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Come si traduce "should"
Thread poster: Laura Gentili
Maurizio Valente
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Sfumature ... Nov 1, 2005

Ciao Giovanna.

Sfumature di significato. Non esiste, credo, una regola. Però è come quando hai una moneta d'argento (quelle d'antan) e la getti sul pavimento per sentire il rumore che fa. Se il suono non è "abbastanza" argentino, puoi senz'altro concludere che il tenore di argento nella lega è inferiore al dovuto. Altro esempio: se vuoi sapere se dietro a una parete c'è un mattone o un pilastro di cemento armato, ci dai un colpetto con le nocche (sto facendo ristrutturare una c
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Ciao Giovanna.

Sfumature di significato. Non esiste, credo, una regola. Però è come quando hai una moneta d'argento (quelle d'antan) e la getti sul pavimento per sentire il rumore che fa. Se il suono non è "abbastanza" argentino, puoi senz'altro concludere che il tenore di argento nella lega è inferiore al dovuto. Altro esempio: se vuoi sapere se dietro a una parete c'è un mattone o un pilastro di cemento armato, ci dai un colpetto con le nocche (sto facendo ristrutturare una casa...). Come fai a definire un criterio? Eppure il test è infallibile in entrambi i casi.

Facciamo un altro esempio, preso da una mailing list:
On 01.11.2005 09:29 UK Time, Rob Laumen wrote:
> Hi Herb,
>
> You might want to try this:
> FastStone Image Viewer - http://www.faststone.org/

Come traduci? "Prova magari questo" o "Potresti desiderare di provare questo"?

C'è davvero bisogno di un criterio per stabilire che la prima soluzione è molto migliore della seconda? Se ci fosse, nel giro di dieci anni saremmo tutti a spasso, soppiantati dal software MT


GR> Correggo o non correggo?
MV> Correggo, correggo.

GR> ...rispondiamo che 'dovrei' piuttosto che 'devo' è un 'errore?'
MV> Nei casi citati da Laura - e a maggior ragione in quelli citati da Gilberto - sì. Ma, come osservava Roberto Crivello (su Langit?), non è una regola generale, occorre vedere caso per caso.

Giovanna Rampone, PhD wrote:


Non ho capito il concetto di 'errore', e magari è dovuto al fatto che non sono una traduttrice di 'manuali tecnici', anche se, ripeto, ho sempre tradotto 'dovrei' e talvolta anche 'posso'...'cosa posso fare?' e nessun proofreader si è mai sognato di correggerlo, così come io non l'ho mai corretto.
Proprio perchè, come dice Maurizio, una traduzione non dovrebbe nemmeno apparire come tale, continuo a non capire dove sia il problema.
Invece mi soffermerei un attimo sull'altro problema. Correggo o non correggo?
Ammettiamo che sia tutto vero ( e probabilmente lo è) quello che è stato detto a favore della correzione...Vorrei conoscere (visto che è un errore e non una scelta stilistica)i criteri di individuazione di questo errore.
Visto che 'correggo 'tutti i giorni paper (ok di un altro genere ma è di lingua che si parla qui o sbaglio?)non sari così certa di considerare 'errore' quello che secondo i normali standard di valutazione linguistica, errore non è.
Allora, al di là di 'quello che un utente italiano vuole sentirsi dire' c'è qualcuno che me li spiegherebbe questi criteri, che sono peraltro quelli sui quali mi pare Laura esprima dei dubbi, motivati e spiegati in modo esauriente.
Allora, in base ai dubbi di Laura, rispondiamo che 'dovrei' piuttosto che 'devo' è un 'errore?'
Grazie mille a tutti.
Aggiungo una noticina:
In Italiano c'è poca differenza (almeno quando ancora vivevo in Italia) tra 'cosa devo fare?', 'cosa posso fare?' e'cosa dovrei fare?'
Cosa devo fare per uscire da questo casino?
Cosa posso fare per uscire da questo csino?
Cosa dovrei fare per uscire da questo casino?

La differenza c'è, invece in questo caso.
Ccme potrei comportarmi?
Come dovrei comportarmi?
Come devo comportarmi?
Ancora...
Non mi pare di trovare molta differenza tra gli ultimi due casi:
Come dovrei/devo comportarmi?
Quindi...quale dei due potrei considerare 'errore' senza prima chiedermi se una possibilità esclude l'altra?

Chiedo scusa a Laura per lo sproloquio, e forse non è il luogo più adatto per dissertazioni metalinguistiche...è comunque sempre un piacere confrontarsi, laddove si può!
Buona domenica a tutti
Giovanna



[Edited at 2005-11-01 08:17]
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"Any" Nov 1, 2005

Ciao Roberta.

