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Richieste di tariffe basse in base ai grossi volumi
Thread poster: Gaetano Silvestri Campagnano
Catherine Bolton
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In memoriam
il parere di un'altra freelance Jul 14, 2005

Ciao,
interessante il dibattito. Non sono d'accordo sull'idea di concedere sconti. Per fare un grosso lavoro ci vuol un bel po' di tempo, ma in questo periodo dovresti rifiutare altri lavori alla tua solita tariffa per fare lo stesso numero di cartelle ad un prezzo ridotto!! Ma scherziamo?
Traduco da vari anni, e all'inizio ci sono cascata anch'io in quella trappola. Accetti una tariffa più bassa per un lavoro enorme, e ti trovi a rifiutare altri, pagati meglio e magari anche più
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Ciao,
interessante il dibattito. Non sono d'accordo sull'idea di concedere sconti. Per fare un grosso lavoro ci vuol un bel po' di tempo, ma in questo periodo dovresti rifiutare altri lavori alla tua solita tariffa per fare lo stesso numero di cartelle ad un prezzo ridotto!! Ma scherziamo?
Traduco da vari anni, e all'inizio ci sono cascata anch'io in quella trappola. Accetti una tariffa più bassa per un lavoro enorme, e ti trovi a rifiutare altri, pagati meglio e magari anche più interessanti. Ora spiego che il mio prezzo è quello. Punto e basta.
Se proprio ci tieni a questo cliente, al massimo potresti dire che sei disposto ad accettare qualche centesimo in meno, A PATTO CHE ti paghi subito, e non a 30 o 60 giorni. E mettilo per iscritto, of course!
Catherine
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Marie-Hélène Hayles
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E pensavo di essere l'unica a non preferire i grossi lavori! Jul 14, 2005

[quote]Annamaria Leone wrote:

Per me - traduttore, non commerciante - offrire uno sconto x avere un grosso volume non ha senso. Tanto più che per accettare il grosso volume potrei vedermi costretta a rifiutare lavori medio-piccoli da clienti abituali, cosa che non è mai auspicabile.


Meno male Annamaria, stavo cominciando a pensare che il mio modo di lavorare fosse profondamente sbagliato.... preferisco 10 piccoli-medi lavori invece di uno grosso ogni volta!


 
María José Iglesias
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Visto che mi chiedi i chiarimenti, eccoli qui. Jul 14, 2005

Gaetano Silvestri Campagnano wrote:
Niente di personale, Maria José, ma vorrei tanto che tu chiarissi il tuo intervento, che sembra davvero dare un'impressione di segno completamente opposto rispetto alle esigenze e ai diritti fondamentali dei traduttori.

Ti sembra? Non mi pare proprio. Forse devi andare un po' indietro e leggerti ancora il mio intervento. Io ho detto che l'agenzia è libera di proporti uno sconto o una tariffa al ribasso se ha un cliente che per un grosso lavoro paga meno. Ma ho anche detto che tu sei sempre libero di accettare e di rifiutare, di applicare lo sconto o di imporre la tua tariffa ad ogni costo.
Questo non mi sembra che sia andare, come tu affermi, contro i diritti fondamentali dei traduttori, anche perché traduttrice sono io come lo sei tu.

Molto probabilmente qui tu hai parlato più da agenzia che da traduttore, e forse per questo il tuo discorso può essere, anche se solo in parte, comprensibile. Sarei comunque curioso di conoscere le tariffe che tu pratichi ai tuoi collaboratori.

Le mie tariffe non sono un segreto. A differenza di altri le ho pubblicate sul mio sito http://www.traduzionispagnolo.com/tariffe.htm
e credo, con tutta onestà, che siano nella media.
Per quanto riguarda il compenso ai miei collaboratori (visto che ne sei curioso) non c'è una tariffa fissa. Dipende dalla combinazione linguistica, dal tipo di cliente e dal volume di lavoro che esso mi ha commissionato, dalla possibilità di scaricarmi l'IVA perché il traduttore ha una partita IVA, dall'esperienza del traduttore, dal settore di specializzazione, da quanto paga il cliente per quel dato lavoro... Posso dirti comunque che siccome le mie tariffe al cliente finale sono nella media, è anche nella media il compenso del traduttore.
Se l'esperienza, la formazione, la bravura e il tipo di lavoro e di cliente giustificano una tariffa più elevata, stai tranquillo: non rifiuto mai una collaborazione per la tariffa del traduttore a meno che non mi venga proposta una tariffa fuori mercato e più alta di quella che applico io al cliente finale. E' ovvio. Perché per me è molto più importante la qualità del lavoro di quanto lo possa essere la tariffa. Ma questo lo sa sa chi mi conosce, i miei collaboratori e i miei clienti. Tu forse non lo sai perché non abbiamo avuto la fortuna di collaborare insieme.

