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I curriculum dei traduttori
Thread poster: Luca Ruella
Chiara Gallese
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Quoto Oct 21, 2011

Bruno Depascale wrote:

Salve a tutti,
mi permetto di intervenire perché non ritengo giusto il modo in cui molto spesso si trattano i traduttori.
Si potrebbero infatti riempire libri interi con la poca cortesia usata da alcune agenzie nei nostri confronti, con richieste di tariffe bassissime e consegne molto spesso all'ultimo minuto.

Secondo me le prime a non essere professionali sono proprio le agenzie, non i traduttori.
Per quanto riguarda la mia personale esperienza poi, mi dispiace dirlo, ma quelle italiane sono le peggiori, perché si sentono autorizzate non so da cosa a comportarsi nei modi più strani e paternalistici possibile.
Ovviamente questa è solo la mia piccola esperienza.
Bruno


[Edited at 2011-10-21 13:42 GMT]


Purtroppo questo atteggiamento è diffuso in tutti i campi, soprattutto nei confronti dei giovani, in Italia.

L'ho già detto in un altro post, ma lo ripeto qui: nonostante le mie due lauree e una figlia di 8 anni, non una persona che si sia degnata di chiamarmi "Dottoressa" o "Signora", solo "Signorina" da tutte le parti. Credono che, solo perché lavori per loro, tu sia di loro proprietà o in loro balia.


 
Luca Ruella
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Quoto Oct 21, 2011

@Maria Jose non avresti potuto parlare meglio, hai perfettamente centrato la questione.

@Cecilia:Concordo anche con Cecilia.

@akikorossella: non vedo cosa c'entri il formato DOC\PDF con il fatto di essere precisi e ordinati. E' molto simpatico che tua mamma sia maniaca dei PDF, tra tutte le raccomandazioni materne classiche, questa non l'avevo ancora sentita!

Colgo l'occasione per sottolinear
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@Maria Jose non avresti potuto parlare meglio, hai perfettamente centrato la questione.

@Cecilia:Concordo anche con Cecilia.

@akikorossella: non vedo cosa c'entri il formato DOC\PDF con il fatto di essere precisi e ordinati. E' molto simpatico che tua mamma sia maniaca dei PDF, tra tutte le raccomandazioni materne classiche, questa non l'avevo ancora sentita!

Colgo l'occasione per sottolineare come ordine e precisione maniacali siano due delle caratteristiche fondamentali per le quali siamo pagati dai nostri committenti.

La differenza tra freelance e dipendenti è auto-evidente: uno è freelance e l'altro è dipendente, si propongono per un tipo di collaborazione diversa, quindi la struttura del CV è radicalmente diversa. Io mi sono proposto per anni come freelance con un CV da dipendente, poi ho visto quello di una collega e mi sono reso conto di quanto il suo fosse più opportuno del mio, quindi l'ho rivoluzionato completamente (anche se lascia ancora a desiderare).

@Bruno: la mia impressione è quella di un atteggiamento un po' vittimista tutto italiano (scusami, non intendo attaccarti), però fare di tutti i traduttori dei santi sfruttati e di tutte le agenzie dei padroni cattivi mi sembra un discorso un po' trito. Ti rimando alle parole di Maria Jose che esprimono esattamente anche il mio pensiero.



[Edited at 2011-10-21 16:25 GMT]
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Chiara Gallese
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OT Oct 21, 2011

Luca Ruella wrote:



@akikorossella: non vedo cosa c'entri il formato DOC\PDF con il fatto di essere precisi e ordinati. E' molto simpatico che tua mamma sia maniaca dei PDF, tra tutte le raccomandazioni materne classiche, questa non l'avevo ancora sentita!

Colgo l'occasione per sottolineare come ordine e precisione maniacali siano due delle caratteristiche fondamentali per le quali siamo pagati dai nostri committenti.

La differenza tra freelance e dipendenti è auto-evidente: uno è freelance e l'altro è dipendente, si propongono per un tipo di collaborazione diversa, quindi la struttura del CV è radicalmente diversa. Io mi sono proposto per anni come freelance con un CV da dipendente, poi ho visto quello di una collega e mi sono reso conto di quanto il suo fosse più opportuno del mio, quindi l'ho rivoluzionato completamente (anche se lascia ancora a desiderare).



[Edited at 2011-10-21 16:25 GMT]


No infatti era solo un esempio, non è questione di pdf e nemmeno di precisione nel lavoro di traduzione, che deve essere estremamente preciso e accurato.