Verissimo quello che dici a proposito di "any". Un altro "clue" che la dice lunga sulla qualità della traduzione. Ma anche qui non si può generalizzare, a volte vuol dire proprio "qualsiasi". E anche qui non esiste un criterio, o un algoritmo implementabile in un software MT.

Roberta Anderson wrote:

concordo con Angela, Maurizio, Alfredo, ecc.

Cosa chiederebbe un vero utente italiano in questi casi? "Cosa devo fare? devo segnarmi il numero?..." (l'uso di dovrei potrebbe addirittura assumere una sfumatura retorica/ironica!)

La traduzione qui di should con dovrei mi fa pensare alle innumerevoli volte in cui devo cambiare la traduzione di "any" da "qualsiasi" a "un" o "eventuale" o altro, ma sicuramente non qualsiasi.

ciao,
Roberta


 
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Quello si chiama "editing", non "proofreading" Nov 1, 2005

Ed esistono due tariffe diverse, risp. per l'editing e il proofreading.

Almeno, questo è quello che so. Poi di solito mi tolgono dall'imabarazzo le agenzie fornendomi i criteri secondo cui correggere.

Alfredo Tutino wrote:

secondo me, ma anche segnalare le scelte stilistiche poco opportune.

Nei casi segnalati da Gilberto, ad esempio, non c'è dubbio che tradurre al condizionale sarebbe un errore; in altri casi la ... correzioni proposte (ad esempio, evidenziandole con un colore diverso da quello usato per le correzioni degli errori veri e propri).


 
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Forse ho capito male io Nov 1, 2005

ma di solito per me revisione=editing e correzione di bozze=proofreading - e mi pare che Laura parlasse di revisione.

Ma può benissimo essere che mi sia sfuggito qualcosa... Se ho sbagliato mi correggerete


Maurizio Valente wrote:

Ed esistono due tariffe diverse, risp. per l'editing e il proofreading.

Almeno, questo è quello che so. Poi di solito mi tolgono dall'imabarazzo le agenzie fornendomi i criteri secondo cui correggere.

Alfredo Tutino wrote:

secondo me, ma anche segnalare le scelte stilistiche poco opportune.

Nei casi segnalati da Gilberto, ad esempio, non c'è dubbio che tradurre al condizionale sarebbe un errore; in altri casi la ... correzioni proposte (ad esempio, evidenziandole con un colore diverso da quello usato per le correzioni degli errori veri e propri).


 
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In memoriam
No, hai ragione tu, Alfredo Nov 1, 2005

Laura ha parlato di revisione (intendendo editing, suppongo), ero io che parlavo di proofreading. A maggior ragione il "dovrei" è da correggere.

Alfredo Tutino wrote:

ma di solito per me revisione=editing e correzione di bozze=proofreading - e mi pare che Laura parlasse di revisione.



 
giogi
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Ciao Maurizio Nov 2, 2005

[quote]Maurizio Valente wrote:

C'è davvero bisogno di un criterio per stabilire che la prima soluzione è molto migliore della seconda? Se ci fosse, nel giro di dieci anni saremmo tutti a spasso, soppiantati dal software MT


Purtroppo io 'ho bisogno' di un criterio, sempre....e magari hai ragione tu, ma non credi che una valutazione di qualsiasi tipo senza criteri possa essere 'pericolosa'?
Ti abbraccio, anche se non mi hai convinto (pig-headed woman!)
Giovanna

Ah dimenticavo di dire che un 'criterio' non è qualcosa di dogmatico e fisso (come talvolta lo è la mancanza di un criterio) ma lo schema più flessibile e adattabile a ogni circostanza...
Un criterio di valutazione comprende tutte le possibili sfumature, proprio per questo i 'range' sono assai flessibili. no?

[Edited at 2005-11-02 13:09]


 
Maurizio Valente
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In memoriam
Non ce l'ho Nov 2, 2005

Non poso placare la tua brama di criteri per il semplice motivo che non ce l'ho, Giovanna (ti abbraccio anch'io). E forse 'nu ghe n'è".


Giovanna Rampone, PhD wrote:

Purtroppo io 'ho bisogno' di un criterio, sempre....e magari hai ragione tu, ma non credi che una valutazione di qualsiasi tipo ...
proprio per questo i 'range' sono assai flessibili. no?

[Edited at 2005-11-02 13:09]


[Edited at 2005-11-02 13:21]


 
giogi
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Local time: 14:44
Grande Maurizio... Nov 2, 2005

Maurizio Valente wrote:

Non poso placare la tua brama di criteri per il semplice motivo che non ce l'ho, Giovanna (ti abbraccio anch'io). E forse 'nu ghe n'è".



sei riuscito afarmi tornare un po' a casa!!!!
Bacio
Gio


 
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