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Thread poster: FrancescoP
FrancescoP
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Jul 19, 2003



[Edited at 2003-08-29 15:55]


 
Claudio Nasso
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Dipende dal contratto Jul 19, 2003

FRANCESCO PUGLIANO wrote:

È vero che i traduttori che lavorano per le case editrici italiane sono costretti a cedere gratuitamente i diritti d'autore se vogliono lavorare?

Mi piacerebbe conoscere il parere di chi si occupa di traduzioni letterarie.

/quote]

Non mi risulta in questi termini così costrittivi come li poni.

La mia esperienza più che ventennale si è rivolta quasi globalmente verso gli editori e non mi è mai stato proposto nulla di simile. Mi spiego: dipende dal contratto che si sottoscrive. In genere viene proposto un compenso per cui viene richiesta la cessione dei diritti, ma questo non è un obbligo (almeno non lo è stato mai nel mio caso).

In ogni caso dipende che testo letterario/artistico/tecnico si deve tradurre. La scelta di come gestire le royalties (e quindi il compenso), almeno nel mio caso, è sempre stata una sorta di accordo fra gentiluomini. Per un volume particolare ho deciso di farmi riconoscere le royalties mentre per altri ho venduto la traduzione come semplice e puro servizio, rinunciando a qualsiasi pretesa su royalties future.

In ogni caso nessuno mi ha mai imposto niente con la forza ma mi hanno sempre sottoposto una bozza di contratto che stava a me accettare o meno.

Come dicevo, è una questione di scelta del traduttore. Ho tradotto decine di volumi di informatica, con una vita media di 6-8 mesi, dovuta al proliferare di nuove release o sottorelease dello stesso software e, in questo caso, ho rinunciato ad accampare richieste di tipo royalties (non avrebbe avuto senso; preferivo che mi venisse assegnata la traduzione del nuovo manuale).

Lo stesso dicasi anche per tutti i cataloghi d'arte legati ad eventi artistici finalizzati (e sto parlando di cataloghi di mostra) che ho tradotto e redatto. Anche in questo caso, secondo me non ha senso giocare sulle royalites in quanto. finita la mostra (a meno che non si tratti di un'itinerante che si sviluppa su più anni [ma questo è un caso relativamente raro]), la "vita" del catalogo si limita alle biblioteche o agli studiosi di settore (e non sono centinaia di migliaia).

Non ho una grande esperienza nel campo prettamente narrativo/letterario, ma anche in questo caso ho sempre trovato una possibilità di colloquio e mai un'imposizione.

Claudio


[Edited at 2003-07-19 19:10]


 
Lorenzo Lilli
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i miei 2 cents Jul 19, 2003

premesso che non ho un'esperienza ventennale, parlo di quanto ho fatto con due case editrici (saggistica): con il contratto più che vendere i diritti alla casa editrice li cedo per vent'anni, dopodiché tornano miei e, se interessano a qualcuno, li posso cedere al migliore offerente. Come fa notare Claudio, per la maggior parte dei libri il problema non si pone: cioè sono pochissimi quelli che vengono ripubblicati dopo vent'anni, e probabilmente anche dopo cinque o dieci. Magari in rete trovi ... See more
premesso che non ho un'esperienza ventennale, parlo di quanto ho fatto con due case editrici (saggistica): con il contratto più che vendere i diritti alla casa editrice li cedo per vent'anni, dopodiché tornano miei e, se interessano a qualcuno, li posso cedere al migliore offerente. Come fa notare Claudio, per la maggior parte dei libri il problema non si pone: cioè sono pochissimi quelli che vengono ripubblicati dopo vent'anni, e probabilmente anche dopo cinque o dieci. Magari in rete trovi qualche modello di contratto di questo tipo.Collapse


 
FrancescoP
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Accordo tra gentiluomini o ricatto? Jul 19, 2003



[Edited at 2003-08-29 15:55]


 
Luca Tutino
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Un grande editore di Torino Jul 19, 2003

Ho tradotto di recente un piccolo saggio per un grande editore di Torino, e mi pare che il contratto proposto non fosse affatto una bozza (senza considerare che in questo particolare caso me l'hanno mandato dopo la consegna...): si tratta di contratti preconfezionati nei dettagli. E la cessione dei diritti sembrava scontata.

