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Off topic: Emigrare?
Thread poster: Maurizio Valente
Joris Bogaert
Joris Bogaert  Identity Verified
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De gustibus.... Jun 28, 2006

Ciao Angioletta,

Anche a me piace il Belgio, ma preferisco l'Italia, sarà perché ci ho trovato l'amore, gli amici, il lavoro ecc... ma è così.
Per quanto riguarda la fiscalità, conosciamo addirittura il 55%-60%, quindi vi superiamo, hehe...

Il resto è soggettivo.
Vero: non si mangia male in Belgio (sicuramente molto meglio che in Olanda e in Inghilterra - senza offese..).
Antwerpen è bella, ma ci trovi di tutto: architettura bella, brutta... e t
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Ciao Angioletta,

Anche a me piace il Belgio, ma preferisco l'Italia, sarà perché ci ho trovato l'amore, gli amici, il lavoro ecc... ma è così.
Per quanto riguarda la fiscalità, conosciamo addirittura il 55%-60%, quindi vi superiamo, hehe...

Il resto è soggettivo.
Vero: non si mangia male in Belgio (sicuramente molto meglio che in Olanda e in Inghilterra - senza offese..).
Antwerpen è bella, ma ci trovi di tutto: architettura bella, brutta... e tanti tanti contrasti fuori luogo (palazzi nuovi brutta accanto a bellezze storiche - cose MAI viste in Italia).

Questo discorso è molto interessante comunque!




angioletta garbarino wrote:

Fiscalità: Siamo alla pari, direi. Il Belgio vanta una maggior efficienza, ma risulta ancora più burocratica rispetto all'Italia. Pressione fiscale maggiore in Belgio


Accidenti addirittura maggiore non avrei mai creduto fosse possibile superare il nostro53-54%


architettura brutta postbellica (vedi Bruxelles). Difficile trovare cibo in Belgio a prezzo abordabile dopo una certa ora (tranne a Bruxelles)


A me piace tanto l'architettura di Antwerpen!!!!

Una domanda triviale: ma perché solo in Italia si usa il bidet?


Me lo chiedo da vent'anni mai trovato risposte

Cucina: Italia (ma vogliamo scherzare!!)


Vero però io in Belgio ho mangiato sempre bene!!!!


Svago e divertimento: Italia. Tante iniziative culturali sia in Belgio che in Italia, ma è il modo in cui si svolge tutto questo che fa la differenza. Lo svago in Belgio inizia e si limita spesso con l'alcool, mentre esso asssume un ruolo molto diverso in Italia. In Belgio si beve spesso e volentieri anche solo per potersi divertire, in Italia si assume un atteggiamente molto più maturo nei confronti dell'alcool


Magari è vero, io però in Belgio mi sono divertita sempre tanto ma tanto tanto!!!!

Ciao!!!!

[Edited at 2006-06-27 18:55]
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sofiablu (X)
sofiablu (X)
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È lunghissimo!!! Abbiate pazienza Jun 29, 2006

Ciao a tutti voi, amici vicini e lontani!

Abito ad Amsterdam da nove mesi appena. Ce ne siamo andati quasi "sbattendo la porta", dopo anni in cui fantasticavamo di squagliarcela.
Qui siamo ancora in alto mare: il lavoro per mio marito ci sarebbe, ma deve imparare l'olandese almeno un po'; quanto a me, comincio a conoscere un po' di gente nel campo della traduzione, e grazie a ProZ.com, ho anche già fatto qualche lavoro.
Per quest'anno siamo ancora tenuti a pagare le tas
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Ciao a tutti voi, amici vicini e lontani!

Abito ad Amsterdam da nove mesi appena. Ce ne siamo andati quasi "sbattendo la porta", dopo anni in cui fantasticavamo di squagliarcela.
Qui siamo ancora in alto mare: il lavoro per mio marito ci sarebbe, ma deve imparare l'olandese almeno un po'; quanto a me, comincio a conoscere un po' di gente nel campo della traduzione, e grazie a ProZ.com, ho anche già fatto qualche lavoro.
Per quest'anno siamo ancora tenuti a pagare le tasse al fisco italiano; qui l'IVA è al 19%, la pressione fiscale è piuttosto alta, ma i servizi sociali sono buoni, nonostante loro si lamentino che un tempo stavano molto meglio, e facciano notare che la Danimarca, per fare un esempio, ha un sistema di welfare di gran lunga migliore di quello olandese.
Si lamentano anche della loro burocrazia, una sinecura al confronto della nostra. Non vediamo l'ora di prendere la residenza, così poi potremo chiedere la cittadinanza, e potremo lasciarci definitivamente alle spalle la madrepatria che, proprio come i parenti, non si può in alcun modo scegliere.
Rinunceremo alla cittadinanza italiana, non fosse altro che per non dover avere più nulla a che fare con il consolato italiano (ve lo raccomando, ma nelle mie esperienze all'estero, ho avuto modo di notare che sono uguali dappertutto).
Appena sistemati, faremo trasferire anche nostra figlia quindicenne, per la quale ho già trovato una bella scuola che rilascia il diploma internazionale, che le darà l'accesso a qualsivoglia università a soli 18 anni.

Dell'Italia, oltre a mia figlia, mi manca solo il gelato. Qui ci sono generi alimentari da tutto il mondo, la cucina non arriverà a vertiginosi livelli di raffinatezza, ma è tutto preparato con prodotti di ottima qualità.

