Off topic: Differenze culturali/commerciali. Misunderstanding evitabili
Thread poster: Claudio Nasso
Claudio Nasso
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Mar 12, 2004

Ciao a tutti,

una breve riflessione su possibili "misunderstanding" che possono sorgere quando si lavora con agenzie straniere.

Vi presento il caso:
• Eseguo traduzione per una grossa agenzia statunitense.
• Consegno la traduzione nei tempi richiesti, viene approvata dal loro ufficio di revisione e allego fattura come da accordi (costi e tempi di pagamento). [e fin qui tutto regolare]
• Forte delle consuetudini Italiane (e in alcuni casi europee)
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Ciao a tutti,

una breve riflessione su possibili "misunderstanding" che possono sorgere quando si lavora con agenzie straniere.

Vi presento il caso:
• Eseguo traduzione per una grossa agenzia statunitense.
• Consegno la traduzione nei tempi richiesti, viene approvata dal loro ufficio di revisione e allego fattura come da accordi (costi e tempi di pagamento). [e fin qui tutto regolare]
• Forte delle consuetudini Italiane (e in alcuni casi europee) quando si opera con grosse aziende commerciali o con grosse agenzie, pochi giorni prima della scadenza della fattura si invia all'ufficio contabile/amministrativo regolare estratto conto delle fatture in scadenza [non un sollecito ma un "servizio" (o "memorandum") che viene spesso esplicitamente richiesto per dare corso al pagamento delle fatture: si chiama "pagamento su estratto conto"].
• E qui viene fuori il polverone "culturale". Ricevo un e-mail dal committente che giudica "un insulto" [sic!] un servizio/memorandum di questo tipo adducendo che viene visto come una sorta di mancanza di fiducia sulla puntualità nei pagamenti.
• Viene inviato da me un e-mail che spiega e chiarisce la situazione e dal committente viene dichiarato il "misunderstanding" su tutto quanto sopra e il tutto si appiana.

È solo un esempio banale, ma significativo, delle differenze culturali/commerciali a cui andiamo incontro in un mercato globale al quale dobbiamo fare attenzione anche a queste "piccole" cose.

Per non parlare di ieri che ho ricevuto una raccomandata con Avviso di Ricevimento proveniente da Hong Kong, a saldo di una mia fattura, e nella quale, con mia enorme sorpresa, ho trovato due banconote da 100 USD!!!!

Indubbiamente ognuno di noi si è trovato di fronte a problemi di tipo culturale/commerciale simili a quello sopra esposto e relativo all'agenzia americana.

Bene, a beneficio di tutti noi, e per evitare situazioni "spiacevoli", potete provare a segnalare casi simili o riconducibili all'esempio di cui sopra?

Grazie a tutti.

Claudio Nasso
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Lorenzo Lilli
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interessante Mar 12, 2004

Mi sembra un argomento interessante: se emergono altre esperienze di questo tipo tanto meglio, saremo meno esposti al rischio di figuracce. Ho pensato qualcosa del genere recentemente, quando in un thread (credo su tariffe nel mercato mondiale, non ricordo quale) si era accennato a una certa pratica adottata negli USA (qualcosa come non rispondere a certe lettere di candidatura, per evitare cause - correggetemi se sbaglio), che mi... See more
Mi sembra un argomento interessante: se emergono altre esperienze di questo tipo tanto meglio, saremo meno esposti al rischio di figuracce. Ho pensato qualcosa del genere recentemente, quando in un thread (credo su tariffe nel mercato mondiale, non ricordo quale) si era accennato a una certa pratica adottata negli USA (qualcosa come non rispondere a certe lettere di candidatura, per evitare cause - correggetemi se sbaglio), che mi era sembrata diametralmente opposta a quanto ho sentito dire della Germania (rispondere alle candidature, proprio per evitare cause). Anzi, qualcuno mi può illuminare al riguardo? Grazie

[Edited at 2004-03-12 10:43]
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Giuseppina Gatta, MA (Hons)
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Ringrazia che sono arrivate!! Mar 12, 2004

Claudio Nasso wrote:


Per non parlare di ieri che ho ricevuto una raccomandata con Avviso di Ricevimento proveniente da Hong Kong, a saldo di una mia fattura, e nella quale, con mia enorme sorpresa, ho trovato due banconote da 100 USD!!!!
Claudio Nasso