Eppure, quando commissionavo per la PolyGram inviavo contrattini preconfezionati, ma se il traduttore si metteva a discutere sui diritti cercavo di andargli inc
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Ho tradotto di recente un piccolo saggio per un grande editore di Torino, e mi pare che il contratto proposto non fosse affatto una bozza (senza considerare che in questo particolare caso me l'hanno mandato dopo la consegna...): si tratta di contratti preconfezionati nei dettagli. E la cessione dei diritti sembrava scontata.

Eppure, quando commissionavo per la PolyGram inviavo contrattini preconfezionati, ma se il traduttore si metteva a discutere sui diritti cercavo di andargli incontro - e nei primi tempi ci riuscivo, più tardi no - causa "company policy".


[Edited at 2003-07-19 22:20]
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Valentina Pecchiar
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Lista traduttori letterari Jul 19, 2003

Prova a dare un'occhiata a http://www.biblit.it

Se ricordo bene ci sono anche un paio di modelli di contratti standard per traduzioni letterarie. E la questione delle royalties è stata oggetto di un thread di recente.

Per quanto riguarda la mia esperienza (due case editrici, una piccolina e l'altra grossa, saggistica) i contratti che ho firmato prevedevano sempre la cessione dei diritti pe
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Prova a dare un'occhiata a http://www.biblit.it

Se ricordo bene ci sono anche un paio di modelli di contratti standard per traduzioni letterarie. E la questione delle royalties è stata oggetto di un thread di recente.

Per quanto riguarda la mia esperienza (due case editrici, una piccolina e l'altra grossa, saggistica) i contratti che ho firmato prevedevano sempre la cessione dei diritti per 20 anni e un compenso a stralcio per il lavoro di traduzione.

Non so dirti come funziona nell'editoriale.
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Claudio Nasso
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Anche questo è vero Jul 20, 2003

Lorenzo Lilli wrote:

n il contratto più che vendere i diritti alla casa editrice li cedo per vent'anni, dopodiché tornano miei e, se interessano a qualcuno, li posso cedere al migliore offerente. [...]
[/quote]

Certo, questa è la prassi consolidata e adottata dalla maggior parte degli editori. Ma come dici giustamente più che una vendita si tratta di cessione dei diritti per un periodo di tempo concordato, ovvero si rinuncia allo sfruttamento delle royalies riservandosi il diritto di rientrane in possesso dopo tale periodo.

La volta che ho deciso di lavorare "a royalties" (e sto parlando di un editore primario) il compenso della traduzione è stato definito con un acconto delle stesse all'ordine e, in seguito, come percentuale sul prezzo di copertina fino a esaurimento scorte e su eventuali ristampe con un resoconto annuale davvero dettagliato e puntuale.

Comunque, come dicevo, secondo me le royalties hanno un senso solo per volumi la cui "vita" non è limitata da eventi di "morte" contingenti.

Claudio


 
Maurizio Spagnuolo
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Se ricordo bene... Jul 20, 2003

l'attività di traduzione è disciplinata da una legge del 1940 o 1941 che prevede i diritti d'autore per il traduttore.

C'è però un comma della serie ", salvo diverso accordo," che consente alle case editrici di pagare una tantum la traduzione come accade normalmente.

Magari c'è qualche collega che può dirci qualcosa di più?