La lingua, pur difficile da capire (pronunciano parole di dieci sillabe come se ne avessero solo due) e ardua da parlare (sembra di fare dei gargarismi), non ha tuttavia la formidabile (leggi: paurosa) struttura grammaticale del tedesco, che pure è molto vicino all'olandese; pian piano ci stiamo facendo l'orecchio.
Inoltre, un buon 80% della popolazione parla inglese, e che inglese! E chiunque e dovunque: alla polizia stranieri, al comune, alla Camera di commercio, all'Agenzia delle entrate, al supermercato. Be', a dire il vero, con il mio verduriere sono costretta a parlare in olandese, ma lui è pur sempre turco.

Quel che mi piace di qui: la popolazione di Amsterdam è costituita al 50% da stranieri di ogni colore, paese, religione. Nessuno si turba se nelle scuole, piuttosto che negli uffici pubblici o nei negozi, lavorano donne "velate" o gente di colore. Ci sono moltissime coppie miste, e tanti, tantissimi bambini. Io abitavo a Torino, il Piemonte è ormai la regione più vecchia d'Italia, e si vede. Qua spuntano bimbi dappertutto; una mia vicina poco più che trentenne ne ha ben sei, tutti in scaletta, uno più bello dell'altro. Se si fanno tanti figli, pur lavorando anche fuori, vuol dire che c'è chi ti dà una bella mano, e non sono necessariamente i nonni, bensì i comuni e lo Stato.

Piste ciclabili vere, infinite, che ti portano ovunque. Automibilisti rispettosi, ciclisti molto meno, ma è difficile rischiare la vita. Qui si può girare tranquilli in bici, pattini, skateboard, senza dover fare testamento prima di avventurarsi per strada, e sapendo che i tuoi figli torneranno vivi e interi.

Il clima. Per me è un sollievo non dover più passare primavera ed estate sperando che finiscano al più presto, o pregando per una nuova era glaciale.
Piove molto spesso, tira quasi sempre un gran vento, così che, quando esce il sole, l'aria è fresca, asciutta, pulita.

Giardini e parchi a ogni pie' sospinto, ben tenuti e puliti. Gente vestita in modo semplice e curato, senza manie di firme; facce rilassate di persone educate e cortesi. Città aperta ai perseguitati, coraggiosa nel difendere e proteggere gli ebrei durante l'occupazione nazista, così come secoli prima aveva accolto i sefarditi, scacciati dalla cattolicissima Isabella di Spagna. Ambiente culturale stimolante e vivace.

Difetti? Ne avranno anche, a parte non saper preparare il gelato. Ma non sta a me far loro le pulci. No, l'Italia non mi manca ora, come non mi mancherà in futuro. E come non mi è mai mancata in passato.

L'unico paese che abbia visceralmente amato, è stata la Russia, quella sovietica, tra l'altro. Ero giovanissima e innamoratissima della lingua e della letteratura russe. Per me andarci era una festa, in tutti i sensi. Eppure, di difetti ne aveva, e grossi così! Quasi tutti quelli dell'Italia, ma in scala maggiore: burocrazia, mafia, corruzione, connivenze varie, ingiustizie.
Tuttavia, era il solo posto in cui mi sentissi veramente "a casa", in cui perdessi inibizioni e misantropia. Amavo tutti, tutti amavano me! Mi sentivo spiritualmente in sintonia con la gente, gli edifici, il suolo, il cielo, il gelo feroce otto mesi all'anno. E la nostalgia che sentivo quando ne ero lontana, era devastante. Mesi di depressione strisciante nell'afosa, urlante, "furba" Italia.

Adesso, a 40 anni, mi rendo conto che non esiste una "ricetta" che funzioni per tutti. Se si ama vivere in Italia, nonostante tutto, allora si resti lì, altrimenti ci si voterà all'infelicità. Un soggiorno all'estero, anche con bambini piccoli, è un'occasione da non lasciarsi sfuggire. Un bambino, comunque la si voglia mettere, è dipendente dalle scelte dei genitori, sia che si parta o no.
Se mio padre, invece che a Torino, dalla Toscana ci avesse portati in Francia, o in Inghilterra, o a Timbuctù, si sarebbe guadagnato la mia gratitudine eterna; invece, dovrà accontentarsi di una smorfia acida.

Non mi sono mai posta il problema delle radici. Io sono un essere umano; in quanto tale discendo, come pure tutti voi, da quegli ominidi che abitavano la regione, ora arida, del lago Turkana, in Africa. La storia dell'umanità è una storia di migrazioni continue. Non siamo alberi, non abbiamo radici. L'identità è, almeno per me, un fattore meramente individuale. Sono pronta a spostarmi per il resto della mia vita; sento il richiamo della steppa e delle terre oltre confine.

Leggete "Anatomia dell'irrequietezza "(Anatomy of Restlessness) di Bruce Chatwin, se ancora non lo avete fatto. Forse riuscirete a capire che cos'è quel pungolo che a volte sentite nel cuore e nei piedi!

