Simon Turner:
Ti hanno detto che chiunque con un computer e la conoscenza di una lingua straniera può iniziare a tradurre sull'Internet?
Hanno fatto bene a dirtelo, perché è vero. Qualche anno fa, ero "chiunque", avevo un computer in prestito e pure la conoscenza di una lingua straniera, ed quindi eccomi qua, pochi anni dopo, traduttore di professione come tanti altri.
Ho ancora molta strada da fare ma, avendo fatto la mia prima traduzione oltre 25 anni fa, ed essendo libero professionista da quasi dieci, non mi classifico più come un
"novellino".
Non avevo e non ho nessuna qualifica formale ma neanche questo è stato un problema per me: avevo imparato qualcosa della traduzione nei vari lavori che avevo svolto da dipendente in Italia e mi e' bastata questa esperienza come base.
Tu avrai, immagino, una qualche qualifica da una scuola di lingue o di traduzione o forse anche una laurea nel nostro campo.
E' una base per iniziare. Una base ci deve essere, per forza, ma se ti manca, te ne puoi creare una.
Il problema sorge quando il buonsenso ti dirà, prima ancora che te lo dice l'agenzia:
''come faccio a lavorare come traduttore se non ho esperienza? E
come faccio ad avere esperienza se non ho lavorato?" Bravo, sei sulla buona strada a capire che non sono solo il compiuta e la lingua straniera che ti porteranno alla gloria.
Non basta neanche essere "chiunque", perché devi avere un qualche tipo di base. Di sicuro devi saper leggere e in molti casi
devi anche saper scrivere. Ci vuole una certa dose di determinazione a superare tutti i vari ostacoli e, più che altro, ci vuole la consapevolezza che la strada sarà difficile e lunga.
Se la strada sarà lunga (e lo sarà, ma non per questo non vale la pena
affrontarla) la prima cosa da fare è assicurarti una qualche forma di sostentamento: io avevo la liquidazione ma si potrebbe anche avere papà, moglie, marito, eredità... Non vivrai di traduzione all'inizio, quindi copriti le spalle prima di andare avanti.
Direi che vale la pena pensare in che direzione vuoi andare: non dico di andarci ma almeno pensarci. Vuoi fare il legale, la medicina, l'arte, i bulloni?
Io, per esempio, volevo tradurre arte e storia dell'arte e sono andato avanti per anni prima di trovare un solo cliente nel mondo dell'arte, ma poi un giorno ne ho trovato uno, e due anni dopo ne avevo finché volevo, semplicemente perché tutti si conoscono nel mondo dell'arte.
Funziona così: l'importante è avere un'idea della direzione in cui uno vuole andare e
tenere sempre conto di questo - ogni volta che si prende una decisione, ogni volta che si parla con un cliente o anche con un'agenzia.
Nel frattempo, impara a fare tutto il resto che, ti assicuro, ti servirà come esperienza.
Anche se lavorerai nel campo del turismo, ti troverai a dover gestire problemi legali, ci saranno problemi impianti elettrici e di riscaldamento, ci saranno riferimenti storici e a vari aspetti della salute e tutto il resto - quindi non pensare "non compro il Gould Champo perché non voglio fare medicina...". Qualunque sia il settore nel quali deciderai di
specializzarti, avrai tutto una serie di problemi che potranno riguardare ogni campo immaginabile, quindi il periodo che passerai con le agenzie a fare un po' di tutto sarà essenziale.
E va anche detto che a seconda della
combinazione linguistica, del settore e della tua capacità di venderti bene
ai clienti diretti, potresti anche trovare che andrai avanti con le agenzie per tantissimo tempo.
Prima di entrare sul mercato delle traduzioni, la prima cosa da fare è
scoprire com'è fatto.
Se non hai problemi con l'inglese, vai sul sito della
ITI (
www.iti.org.uk), prova a scrivere "how to become a translator", senza virgolette, su Google, guarda i siti dell'AITI (
www.aiti.org) e dell'ANITI (
www.aniti.it), fai un giro approfondito del sito di Biblit (
www.biblit.it), che è ricco di spunti anche per chi non intende dedicarsi al letterario, vai sul tariffometro (
www.tariffometro.it), che ti darà un'idea delle tariffe in Italia e un'approssimazione per l'estero, vai sul sito di Langit (
http://list.cineca.it/archives/langit.html), scarica l'help di Google (
www.google.it) e Altavista e impara a memoria come si fa a fare una ricerca.
