Traduzione tecnica vs. traduzione letteraria
Thread poster: Jean-Marie Le Ray
Jean-Marie Le Ray
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Jun 13, 2011

Salve,

Ho tenuto sabato scorso una giornata di formazione su "marketing & branding per traduttori-interpreti" per l'AITI - Sezione Veneto/Trentino/Alto-Adige (VETAA), che si è svolta a Mestre. E adesso che cominciano ad arrivare le prime reazioni, devo dire che quella di una traduttrice mi ha spiazzato:



Sono stata alla giornata di formazione, a Venezia, e volevo riferirle le mie impressioni.
L'ho trovata molto utile, a tratti difficoltosa da seguire (per me, marziana del marketing e di molti
servizi del web come piattaforme o CAT), ma davvero stimolante per trovare un nuovo modo per relazionarsi e proporsi ai clienti in modo più performante.
Credo che cambierà sicuramente il mio modo di lavorare, d'ora in poi, e che proverò (con molta pazienza e lentezza, viste le mie capacità nell'ambito) a mettere in pratica i suoi suggerimenti.
Mi è rimasto un solo grande punto interrogativo: non l'ho sentita mai, durante la giornata, parlare della traduzione per l'editoria (intendo la traduzione letteraria). E' davvero un campo da dimenticare, secondo lei?



Ora, premetto che non mi è mai sfiorato - neppure un istante - il pensiero che la traduzione letteraria fosse un campo da dimenticare, però devo riconoscere che ho totalmente fatto l'impasse sull'argomento!

Semplice dimenticanza, non mi è neanche passato per la mente. In ogni caso, sono anche imbarrazzato per rispondere, in quanto non ho nessuna dimestichezza con la traduzione letteraria e con il mondo dell'edizione. Ho qualche idea, ma il quadro è troppo parziale per poter dare una risposta soddisfacente.

Per cui siccome penso che ci sono su ProZ traduttrici e traduttori più preparati di me sull'argomento, volevo un vs. parere, perché credo che questa traduttrice merita una risposta sensata e propositiva. Conclude così il suo messaggio:



Ho la netta sensazione di relazionarmi in modo sbagliato con le case editrici, ma sono in un'impasse dalla quale non riesco a uscire.



Vi ringrazio per tutti i vs. consigli che non mancherò di trasmettere!

Jean-Marie


 
Ivan Patti
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Dinamiche diverse Jun 13, 2011

Jean-Marie Le Ray wrote:

Ora, premetto che non mi è mai sfiorato - neppure un istante - il pensiero che la traduzione letteraria fosse un campo da dimenticare, però devo riconoscere che ho totalmente fatto l'impasse sull'argomento!

Semplice dimenticanza, non mi è neanche passato per la mente. In ogni caso, sono anche imbarrazzato per rispondere, in quanto non ho nessuna dimestichezza con la traduzione letteraria e con il mondo dell'edizione. Ho qualche idea, ma il quadro è troppo parziale per poter dare una risposta soddisfacente.



Buongiorno Jean-Marie,

premetto che non ho partecipato al corso, ma credo non sia il caso di crucciarsi eccessivamente.

La traduzione letteraria e il mondo dell'editoria presentano e seguono dinamiche molto diverse da quelle della traduzione tecnica, sarebbe stata quindi necessaria una formazione su marketing e branding specifici per il settore della traduzione per l'editoria tenuta da un collega esperto in materia.

Penso inoltre che tu abbia agito in buona fede e professionalmente, attingendo alla tua esperienza di professionista nel settore della traduzione tecnica e condividendola con i partecipanti al corso che tu e AITI VETAA avete organizzato.

Buona giornata e buon lavoro!

Ivan


[Edited at 2011-06-13 11:19 GMT]


 
Elisa Comito
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Traduzione letteraria Jun 13, 2011

Jean-Marie Le Ray wrote:

Salve,

Ho tenuto sabato scorso una giornata di formazione su "marketing & branding per traduttori-interpreti" per l'AITI - Sezione Veneto/Trentino/Alto-Adige (VETAA), che si è svolta a Mestre. E adesso che cominciano ad arrivare le prime reazioni, devo dire che quella di una traduttrice mi ha spiazzato:



Sono stata alla giornata di formazione, a Venezia, e volevo riferirle le mie impressioni.
L'ho trovata molto utile, a tratti difficoltosa da seguire (per me, marziana del marketing e di molti
servizi del web come piattaforme o CAT), ma davvero stimolante per trovare un nuovo modo per relazionarsi e proporsi ai clienti in modo più performante.
Credo che cambierà sicuramente il mio modo di lavorare, d'ora in poi, e che proverò (con molta pazienza e lentezza, viste le mie capacità nell'ambito) a mettere in pratica i suoi suggerimenti.
Mi è rimasto un solo grande punto interrogativo: non l'ho sentita mai, durante la giornata, parlare della traduzione per l'editoria (intendo la traduzione letteraria). E' davvero un campo da dimenticare, secondo lei?



Ora, premetto che non mi è mai sfiorato - neppure un istante - il pensiero che la traduzione letteraria fosse un campo da dimenticare, però devo riconoscere che ho totalmente fatto l'impasse sull'argomento!

Semplice dimenticanza, non mi è neanche passato per la mente. In ogni caso, sono anche imbarrazzato per rispondere, in quanto non ho nessuna dimestichezza con la traduzione letteraria e con il mondo dell'edizione.