In generale, è un lato del carattere, una tendenza che si rispecchia in tutti i campi della vita, dalle pulizie di casa all'intestazione della busta della lettera.

Secondo me la differenza di cui parli si può vedere nella cover letter, non nella struttura del CV di per sé. E comunqe, riagganciandomi al discorso di prima, è maniacale giudicare un traduttore dal fatto che il suo CV è in "formato aziendale", a mio parere.


 
Chiara Gallese
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Lasciamo giudicare ai committenti di ciascuno Oct 21, 2011

Claudia Benetello wrote:

Mi dispiace, ma non credo di sbagliarmi affatto, e vedo che Luca Ruella, che è appunto un committente, ha confermato.

Come qualcuno già saprà, mi occupo anche di business writing e riscrivo CV e lettere di presentazione, sia per dipendenti sia per freelance, in vari settori (traduzione compresa). Ti posso assicurare che i CV sono impostati in modo diverso.

Ma infatti, scrivi pure quello che vuoi! Scrivere CV non è una scienza esatta, ma se ogni tanto mostrassi un atteggiamento un po' più aperto nei confronti di chi è "del mestiere", credo che ne avresti solo da guadagnare.

Claudia

[Edited at 2011-10-21 17:15 GMT]


Non sapevo esistesse un mestiere del genere, addirittura c'è chi si fa riscrivere il CV da altri?
Io non ho mai usufruito di un servizio del genere, ma ho parlato con persone laureate in economia, e una delle mie studentesse è a capo delle risorse umane di un'azienda, quindi mi sembra proprio di aver ascoltato il parere di chi è veramente "del mestiere", ossia assume le persone. Un altro mio amico ha un'agenzia Eurinterim, perciò scusa ma non condivido le tue affermazioni, loro mi sembrano proprio "del mestiere".
Un conto è l'impianto del CV, in cui inserisci il curriculum studiorum, un conto è la cover letter, che ovviamente sarà differente.


 
Daniele Vasta
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La forma è importante, ma lo è ancora di più la sostanza Oct 21, 2011

Sicuramente ci sono modi e modi di scrivere lettere di presentazione e magari sarebbe il caso di crearsi appositamente un indirizzo più adatto anche se però è un'arma a doppio taglio: ho saputo da un mio caro amico che un tizio è stato assunto da una famosa azienda italiana di tutto rispetto e nel suo CV figurava l'email
bellagnocca@....! A parte questa facezia, qualora qualcuno con una lettera di presentazione poco elegante o lapid
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Sicuramente ci sono modi e modi di scrivere lettere di presentazione e magari sarebbe il caso di crearsi appositamente un indirizzo più adatto anche se però è un'arma a doppio taglio: ho saputo da un mio caro amico che un tizio è stato assunto da una famosa azienda italiana di tutto rispetto e nel suo CV figurava l'email
bellagnocca@....! A parte questa facezia, qualora qualcuno con una lettera di presentazione poco elegante o lapidaria mi presentasse delle referenze di tutto rispetto io non esiterei a sceglierlo scartando chi inizia la presentazione Con Egr. Dott. e chi più ne ha più ne metta.
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2GT
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... Oct 21, 2011

Akikorossella:
L'ho già detto in un altro post, ma lo ripeto qui: nonostante le mie due lauree e una figlia di 8 anni, non una persona che si sia degnata di chiamarmi "Dottoressa" o "Signora", solo "Signorina" da tutte le parti.


Eh, ma allora anche tu sei precisina!

Ciao!
Gianni


 
Chiara Gallese
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Grazie Oct 21, 2011

Daniele Vasta wrote:

Sicuramente ci sono modi e modi di scrivere lettere di presentazione e magari sarebbe il caso di crearsi appositamente un indirizzo più adatto anche se però è un'arma a doppio taglio: ho saputo da un mio caro amico che un tizio è stato assunto da una famosa azienda italiana di tutto rispetto e nel suo CV figurava l'email
bellagnocca@....! A parte questa facezia, qualora qualcuno con una lettera di presentazione poco elegante o lapidaria mi presentasse delle referenze di tutto rispetto io non esiterei a sceglierlo scartando chi inizia la presentazione Con Egr. Dott. e chi più ne ha più ne metta.


Grazie Daniele, per fortuna c'è chi la pensa come te.

Anch'io penso che le referenze siano molto più importanti, in un curriculum, rispetto a tutto il resto.


