Revisore, editor, proofreader - 101 consigli
Thread poster: Teresa Sassani
Teresa Sassani
Teresa Sassani  Identity Verified
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Jun 11, 2006

Cari colleghi tutti,
dalla discussione sviluppatasi in http://www.proz.com/topic/49172 è nata l'idea di raccogliere, a uso e consumo di tutti noi traduttori, consigli, idee e suggerimenti per focalizzare l'attività di REVISIONE delle traduzioni (altrui, ma anche proprie).
Il campo è aperto, vasto e controverso; i criteri appaiono tanto variabili, vaghi....
Proviamo a sintetizzare?<
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Cari colleghi tutti,
dalla discussione sviluppatasi in http://www.proz.com/topic/49172 è nata l'idea di raccogliere, a uso e consumo di tutti noi traduttori, consigli, idee e suggerimenti per focalizzare l'attività di REVISIONE delle traduzioni (altrui, ma anche proprie).
Il campo è aperto, vasto e controverso; i criteri appaiono tanto variabili, vaghi....
Proviamo a sintetizzare?

#########################
I vostri contributi potrebbero essere organizzati più o meno così:
a) definire la CATEGORIA DEL CONSIGLIO - se è rivolto ai revisori di traduzioni altrui (*ALTRUI) oppure al traduttore stesso, tecnica per controllare il proprio lavoro (*AUTO)
b) ENUNCIARE il consiglio in forma sintetica
c) SVILUPPARE il concetto fornendo eventualmente un ESEMPIO
d) specificare se il consiglio è applicabile IN GENERALE oppure a una speciale CATEGORIA di revisione (es., software, letteraria, etc.).

##########################
Provo io a lanciare il primo consiglio:
a) Categ.: ALTRUI
b) Differenziare sempre, con l'evidenziatore, le variazioni apportate per ragioni stilistiche e/o di gusto personale - dalle correzioni vere e proprie (errata comprensione; errori tipografici, ortografici, violazioni di grammatica o sintassi; costruzioni contorte...)
d) Applicabile IN GENERALE
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Lo so, lo so, il revisore è personaggio antipatico.... Ma prima o poi capita a tutti di doverlo fare - che ne dite di 'smitizzarlo' definendone il profilo?
Teresa

[Edited at 2006-06-12 06:27]
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gianfranco
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Prendere distanza dal testo e/o leggere a voce alta Jun 12, 2006

Per la revisione di una propria traduzione


* * * * *
Prendere distanza dal testo

Fare una pausa, al termine della traduzione e prima della revisione e dedicarsi, in questo intervallo di tempo a qualche altra attività.

Se possibile, dedicarsi a un attività non lavorativa, oppure lavorativa ma non un'altra traduzione. Tentare di frapporre fra la traduzione e la revisione qualcosa di completamente diverso.
Bastano poche ore, meglio se u
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Per la revisione di una propria traduzione


* * * * *
Prendere distanza dal testo

Fare una pausa, al termine della traduzione e prima della revisione e dedicarsi, in questo intervallo di tempo a qualche altra attività.

Se possibile, dedicarsi a un attività non lavorativa, oppure lavorativa ma non un'altra traduzione. Tentare di frapporre fra la traduzione e la revisione qualcosa di completamente diverso.
Bastano poche ore, meglio se un'intera notte. La pausa serve a liberare la mente, rilassarsi e guadagnare obiettività.

* * * * *


In alternativa:

se i tempi non consentono una pausa sufficientemente lunga, oppure in aggiunta alla pausa (se il tempo è disponibile e la qualità richiesta dal committente lo impone) provare ad adottare una delle seguenti tecniche, che essendo basate su un diverso tipo di canale sensoriale rispetto a quello utilizzato per la traduzione (schermo) possono aiutare a vedere il testo in modo diverso.



  • 1. Stampare su carta

    Stampare il testo ed effettuare la revisione su carta. Annotare tutte le modifiche su carta prima di tornare al monitor

    oppure...

  • 2. Leggere a voce alta

    Rileggere ascoltando la propria voce. Seguire col tono di voce anche la punteggiatura.
    Esistono anche dei software in grado di leggere un testo e, anche se la lettura potrà non essere perfetta, potrebbe essere sufficiente a far rilevare, tramite l'ascolto, dettagli che possono essere sfuggiti all'occhio.

    oppure...