Ciao,

io le direi proprio la verità, che qui hai bene espresso. Il mondo della traduzione editoriale è un mondo a sé, con le sue regole e caratteristiche. Le modalità per entrarvi, presentarsi e, soprattutto, destreggiarsi per non soccombere umanamente ed economicamente, sono diverse da quelle che valgono in altri settori. A molti sfugge un fatto importante: l'editoria è un cruciale settore economico (oltre che - e in alcuni casi prima che - culturale) strutturato in modo diverso da altri. Si tende troppo spesso a parlare di "traduzione" in generale senza distinguere tra i diversi campi. Perciò non solo una persona che non conosce l'ambiente non può dare consigli sul "marketing" in questo settore ma aquando si fanno i seminari sul tema (per esempio Marina Rullo di Biblit e la sezione traduttori dell'SNS lo fanno, sia per alcune scuole sia in concomitanza con le fiere editoriali) si deve mettere in conto un intervento di diverse ore solo per dare un quadro d'insieme.

Quindi, per evitare fraintendimenti in future edizioni del tuo seminario, specificherei meglio i settori di traduzione interessati e, all'inizio della trattazione, farei presente che non tratterai la traduzione editoriale non perché non debba essere presa in considerazione ma perché è un campo a sé. Chi vuole conoscere questo settore può documentarsi sul sito di biblit (www.biblit.it) e del sindacato dei traduttori editoriali (www.traduttorisns.it). Troverà anche le segnalazioni di specifici seminari formativi (tanto per parlare della prossima occasione in calendario: tutti gli anni a fine settembre a Urbino si tengono le giornate della traduzione letteraria, a cura della traduttrice Ilide Carmignani, dove vengono trattati vari argomenti di interesse dei traduttori letterari).

Ciao,

Elisa


 
gianfranco
gianfranco  Identity Verified
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Quasi due mestieri diversi Jun 13, 2011

Le due attività (traduzione tecnica e letteraria) sono tanto diverse che quasi sempre chi si occupa di una non si occupa dell'altra. I casi di sovrapposizione che conosco sono pochissimi.

Le persone che lavorano in uno di questi campi hanno spesso una diversa formazione, interessi diversi e una diversa cultura, il lavoro stesso ha un diverso ritmo e viene svolto utilizzando diversi strumenti. Esistono anche differenze nel regime fiscale.
Tutto questo mi porta a dire che si t
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Le due attività (traduzione tecnica e letteraria) sono tanto diverse che quasi sempre chi si occupa di una non si occupa dell'altra. I casi di sovrapposizione che conosco sono pochissimi.

Le persone che lavorano in uno di questi campi hanno spesso una diversa formazione, interessi diversi e una diversa cultura, il lavoro stesso ha un diverso ritmo e viene svolto utilizzando diversi strumenti. Esistono anche differenze nel regime fiscale.
Tutto questo mi porta a dire che si tratta quasi di due mestieri diversi, quasi quanto la traduzione (in generale) è diversa dall'interpretariato, che richiedono una 'forma mentis' molto diversa.

Inevitabilmente, anche il marketing è diverso e, sono d'accordo con Ivan, e concordo nel dire che non avere approfondito un settore tanto diverso dalla tua esperienza non è una carenza grave nella tua presentazione.

Peraltro, anche i traduttori letterari peccano spesso nel non considerare la traduzione tecnica nel loro orizzonte. E c'è da capirli: avendo studiato le lingue dal punto di vista letterario, occupandosi di saggi, romanzi, novelle e poesia, quello che facciamo noi traduttori tecnici è per loro una cosa quasi marziana, e nei loro convegni e conferenze non viene considerata come parte del loro mondo.

GF





[Edited at 2011-06-13 11:44 GMT]
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Jean-Marie Le Ray
Jean-Marie Le Ray  Identity Verified
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Risposte molto interessanti Jun 13, 2011

Grazie mille per i vs. spunti, già le cose dette mi hanno chiarito le idee.
Il mio scopo non è tanto di dare consigli sul "marketing per traduzione letteraria", non è proprio il mio campo, quanto piuttosto di fare almeno una breve parentesi, specificando appunto che si tratta di mondi molto diversi per evitare ogni fraintendimento, ma per esempio fornire i link forniti da Elisa è già una cosa importante.
Penso inoltre che la percentuale dei traduttori che vivono al 100% della tr
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Grazie mille per i vs. spunti, già le cose dette mi hanno chiarito le idee.
Il mio scopo non è tanto di dare consigli sul "marketing per traduzione letteraria", non è proprio il mio campo, quanto piuttosto di fare almeno una breve parentesi, specificando appunto che si tratta di mondi molto diversi per evitare ogni fraintendimento, ma per esempio fornire i link forniti da Elisa è già una cosa importante.
Penso inoltre che la percentuale dei traduttori che vivono al 100% della traduzione letteraria sia veramente minima, e credo anche che chi pubblica già nella propria lingua ha magari più possibilità di vivere di questo lavoro rispetto a chi non ha mai pubblicato niente.
Ciò non toglie che ci possono essere delle costanti - diciamo motivazionali -, tra chi è veramente convinto che questo deve essere, e sarà, il suo mestiere, indipendentemente che si tratti di traduzione letteraria o tecnica, salvo poi scontrarsi con la rude realtà del mercato e decidere di fare anche altro per sbarcare il lunario.

http://www.biblit.it/tavola_rotonda.htm

Jean-Marie
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