Per un certo periodo, qualche tempo fa, ci sono anche andato vicino, perché prima di conoscerti qui su ProZ e in altre mailing list, stavo quasi per inviarti un mio curriculum. Poi non l'ho più fatto, non perché avessi nulla contro la tua agenzia, ma perché fortunatamente ho trovato in quel frattempo diversi nuovi clienti.


Benissimo. Hai fatto la tua scelta. Comunque, se ti piace parlare della mia "agenzia" parlane pure. Non ho niente da chiarire in questo senso. Se sono un'agenzia o no... lo sai tu?

Però, e vorrei tanto essermi sbagliato, sembra quasi che tu nel tuo post stia giustificando lo sfruttamento dei traduttori.


Mi puoi dire, per cortesia, dove?
Ti ripeto che anch'io sono una traduttrice, come te. Stai facendo accuse ingiustificate.

Altro che "buonismo"! Qui si tratta di difendere la dignità della professione del traduttore, che non mi sembra davvero cosa da poco.


Mi sembra sinceramente che stia esagerando. Tu hai messo un post in questo forum e hai chiesto un consiglio ai colleghi o almeno un'opinione. E ti è stata data una risposta che non ti ha soddisfatto.
La dignità, caro Gaetano, sta nella qualità del nostro lavoro, non nel fatto di applicare, per un motivo valido, uno sconto o una tariffa leggermente inferiore all'abituale per un dato lavoro. Io ti ho detto, come dico alla collega, che se tu ti puoi permettere ad un dato momento di scegliere il lavoro che vuoi fare, benissimo, meglio per te. Ma anche l'agenzia, che vive -ti ricordo- della sua intermediazione, può chiederti uno sconto per un volume di lavoro maggiore dell'abituale. E questo non mi sembra uno "sfruttamento" del traduttore. Non mi sembra un atteggiamento così... "illecito". Sfruttare il traduttore vuol dire (per esempio) lavorare a dei margini impossibili: chiedere (sempre per esempio) al cliente 25 e darne 7 al traduttore. Questo sì è lucrare. E ce ne sono alcune di queste agenzie in Italia (non la maggior parte, comunque) o nel mondo, se vuoi.
Ma in quest'occasione non si stava parlando di questi estremi, mi pare. Non avevi parlato della tua agenzia americana dicendo questo.
E anch'io, quando lavoro con le agenzie, ho la mia tariffa e non accetto lavori al di sotto di una certa soglia. Come del resto, penso, facciamo tutti.

E proprio quell'atteggiamento di "educare il cliente" che a te, Maria José, dà tanto fastidio (chissà perché, ma forse se ne intuisce il motivo, che è lo stesso già accennato sopra)

Non so di cosa tu stia parlando. Se ne intuisce... il motivo? Non ti seguo, scusa. Di quale "motivo" parli?

L'atteggiamento dell'azienda di cui parlo, che tu, Maria José, sembri condividere, mi ricorda purtroppo quello di molte pseudo-agenzie della mia zona, che ho incontrato agli inizi della mia attività, le quali candidamente "indoravano la pillola" delle tariffe di fame da loro proposte (e che a volte volevano persino far passare per eccezionali!), con la giustificazione che sarebbe arrivata una grossa mole di lavoro e che la tariffa bassa sarebbe stata recuperata con la quantità.

Qui stai mettendo in bocca mia cose che io non ho detto assolutamente. Io non so quale sia l'agenzia americana di cui tu stai parlando. Non conosco né le tue tariffe né quelle che l'agenzia americana ti ha proposto. Non so come tu faccia a dire che io condivido... quale atteggiamento?

Ma ad ogni modo, Maria José, visto che, a parte alcune divergenze (che voglio però immaginare più esteriori che di fondo)(...),


Io non ho niente da nascondere e quello che ho detto è quello che penso, Gaetano, nel fondo e nella superficie.

ho avuto modo di apprezzare l'acutezza di molti tuoi interventi sia in ProZ che in altri contesti simili in rete, mi auguro che tu smentisca integralmente la mia interpretazione del tuo post, e mi dimostri che ho travisato da cima a fondo quanto tu hai detto.

Ancora una volta non ti capisco. Io non devo dimostrare niente. Né mi devo smentire per nessuna cosa che ho detto. Non so cosa tu abbia interpretato. Io so quello che ho detto. E i colleghi l'hanno letto. Non ho nessun problema. Chi ha lavorato con me sa a quale tariffa l'ha fatto. E chi mi ha offerto un lavoro (sia agenzia che cliente) sa quanto mi ha pagato.

Inoltre un'altra piccola osservazione, di carattere più generale, che non vuol riguardare per nulla Maria José personalmente, ed alla quale mi auguro pure che lei mi dimostri la sua totale estraneità.(...) Ebbene, mi sono chiesto spesso come mai i traduttori che possiedono anche un'agenzia (situazione particolarmente ibrida e comune a pochissime altre categorie lavorative)...