 
Chiara Gallese
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Potrebbero leggere il curriculum... Oct 21, 2011

2G Trad wrote:

Akikorossella:
L'ho già detto in un altro post, ma lo ripeto qui: nonostante le mie due lauree e una figlia di 8 anni, non una persona che si sia degnata di chiamarmi "Dottoressa" o "Signora", solo "Signorina" da tutte le parti.


Eh, ma allora anche tu sei precisina!

Ciao!
Gianni


E' che mi fa sorridere che alcuni dimostrino di non aver letto né il mio CV né la mia mail...
Se io nel CV e nella lettera di presentazione scrivo che sono laureata nella disciplina attinente al lavoro, il committente, per rispetto nei miei confronti, dovrebbe chiamarmi con l'appellativo appropriato, e non basarsi solo sulla foto, non pensi?


 
Fran Cesca
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Fretta? Oct 21, 2011

Nel blog di Riccardo Schiaffino c'è un utilissimo articolo su tutto ciò che un traduttore dovrebbe tenere in una cartella sul desktop a portata di muose per essere inviato 'in fretta e furia'.

Addure la fretta come motivazione alla poca cura per quel che riguarda ME (o lo scrivo in maiuscolo perché è una MIA fissazione) non regge.

Lo stesso vale per come ci si rivolge alle persone, saro old-fashioned, ma non soprassiedo su forme di rispetto e cortesia.

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Nel blog di Riccardo Schiaffino c'è un utilissimo articolo su tutto ciò che un traduttore dovrebbe tenere in una cartella sul desktop a portata di muose per essere inviato 'in fretta e furia'.

Addure la fretta come motivazione alla poca cura per quel che riguarda ME (o lo scrivo in maiuscolo perché è una MIA fissazione) non regge.

Lo stesso vale per come ci si rivolge alle persone, saro old-fashioned, ma non soprassiedo su forme di rispetto e cortesia.

Per quel riguarda pdf vs doc, non è il caso dei CV, ma per quel che mi riguarda è anche un discorso di sicurezza che il documento non venga modificato, come mi è capitato con una nota spese in word dove il cliente ha cambiato la data con non chalance...

Buona serata,
Francesca

[Modificato alle 2011-10-21 21:34 GMT]

[Modificato alle 2011-10-21 21:39 GMT]
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Gianluca Attoli
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- Oct 21, 2011

Sono d'accordo con molto di quello che è stato scritto finora, è una discussione interessante. L'unica cosa su cui mi sento in disaccordo è la faccenda del "Dear Sir/Madam" (se ne parlava forse nelle scorse pagine) che sembra faccia inorridire un po' tutti, qui e altrove.

Volendo fare un fioretto e abbracciare questa "norma", come regolarsi di fronte alle dozzine di agenzie/potenziali clienti nei cui siti non si trova nemmeno un nome di persona "reale" a cui indirizzarsi? Lo si
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Sono d'accordo con molto di quello che è stato scritto finora, è una discussione interessante. L'unica cosa su cui mi sento in disaccordo è la faccenda del "Dear Sir/Madam" (se ne parlava forse nelle scorse pagine) che sembra faccia inorridire un po' tutti, qui e altrove.

Volendo fare un fioretto e abbracciare questa "norma", come regolarsi di fronte alle dozzine di agenzie/potenziali clienti nei cui siti non si trova nemmeno un nome di persona "reale" a cui indirizzarsi? Lo si inventa incrociando le dita, si contatta l'FBI... ?

Io di solito organizzo gli invii per tipologia di destinatari, dividendo appunto fra coloro per i quali ho qualche informazione da sfruttare (nomi compresi) e gli altri, di solito nettamente più numerosi, ridotti a una lista di indirizzi mail e niente più, ai quali invio in blocco la stessa mail - minuziosamente cesellata in anni di tentativi, aggiustamenti e ripensamenti. Vengo mediamente ricontattato lo stesso (dalla solita percentuale di X su 100), il che significa - per fortuna! - che molti potenziali clienti riescono a superare il dolore di non sentirsi chiamare per nome.
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Gianluca Attoli
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... Oct 22, 2011

Claudia Benetello wrote:

Siccome qui invece stiamo parlando dei CV di traduttori freelance, gli hobby non hanno nessuna rilevanza, a meno che uno che pratica il karate non si proponga come traduttore esperto in tale disciplina.

Claudia


Non sono d'accordo, gli hobby o gli interessi extra-lavorativi* in generale possono invece rivelarsi un plus preziosissimo (esperienza personale).

* mi riferisco a passioni, meglio ancora se un minimo inconsuete, coltivate con cura e dedizione - non generici "faccio cose, vedo gente" (se ti riferivi a cose del genere, concordo con te!).