  • 3. Leggere e riascoltare la registrazione

    Leggere il documento registrando la propria voce (su un tradizionale registratore a nastro oppure, con un microfono, creando un file audio direttamene nel PC).
    Riascoltare la propria registrazione, concentrandosi sull'ascolto.
    Interrompere l'ascolto per apportare ogni eventuale correzione, anche direttamente su schermo.

    * * * * *



    La tecnica che applico personalmente, se non ho la possibilità di far passare un tempo sufficiente per distaccarmi, è quella di rileggere il testo a mezza voce (a voce alta proprio non ci riesco anche se lavoro da solo in una camera) e spesso il mio orecchio rileva dettagli su cui l'occhio mi era scorso, anche più volte, senza rilevare errori.

    Inoltre, la lettura a voce, essendo più lenta rispetto allo scorrimento con gli occhi, facilita, già per questo motivo, una diversa dinamica nella revisione.


    ciao
    Gianfranco




    [Edited at 2006-06-12 08:04] ▲ Collapse


  •  
    Maurizio Valente
    Maurizio Valente  Identity Verified
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    In memoriam
    Per la revisione di una propria traduzione (aggiunta) Jun 12, 2006

    Ciao a tutt*
    Condivido pienamente il consiglio della "decantazione" (ove possibile). Vorrei aggiungere però che anche con questo e gli altri accorgimenti il traduttore è la persona meno adatta a identificare gli errori di distrazione (idem per uno scrittore) perché legge "per concetti" e possono sfuggirgli alcuni dettagli (preposizioni mancanti, errori di concordanza ecc., ossia quelli che per loro natura sfuggono allo spell checker). Qualcuno ha suggerito (mi pare su Langit) addirittur
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    Ciao a tutt*
    Condivido pienamente il consiglio della "decantazione" (ove possibile). Vorrei aggiungere però che anche con questo e gli altri accorgimenti il traduttore è la persona meno adatta a identificare gli errori di distrazione (idem per uno scrittore) perché legge "per concetti" e possono sfuggirgli alcuni dettagli (preposizioni mancanti, errori di concordanza ecc., ossia quelli che per loro natura sfuggono allo spell checker). Qualcuno ha suggerito (mi pare su Langit) addirittura di fare una rilettura finale di controllo dei dettagli leggendo al contrario, ossia dal basso verso l'alto e da destra verso sinistra. Mi riferisco ovviamente alle lingue in cui si scrive in senso contrario, e non per esempio all'arabo, al giapponese ecc.


    Gianfranco Manca wrote:

    Per la revisione di una propria traduzione


    * * * * *
    Prendere distanza dal testo

    Fare una pausa, al termine della traduzione e prima della revisione e dedicarsi, in questo intervallo di tempo a qualche altra attività.

    Se possibile, dedicarsi a un attività non lavorativa, oppure lavorativa ma non un'altra traduzione. Tentare di frapporre fra la traduzione e la .. diversa dinamica nella revisione.


    ciao
    Gianfranco




    [Edited at 2006-06-12 08:04]
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    gianfranco
    gianfranco  Identity Verified
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    Revisione del testo e correzione delle bozze (di stampa) Jun 12, 2006

    Maurizio Valente wrote:
    ... il traduttore è la persona meno adatta a identificare gli errori di distrazione (idem per uno scrittore) perché legge "per concetti" e possono sfuggirgli alcuni dettagli (preposizioni mancanti, errori di concordanza ecc., ossia quelli che per loro natura sfuggono allo spell checker).


    Sì, ma qui si sta cercando di raccogliere tutti i suggerimenti e i trucchi del mestiere per rivedere anche il proprio lavoro prima della consegna al committente.


    Maurizio Valente wrote:
    ... Qualcuno ha suggerito (mi pare su Langit) addirittura di fare una rilettura finale di controllo dei dettagli leggendo al contrario, ossia dal basso verso l'alto e da destra verso sinistra.


    Ne ho sentito parlare, ma mi sembra di ricordare che questa tecnica venga adottata soprattutto dai revisori di bozze, ovvero da coloro che si occupano solo ed esclusivamente della correttezza "formale" del testo: accenti, apostrofi, parentesi, virgolette, maiuscole, punteggiatura, caratteri, spaziature, margini, interlinee, note, numerazione note, numerazione pagine, titoli, didascalie, indici, frontespizi, e molto altro ancora. La lettura al contrario evita loro di farsi coinvolgere dal testo e dal significato.