Si vede che a Hong Kong non sanno di come funzionano le poste italiane... Io avverto sempre i miei clienti di non sognarsi neanche di mandare contanti e anche assegni per posta.
Un assegno spedito dagli USA, ad esempio, non mi è mai arrivato...
Questa è una "differenza culturale" (chiamiamola con un eufemismo) notevole!
ciao
Giusi


 
Riccardo Schiaffino
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Pratiche USA Mar 13, 2004

Lorenzo Lilli wrote:
...si era accennato a una certa pratica adottata negli USA (qualcosa come non rispondere a certe lettere di candidatura, per evitare cause


Lorenzo,

credo che ti riferisca a qualcosa che avevo detto io in un thread precedente: per evitare cause, le aziende americane, su indicazione dei loro legali, hanno come prassi di non indicare mai cosa andasse bene o male in una prova di traduzione.
Non si tratta quindi di non rispondere del tutto, ma semmai di rispondere generalmente con un "Grazie ma abbiamo trovato altri candidati che meglio corrispondono ai nostri requisiti".

Altra cosa è che le aziende americane, per la stessa ragione, normalmente cestinano curricula che contengano dati personali che loro, legalmente, non potrebbero richiedere (età, razza, preferenze sessuali, religione, stato civile, ed altro), non perché sia vietato ricevere simili informazioni, ma perché, in caso di contenzioso legale, sarebbe più difficile dimostrare che tali dati non erano stati richiesti.


 
Riccardo Schiaffino
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Vero Mar 13, 2004

Giuseppina Gatta wrote:

Un assegno spedito dagli USA, ad esempio, non mi è mai arrivato...
Questa è una "differenza culturale" (chiamiamola con un eufemismo) notevole!
ciao
Giusi


Io vivo negli Stati Uniti da quasi dieci anni: mi ci sono voluti degli ann prima di abituarmi a spedire senza patemi d'animo assegni (anche consistenti, ad esempio mutuo, ecc.) per posta.

Per non parlare dell'abitudine che si ha qui di pagare tutto con la carta di credito, anche quando si tratta di cifre sotto i cinque dollari.


 
Lorenzo Lilli
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dati nel cv e fortuna Mar 13, 2004

Riccardo Schiaffino wrote:

Lorenzo,

credo che ti riferisca a qualcosa che avevo detto io in un thread precedente: per evitare cause, le aziende americane, su indicazione dei loro legali, hanno come prassi di non indicare mai cosa andasse bene o male in una prova di traduzione.
Non si tratta quindi di non rispondere del tutto, ma semmai di rispondere generalmente con un "Grazie ma abbiamo trovato altri candidati che meglio corrispondono ai nostri requisiti".

Altra cosa è che le aziende americane, per la stessa ragione, normalmente cestinano curricula che contengano dati personali che loro, legalmente, non potrebbero richiedere (età, razza, preferenze sessuali, religione, stato civile, ed altro), non perché sia vietato ricevere simili informazioni, ma perché, in caso di contenzioso legale, sarebbe più difficile dimostrare che tali dati non erano stati richiesti.


Non mi ricordavo bene, si parlava appunto delle correzioni nelle prove di traduzione. In questo caso allora il paragone che avevo fatto con la Germania salta (anche se, per quel poco che ne so, non credo che in Europa ci siano tutte queste misure "preventive" contro le cause). Quanto ai dati da inserire nel cv, effettivamente nei profili dei colleghi in proz ho visto un po' di tutto: cv con informazioni che non scriverei mai (e a cui non avevo minimamente pensato) e cv senza informazioni (es. data di nascita o età) che davo per scontate.
Quanto alle banconote arrivate da Hong Kong... Claudio, il tuo colpo di fortuna ormai l'hai avuto quindi non giocare più al lotto o al totocalcio per il resto dei tuoi giorni A me è successo solo una volta di dovere spedire un assegno, proprio perché non c'erano alternative, ed è sparito. Per fortuna era una cifra ridicola e in ogni caso non è mai stato incassato.