Mi auguro proprio che questi commenti non mi riguardino. Tu non sai nulla di me né della mia attività. Come non sai se io sono una ditta individuale, un'agenzia, una società, uno studio di traduzioni o una cooperativa. E se non sai, non ti sembra che sarebbe più prudente tacere? O al limite domandarmelo? E poi insisti nel fatto che io debba dimostrarti... qualcosa?
Io ti domando piuttosto, per chiarezza: perché "i traduttori che possiedono un'agenzia", come dici te, si muovono in una situazione "ibrida"? Perché il titolare di un'agenzia non può essere anche un traduttore? Dove è scritto che il titolare di un'agenzia non possa lavorare in collaborazione con altre agenzie? O perché un freelance non può collaborare con altri traduttori? O se ti piace di più: perché un team di traduttori freelance non si può unire per lavorare di più? E perché una società deve essere per forza... "un'agenzia"? (Ti faccio tanti esempi diversi perché quando parli di "ibridi" (e sembra che tu includa fra questi anche me) sembra che tutti quelli che ho appena descritto possiedano, poveretti, questa strana caratteristica. Il termine "ibrido" mi suona un po' male. Può darsi che io non abbia capito.

quando qui in ProZ, ma anche in altre aree simili, si discute di problematiche relative ai rapporti tra agenzie e traduttori, prendono quasi sempre e sistematicamente le parti delle agenzie, e addirittura ne difendono a volte le scelte peggiori e più inaccettabili? A questi colleghi non voglio né posso certo proibire di intervenire nei forum di ProZ


Ci mancherebbe altro, Gaetano. Ma ti sembra veramente che qualcuno fra i colleghi che abbiamo intervenuto qui fino adesso difendiamo a volte le scelte peggiori e più inaccettabili?
Ma non mi pare proprio!!! Siamo tutti dei professionisti che cerchiamo di andare avanti nel nostro lavoro, in un mercato talvolta difficile, ma dove i veri e bravi professionisti hanno senz'altro un loro posto non indifferente, sia dal punto di vista economico che professionale. Non credo di star diffendendo "le scelte peggiori e più inaccettabili". Per cortesia, Gaetano, non esagerare. Pensaci un po' su.

"riuscite almeno qualche volta a pensare da traduttori tout-court e non da agenzie, e soprattutto a non portare avanti una difesa corporativa delle agenzie qualsiasi scelta queste possano fare, anche la peggiore possibile?"


Ti stai inventando che i traduttori che abbiamo intervenuto in questo forum siamo "agenzie". Comunque se ti piace, fai pure. Il fatto è che io non concordo con te nel fare questa separazione in due bandi: traduttori ed agenzie. Siamo tutti sulla stessa barca e ti piaccia o no dobbiamo collaborare insieme. Perché generalizzi e demonizzi ancora contro le agenzie? Ma perché proprio insisti? Forse solo perché hai fatto qualche brutta esperienza? Mi dispiace molto per te. Ma credo che da veri professionisti questi discorsi vanno superati. Si sa che a volte non si lavora con gente per bene. E... pazienza! O si ha a che fare con gente che paga tardi o che addirittura non paga. Ma questo non succede solo in questo settore. Supperiamo questi discorsi e andiamo avanti. Che non per quello perdiamo di dignità.

È vero, infatti, che le agenzie non vanno demonizzate perché sono proprio queste, in gran parte, che danno da vivere a noi traduttori, però è anche vero che, come ha giustamente detto Stefano, esistono anche clienti (e purtroppo, ahimè, non pochissimi), che dovrebbero davvero andare in galera.


In galera non so. Ci sono, come in tutti i settori, lavoratori che lavorano con una certa etica e altri che se ne fregano dei tuoi interessi. Ma anche di questo non bisogna scandalizzarsi. Fa parte dell'offerta e la demanda. Accetta quello che ti interessa e rifiuta quello che non ti conviene. Tutto qui.
Comunque quest'ultimo pezzo, a mio avviso, è la frase più coerente fra tutte quelle che hai detto.

Ciao a tutti

Ciao Gaetano. Buona fortuna.



[Edited at 2005-07-15 12:27]


 
Christel Zipfel
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Perché? Jul 14, 2005

Gaetano Silvestri Campagnano wrote:


Ciò che invece mi ha sconcertato è stato soprattutto il fatto che i pochi veri freelance intervenuti abbiano clamorosamente dissentito dalla mia valutazione, persino alcuni che, come si evince da forum passati, credevo nemici acerrimi e irriducibili della corsa al ribasso!