    Per noi, invece, sia che effettuiamo la revisione finale di un nostro lavoro o che siamo impegnati come revisori di traduzioni altrui, questa tecnica non ha molto senso, a meno che non ci venga richiesto espressamente di fare una vera e propria "revisione di bozze" prestampa di un documento finale impaginato.

    Mi pare che si tratti, in sostanza, di un altro mestiere, da non confondere con la doverosa cura dei dettagli che ci compete al momento di consegnare una nostra traduzione oppure per la revisione di una traduzione altrui.


    ciao
    Gianfranco


    [Edited at 2006-06-12 09:10]


     
    Maurizio Valente
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    In memoriam
    Revisione e "correttezza formale" Jun 12, 2006

    La revisione include anche la correttezza formale. Non mi sembra di esulare dal tema. A meno che non si ritenga che un testo tradotto alla perfezione (stile, terminologia, coerenza stilistica ecc.) ma contenente un numero significativo di errori di distrazione sia accettabile. I miei clienti saranno degli originali, ma non la pensano così.



    Gianfranco Manca wrote:

    Sì, ma qui si sta cercando di raccogliere tutti i suggerimenti e i trucchi del mestiere per rivedere anche il proprio lavoro prima della consegna al committente.

    (snip) Mi pare che si tratti, in sostanza, di un altro mestiere, da non confondere con la doverosa cura dei dettagli che ci compete al momento di consegnare una nostra traduzione oppure per la revisione di una traduzione altrui.


    ciao
    Gianfranco


    [Edited at 2006-06-12 09:10]


     
    LuciaC
    LuciaC
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    Lettura ad alta voce Jun 12, 2006

    Su un'altra lista è stato consigliato il software gratuito 'Readplease' che permette di far leggere il testo a una voce sintetizzata. È disponibile anche l'italiano. C'è chi lo usa regolarmente in fase di revisione.

    http://www.readplease.com/


     
    Andrea Re
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    Stavo per fare lo stesso intervento Jun 12, 2006

    Lucia Cavalli wrote:

    Su un'altra lista è stato consigliato il software gratuito 'Readplease' che permette di far leggere il testo a una voce sintetizzata. È disponibile anche l'italiano. C'è chi lo usa regolarmente in fase di revisione.

    http://www.readplease.com/



    Assolutamente d'accordo. Ogni lavoro che faccio lo ascolto, (provando a non addormentarmi) con readplease. il numero di errori che trovo è raccapricciante. Si va da generi sbagliati (un casa) a plurali (una case) a frasi che proprio non filano.
    Lo consiglio caldamente!!!

    Ritornando a quello che diceva Gianfranco, e su cui concordo pienamente, riguardo la pausa tra traduzione e revisione, mi domando come facciano i traduttori che traducono 3000+ parole al giorno. Dove lo trovano il tempo per la revisione, con o senza pausa?
    Alla fin fine, anche per una traduzione di 1000 parole mi servono 24 ore perché voglio aspettare fino al giorno dopo, o almeno la sera, prima di correggerla.

    Io di solito:

    1) rileggo con Wordfast acceso per controllare la traduzione e risolvere eventuali dubbi.
    2) Pulisco il file e faccio lo spell check (errori a iosa:).
    3) STAMPO!!!! (non risco a seguire il filo sullo schermo)
    4) Rileggo per controllare che ci sia tutto.
    5) Ascolto (fase più importante dove si riscontrano gli errori che lo spell check non può vedere)


    [Edited at 2006-06-12 14:19]


     
    Elisa Comito
    Elisa Comito  Identity Verified
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    Fools rush in where angles fear to tread... Jun 12, 2006

    Salve,

    io lavoro come traduttrice editoriale e, oltre a tradurre, mi capita talvolta di revisionare traduzioni altrui.
    Mi discosterò un po’ dalla linea generale, che mi sembra orientata verso la revisione delle proprie traduzioni e sul lato “pratico”, per parlare di un tema che vedo spesso trascurato e incompreso:

    la revisione di traduzioni di qualità (tecniche o letterarie).

