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Creazione di un database di termini gergali
Thread poster: giogi
giogi
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Dec 30, 2003

Non credete che potrebbe essere utile istituire una specie di database dei termini gergali?
Voglio dire, un madrelingua(italiano nel nostro caso) che vive all'estero, per quanto spesso torni in Italia, inevitabilmente perde il contatto con quei termini non ufficiali, ma ugualmente caratterizzanti di una lingua. Quei termini che talvolta possono essere utilissimi nel lavoro di un traduttore, ma che non si conoscono se non con una frequentazione quotidiana della lingua (es. linguaggio giovan
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Non credete che potrebbe essere utile istituire una specie di database dei termini gergali?
Voglio dire, un madrelingua(italiano nel nostro caso) che vive all'estero, per quanto spesso torni in Italia, inevitabilmente perde il contatto con quei termini non ufficiali, ma ugualmente caratterizzanti di una lingua. Quei termini che talvolta possono essere utilissimi nel lavoro di un traduttore, ma che non si conoscono se non con una frequentazione quotidiana della lingua (es. linguaggio giovanile, o caratterizzante di una generazione...).La stessa cosa vale per tutte le combinazioni linguistiche, ovviamente.
Che ne pensate?
Giovanna

[Edited at 2003-12-30 09:02]

[Edited at 2003-12-30 09:03]
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Sabina Moscatelli
Sabina Moscatelli
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L'idea è buona, naturalmente, Dec 30, 2003

come tutte le idee che possono aiutarci a crescere. Ma come la realizzeresti, nel concreto? Quale gergo metteresti? Quali sono gli ambiti che interessano?
Personalmente vedo un altro ostacolo: il gergo che parlano i giovani (giusto per attenermi alla tua proposta) a Milano mi è praticamente sconosciuto, dato che mio figlio ha solo 7 anni. Con frequenza ciclica il Corriere della Sera ci propina il suo articoletto su mode e modi, con tanto di mini dizionario per capire questo linguaggio...
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come tutte le idee che possono aiutarci a crescere. Ma come la realizzeresti, nel concreto? Quale gergo metteresti? Quali sono gli ambiti che interessano?
Personalmente vedo un altro ostacolo: il gergo che parlano i giovani (giusto per attenermi alla tua proposta) a Milano mi è praticamente sconosciuto, dato che mio figlio ha solo 7 anni. Con frequenza ciclica il Corriere della Sera ci propina il suo articoletto su mode e modi, con tanto di mini dizionario per capire questo linguaggio... ebbene, nella maggior parte dei casi sono termini o espressioni che io non ho MAI sentito.

Buona giornata,

Sabina
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Claudio Nasso
Claudio Nasso  Identity Verified
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Gergali va bene ma... Dec 30, 2003

Ciao Giovanna,

quello che proponi ha indubbiamente una sua sostanziale importanza ma credo che dovrebbe prevedere un'esclusione di possibili termini prettamente dialettali, temporanei o comunque legati a eventi sporadici, se no non se ne verrebbe più fuori e l'aggiornamento di questo ipotetico database sarebbe praticamente continuo.

Non dimentichiamo che ogni giorno vengono coniati termini che hanno una vita, magari, di pochi mesi o di una stagione. Faccio un esempio,
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Ciao Giovanna,

quello che proponi ha indubbiamente una sua sostanziale importanza ma credo che dovrebbe prevedere un'esclusione di possibili termini prettamente dialettali, temporanei o comunque legati a eventi sporadici, se no non se ne verrebbe più fuori e l'aggiornamento di questo ipotetico database sarebbe praticamente continuo.

Non dimentichiamo che ogni giorno vengono coniati termini che hanno una vita, magari, di pochi mesi o di una stagione. Faccio un esempio, di quell'orribile termine "tottismo" cosa ne facciamo quando il signor Totti scompare dalla scena?

E' solo un esempio banale, ma che rende l'idea.

Indubbiamente, come tutti sappiamo, vi sono alcuni neologismi che entrano e vengono accettati dalla lingua italiana (o da una qualsiasi altra lingua) e questi vengono riportati nelle nuove edizioni dei dizionari/vocabolari (mi ricordo che fino a qualche anno fa l'ultima parola del dizionario della lingua italiana era "zuzzurullone" mentre ora, in coda, sono stati inseriti termini quali, per esempio, "zwingliano" o "zwinglista").