Sulla base di che cosa puoi affermare una cosa simile, almeno per quanto rigarda la mia persona? Mi sento tirata in ballo perché sono una "vera" freelance" e sono intervenuta in questo thread, solo che non ho mai fatto parte di coloro che accettano traduzioni a qualunque costo, anzi!, anche se mi rendo conto che sarebbe difficile dire il contrario in pubblico:-)

Che cosa ti spinge quindi ad una tale affermazione?

Se leggi attentamente il mio post, ti renderai conto che ho semplicemente detto che tradurre mettiamo 50 o meglio 100 pagine di fila su un solo argomento può risultare parecchio più veloce rispetto a tanti lavori piccoli e piccolissimi che ti fanno solo perdere tempo, il più delle volte.
E se quindi il cliente chiede un piccolo sconto, o anche un prezzo forfait, come mi viene chiesto talvolta in questi casi, non ci vedo niente di male, perché risparmio effettivamente tempo. Attenzione, così facendo, non guadagno di meno rispetto a tante piccole traduzioni, ma forse, anzi sicuramente, in fin dei conti pure di più, usando sempre il metro del tempo! Se poi nel frattempo debbo rifiutare un'altro lavoro, non mi dispiace più di tanto perché comunque non ci perdo niente, sempre misurando con il solito metro del tempo. Certo, il lavoro che perdo può essere più interessante, ma questo fa parte del rischio del nostro mestiere:-)

Quindi non applico prezzi dumping, non faccio nessuna corsa al ribasso, semplicemente applico delle regole commerciali. Se invece non mi chiedono uno sconto (e molte volte succede), io fatturo alle mie tariffe correnti e tanto meglio per me

Mi premeva chiarire il mio punto di vista, tutto qui. Spero che si sia trattato di un maltineso da parte tua!


 
Lorenzo Lilli
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i miei 2 cent Jul 14, 2005

Do semplicemente il mio parere, senza giudicare le abitudini degli altri: non scarto a priori l'idea di uno sconto su volumi grossi. Ma a due condizioni: che la tariffa di partenza sia buona e che lo sconto non sia troppo forte, in modo che la tariffa finale sia comunque più che dignitosa, dato che il volume grosso non può in ogni caso giustificare una tariffa bassa. Un esempio: mi è capitato negli ultimi mesi di lavorare per un cliente nuovo, che di per sé avrebbe delle tariffe buone o anch... See more
Do semplicemente il mio parere, senza giudicare le abitudini degli altri: non scarto a priori l'idea di uno sconto su volumi grossi. Ma a due condizioni: che la tariffa di partenza sia buona e che lo sconto non sia troppo forte, in modo che la tariffa finale sia comunque più che dignitosa, dato che il volume grosso non può in ogni caso giustificare una tariffa bassa. Un esempio: mi è capitato negli ultimi mesi di lavorare per un cliente nuovo, che di per sé avrebbe delle tariffe buone o anche ottime, a seconda del punto di vista. Ma i 3 o 4 lavori che ho fatto finora erano tutti piccoli e ci ho guadagnato pochissimo, non solo in termini assoluti ma anche in termini relativi rispetto al tempo impiegato: perché tutte le questioni estranee alla traduzione vera e propria (scambio di mail per accettare il lavoro e farsi spiegare tutto quanto dal PM, consultare il materiale di riferimento, sistemare l'aspetto contabile ecc.) mi facevano perdere più tempo della traduzione stessa.
Certo, nella fattispecie bisogna valutare anche altri fattori: quanto tempo ti rimane per altri lavori e se c'è il rischio concreto di dovere dire di no a clienti abituali con tariffe più alte. Questo sarà da valutare caso per caso.
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Stefano Papaleo
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con tutte quelle, tutte quelle bollicine... Jul 14, 2005

Annamaria Leone wrote:

Stefano Papaleo wrote:
Mai sentito parlare di prezzo stabilito in base alla quantità? Comprare una bottiglia di coca cola o comprarne 10.000 comporta prezzi decisamente diversi, e lo stesso vale per le traduzioni (e non tiriamo fuori assurde polemiche sul paragone traduzione-coca cola.. è tutto commercio, che ci piaccia o meno, e lo sta diventando sempre di più).