[Edited at 2004-03-13 00:26]


 
Flora Iacoponi, MCIL
Flora Iacoponi, MCIL  Identity Verified
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hai dato per scontato... Mar 17, 2004

Lorenzo Lilli wrote:

Quanto ai dati da inserire nel cv, effettivamente nei profili dei colleghi in proz ho visto un po' di tutto: cv con informazioni che non scriverei mai (e a cui non avevo minimamente pensato) e cv senza informazioni (es. data di nascita o età) che davo per scontate.

[Edited at 2004-03-13 00:26]


ciao Lorenzo,
hai dato per scontato certe informazioni perché in Italia devi darle per forza visto che nel valutare le persone per un lavoro si fa ancora molta discriminazione in base all'età. In altri Paesi europei invece (UK, Irlanda e Scandinavi di sicuro, non so bene negli altri) hanno fatto da tempo leggi apposite per combatterla (negli US dalla fine degli anni '60 pensa un pò) e per questo non è necessario indicare l'età nel curriculum perché vengono date opportunità a tutti a prescindere. (Da noi questo concetto è un pò difficile da afferrare. Comunque per i traduttori, che sono di solito lavoratori autonomi, non dovrebbe fare molta differenza...
ciao
Flora


 
Lorenzo Lilli
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consigli per cv? Mar 17, 2004

Flora Iacoponi wrote:

ciao Lorenzo,
hai dato per scontato certe informazioni perché in Italia devi darle per forza visto che nel valutare le persone per un lavoro si fa ancora molta discriminazione in base all'età. In altri Paesi europei invece (UK, Irlanda e Scandinavi di sicuro, non so bene negli altri) hanno fatto da tempo leggi apposite per combatterla (negli US dalla fine degli anni '60 pensa un pò) e per questo non è necessario indicare l'età nel curriculum perché vengono date opportunità a tutti a prescindere. (Da noi questo concetto è un pò difficile da afferrare. Comunque per i traduttori, che sono di solito lavoratori autonomi, non dovrebbe fare molta differenza...
ciao
Flora


Appunto, a proposito delle informazioni non richieste in Italia (per quanto ne so) mi riferivo per esempio allo stato di salute e di famiglia (coniuge ed eventuali figli). Perché a un cliente, che magari sta dall'altra parte del mondo e che probabilmente non mi vedrà mai in faccia, dovrebbe interessare se ho qualche malattia o se devo mantenere qualcuno? Una volta che consegno una traduzione fatta bene, chi s'è visto s'è visto. Secondo me.
Anzi, ne approfitterei per chiedere consigli a chi ha più esperienza di me: visto che il mio cv allegato al profilo in proz può essere visto da chiunque in tutto il mondo, c'è un modello di cv abbastanza "neutrale" che possa andare bene per tutti? tanto per sapere se c'è qualcosa che è meglio non scrivere.


 
Flora Iacoponi, MCIL
Flora Iacoponi, MCIL  Identity Verified
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formato del cv Mar 17, 2004

Lorenzo Lilli wrote:

visto che il mio cv allegato al profilo in proz può essere visto da chiunque in tutto il mondo, c'è un modello di cv abbastanza "neutrale" che possa andare bene per tutti? tanto per sapere se c'è qualcosa che è meglio non scrivere.


Ciao di nuovo. Per i clienti esteri includerei solo le informazioni di contatto e la nazionalità (cioè nome, cognome, indirizzo, telefono, fax, e-mail, sito web se ce l'hai e nazionalità). Tutto gli altri dati personali - compresa l'età - sono secondo me superflui. Io per principio non metto l'età neanche quando contatto i potenziali clienti italiani perché di solito l'equazione che si fa in Italia è: giovane = sfruttabile, anziano = costoso. (Sarà per questo che di solito non ricevo risposta?
Non sono sicura che esista un formato abbastanza neutro perché le consuetudini anche per quanto riguarda il cv sono diverse da paese a paese. So per esempio che in alcuni paesi si preferisce il cv di una pagina, in altri più dettagliato ecc, ecc..
Comunque esiste un formato di curriculum europeo di cui ti mando il link...http://www.programmaleonardo.net/leo2/db/upload/file/Curriculum.doc

Ho visto che qui sono richieste moltissime informazioni, magari non saranno necessarie tutte ma ti può dare qualche idea.
Flora

[Edited at 2004-03-17 16:38]


 


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