Saluti affettuosi a tutti quanti.
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Giuseppina Gatta, MA (Hons)
Giuseppina Gatta, MA (Hons)
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Germania Jun 29, 2006

Io sono stata in Germania, a Francoforte, per 3 anni, circa 10 anni fa. Non so se le cose sono cambiate in meglio o in peggio, ma comunque ecco il mio confronto.
Burocrazia: molto meglio in Germania, escluso l'ufficio immigrazione (assimilabile a quelli italiani), dove dovevo comunque andare pur essendo cittadina europea, e in cui gli impiegati parlavano dialetto tedesco invece che tedesco normale giusto per farmi dispetto, e cambiavano le leggi come gli girava (al mio marito di allora all
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Io sono stata in Germania, a Francoforte, per 3 anni, circa 10 anni fa. Non so se le cose sono cambiate in meglio o in peggio, ma comunque ecco il mio confronto.
Burocrazia: molto meglio in Germania, escluso l'ufficio immigrazione (assimilabile a quelli italiani), dove dovevo comunque andare pur essendo cittadina europea, e in cui gli impiegati parlavano dialetto tedesco invece che tedesco normale giusto per farmi dispetto, e cambiavano le leggi come gli girava (al mio marito di allora alla prima richiesta un anno di permesso, a me, che parlavo tedesco, chissà perché, solo 3 mesi).
Tasse: meglio la Germania, ti arriva subito il rimborso, non c'è quasi mai bisogno del commercialista.
Sanità: meglio la Germania, farmaci molto meno costosi, più mutuabili, più duraturi (in Italia scadono chissà perché sempre subito), medici consultabili a scelta senza dover ogni volta andare a cambiare all'ASL, ospedali pulitissimi ed estremamente funzionali, con infermieri gentilissimi e presenti a tutte le ore (sia io che il mio marito di allora dovemmo sperimentarli di persona...)
Cibo: beh, il cibo italiano è buono, ma lì io me la cavavo bene con i negozi e ristoranti turchi, e poi ci sono ristoranti di qualsiasi nazione del mondo, a differenza della mia città natale superconservatrice in fatto di cibi, e non solo (Bari). I supermercati tedeschi sono molto meno costosi di quelli italiani, anche se la qualità generale dei cibi è inferiore.
Scuole: meglio la Germania, se tuo figlio è avanti (come era mio figlio) può saltare un anno senza problemi (come ha fatto mio figlio), le scuole offrono anche tanti altri tipi di lezioni non tradizionali, e sono molto meno schematiche di quelle italiane, hanno un sacco di cose (strumenti musicali, teatro, ecc.) che almeno qui al sud non ci sono, qui le scuole mi ricordano sempre più il terzo mondo (o almeno il secondo)
Clima: beh, qui vince l'Italia. D'inverno, la mia macchina parcheggiata fuori sembrava appena uscita dal freezer. Anche a luglio non si sapeva mai se era estate, autunno o primavera. Il tempo cambiava in modo prevedibile. Però NIENTE ZANZARE!!
Ambiente: ovviamente vince la Germania, molta più pulizia, verde e ordine (almeno rispetto alla mia orribile città natale).
Parcheggi auto: c.s. Piste ciclabili, auto che si fermano alle strisce, ordine nei parcheggi (niente doppie e triple file), ecc.
Qualità di vita generale: vince sicuramente la Germania per l'offerta culturale, le biblioteche in cui potevo prendere carrettate di libri e altri media senza dover presentare il certificato del casellario giudiziario, le persone sono molto meno cafone anche se più fredde, ma nessuno ti prende in giro se decidi di vestirti strano o farti i capelli viola, nessuno ti fa apprezzamenti se hai un vestito un po' trasparente (l'unica volta che qualcuno mi ha fischiato, erano turchi...), più o meno assomiglia a ciò che ha detto sofiablu per l'Olanda (tanti stranieri, tanti bambini, tante religioni e culture).
Lavoro: vince la Germania, ho trovato lavoro solo dopo 1 mese di residenza, rispondendo a un annuncio di giornale, e con contratto a tempo indeterminato dopo un po'. (fantascienza per l'Italia, almeno al sud)
E allora che ci faccio in Italia? Infatti, sto "tramando" per trasferirmi al più presto.

E per finire voglio sottoscrivere queste meravigliose parole di sofiablu, con cui sono assolutissimamente d'accordo, e che ringrazio per i suoi straordinari interventi

sofiablu wrote:
Se mio padre, invece che a Torino, dalla Toscana ci avesse portati in Francia, o in Inghilterra, o a Timbuctù, si sarebbe guadagnato la mia gratitudine eterna; invece, dovrà accontentarsi di una smorfia acida.

Non mi sono mai posta il problema delle radici. Io sono un essere umano; in quanto tale discendo, come pure tutti voi, da quegli ominidi che abitavano la regione, ora arida, del lago Turkana, in Africa. La storia dell'umanità è una storia di migrazioni continue. Non siamo alberi, non abbiamo radici. L'identità è, almeno per me, un fattore meramente individuale. Sono pronta a spostarmi per il resto della mia vita; sento il richiamo della steppa e delle terre oltre confine.


Ho sempre invidiato i figli degli ambasciatori, che cambiavano nazione ogni certo numero di anni, mentre io sempre stessa città e persino stessa casa.
Non credo nella baresità, pugliesità e italianità come elemento identificatore della mia persona. Non credo nelle radici e nelle cittadinanze. Un adesivo bellissimo che ho visto dietro una macchina tedesca diceva (e con questo concludo): Siamo tutti stranieri in quasi tutto il mondo.
Io toglierei anche quel "quasi".

[Edited at 2006-06-29 14:57]
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Angie Garbarino
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Ti sei trasferito nel sud dell'Italia ? Jun 29, 2006

Joris Bogaert wrote:

Ciao Angioletta,

Anche a me piace il Belgio, ma preferisco l'Italia, sarà perché ci ho trovato l'amore, gli amici, il lavoro ecc... ma è così


Se sei al sud tutto si spiega, l'architettura dalle mie parti fa paura, altro che palazzi brutti vicino a monumenti belli................

Ciao !! Angio


 
Angie Garbarino
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Brava!!!anzi Bravi!!! Jun 29, 2006

sofiablu wrote:

Ciao a tutti voi, amici vicini e lontani!