Ciao Stefano e ciao tutti,
intervengo perché qui mi sembra che il paragone con la Coca-cola non regga.
Io non produco coca-cola, traduco. Il che significa che mentre una società può produrre anche 100000 bottiglie di cocacola al giorno io non potrò mai tradurre più di 13000/15000 parole a settimana (lavorando anche nel weekend).
Per cui se un cliente mi offre 20000 parole da fare in una settimana io non posso farle. Per me - traduttore, non commerciante - offrire uno sconto x avere un grosso volume non ha senso. Tanto più che per accettare il grosso volume potrei vedermi costretta a rifiutare lavori medio-piccoli da clienti abituali, cosa che non è mai auspicabile. Alla fin fine a me conviene di + fare le mie 10000 parole alla settimana con ritmi di lavoro sostenibili a una tariffa congrua anziché 20000 a una tariffa inferiore, saltando il pranzo, i weekend etc.
Questo problema - cruciale x il freelance - non tocca le agenzie a cui basta subappaltare a un numero maggiore di traduttori. Quindi in questo senso devo dare ragione a Gaetano quando mette in evidenza che in alcuni casi esperienza del traduttore ed esperienza dell'agenzia divergono completamente. D'altro canto, io non credo che tutti i titolari di agenzia siano "parziali" e schierati verso l'agenzia, anzi mi è capitato diverse volte di veder intervenire in discussioni su forum o ML titolari di agenzie in favore di traduttori e non delle agenzie stesse.
Concordo poi sul fatto che un lavoro grande ti fa risparmiare tempo sotto molti punti di vista.

Solo la mia opinione,
Annamaria


Allora... e meno male che avevo specificato nella parentesi la storia sul paragone...
Che ci piaccia o meno, che ci crediamo o meno, siamo tutti commercianti di noi stessi e dei nostri servizi. Che poi vendere coca cola o fare il traduttore siano cose diverse penso che a nessuno venga il dubbio in proposito. Ed è stato dimostrato dai vostri stessi commenti e considerazioni che non c'è tutta questa differenza in fondo. Tu stessa alla fine ti contraddici ed affermi che un lavoro grande ti fa risparmiare tempo, ed il tempo è denaro, pertanto risparmi soldi ed hai più tempo x eventuali altri lavori (e sottolineo EVENTUALI visto che nessuno ha la garanzia che in quel periodo ti arrivino offerte dai tuoi clienti abituali, perché se avresti la certezza allora automaticamente rifiuteresti il grande lavoro non x lo sconto che puoi o non puoi concedere, ma perché non avresti tempo a disposizione). Anche al commerciante farebbe piacere vendere il milione di bottiglie a prezzo pieno, ma quanti clienti da una, dieci, cento bottiglie dovrebbero arrivare per incassare la stessa cifra? E quanto tempo richiederebbe tutto ciò? Idem x le traduzioni. Nessuno dice che i grossi lavori siano buoni di per sè o che è obbligatorio scontarli. Proprio xché non vendiamo coca cola ogni traduzione va valuta secondo tanti punti di vista di volta in volta e non esistono i prezzi fissi. Un lavoro da 1000 parole può richiedere più sforzo di uno da 100.000 o viceversa, non esistono regole fisse. Non dimentichiamoci però che ce ne vogliono 100 da 1000 per farne uno da 100.000, e arrivano sempre constantemente tutti questi lavori?
Si possono accettare lavori grossi x vari motivi, agganciare il cliente, fare esperienza, non frammentare il tempo in mille cose, specializzarsi, capire cosa implica un grosso progetto e così via. Anche queste cose entrano nel computo della tariffa, proprio perché non vendiamo coca cola.
Ed infine... è molto più facile per il cliente trovare un fornitore più economico che per un fornitore trovare un cliente che paga meglio, ed è anche per questo che è un mercato, e che ormai il fattore prezzo la fa da padrone (non che sia un bene, anzi). Vendono esseri umani interi o a pezzi e ci scandalizziamo per qualche centesimo in meno a parola? Tutto è commerciabile (purtroppo!) e tutto è sacrificabile: per il cliente i tuoi weekend e le tue tariffe, per te ovviamente no... se si trova un compromesso si conclude altrimenti... next please.


 
María José Iglesias
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Sono d'accordo Jul 15, 2005

E se quindi il cliente chiede un piccolo sconto, o anche un prezzo forfait, come mi viene chiesto talvolta in questi casi, non ci vedo niente di male, perché risparmio effettivamente tempo. Attenzione, così facendo, non guadagno di meno rispetto a tante piccole traduzioni, ma forse, anzi sicuramente, in fin dei conti pure di più, usando sempre il metro del tempo! (...)

Completamente d'accordo. Ma non solo. Quando c'è un progetto grosso io cerco di ampliare anche i tempi di consegna, in modo da poter accettare nel frattempo anche altri lavori, assumendo anche il rischio, come dici tu, quando non lo posso fare.

Quindi non applico prezzi dumping, non faccio nessuna corsa al ribasso, semplicemente applico delle regole commerciali.

Anche qui perfettamente d'accordo con te. Nemmeno io lo faccio.


 
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Non tutti i periodi sono uguali... Jul 15, 2005

Duca wrote:
(...)perché tutte le questioni estranee alla traduzione vera e propria (scambio di mail per accettare il lavoro e farsi spiegare tutto quanto dal PM, consultare il materiale di riferimento, sistemare l'aspetto contabile ecc.) mi facevano perdere più tempo della traduzione stessa.
Certo, nella fattispecie bisogna valutare anche altri fattori: quanto tempo ti rimane per altri lavori e se c'è il rischio concreto di dovere dire di no a clienti abituali con tariffe più alte. Questo sarà da valutare caso per caso.