Non credo tuttavia che, in quanto traduttori professionisti, potremo comunque accettare senza remore neologismi o termini gergali che, benché utilizzati nel linguaggio parlato, non sempre possono essere accettati al di fuori di una realtà prettamente verbale.

Claudio
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giogi
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Ciao Sabina, Dec 30, 2003

sabina moscatelli wrote:

Quale gergo metteresti? Quali sono gli ambiti che interessano?.




con gergo intendo quegli elementi che caratterizzano una lingua parlata a tutti i livelli. Il linguaggio giovanile era soltanto un esempio, ma io trovo qui e ora a Genova, o anche leggendo e ascoltando la radio, dei modi di dire che non conosco e che invece sono di uso comune e quotidiano. Certo che se cercassiomo nel web, li troveremmo di sicuro, ma spesso il tempo manca e qualcosa sfugge. Non so come nella pratica, ma potrebbe essere una sezione del glossario...niente di pretenzioso, semplicemete inserire un termine o una frase quando diventano di uso comune, e per uso comune intendo quando cominciano a circolare sui media e che poi, nel giro di pochi anni diventano frasi idiomatiche e quindi patrimonio della lingua.
Buona giornata


 
giogi
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Verissimo Claudio Dec 30, 2003

Claudio Nasso wrote:



Non credo tuttavia che, in quanto traduttori professionisti, potremo comunque accettare senza remore neologismi o termini gergali che, benché utilizzati nel linguaggio parlato, non sempre possono essere accettati al di fuori di una realtà prettamente verbale.

Claudio

Sono perfettamente daccordo con te,ma il mio discorso riguarda quei termini che ascoltiamoalla televisione e leggiamo sui giornali. Forse sono io che sento particolarmente il problema perchè non vivo in Italia, ma ogni volta che torno trovo qualcosa di nuovo e non alludo al"tottismo" (cos'è?!?)ma a modi di dire e di esprimersi che leggo sulla carta stampata (libri compresi)...Mi pare che potrebbero essere utili...Ma forse sbaglio...
Un bacio


 
Claudio Nasso
Claudio Nasso  Identity Verified
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Non sbagli affatto Dec 30, 2003

Giovanna Rampone wrote:
a modi di dire e di esprimersi che leggo sulla carta stampata (libri compresi)...Mi pare che potrebbero essere utili...Ma forse sbaglio...
Un bacio[/quote]

No che non sbagli, Giovanna, indubbiamente è utile quello che proponi e indubbiamente ha una sua importanza se si riesce a "incrociare" un termine gergale, diciamo, italiano con un corrispondente termine gergale, diciamo, inglese (o, tanto per creare un po' di difficoltà, finlandese o urdu ).

Non dimentichiamo, tuttavia, che questo non sempre è possibile e non sempre abbiamo la possibilità di traslare un termine gergale da una lingua all'altra, in quanto tali termini sono propri della lingua in cui risiedono e non trovano un possibile riscontro in quella di destinazione (swaili, urdu o finlandese che sia ).

Claudio

P.S. E questo vale anche per la carta stampata e per il linguaggio televisivo...

[Edited at 2003-12-30 09:38]


 
Domenica Grangiotti
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Pero' potrebbero essere *tanti* database monolingua Dec 30, 2003

... che includano il termine, la definizione, l'epoca e il contesto...
e.g. - tottismo, dal nome del calciatore Totti, indica espressioni approssimative o del tutto errate [ehm... ho capito bene?], coniato nel 2003, colloquiale
o giu' di li' ... non giudicate troppo severamente il mio esempio!!!
Per altro database di questo tipo sarebbero utilissimi, a patto di trovare una forma cui tutti possiamo contribuire. Sarebbe utile non sono a chi risiede all'estero, ma anche a chi com
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... che includano il termine, la definizione, l'epoca e il contesto...
e.g. - tottismo, dal nome del calciatore Totti, indica espressioni approssimative o del tutto errate [ehm... ho capito bene?], coniato nel 2003, colloquiale
o giu' di li' ... non giudicate troppo severamente il mio esempio!!!
Per altro database di questo tipo sarebbero utilissimi, a patto di trovare una forma cui tutti possiamo contribuire. Sarebbe utile non sono a chi risiede all'estero, ma anche a chi come me, ha figli troppo piccoli per conoscere le novita' in casa e poi fa la figura della *matusa* con i nipoti (16 - 21 anni). Anche matusa ormai e' strasuperato, ma come si dice nel 2003??? Proprio non lo so.