Prendi il tempo che ci vuole, incolla le pagine interessanti sul tuo computer - non puoi pensare di capire tutto subito: conviene tenere qualcosa da rileggere in futuro quando avrai un'idea migliore di come stanno le cose).
Iscriviti a Langit o Biblit o a tutte e due. Da qui verrai a sapere di L-2,
it-en, fr-it, le liste tedesche, russe o quello che ti interessa.
Su queste liste, comportati come ti comporteresti in pubblico:
segui alla lettera le regole di comportamento, sii gentile, non essere invadente, aiuta se puoi.
Se fai una domanda, fai tutte le tue ricerche prima, in modo che sia una domanda sensata.
Stamattina un mio cliente mi ha chiesto di dargli i nomi di qualche traduttore per un lavoro semi-tecnico per una combinazione
linguistica non mia. Due nomi mi sono venuti subito in mente ma non potevano
accettare il lavoro, quindi ho scrollato giù per i messaggi Langit, cercando di ricordare le combinazioni di tutti (ecco un buon motivo per mettere i tuoi dati in fondo ai tuoi messaggi ma nota che quando i collegamenti erano più lenti, la netiquette voleva che la firma non andasse oltre le quattro righe e ancora oggi ha senso: bastano nome, cognome, telefono (per le donne forse no, vedete voi), combinazione linguistica, pagina web e basta - possono chiamarti o scriverti a casa se vogliono sapere il tuo numero di fax, di IVA o di scarpe), scartando tutti coloro che non danno l'impressione di avere un approccio professionale (solo la mia impressione, chiaramente, ma è difficile considerare come professionali coloro che non sono in grado di rispettare i colleghi e le regole) e ho trovato due persone: gente che
risponde bene, non fa mai domande inutili, non abusa mai della lista. Ho passato questi nomi al mio cliente e presumo che uno di loro otterrà il lavoro.
Qui, invece, ti stai avvicinando al tuo primo lavoro: quando vedi arrivare una domanda in lista, attaccati a Google, ai tuoi dizionari, al telefono, e risolvi il problema (anche in privato se vedi che qualcuno ha già risposto prima di te): in questo modo imparerai a fare le ricerche e comincerai a crearti i tuoi glossari... Non mi dilungherò sulla questione dei glossari,
ma ti dico solo questo: i glossari di un traduttore sono la sua esperienza in forma tangibile. Non puoi farne a meno e se tu intendi davvero puntare in alto, devi avere ogni dato lì quando ti serve.
Personalmente uso Search&Replace (
www.funduc.com ma ci sono altri simili come
www.dtsearch.com e
www.isysdev.com) per cercare ogni cosa sul mio computer - dizionari, glossari monolingue, riferimenti vari) - ma ti servirà comunque anche
Eurodicautom (
http://europa.eu.int/eurodicautom) e tanti altri dizionari/glossari online.
Per trovarli, guarda la pagina dei dizionari/glossari di Biblit oppure, per avere dei collegamenti indiretti(come i siti dei colleghi Farrell, Muzzi, Pieri...) vai alla pagina Lynx del tariffometro. Dai loro siti, spazierai il mondo intero delle traduzioni.
Cerca di capire qualcosa dei sistemi di traduzione assistita (CAT): un modo
per fare questo è quello di scrivere "DejaVu Trados Wordfast Transit" su
Google, senza le virgolette, e vedrai che ci sono più siti che spiegano la differenza. Personalmente uso DejaVu e mi trovo molto bene.
Ora vedo che stai contribuendo in modo utile a qualche lista, stai creando i
tuoi glossari, sai tutto delle tariffe, delle cartelle, di come fare le ricerche...
L'unica cosa che ti manca è uno straccio di lavoro.
E ti avevano detto che chiunque con un compiuta e una qualche nozione di una lingua straniera può fare il traduttore?
Hanno detto bene, perché chiunque con
tutte queste cose, e con un minimo di base, e con la buona volontà, la professionalità, e la voglia di imparare e di puntare all'eccellenza (brutto questo termine, per quanto sia di moda, ma in un certo senso non è sbagliato...) può farcela. Garantito.
Certo, ti troverai a passare la notte a ricopiare dizionari, a passare 10 ore su una sola pagina che ti paga meno di niente, ma diventerai professionista come tanti altri prima di te. E vedrai che vale la pena.
Qui non ci sono solo "anziani inaciditi" e "novellini sprovveduti" come forse hanno voluto far pensare alcune generalizzazioni in lista: c'è una marea di gente che la pensa in modo diverso - personalmente credo da sempre che sia giustificata qualsiasi domanda, come credo sia giustificata sempre
il diritto di non rispondere.