    Io credo che un revisore, per essere bravo, debba essere non solo
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    Salve,

    io lavoro come traduttrice editoriale e, oltre a tradurre, mi capita talvolta di revisionare traduzioni altrui.
    Mi discosterò un po’ dalla linea generale, che mi sembra orientata verso la revisione delle proprie traduzioni e sul lato “pratico”, per parlare di un tema che vedo spesso trascurato e incompreso:

    la revisione di traduzioni di qualità (tecniche o letterarie).

    Io credo che un revisore, per essere bravo, debba essere non solo un bravo ma un ottimo traduttore o, se vogliamo, due volte traduttore. Infatti dev'essere in grado di fare da mediatore culturale tra il testo di partenza e quello di arrivo (per verificare che il traduttore abbia saputo rendere i sensi dell’originale) e tra l'universo culturale-linguistico del traduttore e il suo * per capire quali cose che “non gli piacciono” sono veramente errori e quali semplicemente modelli espressivi alternativi ma coerenti*.

    Rispettare l’organicità della creazione che ha davanti è fondamentale per un buon revisore. Il traduttore di un libro, un articolo, un qualsiasi documento la cui traduzione presupponga un minimo di creatività, è da considerarsi un autore a tutti gli effetti, perché l'unico modo per tradurre un testo è ricrearlo in un'altra lingua. Questa ricreazione presuppone una scelta di parole, stile, costruzioni… perché il nuovo “edificio” deve stare in piedi nella lingua di destinazione. Perciò secondo me il primo passo per valutare una traduzione è di leggerla in sé, come se fossimo i lettori finali, per vedere l’effetto che fa e quello che riesce a comunicare. Bisogna verificare se è chiara, utile, suggestiva, o come dev’essere a seconda dei casi! Dopo arriva la scrupolosa verifica (anche questa indispensabile) della fedeltà al testo (fedeltà di sensi, ovviamente, non letterale) e in questa il revisore dev’essere intransigente. Se ci sono errori, di contenuto o di lingua, vanno corretti. Ma nelle buone traduzioni gli errori sono pochi. Capitano, errare è umano e non sempre le condizioni di lavoro sono ideali, ma sono pochi.

    Purtroppo non sempre le buone traduzioni hanno la fortuna di incontrare buoni revisori. Molte vengono rovinate da revisori mediocri o incapaci che le deturpano, le appiattiscono, le appesantiscono o le involgariscono.
    Personalmente, quando revisiono buone traduzioni, cioè eseguite con competenza e stile, cerco di intervenire con la mano più leggera possibile.
    Ogni traduttore ha un suo “timbro”, un suo stile, un afflato che rende la traduzione un testo vivo come l’originale, non un assemblaggio di frasi e paragrafi più o meno corretti. Ogni traduttore ha le sue preferenze tra i tanti termini, le tante sfumature, le variabili della nostra lingua, la cui bellezza sta proprio nella ricchezza e versatilità.

    Non c’è niente di più penoso e deleterio di quei revisori che intervengono per modificare ogni virgola, ogni preposizione, cambiando il “siccome” col “poiché”, il “ma” col “però”, solo perché a loro piace di più o gli sembra più elegante o più semplice o più ricercato… Ognuno di noi ha le sue preferenze, i suoi vezzi, le sue affinità e idiosincrasie. Un bravo revisore, come un bravo traduttore, deve sapere che non esiste mai un’unica traduzione possibile, UNA traduzione perfetta, e che pertanto la revisione non deve mai essere “normativa”. Il revisore dev’essere un estimatore non un censore, deve eventualmente “limare” la traduzione con pochi tocchi sapienti, come il gioielliere che ceselli un diamante per farne risaltare l’intrinseca luminosità. Ma per far ciò deve riconoscerne il valore. Ricordiamo sempre: “Fools rush in where angels fear to tread”.

    Per fare un altro esempio possiamo paragonare il traduttore a un pittore che tenti di trasporre sulla tela un paesaggio di cui ha letto la descrizione in un libro. Anche questa è un’opera di traduzione tra due codici, scrittura e pittura. Se si cimenteranno nell’opera diversi pittori non ci saranno due quadri simili ma ci potranno essere diversi quadri riusciti. Pur rispettando le caratteristiche del paesaggio descritto (che sia una landa innevata, una marina o un terreno devastato da un incendio) ogni pittore userà immagini, tecniche e tinte diverse per evocarlo.