Abito ad Amsterdam da nove mesi appena. Ce ne siamo andati quasi "sbattendo la porta", dopo anni in cui fantasticavamo di squagliarcela.


Quanto vorrei farlo anch'io!!!!

Adesso, a 40 anni, mi rendo conto che non esiste una "ricetta" che funzioni per tutti. Se si ama vivere in Italia, nonostante tutto, allora si resti lì, altrimenti ci si voterà all'infelicità


Parole sante me ne accorgo ogni giorno che passa e putroppo ( non tanto però) sono più vecchia di te accidentaccio!!!!

Non mi sono mai posta il problema delle radici. Io sono un essere umano; in quanto tale discendo, come pure tutti voi, da quegli ominidi che abitavano la regione, ora arida, del lago Turkana, in Africa. La storia dell'umanità è una storia di migrazioni continue. Non siamo alberi, non abbiamo radici. L'identità è, almeno per me, un fattore meramente individuale. Sono pronta a spostarmi per il resto della mia vita; sento il richiamo della steppa e delle terre oltre confine.


Altre parole sante mi sposterei continuamente anch'io e all'Olanda ho pensato spesso, Belgio e Olanda stanno in cima ai miei pensieri.

Leggete "Anatomia dell'irrequietezza "(Anatomy of Restlessness) di Bruce Chatwin, se ancora non lo avete fatto. Forse riuscirete a capire che cos'è quel pungolo che a volte sentite nel cuore e nei piedi


Vado a comprarlo subito!!!!

ciao saluti affettuosi a te !!!!


 
Daniele Martoglio
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Beh, visto il tema non posso non scrivere il mio post... Jun 29, 2006

Vivo in Polonia da quasi 5 anni. E' stata la mia prima esperienza di vita all'estero, e prima tutta la vita a Roma.

E qui il primo problema. Qualcuno ha parlato di lasciare Novara. Ma lasciare ROMA! E come per un'astronave allontarsi dal buco nero.. Se sei nato a Roma e vissuto li, hai l'impressione che tutte le città sono dei "sottoinsiemi", delle "versioni ridotte" di Roma..

Nel 2001 la decisione "provo a vivere in Polonia". Parlavo già polacco da anni, avevo già
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Vivo in Polonia da quasi 5 anni. E' stata la mia prima esperienza di vita all'estero, e prima tutta la vita a Roma.

E qui il primo problema. Qualcuno ha parlato di lasciare Novara. Ma lasciare ROMA! E come per un'astronave allontarsi dal buco nero.. Se sei nato a Roma e vissuto li, hai l'impressione che tutte le città sono dei "sottoinsiemi", delle "versioni ridotte" di Roma..

Nel 2001 la decisione "provo a vivere in Polonia". Parlavo già polacco da anni, avevo già viaggiato in largo e in lungo (nei primi 16 viaggi, oltre 100 giorni e oltre 20000km di biglietti ferroviari). Non è stato un paese straniero o una lingua straniera, ma certo organizzarsi per viverci è un'altra cosa.

Ora da un mese e mezzo mi sono trasferito a Varsavia. L'esperienza di Cracovia è stata l'esperienza della provincia, certo all'inizio "esotica", perchè provincia estera, ma sempre provincia. Ora so che l'impronta dell'essere Romano mi resta sempre. Posso vivere altrove, ma in altre "Rome"... Da qui la scelta per Varsavia.

Ed è molto interessante (e forse rileggendo questi interventi si può trovare qualcosa di questo) che spesso la gente riesce più facilmente a ricollocarsi un una realtà estera della "dimensione" corrispondente alla sua dimensione originaria..

Visto che molti hanno fatto l'intervento a punti, posso provare anche io.

Burocrazia/tasse: meglio in Polonia. Soprattutto la generazione degli "under 35" che lavora negli uffici pubblici in Polonia è stata addestrata negli ultimi anni, e ti tratta come un cliente e non come un "male necessario". Le tasse per chi lavora come ditta individuale arrivano ad un massimo del 19%, e il mio rimborso delle tasse del 2005 mi è arrivato a meno di 2 mesi dalla domanda...

Cibo: meglio in Italia, chiaramente, anche se oramai nelle grandi città è facile trovare gli ingredienti. Il problema è se uno vive da solo e quindi non gli va di cucinare (pur sapendolo fare e bene) e quindi bisogna andare fuori..

Prezzi: meglio in Polonia, per una massa di piccole cose. Per esempio si mangia veramente con nulla, tra i 3 e i 5 euro a pasto.. Molte altre cose hanno un prezzo più internazionale, ma comunque la differenza si sente. Vivendo in un paese dove non girano così tanti soldi fa tenere comunque i prezzi più bassi..

Trasporti: per il traffico, vince la Polonia, ma penso che Roma perde con ogni città del mondo. Per le strade extraurbane, vince l'Italia, perchè la Polonia praticamente non ha autostrade.. però è un paese con una forma geografica tale che con i treni (con rete con struttura a stella, Varsavia-periferia) si riesce ad arrivare in tempi decenti quasi dovunque.. Certo le velocità non sono quelle italiane, sulla direttissima Varsavia-Cracovia si va a miseri 140km/h...

Clima: vi sembrerà assurdo, ma: meglio la Polonia! Adesso è iniziata l'estate, e sono 3 mesi di paradiso. A Roma, 3 mesi di inferno rovente-umido. Certo, magari altrove in Italia è super, ma del resto poche grandi città si trovano sul mare... E poi l'inverno non fa così freddo come sparano i polacchi. Loro quando parlano con gli stranieri prendono un qualche record del freddo degli ultimi 50 anni, in una qualche località sperduta della polonia al confine con la russia di Kaliningrad e dicono: "Da noi l'inverno la temperatura è sempre...." (e allegano il numero di cui sopra).