Credo anche, però, che una domanda formulata
bene abbia più probabilità di ottenere una risposta. Quindi non puntare sulla generosità degli altri senza offrire niente in cambio: in quanto "tariffometraio" ricevo tanti messaggi che mi chiedono "
come faccio a diventare traduttore?" e "
quanto devo chiedere per la traduzione di una pagina di medicina?" e queste domande mi spiazzano sempre:
hai già trovato il Tariffometro e poi mi chiedi di fare un lavoro supplementare perché non hai la pazienza di consultare il sito, senza dirmi di che lingua stai
parlando, se è per un cliente diretto o un'agenzia, in quale nazione, quanto è lunga la tua "pagina"?
Tendo ad essere buonista per natura e quindi
rispondo sempre, ma la ragione mi dice che potrei anche rispondere in tutt'altro modo.
Quando dico di "offrire qualcosa in cambio", voglio dire anche solo raccontare qualcosa di te.
Chi sei?
Perché uno avrebbe interesse a risponderti?
Perché sei simpatico?
Racconti barzellette?
Hai la mamma in ospedale?
Sii almeno umano con gli altri e vedrai che loro saranno umani con te.
Se ti presenti da anonimo, non sorprenderti se ti trattano da anonimo.
Giusto o ingiusto che sia. Scusa la parentesi.
Guarda le pagine web di altri traduttori (fai solo una media, perché i traduttori generalmente fanno piuttosto pena nella promozione di loro stessi) e poi creati anche tu un sito Internet (da
www.aruba.it pago solo 25 euro l'anno per il mio - il costo di una pagina di traduzione, davvero non è molto).
Anche se non hai molto da dire, puoi metterci il tuo CV e, quando dai il tuo biglietto da visita basta dire che possono vedere il curriculum sul sito indicato. Fai domanda per entrare in AITI o ANITI (io non sono socio di niente ma credo che possano essere utili), fatti fare un biglietto da visita (non strafare con i dettagli) ma ricordati che è sempre meglio _prendere_ biglietti da visita che darli: se tu li prendi, decidi tu se chiamare o meno - se lo prende il tuo interlocutore sarà lui a decidere se cestinare subito o fra un anno.
Pensaci.
Poi creati un buon CV. Ci sarebbero tante cose da dire su questo argomento ma, per risparmiare spazio, mi limiterò a questo: vai su Google e, nella lingua che ti interessa, digiti così "Come scrivere un curriculum" senza le virgolette. Capirai dalle risposte tutto quello che devi sapere per scrivere un buon CV.
Cerca di capire cosa vogliono i tuoi potenziali clienti e ricordati sempre che la verità assoluta e totale è l'unica cosa che paga.
Se sei novellino, non spacciarti per altro: se io cerco un professionista affermato, non ti considererò, ma il giorno in cui cercherò un novellino (ed è chiaro che i novellini servono, eccome, in certi ambienti che non richiedono altissima qualità, dato che costano meno) avrei ogni motivo per chiamare te.
Aggiusti le tue tariffe a seconda delle tue reali capacità: "fame" sul tariffometro (che è il nome della colonna che prima si chiamava "minimo accettabile") va anche bene se sei agli inizi, ma se tu riesci a
metterti d'accordo con un professionista affermato, potresti anche offrire tariffe medio-alte e dare la differenza a lui per una sua revisione.
In questo modo avresti l'aiuto dell'esperto e non avrai problemi ad alzare le tariffe poi.
Perché chiamerò te e non qualcun'altro? Perché avrò visto dalle liste che ti
comporti in modo professionale, vedrò dal tuo CV e dalle tariffe che sei potenzialmente la persona giusta, vedrò dal tuo sito che sei intelligente, interessante o almeno plausibile per il mio lavoro.
Come fanno altri, chiedo spesso ai colleghi di suggerirmi un nome e il prossimo (beh, forse quello dopo...) potrebbe essere il tuo... Bisogna inviare CV alle agenzie e agli editori? Direi di sì, ma una telefonata a volte funziona meglio...
Conosci qualcuno che ha l'abbonamento "flat" al telefono? Vedi se puoi andare a casa sua a passare una giornata a chiamare agenzie.
Normalmente il periodo di più lavoro va da fine maggio a fine luglio, e dal 20 luglio fino al 5 agosto (come a volte sotto Natale) tutte le agenzie diventano disperatissime.
Quello è il periodo dell'anno in cui sono più propensi a prenderti senza tante storie.