    Perciò quando revisioniamo cerchiamo di capire il valore di quello che leggete e del lavoro che c’è dietro. Se amiamo il nostro lavoro non dovrebbe essere difficile; sono i mediocri che hanno bisogno di disprezzare gli altri per sentirsi più bravi. Non è facile prendere le distanze dalle proprie inclinazioni e dalla tentazione di assecondarle con modifiche arbitrarie. A volte prudono le mani ma bisogna trattenersi e pensarci dieci volte prima di intervenire. Chi lo fa troppo facilmente non rispetta il lavoro altrui. Guai ad avere la presunzione che tutto ciò che ci suona male sia sbagliato!

    I revisori sono indispensabili, devono essere rigorosi ma anche essere estremamente “discreti”. Anche perché, parliamoci chiaro: le traduzioni fatte male non richiedono un lavoro di revisione ma di riscrittura, che è una cosa diversa. Certo, tra la traduzione fatta male e quella fatta bene c’è quella mediocre, un caso abbastanza frequente. Magari risulta piatta, senza infamia e senza lode, passabile. Io penso che anche in questo caso, in generale, sia bene intervenire il minimo indispensabile. Non riusciremo mai a trasformarla in una traduzione brillante solo ritoccando qua e là, bisognerebbe riscriverla. Ma, se l’editore o l’agenzia consapevolmente cercano una qualità media e per questo si sono rivolti a quel traduttore, il quale ha svolto scrupolosamente il lavoro, non c’è ragione per sottoporre il testo a una miriade di interventi “migliorativi” che, senza cambiarne sostanzialmente la qualità, risulterebbero solo umilianti per il traduttore. Non tutti hanno lo stesso talento nello scrivere ma anche i traduttori discreti e non brillanti possono essere ottimi professionisti, fanno un lavoro utile e vanno rispettati. Certo, leggendo le loro traduzioni, proprio perché di errori ce ne sono pochi, è facile che il revisore sia portato a concentrasi sullo stile e che gli vengano in mente espressioni più belle per rendere determinati passaggi… ma pensiamo sempre a che senso hanno i nostri interventi rispetto a quella traduzione e non in assoluto…

    Ovviamente non ho considerato quei revisori, singoli o agenzie, che eseguono interventi del tutto superflui solo per giustificare il compenso che percepiscono dal cliente. E’ un comportamento eticamente scorretto, anche se va detto che ci sono clienti imbecilli che si sentono imbrogliati se il revisore non modifica il testo, anche se non lo fa perché lo trova eccellente! Ma questo è un altro discorso…
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    gianfranco
    gianfranco  Identity Verified
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    Definire i termini dell'incarico di revisione Jun 12, 2006

    In parte per chiarire lo scambio con Maurizio Valente, ma soprattutto per aggiungere, a proposito, un suggerimento per chi riceve un incarico di revisione di traduzioni altrui.

    Definire i termini dell'incarico di revisione significa pattuire con il committente i termini del lavoro e, in particolare, mettere in chiaro quali tra i seguenti interventi vengono richiesti.
    Ovviamente questa classificazione è un po' schematica, poiché i vari tipi di revisione tendono inevitabilme
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    In parte per chiarire lo scambio con Maurizio Valente, ma soprattutto per aggiungere, a proposito, un suggerimento per chi riceve un incarico di revisione di traduzioni altrui.

    Definire i termini dell'incarico di revisione significa pattuire con il committente i termini del lavoro e, in particolare, mettere in chiaro quali tra i seguenti interventi vengono richiesti.
    Ovviamente questa classificazione è un po' schematica, poiché i vari tipi di revisione tendono inevitabilmente a sfumare l'uno nell'altro. Si tratta di definire qual è, o quali sono, gli aspetti su cui viene richiesta la maggiore enfasi, fino ad astenersi, quando espressamente richiesto, dall'effettuare interventi di tipo non richiesto. Il committente potrebbe avere a disposizione una persona più competente o specializzata in tale mansione.



    Distinguiamo quindi tra:

  • Revisione grammaticale

    Verifica della correttezza grammaticale, senza dare troppo peso alla scelta delle parole, allo stile e ad altri fattori dipendenti dal gusto personale.
    In questo tipo di lavorazione gli aspetti stilistici o influenzati da preferenze particolari non sono l'obiettivo primario, ma devono essere identificati e rimossi gli errori obiettivi di grammatica.
    Errori nella concordanza tra soggetto e verbo, concordanza tra sostantivi e attributi, completezza delle frasi, uso delle preposizioni, ecc. ma anche errori di ortografia, battitura, accentazione, punteggiatura, maiuscolazione, ecc.

