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Nuova arrivata, aspirante traduttrice
Thread poster: Laura Tosi
Yajaira Pirela
Yajaira Pirela  Identity Verified
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un altro parere... Nov 17, 2009

Gaetano, condivido pienamente la tua posizione, ma mi trova pienamente d’accordo anche Francesca sul fatto della “Cultura” particolare che a un Traduttore non può sfuggire, ma aggiungo che deve esserci anche molta predisposizione per le lingue e la scrittura. Io, appartengo alla generazione dei quarantenni per cui niente scuola interpreti solo facoltà di lingue e letteratura. Poca cosa? Io non penso e il tempo mi ha dato ragione. Un laureato in facoltà umanistiche personalmente non cr... See more
Gaetano, condivido pienamente la tua posizione, ma mi trova pienamente d’accordo anche Francesca sul fatto della “Cultura” particolare che a un Traduttore non può sfuggire, ma aggiungo che deve esserci anche molta predisposizione per le lingue e la scrittura. Io, appartengo alla generazione dei quarantenni per cui niente scuola interpreti solo facoltà di lingue e letteratura. Poca cosa? Io non penso e il tempo mi ha dato ragione. Un laureato in facoltà umanistiche personalmente non credo che fatichi di più a ingranare nel mondo delle traduzioni, anche perche i primi passi in traduzione li ha fatti con latino e greco. Studiare e portare ai tempi attuali un brano del 1500 non è anche quello tradurre? Certamente con altri metodi, ma sicuramente s’un piano molto più vasto. Se studi un autore non studi anche il suo tempo, il movimento letterario, la lingua in cui scrive? Certamente studi e analizzi il periodo in cui è vissuto, il movimento letterario cui apparteneva o si colloca nonché gli accadimenti politici dell’epoca in cui ha scritto, e cosi infine arrivi al testo scritto, e se conosci l’autore sei a metà dell’opera, il resto è farina del tuo sacco, ho sai tradurre o no, o sai scrivere e hai talento o no. Lo stesso vale per testi tecnici se conosci la lingua (ovviamente bene) e la materia.

Saluti.
Yaji
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Riccardo Schiaffino
Riccardo Schiaffino  Identity Verified
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Sulla cultura credo tutti saranno d'accordo Nov 17, 2009

Tutti d'accordo sull'importanza della cultura, ma (e qui prendo una posizione forse speculare rispetto a Gaetano), ci sono molte vie per arrivarci. Bene frequentare facoltà umanistiche, ma anche, e soprattutto, vale l'importanza delle letture fatte prima, durante e dopo l'università, la qualità degli insegnanti alle elementari, medie e superiori, la curiosità che ti spinge a leggere l'enciclopedia da bamino preferendola ai giornaletti di Topolino, i genitori che ti raccontavano le storie del... See more
Tutti d'accordo sull'importanza della cultura, ma (e qui prendo una posizione forse speculare rispetto a Gaetano), ci sono molte vie per arrivarci. Bene frequentare facoltà umanistiche, ma anche, e soprattutto, vale l'importanza delle letture fatte prima, durante e dopo l'università, la qualità degli insegnanti alle elementari, medie e superiori, la curiosità che ti spinge a leggere l'enciclopedia da bamino preferendola ai giornaletti di Topolino, i genitori che ti raccontavano le storie dell'Iliade e dell'Odissea fin da piccolo, l'abitudine e l'amore per i libri (nota dolente di troppi italiani, anche tra molti di quelli che hanno studiato), il saper pensare in maniera critica ed analitica, la capacità di vedere la debolezza di certe argomentazioni (anche quando siamo noi a sostenerle). Soprattutto, il sapere di non sapere.Collapse


 
Gaetano Silvestri Campagnano
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Concordo in pieno Nov 17, 2009

Riccardo Schiaffino wrote:

Tutti d'accordo sull'importanza della cultura, ma (e qui prendo una posizione forse speculare rispetto a Gaetano), ci sono molte vie per arrivarci. Bene frequentare facoltà umanistiche, ma anche, e soprattutto, vale l'importanza delle letture fatte prima, durante e dopo l'università, la qualità degli insegnanti alle elementari, medie e superiori, la curiosità che ti spinge a leggere l'enciclopedia da bamino preferendola ai giornaletti di Topolino, i genitori che ti raccontavano le storie dell'Iliade e dell'Odissea fin da piccolo, l'abitudine e l'amore per i libri (nota dolente di troppi italiani, anche tra molti di quelli che hanno studiato), il saper pensare in maniera critica ed analitica, la capacità di vedere la debolezza di certe argomentazioni (anche quando siamo noi a sostenerle). Soprattutto, il sapere di non sapere.


Ciao Riccardo

Perché, su questo aspetto, i nostri punti di vista dovrebbero essere speculari? Anzi, come dici tu stesso, sull'importanza della cultura, compresa quella extra- e pre-universitaria, credo che siamo proprio tutti d'accordo. E qui, infatti, stavolta cito il tuo intervento integralmente, perché lo condivido in pieno.

Probabilmente, nonostante l'ampiezza dei miei messaggi precedenti, dove ho sottolineato gli aspetti positivi degli studi umanistici, non ho avuto modo di puntualizzare anche l'utilità estrema della cultura che si acquisisce anche al di fuori e prima degli studi universitari, persino prima o al di fuori delle scuole superiori, come hai accennato tu stesso. Anzi, forse non ho ricordato di sottolinearlo, ma quando parlavo di conoscenze che a me tornano utili quando traduco, mi riferivo non solo ai miei studi universitari, ma anche a quelle del mio periodo pre-universitario, comprese quelle accumulate con delle letture extra-scolastiche. Anzi, queste conoscenze, che coincidono con il periodo scolastico, ed anche e, forse soprattutto, esterne alla scuola, sono in genere quelle più solide, che si imprimono maggiormente nella mente di un ragazzo e che formano la vera e propria "base" su cui si costruirà poi la sua formazione culturale successiva.