Più o meno, ci sono tre principali tipi di agenzie: quelle (spesso medio-grandi) che a volte puntano al ribasso (quindi bassissime
tariffe per il traduttore, spesso senza revisione, prezzi bassi al cliente finale, che tende ad essere un cliente grande), quelle che puntano alla qualità (prezzi altini, non altissimi, ma un buon livello di
professionalità, revisioni spesso accurate, gestite da persone molto serie, che spesso non diventano ricchissime), e quelle incapaci (prezzi medi ai clienti, qualche controllo per i primi lavori, niente per quelli successivi, poche capacità di rapporti con i clienti, rapporti incostanti con i traduttori).
Per i primi devi produrre testo e basta - generalmente nessuno si occuperà tanto della qualità, nonostante le urla che ogni tanto ti arriveranno d'ufficio con lo scopo di tenerti sveglio: con queste ti conviene lavorare bene per poter farti le ossa e imparare il mestiere.
Con i secondi puoi instaurare un buon rapporto di forza, che piacerà a loro, tra
l'altro, ma probabilmente non ti porterà tantissimo lavoro. Con gli ultimi, ricordati solo di controllare i pagamenti...
Comunque, siamo arrivati al tuo primo lavoro con un'agenzia.
Su questo lavoro non dirò niente, perché so benissimo che impiegherai tutta la notte a
fare le tue ricerche, a chiedere a tuo fratello, amico, madre... Lo farai al
meglio e non dormirai fino all'alba.
Il secondo lavoro sarà uguale, quindi
vediamo cosa succede quando arrivi al terzo, quarto, ottavo. Ti rilassi, ti
rendi conto che l'agenzia non ti controlla più e che quindi se quel "facing" è un "paramento" o una "guarnizione" o una "placcatura" o un "riporto" non
ha poi tanta importanza... Tanto, nessuno legge queste cose, spetta all'agenzia metterle a posto, come faccio a sapere cos'è se questi non sanno nemmeno scrivere in inglese?
E invece no, se tu adotti questo atteggiamento, rimarrai sempre al punto di partenza e non verrai mai notato dall'agenzia - se ti andrà bene 9 volte, alla decima qualcuno noterà e tu non sarai più il traduttore di riferimento.
Non te lo diranno mai, ma stranamente avrai meno lavoro, o solo i lavori pagati di meno. E' vero che è solo quando ti vorrai
staccare da loro che capirai veramente il tuo valore per loro, ma questo non è un motivo per non dare loro il meglio di te stesso: in questo modo loro sfruttano la tua bravura e il tuo impegno ma tu, per imparare il mestiere, sfrutti anche il fatto di lavorare nell'ambiente sottopagato ma tutto sommato protetto dell'agenzia.
Quindi ci vuole un po' più di un computer e qualche nozione di un'altra lingua ma non è impossibile - l'abbiamo fatto un po' tutti e ti assicuro che i "vecchi" che conosco io non sono dei supereroi - sono solo persone
professionali, serie, disposte a investire soldi (i primi 100 dizionari / grammatiche / libri di stile ecc. ti costeranno forse 2500 euro o anche di più, il computer e connessi forse 3500) e tempo (a non finire).
Non c'è bisogno di avere santi in cielo - basta la pazienza, l'impegno e la voglia di insistere. Se non hai niente da fare, dì al tuo giornalaio che cerchi nuovi clienti - non sarebbe la prima volta che un giornalaio trova del lavoro per un traduttore - impara a fare le macro su Word, leggi i filoni più interessanti sulle liste, leggi i libri di stile e di grammatica, impara a creare i database su Office per gestire i clienti che non hai
ancora, metti insieme in modo comprensibile tutti i glossari che vengono segnalati in lista e altrove (vai a vedere
www.lexicool.com e scarica tutto
quello che trovi), se ti iscrivi all'AITI o all'ANITI, fai qualcosa tu per loro senza pensare che loro debbano fare qualcosa per te: se tu aiuti l'associazione, diventi visibile - e una persona visibile giustamente viene ricordata.
Una persona invisibile non esiste proprio.
Ma poi vedrai che un giorno, contrariamente a quello che io stesso ti dico, ti pioverà davvero il lavoro dal cielo.
Bisogna insistere, essere sempre professionali (a differenza di me, purtroppo, che spesso faccio errori), avere pazienza, diventare esperti nel proprio settore e anche nei settori degli altri, lavorare sempre al meglio anche quando non c'è giustificazione economica.
Abbi fiducia in te stesso, punta in alto e, più che ogni altra cosa,
non mollare mai!