Certo non tutti i periodi sono uguali. C'è il mese che sembra che le aziende non pensino ad altro che a ordinare traduzioni e c'è anche il mese, perché non dirlo, più fiacco. Anche quello è il rischio della nostra professione e, in generale, del libero professionista in tutti i settori. Ed è ovvio che lo sconto va valutato di volta in volta. Quando io ho parlato mi riferivo a quei progetti molto grossi che ti salvano il fatturato del mese (e a volte anche dell'anno)


 
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Esatto, non arrivano tutti i giorni Jul 15, 2005

Stefano Papaleo wrote:
Anche al commerciante farebbe piacere vendere il milione di bottiglie a prezzo pieno, ma quanti clienti da una, dieci, cento bottiglie dovrebbero arrivare per incassare la stessa cifra? E quanto tempo richiederebbe tutto ciò? Idem x le traduzioni.

Esatto. Un lavoro (di medie dimensioni) ma di quelli che ti salvano il mese, non arriva tutti i giorni. Non ti nascondo che mi fa molto comodo fatturare, per esempio, 4000 € (prezzo scontato) per un lavoro consegnato magari in 15 giorni, anche perché negli altri giorni del mese non vado certo a riposarmi! Questo per una traduzione in una sola lingua.
Ma non ti dico quando per un progetto multilingua un cliente ti paga 30.000 € entro 30 giorni. Mi fa comodo tenermi il progetto. Anche se devo rinunciare nel frattempo ad altre cose. Nella nostra professione non si sa mai se arriva dopo un altro lavoro interessante. In spagnolo si dice: "Más vale pájaro en mano que ciento volando".

Nessuno dice che i grossi lavori siano buoni di per sè o che è obbligatorio scontarli. Proprio xché non vendiamo coca cola ogni traduzione va valuta secondo tanti punti di vista di volta in volta e non esistono i prezzi fissi.


Anche per me è così. Ma ci sono traduttori che applicano una tariffa fissa. E da quella non si muovono. E va benissimo che facciano così se a loro va bene così. Io preferisco essere un po' più flessibile (sia quando si tratta di aumentare sia quando si tratta di abbassare un po').

Un lavoro da 1000 parole può richiedere più sforzo di uno da 100.000 o viceversa, non esistono regole fisse. Non dimentichiamoci però che ce ne vogliono 100 da 1000 per farne uno da 100.000, e arrivano sempre constantemente tutti questi lavori?

Infatti, l'ho già detto. Perfettamente d'accordo. Anche sul tuo discorso finale.


[Edited at 2005-07-15 09:51]

[Edited at 2005-07-15 11:14]


 
María José Iglesias
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Gaetanooooo!!! Jul 15, 2005

Gaetano, non vorrei che tu fossi rimasto male nel corso di questa discussione. Il dialogo e il confronto con altri colleghi sono elementi che ritengo sempre molto positivi, quando avvengono nel rispetto reciproco. A volte, per mancanza di ascolto, crediamo d'interpretare nelle parole dell'altro cose che l'altro magari non ha mai detto (o non ha mai voluto dire). O corriamo il rischio di farci un'idea inesatta di altri colleghi. E questo non ci aiuta. Né a capirci né a crescere. Non dico che qu... See more
Gaetano, non vorrei che tu fossi rimasto male nel corso di questa discussione. Il dialogo e il confronto con altri colleghi sono elementi che ritengo sempre molto positivi, quando avvengono nel rispetto reciproco. A volte, per mancanza di ascolto, crediamo d'interpretare nelle parole dell'altro cose che l'altro magari non ha mai detto (o non ha mai voluto dire). O corriamo il rischio di farci un'idea inesatta di altri colleghi. E questo non ci aiuta. Né a capirci né a crescere. Non dico che questo sia il tuo caso. Capita spesso anche a me. Ma personalmente do molto valore all'aiuto reciproco, libera da pregiudizzi, che avviene anche nel corso di discussioni come questa. Mi piacerebbe sentire se hai qualche conclusione da apportare a quanto è stato detto.Collapse


 
Gaetano Silvestri Campagnano
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Piccolo aggiornamento Jul 15, 2005

Ringrazio ancora gli altri colleghi intervenuti per il loro contributo, e sarò contento di sentire ancora altri interventi.