Auguri
Domenica
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Claudio Nasso
Claudio Nasso  Identity Verified
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Malgrado la serietà... Dec 30, 2003

Senza nulla levare alla serietà di questo thread (mi sento in vena di giocare un po', NON SI PUO' ESSERE SEMPRE E COMUNQUE SERI) cosa ne pensate di coniare un termine gergale che renda l'idea delle "malversazioni finanziarie" inaugurando un'era del "Parmalattismo" visto che si tratta del più spaventoso crack finanziario a memoria della nostra Repubblica Italiana????

Sto scherzando, nessuno mi accusi, vi prego, di tirare in ballo la politica o qualsiasi altra visione geo-finanziari
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Senza nulla levare alla serietà di questo thread (mi sento in vena di giocare un po', NON SI PUO' ESSERE SEMPRE E COMUNQUE SERI) cosa ne pensate di coniare un termine gergale che renda l'idea delle "malversazioni finanziarie" inaugurando un'era del "Parmalattismo" visto che si tratta del più spaventoso crack finanziario a memoria della nostra Repubblica Italiana????

Sto scherzando, nessuno mi accusi, vi prego, di tirare in ballo la politica o qualsiasi altra visione geo-finanziaria in questo.

Claudio

[Edited at 2003-12-30 09:59]
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giogi
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Va là Claudio, Dec 30, 2003

Claudio Nasso wrote:


Sto scherzando, nessuno mi accusi, vi prego, di tirare in ballo la politica o qualsiasi altra visione geo-finanziaria in questo.



[Edited at 2003-12-30 09:59]

perchè accusarti?!? La parola "Coventrizzare" è entrata nel linguaggio comune dopo il bombardamento che rase al suolo Coventry...quindi...!!!
Scherzare fa bene, con questo tempo pessimo poi!
Giovanna


 
Sabina Moscatelli
Sabina Moscatelli
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A proposito di coventrizzare Dec 30, 2003

si usa ancora? Si utilizzava - già con scarsa diffusione - nei testi di storia dei miei tempi (e diciamolo: una ventina di anni fa). Non l'ho mai più vista scritta da nessuna parte... magari tra qualche anno scomparirà anche dai dizionari!

Sabina


 
giogi
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Che sia una strega..!?! Dec 30, 2003

http://www.proz.com/glossary/602720

Se guardate al link trovate un esempio tipico di quanto si diceva. Sono interessanti anche le risposte. Premetto che è soltanto una citazione, nessun giudizio...
Ho visto tra le risposte "Rimorchiare". E' giusto; ma la parola gergale italiana è molto meno forte di quella inglese. Come purtroppo lo sento io tutti i giorni tra i giovincelli ingles
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http://www.proz.com/glossary/602720

Se guardate al link trovate un esempio tipico di quanto si diceva. Sono interessanti anche le risposte. Premetto che è soltanto una citazione, nessun giudizio...
Ho visto tra le risposte "Rimorchiare". E' giusto; ma la parola gergale italiana è molto meno forte di quella inglese. Come purtroppo lo sento io tutti i giorni tra i giovincelli inglesi, sarebbe da tradurre cercare di "Farsi" o "Farsi" proprio senza cercare, non vogliateme per la schiettezza, ma qui è proprio una questione di sfumature che si imparano sul campo...E forse la mia traduzione è datata, ma non ne conosco una più moderna.

[Edited at 2003-12-30 11:16]
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Mirella Soffio
Mirella Soffio  Identity Verified
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Però ci vuole orecchio Dec 30, 2003

L'idea mi attira, ma ho l'impressione che chi risiede stabilmente in Italia avrebbe difficoltà a stilare un simile elenco. La penetrazione di espressioni gergali o termini di nuovo conio avviene per una sorta di osmosi impercettibile a chi ne subisce gli effetti. In altre parole, per citare l'esempio scherzoso di Claudio, se da domani cominciassimo a leggere su tutti i quotidiani "Parmalattizzare", tempo un mese (ammesso che la notizia regga la prima pagina per tanto tempo) avremmo introiettato... See more
L'idea mi attira, ma ho l'impressione che chi risiede stabilmente in Italia avrebbe difficoltà a stilare un simile elenco. La penetrazione di espressioni gergali o termini di nuovo conio avviene per una sorta di osmosi impercettibile a chi ne subisce gli effetti. In altre parole, per citare l'esempio scherzoso di Claudio, se da domani cominciassimo a leggere su tutti i quotidiani "Parmalattizzare", tempo un mese (ammesso che la notizia regga la prima pagina per tanto tempo) avremmo introiettato il termine senza neppure rendercene conto.
Ben diverso è il caso di chi, stando all'estero, può conservare una misura maggiore di distanza dalle evoluzioni/involuzioni linguistiche in atto nella sua patria d'origine, spesso mediate dalle mode imperanti in TV o nel costume e, come tali, altrettanto spesso effimere; Giovanna sicuramente potrà trovare decine di esempi, io avrei difficoltà a citarne anche uno soltanto...


