anche a capire il perché e magari sarai così gentile a spiegarlo anche a me. Normalmente l’albo ti dà l’opportunità di eseguire delle perizie in quanto esperto in materia e fare le asseverazioni. Ebbene, se tu esegui una perizia, il pagamento verrà fatto in base alle vacazioni e non ad una tabella come per gli altri professionisti e sei nelle mani di un giudice che può decidere tranquillamente di non pagarti quello che hai richiesto (richiesta fatta in seguito ad un calcolo molto semplice, il nr. dei giorni concessi moltiplicato per le classiche 4 vacazioni raddoppiate) perché secondo la sua opinione non si lavora di sabato e di domenica e magari neanche il venerdì e che non occorre raddoppiare in quanto mancava l’urgenza (se però, ti azzardi a chiedere una proroga, te la negano in quanto loro hanno bisogno URGENTE del tuo lavoro per poter portare avanti il processo). Forse tu adesso riuscirai di nuovo a capire come mai quando viene richiesta una perizia ad un medico iscritto all’albo dei periti, egli viene pagato in base ad una tabella pubblicata mentre il traduttore anche lui iscritto all’albo dei periti, viene pagato in base a dei calcoli che non si capiscono?
Per quanto concerna l’asseverazione, per un breve periodo alla volontaria giurisdizione c’era l’avviso in cui si specificava che per fare l’asseverazione bisognava allegare anche la fotocopia del permesso di soggiorno (???)
Tu affermi che chi lavora a tariffe stracciate non vive in Italia. Non è poi tanto vero. Mi sono fatta un sito e ho aderito al programma di google Adsense. Proprio all’inizio quando non avevo capito molto bene come funzionava, sono andata a vedere le pubblicità che faceva google sul mio sito. Riderai ma, sulla mia pagina di traduttrice dal e verso il romeno c’era la pubblicità di un’altra traduttrice da e verso il romeno, che vive in Italia e che nel suo messaggio pubblicitario indicava la tariffa di 5 euro a pagina (neanche a cartella).
Attendo un’altra tua lezione di marketing e strategie di mercato.
Ciao!
Carmen


 
Roberta Anderson
Roberta Anderson  Identity Verified
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Restare in tema, pls! Nov 21, 2008

Vi posso gentilmente ricordare di restare in tema?

L'argomento iniziale parlava di revisioni e frustrazioni. Chiedo quindi di attenersi a questo argomento. Per parlare di ordini, albi, tariffe ecc. si possono riprendere precedenti thread su questi argomenti o iniziarne altri.

Grazie mille per la collaborazione

Roberta


 
Francesca Sfulcini
Francesca Sfulcini
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Lo stile nei testi discorsivi Nov 21, 2008

Stefano Incerti wrote:

Ho controllato accuratamente il testo che mi è stato restituito ma sinceramente le correzioni che mi sono state contestate riguardavano semplicemente la sostituzione di alcune mie espressioni o termini con sinonimi.

La mia impressione è stata quella di non essermi trovato di fronte ad errori: stile, grammatica, traduzione ma semplicemente mi è sembrato che il revisore volesse fare buona figura con l'agenzia trovando errori ingiustificati.

Essendo un testo di natura giornalistica la traduzione in questo caso non è univoca i termini utilizzati variano in funzione dello stile dello scrivente, l'importante è che il messaggio restituito sia corretto.
Non credo che sostituire " minor peso " con " leggerezza " possa essere considerato un errore.
Oppure " forti costi " con " alti costi "
Dopo aver fatto presente all'agenzia che gli errori contestati non potevano essere considerati errori ma semplicemente "modi di dire differenti" e che è impossibile che due persone di fronte lo stesso testo scelgano gli stessi vocaboli a meno che non siano telepatici, nella nota del revisore che mi è stata girata dall'agenzia tutti gli errori contestati sono stati definiti come: " in questo testo non suona bene " che mi sembra molto diverso da un ERRORE!


Ciao Stefano,
ovviamente non intendo affatto pronunciarmi in merito alla qualità della tua prova, vorrei solo fare una considerazione di carattere generale su quanto dici. A seconda della tipologia del testo, un revisore darà più importanza alla valutazione di un aspetto piuttosto che di un altro, ferma restando ovviamente la conformità del testo a livello grammaticale, sintattico, di completezza e interpretazione, elementi da cui una buona traduzione non può prescindere. Se ci si trova di fronte a un manuale o a un contratto, naturalmente sarà importante utilizzare una terminologia e un registro appropriati e che questi siano mantenuti in tutta la traduzione. Se ci si trova, invece, di fronte a un testo giornalistico, è chiaro che il discorso cambia. In questo caso usare il sinonimo giusto, il più accattivamente possibile, è fondamentale. Non basta che tu non abbia fatto errori, è importante che tu sia riuscito a rendere il testo in italiano in modo convincente e scorrevole. E anche in questo caso, per questa tipologia di testi in cui lo stile è un fattore deciso nella valutazione, il tuo potere arriva fino a un certo punto perché la percezione dello stile di un testo, a parte casi estremi, è soggettiva: forse un altro revisore avrebbe considerato la tua un'ottima traduzione da ogni punto di vista


 
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