Riguardo poi ad alcuni post di replica ad altri miei interventi precedenti, preferisco non scrivere altri post con risposte dirette, salvo casi in cui siano necessari chiarimenti estremamente indispensabili. E del resto finora sono già intervenuto abbastanza (e forse anche troppo diffusamente: mi scuso con chi si sarà annoiato...) per spiegare nel modo più
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Ringrazio ancora gli altri colleghi intervenuti per il loro contributo, e sarò contento di sentire ancora altri interventi.

Riguardo poi ad alcuni post di replica ad altri miei interventi precedenti, preferisco non scrivere altri post con risposte dirette, salvo casi in cui siano necessari chiarimenti estremamente indispensabili. E del resto finora sono già intervenuto abbastanza (e forse anche troppo diffusamente: mi scuso con chi si sarà annoiato...) per spiegare nel modo più esauriente il mio pensiero, oltre che per chiarire il più possibile tutto ciò che poteva dare adito anche alla più lontana possibilità di fraintendimento.

Infatti, come ho già detto più volte, lo scopo che mi prefiggevo nell'aprire questo thread era ascoltare il maggior numero possibile di pareri e consigli sul tema in discussione.

Maria José: non preoccuparti, non mi sono per nulla arrabbiato per gli ultimi sviluppi di questa discussione, e del resto non ne avrei motivo: l'intero dibattito si è svolto sempre con la massima correttezza e civiltà, tra persone simpaticissime come siete tutti voi colleghi di ProZ. Mi fa anzi piacere, Maria José, aver letto anche i tuoi nuovi interventi ed essermi reso conto, come peraltro speravo, di essermi sbagliato sull'impressione che mi aveva dato il tuo primo post. Sono contentissimo che tutto sia chiarito e che su molti punti, come dicevo, le divergenze tra noi siano più superficiali (dovute cioè a semplici sfumature di valutazione) che sostanziali e di contenuto. Anch'io, come te, credo nell'aiuto reciproco e nella collaborazione, non solo, ma anche nella stima e nella solidarietà reciproca fra i colleghi, che credo siano indispensabili anche e soprattutto nel nostro settore.

(PS: piccolo inciso linguistico per Maria José: sono appassionato di proverbi e conoscevo una variante leggermente diversa del proverbio che hai menzionato, e cioè: "Más vale pájaro en mano que buitre volando". È più diffusa quella che tu hai citato e forse questa è troppo arcaica?)

Vorrei però ora fornirvi una piccola notizia di aggiornamento, che potrà costituire anche un'ulteriore spunto per la discussione. Nella giornata di ieri, ho parlato ad una collega dell'offerta degli americani che è oggetto di questo thread, e, per un caso davvero curioso, ho appreso da lei che era stata contattata dalla stessa azienda. Mi ha detto di aver proposto loro una tariffa non certo bassa ma nemmeno eccessiva, che si poteva considerare una buona proposta media. Risultato: nessuna risposta.

Ora, senza voler arrivare a giudizi affrettati, affermando "come volevasi dimostrare", o dilungarmi in considerazioni dettagliate per voler avvalorare la mia prima impressione, lascio il fatto alla valutazione dei colleghi, sempre nello spirito di un dibattito ampio, franco e aperto come voleva essere e come di fatto è questo thread.

Ciao a tutti,

Gaetano


[Edited at 2005-07-15 10:39]
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Stefano Papaleo
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i clienti... questi sconosciuti Jul 15, 2005

Ringrazio Maria José e concordo con lei sulle cose dette compresa l'ultima riguardo allo scambio di pareri ed alle difficoltà di comprensione che a volte sorgono, a causa del mezzo che utilizziamo ma spesso solo semplicemente del ns. atteggiamento nei confronti degli altri. Mi sembra infatti che la discussione stia prendendo una piega più interessante e meno "polemica", proprio grazie alla condivisione dei pareri di tutti che sono sempre preziosi -- a volte più dei mitici Kudoz;).

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Ringrazio Maria José e concordo con lei sulle cose dette compresa l'ultima riguardo allo scambio di pareri ed alle difficoltà di comprensione che a volte sorgono, a causa del mezzo che utilizziamo ma spesso solo semplicemente del ns. atteggiamento nei confronti degli altri. Mi sembra infatti che la discussione stia prendendo una piega più interessante e meno "polemica", proprio grazie alla condivisione dei pareri di tutti che sono sempre preziosi -- a volte più dei mitici Kudoz;).

E' ovvio che ognuno è libero di praticare le proprie tariffe, le proprie politiche commerciali coi clienti, collaboratori ecc. e che c'è chi è più "rigido" e chi più "flessibile" a seconda delle esperienze fatte, del proprio carattere e mille altre cose. Personalmente, sia per quel ho visto nel mondo informatico che in quello linguistico, e per carattere mio, preferisco avere un atteggiamento flessibile e per quanto possibile fornire un servizio personalizzato alle esigenze del cliente, prezzo compreso, poi se si fa bene altrimenti ciao. Questo senza esagerare né verso l'alto, né verso il basso e senza decidere a priori che certi tipi di lavori non li prendo. Certo ho anche io i miei "tabù", e spesso ho la tentazione di allargare tale black list e lo faccio anche, ma non sono del tipo "niente lavori da 200 parole" o "niente lavori da 200.000" parole, tanto x capirci. Per il semplice fatto che quei numeri non vogliono dire niente. Ma poi appunto dipende dalle esperienze passate ecc. ecc. Mi sto incattivendo parecchio però perché si incontrano tanti che ti fanno perder tempo, garndi o piccoli che siano.