Parchi/giardini: un paradiso. Vi devo mandare una foto di un parco di Varsavia con la gente (famiglie, bambini) che fa il bagno nel laghetto, prende il sole sull'erba, e in alto, dietro gli alberi, si vede il palazzo della Cultura e della Scienza. Angoli idilliaci in pieno centro della capitale...

Si potrebbero dire molte cose, ma forse la cosa che mi ha più colpito è quello che ha detto sofiablu:

sofiablu wrote:
Non mi sono mai posta il problema delle radici. Io sono un essere umano; in quanto tale discendo, come pure tutti voi, da quegli ominidi che abitavano la regione, ora arida, del lago Turkana, in Africa. La storia dell'umanità è una storia di migrazioni continue. Non siamo alberi, non abbiamo radici. L'identità è, almeno per me, un fattore meramente individuale. Sono pronta a spostarmi per il resto della mia vita; sento il richiamo della steppa e delle terre oltre confine.


Spesso mi chiedono: "ti manca l'Italia?" - ed io, ad essere sincero, rispondo NO, in genere scandalizzando l'interlocutore. A volte dico che "essere italiano è come un laptop: te lo porti ovunque". Si, perchè non è che in me c'è un rinnegamento dell'essere italiano. Sono un italiano all'estero. L'italianità non è nell'attaccamento ad una zolla di terra..

E poi chissa che cosa vuol dire essere italiano. A volte parlando dico "noi italiani". Ma forse quella cosa la penso solo io. Una volta in un post su proz un indiano di una parte dell'india, raccontava che si trovava a vivere completamente da un'altra parte, con un'altra mentalità, cultura. E noi diciamo "indiani". Così forse noi siamo solo "europei" per degli asiatici.. Ma chi ha ragione? E' più vera la visione locale, che vede le differenze, o quella "da lontano", che ci fa tutti europei?

Daniele

[Edited at 2006-06-30 00:05]
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Joris Bogaert
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Tutto è relativo... Jun 30, 2006

No, vivo in Toscana. La mia ragazza è del Sud (Puglia), invece. Per Giuseppina: dai, non dire che Bari è orribile, trovo città come Kortrijk (Belgio) ben più orrende: una città sterile, noiosa, grigia, moooolto pulita (e proprio questo lo odio!!).... La Murgia poi è così bella, e a Bari c'è pur sempre il mare... spiaggia Pane & Pomodoro

Comunque sono contento di vedere i vari pareri, io invece amo il caldo (od
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No, vivo in Toscana. La mia ragazza è del Sud (Puglia), invece. Per Giuseppina: dai, non dire che Bari è orribile, trovo città come Kortrijk (Belgio) ben più orrende: una città sterile, noiosa, grigia, moooolto pulita (e proprio questo lo odio!!).... La Murgia poi è così bella, e a Bari c'è pur sempre il mare... spiaggia Pane & Pomodoro

Comunque sono contento di vedere i vari pareri, io invece amo il caldo (odio il clima nordico) e mi piace anche di trovare Italiani sparsi nel mondo intero (noi Belgi siamo più 'radicati').

Per quanto riguarda la vita all'estero da bambino, vorrei dire la mia in quanto sono cresciuto in 3 paesi europei (Belgio, Francia e Lussemburgo). Non dite "sarebbe stato meglio crescere all'estero ad ogni costo", cambiando sempre residenza... State idealizzando una cosa che vorreste aver vissuto 'a posteriori', ma che non avete vissuto sulla pelle da bambino. Non voglio sembrare patetico, ma cambiare sempre posto significa anzitutto mai avere amici veri (la cosa più importante per un bambino, secondo il mio modesto parere), mai trovare un posto 'sicuro' e sentirsi sempre esclusi. Da grandi, è anche bello potersi 'allienare', leggendo Chatwin o anche John Fante, ma vi assicuro che da bambino sono esperienze che si vorrebbero soltanto evitare. In vita mia ho fatto ben 10 scuole... non è certo da invidiare.

Io mi trovo più che bene in Toscana, ci ho stabilito un record di permanenza 'stabile': 6 anni! Adesso neanche a me dispiacerebbe l'idea di trasferirmi all'estero (con la mia fidanzata), magari in Turchia o in Spagna... ma non certo 'sbattendo la porta'. Ho passato il mio periodo più felice in Italia, e mi vengono i brividi pensando al Lussemburgo... In Belgio poi regna un clima di razzismo (mi vergogno della estrema destra fiamminga) e di individualismo spietato.

P.S: Come fate ad amare la Svizzera??? Tutte le volte che ci passo mi sembra che abbiano appena passati con l'aspirapolvere sui prati! Per me è un paese troppo 'pulito', che nasconde però tutto nelle sue banche, ma si sa: Pecuniam non olet.






angioletta garbarino wrote:

Joris Bogaert wrote:

Ciao Angioletta,

Anche a me piace il Belgio, ma preferisco l'Italia, sarà perché ci ho trovato l'amore, gli amici, il lavoro ecc... ma è così


Se sei al sud tutto si spiega, l'architettura dalle mie parti fa paura, altro che palazzi brutti vicino a monumenti belli................