  • Revisione della traduzione

    Verifica che il significato della traduzione corrisponda esattamente al testo originale, rilevando inoltre eventuali omissioni, ripetizioni, e altri difetti, mirando ad ottenere un testo finale in cui la struttura delle frasi non risulti eccessivamente influenzata dalla struttura della lingua originale.

  • Revisione terminologica

    Controllo della terminoloiga tecnica, verifica della conformità a un glossario specifico fornito oppure facendo appello a conoscenze specialistiche e terminologia nota sull'argomento del documento.
    Questo lavoro è importante soprattutto per documemnti tecnici e specializzati.

  • Revisione stilistica

    Analisi del testo mirata soprattutto alla rifinitura dello stile, costruzione della frase, scelta delle parole. Questo tipo di revisione viene richiesta soprattutto per lavori destinati alle pubblicazioni di maggior valore e destinate a un pubblico vasto (editoria, marketing, ecc.)

  • Revisione finale bozze di stampa

    Questo lavoro viene effettuato su un testo finale e "impaginato" (post DTP, spesso su file in formato PDF), e in generale prescinde da tutti gli aspetti elencati sopra che a questo punto dovrebbero essere già corretti.
    La revisionee delle bozze serve a verificare la completezza del testo, con il controllo formale e finale di tutti gli aspetti formali del testo, come indicato nell'intervento precedente, per finalizzare la bozza che verrrà mandata in stampa.


    * * * * *



    In genere, quando si effettua una revisione, viene implicitamente o tacitamente richiesto l'intervento su diversi o su tutti questi aspetti, ma mi sembra utile distinguerli ed eventualmente suggerirei di chiedere esplicitamente al committente, al momento dell'incarico, su quali aspetti concentrare la revisione.

    Non è detto che siano tutti necessari e volendo intervenire su tutto e comunque, a prescindere, si potrebbero far lievitare fuori misura i tempi di lavorazione e i costi.

    Inoltre, non è detto che un revisore (o traduttore in veste di revisore) sia la persona ottimale per svolgere tutti i controlli elencati.


    Esempi:

    1. La revisione della traduzione dovrebbe essere effettuata da un traduttore in grado di capire anche il testo originale, la revisione stilistica non richiede strettamente questa capacità.
    2. La revisione terminologica potrebbe essere effettuata, anche molto bene, da un traduttore con spiccate competenze tecniche nel settore, anche se non il più elegante dal punto di vista stilistico.
    3. La revisione delle bozze di stampa spesso viene affidata a uno specialista che non è nè un traduttore nè uno specialista dell'argomento, ma uno specialista con l'abitudine a controllare i dettagli e che utilizza tecniche particolari (es. lettura al contrario, o altre simili)

    ciao
    Gianfranco



    [Edited at 2006-06-20 13:45] ▲ Collapse


  •  
    Mario Cerutti
    Mario Cerutti  Identity Verified
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    Più convincente di così Jun 13, 2006

    ElisaRoma wrote:

    Purtroppo non sempre le buone traduzioni hanno la fortuna di incontrare buoni revisori. Molte vengono rovinate da revisori mediocri o incapaci che le deturpano, le appiattiscono, le appesantiscono o le involgariscono.


    Ogni traduttore ha le sue preferenze tra i tanti termini, le tante sfumature, le variabili della nostra lingua, la cui bellezza sta proprio nella ricchezza e versatilità.


    ...sono i mediocri che hanno bisogno di disprezzare gli altri per sentirsi più bravi. Non è facile prendere le distanze dalle proprie inclinazioni e dalla tentazione di assecondarle con modifiche arbitrarie. A volte prudono le mani ma bisogna trattenersi e pensarci dieci volte prima di intervenire. Chi lo fa troppo facilmente non rispetta il lavoro altrui. Guai ad avere la presunzione che tutto ciò che ci suona male sia sbagliato!