Sul fatto che gli americani non si siano fatti sentire dopo l'offerta della tua amica, questo succede spessissimo in tutti i campi x mille motivi e stiamo raggiungendo un tale livello di egoismo e maleducazione o scarsa attenzione nei rapporti "commerciali" che quando troviamo qualcuno che magari ci scrive due righe per farci sapere che ha letto la ns. offerta o l'invio del cv e via di seguito ci sembra fantascienza. Per fortuna non tutti sono così, ed ovviamente è chiaro che non si può sempre rispondere a decine di persone e ci si concentra su quelle che attirano il ns. interesse. Tuttavia, se a ciò associamo la tendenza generale (in tutti i settori) al prezzo stracciato, allo sfruttamento, al tutto pronto per l'altro ieri avvertendoti dopodopani e pagandoti il prossimo millennio.. Gaetano ti capisco eccome.

I clienti sono così... sfuggenti, misteriosi, incomprensibili a volte, seducono e scappano... uhm... mi ricorda qualcuno haha!

Sul proverbio spagnolo, io lo conoscevo nella versione di Maria, ma anche col buitre è bello... un po' più inquietante però;)
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María José Iglesias
María José Iglesias  Identity Verified
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El buitre! :-) Jul 15, 2005


(PS: piccolo inciso linguistico per Maria José: sono appassionato di proverbi e conoscevo una variante leggermente diversa del proverbio che hai menzionato, e cioè: "Más vale pájaro en mano que buitre volando". È più diffusa quella che tu hai citato e forse questa è troppo arcaica?)

Ho impiegato un po' a rispondere perché quasi muoio dal ridere con il "buitre"!!! Mai sentito questa espressione. Io la sapevo come te l'ho detta: "Más vale (un) pájaro en mano que ciento volando". E cioè piuttosto uno e buono (e sicuro) che cento (che non si sa).
Comunque me la ricorderò quella del buitre se per caso dovessi applicarla qualche volta, jajajajaja.


 
Gaetano Silvestri Campagnano
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Avvoltoio "obsoleto" Jul 15, 2005

Ciao Maria José

Evidentemente, come sospettavo, la versione del proverbio che conoscevo deve essere una variante arcaica ormai in disuso o comunque meno utilizzata.

Però ti assicuro che non me la sono inventata, dato che è attestata almeno dai dizionari Carbonell (Hoepli) e Ambruzzi (Paravia). Inoltre, se digiti quella variante su Google, compaiono numerosissime ricorrenze, allo stesso modo della forma con "ciento".

Da uno di questi link ho anche scopert
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Ciao Maria José

Evidentemente, come sospettavo, la versione del proverbio che conoscevo deve essere una variante arcaica ormai in disuso o comunque meno utilizzata.

Però ti assicuro che non me la sono inventata, dato che è attestata almeno dai dizionari Carbonell (Hoepli) e Ambruzzi (Paravia). Inoltre, se digiti quella variante su Google, compaiono numerosissime ricorrenze, allo stesso modo della forma con "ciento".

Da uno di questi link ho anche scoperto che la forma con "buitre" è citata già da Cervantes nel "Don Quijote", dove la vediamo menzionata da Sancho Panza tra le sue interminabili sfilze di proverbi, che molto spesso propina al malcapitato hidalgo:

http://www.cce.ufsc.br/~humble/Glaucia.htm

In un articolo sui proverbi, invece, uno studioso presumibilmente americano, fa riferimento e un'ipotesi preesistente, quasi avvalorandola, per cui la variante con "ciento" sarebbe addirittura di origine cilena:

http://en.lingo24.com/articles/Why_Learn_Proverbs--7.html

Tuttavia questa idea appare molto discutibile, vista anche l'ampia diffusione attuale di tale forma in Spagna, come si evince anche dal tuo stupore nel sentire la forma che si riferisce all'avvoltoio.

Ciao,

Gaetano


[Edited at 2005-07-15 12:46]
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María José Iglesias
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Ho letto "El Quijote" Jul 15, 2005

Ho letto "El Quijote" ma ti giuro che non avevo mai sentito del buitre. Perdonami ma non me ne intendo di proverbi. Conosco quelli che si usano nella mia terra, ma non sono un'esperta

 
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