Ciao !! Angio
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Joris Bogaert
Joris Bogaert  Identity Verified
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Note sulle tue riflessioni Jun 30, 2006

sofiablu wrote:
Per quest'anno siamo ancora tenuti a pagare le tasse al fisco italiano; qui l'IVA è al 19%, la pressione fiscale è piuttosto alta, ma i servizi sociali sono buoni, nonostante loro si lamentino che un tempo stavano molto meglio, e facciano notare che la Danimarca, per fare un esempio, ha un sistema di welfare di gran lunga migliore di quello olandese.
Si lamentano anche della loro burocrazia, una sinecura al confronto della nostra. Non vediamo l'ora di prendere la residenza, così poi potremo chiedere la cittadinanza, e potremo lasciarci definitivamente alle spalle la madrepatria che, proprio come i parenti, non si può in alcun modo scegliere.


Tipico: gli olandesi (come i belgi) si lamentono sempre di tutto, non sono MAI contenti di niente! Se il treno fa 5 minuti di ritardo si infuriano...

Rinunceremo alla cittadinanza italiana, non fosse altro che per non dover avere più nulla a che fare con il consolato italiano (ve lo raccomando, ma nelle mie esperienze all'estero, ho avuto modo di notare che sono uguali dappertutto).
Appena sistemati, faremo trasferire anche nostra figlia quindicenne, per la quale ho già trovato una bella scuola che rilascia il diploma internazionale, che le darà l'accesso a qualsivoglia università a soli 18 anni.


Guarda che all'ambasciata italiana di Bruxelles (ci sono stato almeno 3 volte) sono MOOOLTO più gentili che in qualsiasi ufficio belga!

Dell'Italia, oltre a mia figlia, mi manca solo il gelato. Qui ci sono generi alimentari da tutto il mondo, la cucina non arriverà a vertiginosi livelli di raffinatezza, ma è tutto preparato con prodotti di ottima qualità.


Davvero? Mai assaggiato le polpette di carne dal distributore??

La lingua, pur difficile da capire (pronunciano parole di dieci sillabe come se ne avessero solo due) e ardua da parlare (sembra di fare dei gargarismi), non ha tuttavia la formidabile (leggi: paurosa) struttura grammaticale del tedesco, che pure è molto vicino all'olandese; pian piano ci stiamo facendo l'orecchio.


Coraggio!


Inoltre, un buon 80% della popolazione parla inglese, e che inglese! E chiunque e dovunque: alla polizia stranieri, al comune, alla Camera di commercio, all'Agenzia delle entrate, al supermercato. Be', a dire il vero, con il mio verduriere sono costretta a parlare in olandese, ma lui è pur sempre turco.


C'è anche da dire che imparare l'inglese per gli Olandesi è anche molto più facile (come lo spagnolo per gli Italiani).

Quel che mi piace di qui: la popolazione di Amsterdam è costituita al 50% da stranieri di ogni colore, paese, religione. Nessuno si turba se nelle scuole, piuttosto che negli uffici pubblici o nei negozi, lavorano donne "velate" o gente di colore. Ci sono moltissime coppie miste, e tanti, tantissimi bambini. Io abitavo a Torino, il Piemonte è ormai la regione più vecchia d'Italia, e si vede. Qua spuntano bimbi dappertutto; una mia vicina poco più che trentenne ne ha ben sei, tutti in scaletta, uno più bello dell'altro. Se si fanno tanti figli, pur lavorando anche fuori, vuol dire che c'è chi ti dà una bella mano, e non sono necessariamente i nonni, bensì i comuni e lo Stato.


Questo è vero, ti do ragione.

Piste ciclabili vere, infinite, che ti portano ovunque. Automibilisti rispettosi, ciclisti molto meno, ma è difficile rischiare la vita. Qui si può girare tranquilli in bici, pattini, skateboard, senza dover fare testamento prima di avventurarsi per strada, e sapendo che i tuoi figli torneranno vivi e interi.


Vero, ma le gite più belle non si fanno in pianura, bensì nelle dolci colline toscane

Il clima. Per me è un sollievo non dover più passare primavera ed estate sperando che finiscano al più presto, o pregando per una nuova era glaciale.
Piove molto spesso, tira quasi sempre un gran vento, così che, quando esce il sole, l'aria è fresca, asciutta, pulita.


A quanto pare l'inverno scorso non è stato molto rigido... oppure non sei meteoropatica come me.

..... coraggiosa nel difendere e proteggere gli ebrei durante l'occupazione nazista, così come secoli prima aveva accolto i sefarditi, scacciati dalla cattolicissima Isabella di Spagna. Ambiente culturale stimolante e vivace.


Mmm... Mai sentito della NSB? Gli Olandesi sono stati tra i collaboratori più fedeli dei nazisti. La percentuale di ebrei deportati dall'Olanda è ben superiore rispetto a quella della Francia, del Belgio ecc... Per fortuna, hai ragione per il resto: ambiente culturale aperto, innovativo e vivace. L'Italia è culturalmente più conservatrice.


 
Gisella Germani Mazzi
Gisella Germani Mazzi
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noooo... Jun 30, 2006

No, Joris, dai! Nel Canton Ticino non si vive mica male.
Cmq anche io mi domando (e ho spesso chiesto a mio marito, che non sa rispondermi) come facciano a tenere i prati per le mucche "a prato inglese"...
Per le banche: sono anche loro qualcosa di pittoresco!

P.S.: qualche bidet si trova anche qui e ne ho visto qualcuno pure in Francia e in Spagna. Certo che non avercelo è parecchio scomodo, specie per noi donne.
Mi ricordo un articolo sull'Elsevier di parecchi a
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No, Joris, dai! Nel Canton Ticino non si vive mica male.
Cmq anche io mi domando (e ho spesso chiesto a mio marito, che non sa rispondermi) come facciano a tenere i prati per le mucche "a prato inglese"...
Per le banche: sono anche loro qualcosa di pittoresco!