Saluti,

Maurizio


 
Raffaella Cornacchini
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contatta l'AIE Jul 21, 2003

L'AIE è l'Associazione Italiana Editori con sede in Via delle Erbe 2. Pur essendo l'associazione di categoria degli editori (e quindi della controparte cattiva, nel tuo caso), hanno i formulari standard di contrattualistica in materia editoriale anche per quanto riguarda persone diverse dagli autori (ad es. fotografi e traduttori).
Da una parte vedrai stabiliti con grande chiarezza i tuoi doveri, ma con pari chiarezza vedrai scritti pure i tuoi diritti nel rispetto della legge sul diritto
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L'AIE è l'Associazione Italiana Editori con sede in Via delle Erbe 2. Pur essendo l'associazione di categoria degli editori (e quindi della controparte cattiva, nel tuo caso), hanno i formulari standard di contrattualistica in materia editoriale anche per quanto riguarda persone diverse dagli autori (ad es. fotografi e traduttori).
Da una parte vedrai stabiliti con grande chiarezza i tuoi doveri, ma con pari chiarezza vedrai scritti pure i tuoi diritti nel rispetto della legge sul diritto d'autore che è del 1941. Se trovo nel mio archivio personale qualcosa in più vedo di mandartelo (perché io il contratto standard da qualche parte ce lo dovrei avere, ma siccome sono in-house non è che mi serva tanto...)
raffa1
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Giovanni Guarnieri MITI, MIL
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nel mio caso... Jul 21, 2003

quando ho tradotto Strindberg per la Mondadori, il contratto prevedeva la cessione dei diritti d'autore per 25 anni, dopodiché questi ritornano al traduttore che li può nuovamente cedere (a pagamento) in caso di ristampa del volume.

HTH

G


 
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Interessante Jul 21, 2003



[Edited at 2003-08-29 15:55]


 
Sabina Moscatelli
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Anch'io ho la stessa esperienza Jul 21, 2003

di Lorenzo e di Giovanni. Ho tradotto parecchi saggi, cedendo i diritti della traduzione per 20 anni. Allo scadere di tale periodo torneranno miei.

sabina


 
Lorenzo Lilli
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in ogni caso... Jul 21, 2003

... con le royalties non mi sarei arricchito, credo che i pochi libri che ho tradotto non li abbia letti nessuno al massimo i miei familiari. Come diceva Claudio bisogna vedere quanto poi venderà il libro.

 
Giuseppina Gatta, MA (Hons)
Giuseppina Gatta, MA (Hons)
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Stessa esperienza Jul 22, 2003

Ho anch'io le vostre stesse esperienze. Ho tradotto vari generi per l'editoria, nessuno mi ha mai pagato o riconosciuto qualcosa per i diritti d'autore, certi neanche sapevano che esistesse questa legge e ho dovuto dirglielo io...(era un'agenzia in tal caso)...
Tra l'altro, in teoria, secondo la legge, dovrebbero essere riconosciuti i diritti d'autore, se ho ben capito, anche per la traduzione dei siti, ma qui andiamo proprio nella fantascienza (visto com'e' indietro il diritto in relazion
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Ho anch'io le vostre stesse esperienze. Ho tradotto vari generi per l'editoria, nessuno mi ha mai pagato o riconosciuto qualcosa per i diritti d'autore, certi neanche sapevano che esistesse questa legge e ho dovuto dirglielo io...(era un'agenzia in tal caso)...
Tra l'altro, in teoria, secondo la legge, dovrebbero essere riconosciuti i diritti d'autore, se ho ben capito, anche per la traduzione dei siti, ma qui andiamo proprio nella fantascienza (visto com'e' indietro il diritto in relazione a cio' che avviene nel mondo virtuale).
E poi, campa traduttore che il diritto scade...fra venti-venticinque anni chi se ne ricorda piu' e chissa' se campiamo ancora
Giusi
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Brialex
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editoria Jul 31, 2003

Buon giorno a tutti, questo è il primo forum a cui partecipo, per quanto riguarda l\'argomento, per esperienza diretta sia come traduttore che come pubblicista, il problema dei diritti d\'autore è molto sentito, e spesso (se non adirittura sempre) è prassi comune, trovare un accordo \"a metà strada\", 12 anni di royaltes vengono \"brutalmente\" barattate con un maggior compenso.

 
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