Concludo poi aggiungendo soltanto che, come avevo pure accennato brevemente in alcuni dei post precedenti, e come mi sembra che avessi convenuto anche tu, che concordo in pieno anche con chi ha sottolineato che la capacità di tradurre viene anche da un talento e da una predisposizione naturali, che pure hanno un ruolo importantissimo insieme alla formazione e all'esperienza.

Ciao,

Gaetano


[Modificato alle 2009-11-17 17:08 GMT]


 
Riccardo Schiaffino
Riccardo Schiaffino  Identity Verified
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Perché speculari Nov 17, 2009

Speculari nel senso che tu dici si arriva alla traduzione per molte vie, l'importante è arrivarci, e io dico che si arriva alla cultura per molte vie, l'importante è arrivarci.

Forse "speculari" non è la parola giusta - magari meglio "paralleli"?

[Edited at 2009-11-17 23:36 GMT]


 
Francesca Pesce
Francesca Pesce  Identity Verified
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Forse siamo d'accordo in questo forum, ma .... Nov 17, 2009

Riccardo Schiaffino wrote:

Tutti d'accordo sull'importanza della cultura, ma (e qui prendo una posizione forse speculare rispetto a Gaetano), ci sono molte vie per arrivarci. Bene frequentare facoltà umanistiche, ma anche, e soprattutto, vale l'importanza delle letture fatte prima, durante e dopo l'università, la qualità degli insegnanti alle elementari, medie e superiori, la curiosità che ti spinge a leggere l'enciclopedia da bamino preferendola ai giornaletti di Topolino, i genitori che ti raccontavano le storie dell'Iliade e dell'Odissea fin da piccolo, l'abitudine e l'amore per i libri (nota dolente di troppi italiani, anche tra molti di quelli che hanno studiato), il saper pensare in maniera critica ed analitica, la capacità di vedere la debolezza di certe argomentazioni (anche quando siamo noi a sostenerle). Soprattutto, il sapere di non sapere.


Bellissima sintesi, Riccardo. Che naturalmente condivido in pieno.

Quel che mi spaventa però è che negli ultimi anni tutto questo lo vedo sempre meno. Non tutti pensano in realtà che la cultura sia una delle caratteristiche fondamentali per fare questo lavoro. Ho l'impressione che spesso ci si fermi alle tecniche traduttive e ci si accontenti di riuscire a venire incontro ai ritmi stressanti delle agenzie, che poi comunque fanno rileggere tutto da un revisore esperto.
E diventa tutto un mestiere come un altro.


 
Laura Tosi
Laura Tosi
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studi, talento, predisposizione, esperienza e... Nov 17, 2009

Vorrei aggiungere una cosa che forse è un po' fuori tema ma forse no.
Oltre a tutto quello che è stato detto (studi, talento, predisposizione, esperienza etc.) c'è un'altra cosa che secondo me fa (o dovrebbe fare!) il traduttore e che io per prima ho sottovalutato. La serietà.
Quando mi sono affacciata a questo mestiere, specialmente quando agli inizi "gironzolavo" per proz chiedendo aiuto ai più esperti, non avevo pensato a una cosa: davo assolutamente per scontato che tutti f
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Vorrei aggiungere una cosa che forse è un po' fuori tema ma forse no.
Oltre a tutto quello che è stato detto (studi, talento, predisposizione, esperienza etc.) c'è un'altra cosa che secondo me fa (o dovrebbe fare!) il traduttore e che io per prima ho sottovalutato. La serietà.
Quando mi sono affacciata a questo mestiere, specialmente quando agli inizi "gironzolavo" per proz chiedendo aiuto ai più esperti, non avevo pensato a una cosa: davo assolutamente per scontato che tutti fossero seri, puntuali e precisi (nei limiti del possibile ovviamente). In una parola, professionali. E invece cosa ho scoperto sul campo? Che non c'è proprio niente di scontato. Che ci sono traduttori (con tanto di curriculum che dimostra che con le traduzioni ci lavorano, non parlo di gente che traduce per hobby o a tempo perso) che consegnano i lavori in ritardo, che non consegnano affatto, che lasciano i lavori a metà, che accettano lavori che non sono in grado di portare a termine (sia per le tempistiche che per la tipologia di testo). Personalmente mi sono fatta un bel bagno di realtà... Forse il punto è proprio questo: una persona "seria" che VUOLE fare il traduttore, studierà, approfondirà, leggerà, imparerà dall'esperienza, dai consigli che riceve, aprirà gli occhi, le orecchie e la mente, si farà un bell'esame di coscienza (!!) e diventerà un buon traduttore, indipendentemente dal tipo di formazione da cui proviene.


[Edited at 2009-11-17 23:26 GMT]
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Yajaira Pirela
Yajaira Pirela  Identity Verified
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Tasto dolente... Nov 18, 2009

Malauguratamente la poca o la totale mancanza di serietà non appartiene soltanto ai Traduttori, la sì trova in tutti i campi, siano questi di lavoro che umani. Esistono persone serie e oneste e quelle disoneste e inaffidabili ovunque.

Buona giornata.

Yaji


 
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