P.S.: qualche bidet si trova anche qui e ne ho visto qualcuno pure in Francia e in Spagna. Certo che non avercelo è parecchio scomodo, specie per noi donne.
Mi ricordo un articolo sull'Elsevier di parecchi anni fa, dove si parlava della promozione del bidet in Belgio, per cui era stato creato lo slogan "Un geste d'amour propre". Bellissimo!


Joris Bogaert wrote:

P.S: Come fate ad amare la Svizzera??? Tutte le volte che ci passo mi sembra che abbiano appena passati con l'aspirapolvere sui prati! Per me è un paese troppo 'pulito', che nasconde però tutto nelle sue banche, ma si sa: Pecuniam non olet.


[/quote]
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Joris Bogaert
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W il bidet!! Jun 30, 2006


P.S.: qualche bidet si trova anche qui e ne ho visto qualcuno pure in Francia e in Spagna. Certo che non avercelo è parecchio scomodo, specie per noi donne.
Mi ricordo un articolo sull'Elsevier di parecchi anni fa, dove si parlava della promozione del bidet in Belgio, per cui era stato creato lo slogan "Un geste d'amour propre". Bellissimo!


Anch'io non posso più farne a meno... non capisco come ho fatto per 22 anni senza!!

P.S: Ok, scusa x la Svizzera, non siamo tutti uguali, ma la rispetto certamente.

W il Bidet!!


 
sofiablu (X)
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Italia vs Resto del Mondo: partita aperta? Jun 30, 2006

Di nuovo ciao a tutti!

Per cominciare, un grazie di cuore a chi si è sciroppato tutto il mio intervento, anche per le belle parole che mi hanno rinfrancata non poco in un periodo alquanto difficile.
Valeva la pena di registrarsi in ProZ.com anche solo per incontrare persone con cui condividere interessi e passioni (e grattacapi).

Joris caro, mi dispiace che da bambino tu abbia patito una situazione di autentico spaesamento, costretto a ricominciare sempre tutto d
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Di nuovo ciao a tutti!

Per cominciare, un grazie di cuore a chi si è sciroppato tutto il mio intervento, anche per le belle parole che mi hanno rinfrancata non poco in un periodo alquanto difficile.
Valeva la pena di registrarsi in ProZ.com anche solo per incontrare persone con cui condividere interessi e passioni (e grattacapi).

Joris caro, mi dispiace che da bambino tu abbia patito una situazione di autentico spaesamento, costretto a ricominciare sempre tutto da zero. Devo dire però che la persona che conosco come professionista eccellente e ragazzo d'oro è il risultato di quei tempi nomadi; non ti sei spezzato, bensì temprato.

Anche trasferirsi da una parte all'altra d'Italia comportava qualche problema di adattamento. Durante il mio primo anno di scuola a Torino, tutti ridevano quando aprivo bocca. Avevo uno splendido accento pratese, dicevo "'un mi garba punto" invece di "non mi piace per niente", pronunciavo a perfezione le vocali aperte o chiuse, manco avessi seguito un corso di dizione, usavo il passato remoto quando Dio e grammatica comandano. Però quegli sciroccati dei miei compagni ridevano, e io mi inalberavo non poco.
Quando gli indigeni scoprivano che ero pure terrona (Giuseppina, questa è per noi: Se Pariggi tenesse lu mere, sarebbe una piccola Beri), le loro facce esprimevano una vasta gamma di espressioni: da quella di un addolorato stupore (non sembri una meridionale) al sospetto (mica mi fregherai il portafoglio, neh?), al gelo mortale.
Italiani, brava gente...

Ti dico perché non mi piace, 'un mi garba, l'Italia. Sono una persona che ama il cosmos, non il caos. Apprezzo l'ordine, il rigore, la disciplina, la pulizia, la puntualità, l'integrità, la dirittura morale. Per me, il rispetto verso i miei simili viene prima dell'amore. Non è facile starmi vicino ( in famiglia mi gratificavano del dolce epiteto di "nazista"), ma almeno si può star sicuri che non imbroglio, what you see is what you get.

Quando un treno o un tram arrivano in ritardo, causano un danno a chi ha dovuto attendere. Se il ritardo è sistematico, vuol dire che qualcuno non sa fare il proprio lavoro, che è irresponsabile e soprattutto, che mostra la più completa mancanza di rispetto per i fruitori, paganti, del servizio.

L'Italia è il paese del pressappochismo e della furbizia: giornalisti che non sanno scrivere, speaker di radio e TV che non sanno parlare, attori che non sanno recitare, docenti universitari reclutati nelle maniere più losche, evasori fiscali di miliardi che si fanno dare la mensa scolastica gratis per i figli, e nessuno che li punisca, anzi, li premiano con i condoni; per non parlare degli antichi mali, il familismo amorale, una religiosità di facciata, superstiziosa, ignorante, affamata di miracoli e stigmate, un razzismo dapprima strisciante e ora dilagante, l'arroganza contro i deboli, il servilismo verso il potente di turno, salvo gettargli le monetine in faccia non appena cambi il vento.

Potrei continuare, ma mi fermo qui. So bene quante lodevoli eccezioni ci siano, ma che vita grama bisogna fare.

L'unico merito che riconosca all'Italia è la nostra lingua bellissima, che spero di non perdere mai e di continuare a servire e onorare.