Leggo ora il post di Giovanna su "mack". "Rimorchiare" l'avevo suggerito io, e sono grata a Giovanna per avermi fatto notare che il significato di "mack" va oltre un generico abbordaggio; alla luce delle sue spiegazioni, "farsi (Tizio o Caia)" mi sembra sicuramente più calzante. Mi sembra però che la discussione su questo termine sia un esempio perfetto delle difficoltà insite nella catalogazione (o peggio ancora nella traduzione) delle espressioni gergali. "Rimorchiare", per quanto ormai avviato sulla strada dell'obsolescenza, e "farsi", sono quanto di più vicino a un gergo giovanile condiviso abbia prodotto l'italiano; "cuccare", di gran moda all'epoca dei paninari, invece, è finito nella spazzatura insieme ai piumini Moncler, e altre espressioni riferite alla stessa attività sono forse persino più utilizzate, ma in ambiti geografici o socio-culturali molto ristretti.
Vabbè, ho parlato anche troppo, sarà il caso che me ne torni in miniera...

[Edited at 2003-12-30 11:41]
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Lorenzo Lilli
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I miei 2 cent (senza s!) Dec 30, 2003

L'idea di per sé mi sembra buona (non sono mai stato all'estero abbastanza a lungo da sentire questo problema, ma so che per molti esiste), ma ho qualche perplessità su alcuni aspetti della questione.
A proposito di quello che dice Sabina sui giornali, non sopporto quegli articoli in cui i giornalisti si improvvisano linguisti e hanno la pretesa di spiegarci il cosiddetto "linguaggio dei giovani", mettendo insieme senza alcuna distinzione termini colloquiali in uso da ormai 10-15 anni e
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L'idea di per sé mi sembra buona (non sono mai stato all'estero abbastanza a lungo da sentire questo problema, ma so che per molti esiste), ma ho qualche perplessità su alcuni aspetti della questione.
A proposito di quello che dice Sabina sui giornali, non sopporto quegli articoli in cui i giornalisti si improvvisano linguisti e hanno la pretesa di spiegarci il cosiddetto "linguaggio dei giovani", mettendo insieme senza alcuna distinzione termini colloquiali in uso da ormai 10-15 anni e attestati anche sui dizionari (un esempio per tutti: lo Zingarelli rinnovato ogni anno con qualche neologismo) a termini appena nati, legati a mode passeggere e quindi destinati a vita breve o brevissima (qualcuno si ricorda il gergo dei paninari? nel giro di pochissimi anni è diventato obsoleto), termini diffusi in tutta Italia e termini usati solo in alcune città ecc.
Peraltro confesso di non avere mai sentito prima né "coventrizzazione" (e fin qui posso tirare in ballo motivi anagrafici) né tottismo (OMG! vuol dire che non guardo abbastanza tv? devo correre ai ripari )
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giogi
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Giusto Mirella Dec 30, 2003

Mirella Soffio wrote:

Giovanna sicuramente potrà trovare decine di esempi, io avrei difficoltà a citarne anche uno soltanto...

prometto che annoterò tutto quello che mi suona insolito, letto ascoltato...e lo pubblicherò su questo thread appena finito.
Giusto dieci minuti fa, mia nipote (14 anni)mi ha detto..."Certo che insegnare agli Inglesi deve essere un MENATA DA PANICO...!!!" Questa non l'avevo mai sentita.


 
Mirella Soffio
Mirella Soffio  Identity Verified
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una menata da panico!!! Dec 30, 2003

Giovanna Rampone wrote:


Giusto dieci minuti fa, mia nipote (14 anni)mi ha detto..."Certo che insegnare agli Inglesi deve essere un MENATA DA PANICO...!!!" Questa non l'avevo mai sentita.


Ecco, questo è un altro bellissimo esempio di permanenza del gergo... Se non vado errata, espressioni simili si usavano già una decina di anni fa - un bel record! Ancora prima si diceva "terrrribbbbile"... (o "teribbile", alla romanesca).


 
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