[Modificato alle 2011-10-22 12:47 GMT]


 
dropinka (X)
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Fare la differenza Oct 22, 2011

Gianluca Attoli wrote:
Non sono d'accordo, gli hobby o gli interessi extra-lavorativi* in generale possono invece rivelarsi un plus preziosissimo (esperienza personale).

* mi riferisco a passioni, meglio ancora se un minimo inconsuete, coltivate con cura e dedizione - non generici "faccio cose, vedo gente" (se ti riferivi a cose del genere, concordo con te!).


[Modificato alle 2011-10-22 12:47 GMT]


Ciao Gianluca,

per la mia esperienza, un traduttore freelance vende le sue capacità di tradurre da X a Y nei campi a) b) e c), mentre un dipendente -- che cerca di farsi selezionare per entrare in un'azienda dove già lavorano altre persone e con cui lui si troverà a dover interagire fisicamente, ogni giorno -- pone l'accento anche sulle sue abilità trasversali e sulla sua personalità.

Indubbiamente gli hobby contribuiscono alla formazione della personalità e delle abilità trasversali, ma rimango dell'avviso che la prima cosa che si guarda, nel CV di un traduttore freelance come di un dipendente (parlo però dal middle management in su), è l'esperienza.

Nel caso del CV di un traduttore freelance, gli interessi e gli hobby possono fare la differenza in sede di selezione soltanto se c'entrano qualcosa con ciò di cui si traduce. Se non c'entrano nulla, ma proprio nulla, non vedo perché menzionarli... Meglio puntare su quello che conta veramente (ovvero l'expertise).

Claudia


 
Manuela Dal Castello
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potresti minacciare di denunciarle.... Oct 22, 2011

Akikorossella wrote:


L'ho già detto in un altro post, ma lo ripeto qui: nonostante le mie due lauree e una figlia di 8 anni, non una persona che si sia degnata di chiamarmi "Dottoressa" o "Signora", solo "Signorina" da tutte le parti. Credono che, solo perché lavori per loro, tu sia di loro proprietà o in loro balia.


Visto che per legge dopo i 18 anni tutte le donne sono "signora"...
Manuela


 
Gianluca Attoli
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... Oct 22, 2011

Claudia Benetello wrote:

Gianluca Attoli wrote:
Non sono d'accordo, gli hobby o gli interessi extra-lavorativi* in generale possono invece rivelarsi un plus preziosissimo (esperienza personale).

* mi riferisco a passioni, meglio ancora se un minimo inconsuete, coltivate con cura e dedizione - non generici "faccio cose, vedo gente" (se ti riferivi a cose del genere, concordo con te!).


[Modificato alle 2011-10-22 12:47 GMT]


Ciao Gianluca,

per la mia esperienza, un traduttore freelance vende le sue capacità di tradurre da X a Y nei campi a) b) e c), mentre un dipendente -- che cerca di farsi selezionare per entrare in un'azienda dove già lavorano altre persone e con cui lui si troverà a dover interagire fisicamente, ogni giorno -- pone l'accento anche sulle sue abilità trasversali e sulla sua personalità.

Indubbiamente gli hobby contribuiscono alla formazione della personalità e delle abilità trasversali, ma rimango dell'avviso che la prima cosa che si guarda, nel CV di un traduttore freelance come di un dipendente (parlo però dal middle management in su), è l'esperienza.

Nel caso del CV di un traduttore freelance, gli interessi e gli hobby possono fare la differenza in sede di selezione soltanto se c'entrano qualcosa con ciò di cui si traduce. Se non c'entrano nulla, ma proprio nulla, non vedo perché menzionarli... Meglio puntare su quello che conta veramente (ovvero l'expertise).

Claudia


Sì, è quello che cercavo di dire anche io: mi riferisco a hobby che portano a formarsi un bagaglio di competenze che possono tornare utili, e magari costituire quel quid in più che a volte può fare la differenza e far preferire un traduttore a un altro.

Io non ho una sezione "hobby" nel mio Cv: però se dovessi contattare, che so, un'azienda di biliardi o rispondere a un loro annuncio di ricerca per traduttori la aggiungerei ad hoc, specificando che ci ho giocato per anni (senza mentire). O di sicuro lo farei presente in qualche modo, insomma. Magari farebbe la differenza!

In questo senso dico che tirare in ballo le proprie passioni in modo "mirato", a seconda dell'interlocutore, a volte può essere utile.

[Modificato alle 2011-10-22 16:02 GMT]


 
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