    Certo, tra la traduzione fatta male e quella fatta bene c’è quella mediocre, un caso abbastanza frequente. Magari risulta piatta, senza infamia e senza lode, passabile. Io penso che anche in questo caso, in generale, sia bene intervenire il minimo indispensabile. Non riusciremo mai a trasformarla in una traduzione brillante solo ritoccando qua e là, bisognerebbe riscriverla. Ma, se l’editore o l’agenzia consapevolmente cercano una qualità media e per questo si sono rivolti a quel traduttore, il quale ha svolto scrupolosamente il lavoro, non c’è ragione per sottoporre il testo a una miriade di interventi “migliorativi” che, senza cambiarne sostanzialmente la qualità, risulterebbero solo umilianti per il traduttore.


    Peccato, questo bellissimo e illuminante intervento l'avrei voluto vedere in quest'altra discussione:

    http://www.proz.com/topic/49172


    Mario Cerutti
    http://www.aliseo.com

    [Edited at 2006-06-13 02:14]


     
    Christel Zipfel
    Christel Zipfel  Identity Verified
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    Italian to German
    + ...
    Semplicemente stupendo! Jun 15, 2006

    ElisaRoma wrote:

    ......



    Non riporto il tuo contributo perché sarebbe troppo lungo ripeterlo per intero, ma sottoscrivo al 100% quello che dici.


     
    gianfranco
    gianfranco  Identity Verified
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    Griglia di valutazione Jun 16, 2006

    Una tecnica per la revisione di un gran numero di lavori e la loro valutazione. Applicabile quando ci si ritrova a esaminare, ad esempio, un gran numero di test di traduzione uguali per selezionare i candidati per un progetto.

    La griglia dovrebbe elencare tutte le principali categorie di errori

    - errori grammaticali
    - omissione o ripetizione di parole o frasi
    - errata concordanza tra parti del discorso
    - errori di battitura
    - errori di ortografia
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    Una tecnica per la revisione di un gran numero di lavori e la loro valutazione. Applicabile quando ci si ritrova a esaminare, ad esempio, un gran numero di test di traduzione uguali per selezionare i candidati per un progetto.

    La griglia dovrebbe elencare tutte le principali categorie di errori

    - errori grammaticali
    - omissione o ripetizione di parole o frasi
    - errata concordanza tra parti del discorso
    - errori di battitura
    - errori di ortografia
    - errati accenti, maiuscole, parentesi, virgolette
    - errata punteggiatura
    ecc... ognuno può crearsi la propria griglia.

    Un po' piu' controversa e difficile da quantificare, in quanto meno oggettiva e più influenzabile da "preferenze" personali, potrebbe essere la rilevazione di errori "stilistici", quali la struttura della frase, la scorrevolezza del testo, la scelta delle parole, ecc. ma anche questi elementi possono essere inseriti nella griglia e valutati.
    Il problema non è la griglia in sé, che rimane un metodo applicabile in ogni caso, ma l'uniformità e la validità di giudizio del revisore su questi aspetti, soprattutto se la revisione dello stesso brano (per esempio, un test di traduzione) viene affidata a persone diverse.

    Altri errori, con le corrispondenti caselle nella gliglia, possono essere previsti per la terminologia, soprattutto se i candidati hanno ricevuto un glossario di riferimento prima della prova.

    Per i lavori in cui viene utilizzato un software CAT, potrebbero essere previsti punteggi per il corretto uso del software (con elementi variabili a seconda del prodotto usato).

    Gli errori sopra elencati hanno un diverso peso, e idealmente, la griglia potrebbe assumere il formato di un foglio Excel, nel quale, introducendo per ogni prova il numero di errori rilevati per ogni categoria si ottiene come risultato una valutazione numerica complessiva "pesata".
    Il peso degli errori dovrà tenere conto della loro natura e delle raccomandazioni fornite ai candidati prima della prova.

    In questi casi conviene stabilire a priori quali siano i livelli (punteggio) per il superamento della prova, sia in ternini di errori per categoria sia di errori complessivi.



    * * * *

    La tecnica della griglia di valutazione potrebbe essere utilizzata anche per un lavoro singolo, a condizione che il numero di errori venga valutato in proporzione alla lunghezza del testo.

    Ad esempio, 3 errori di ortografia o di battitura hanno una diversa rilevanza se riferiti a un lavoro di 500 parole oppure a un lavoro di 9000 parole.

    In questi casi conviene stabilire a priori dei livelli di qualità, sia complessivi sia per categoria singola, in proporzione al volume del lavoro.



    ciao
    Gianfranco





    [Edited at 2006-06-18 06:30]
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