Buonanotte, sotto qualsiasi cielo voi siate.
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Giuseppina Gatta, MA (Hons)
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Scusa Joris ma mi hai provocato... Jun 30, 2006

Joris Bogaert wrote:

No, vivo in Toscana. La mia ragazza è del Sud (Puglia), invece. Per Giuseppina: dai, non dire che Bari è orribile, trovo città come Kortrijk (Belgio) ben più orrende: una città sterile, noiosa, grigia, moooolto pulita (e proprio questo lo odio!!).... La Murgia poi è così bella, e a Bari c'è pur sempre il mare... spiaggia Pane & Pomodoro



Allora, giusto per dare un'idea a Joris e agli altri su bari (scritto minuscolo apposta):
a parte tutto il resto, e potrei scriverci un libro, fermiamoci alla pulizia: se camminate a bari di sera, potrete fare incontri deliziosi, del tipo scarafaggi che vi camminano in giro dappertutto, ratti che salgono sugli alberi e sulle recinzioni dei giardini, persone che vi bersagliano di bottiglie (mi è capitato tutto di persona), per non parlare di escrementi di cani e piccioni sparsi ovunque (i baresi dicono che porta fortuna mettere il piede in una ..., saranno tutti molto fortunati allora).
Per quanto riguarda la cosiddetta spiaggia Pane e Pomodoro, vi si trova di tutto: amianto allo stato libero, maniaci sessuali in libera uscita, mucche morte galleggianti, e ovviamente ratti morti galleggianti ma anche vivi e scorrazzanti, trabocco della fogna nel mare ogni volta che piove e altre amenità simili.

Mi fermo qui, ma se ci fosse bisogno di altre delucidazioni sono pronta...


[Edited at 2006-07-01 06:21]


 
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Sofia, ma io e te siamo forse gemelle?!? Jun 30, 2006

sofiablu wrote:
spero di non perdere mai e di continuare a servire e onorare.

Buonanotte, sotto qualsiasi cielo voi siate.






Tutte parole sacrosante, mi sembra di leggere me stessa
Sottoscrivo in pieno dall'inizio alla fine!

[Edited at 2006-06-30 23:01]


 
Joris Bogaert
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Relativismo culturale Jul 1, 2006

Scusa, Giuseppina, mi rendo conto che troppo sporcizia da sicuramente fastidio, ma sono cose tipiche non solo di Bari:


Allora, giusto per dare un'idea a Joris e agli altri su bari (scritto minuscolo apposta):
a parte tutto il resto, e potrei scriverci un libro, fermiamoci alla pulizia: se camminate a bari di sera, potrete fare incontri deliziosi, del tipo scarafaggi che vi camminano in giro dappertutto, ratti che salgono sugli alberi e sulle recinzioni dei giardini,


Questo è capitato pure a me.... a Firenze. A Pisa ce li avevo pure in camera, quelle bestioline.

ì....persone che vi bersagliano di bottiglie (mi è capitato tutto di persona),


Questo mi è capitato..... in Belgio. A una mia amica è capitata di essere colpita con una bottiglia in testa a Parigi.

per non parlare di escrementi di cani e piccioni sparsi ovunque (i baresi dicono che porta fortuna mettere il piede in una ..., saranno tutti molto fortunati allora).


Anche a Pisa, dove vivo è così. Le fogne a Pisa si sentono sempre, perché il comune non li aggiusta; nessuna desinfestazione contro le zanzare ecc....

Per quanto riguarda la cosiddetta spiaggia Pane e Pomodoro, vi si trova di tutto: amianto allo stato libero, maniaci sessuali in libera uscita, mucche morte galleggianti, e ovviamente ratti morti galleggianti ma anche vivi e scorrazzanti, trabocco della fogna nel mare ogni volta che piove e altre amenità simili.


Lo ammetto: non mi ci sono fatto il bagno, ma anche la bocca dell'Arno (in Toscana) è simile, molto simile. Non bisogna mai farsi il bagno nelle città, a me è bastato tuffarmi una volta a Marina di Pisa: sono uscito pieno di irritazioni cutanee.... La città più sporca che ho visto in vita mia (in Europa) rimane comunque... Dublino (le fogne scaricano tutt'ora direttamente nel fiume). In Italia invece non so se dire Napoli o Palermo.

Mi fermo qui, ma se ci fosse bisogno di altre delucidazioni sono pronta...


[Edited at 2006-07-01 06:21]


Beh, anche la mia ragazza pugliese non è proprio entusiasta di Bari. Io volevo solo 'relativare' un po' le cose, forse perché non amo veder 'umiliato' i posti verso i quali troppe persone hanno fin troppo pregiudizi (parlo di noi nordici). Non amo certo questi difetti visibili a tutti, ma detesto ancora di più quando li si giudica con compiacimento. Ai parigini ad esempio non verrebbe mai in mente di ritrarre un quadro così drammatico del proprio paese/posto (anche se lo fosse), ma questo è anche dovuto a un certo tipo di atteggiamento mentale.


 
Giuseppina Gatta, MA (Hons)
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L'esperienza di mio marito... Jul 1, 2006

Joris Bogaert wrote:

Beh, anche la mia ragazza pugliese non è proprio entusiasta di Bari. Io volevo solo 'relativare' un po' le cose, forse perché non amo veder 'umiliato' i posti verso i quali troppe persone hanno fin troppo pregiudizi (parlo di noi nordici). Non amo certo questi difetti visibili a tutti, ma detesto ancora di più quando li si giudica con compiacimento. Ai parigini ad esempio non verrebbe mai in mente di ritrarre un quadro così drammatico del proprio paese/posto (anche se lo fosse), ma questo è anche dovuto a un certo tipo di atteggiamento mentale.


Come ha detto Sofiablu, i baresi si sentono un po' parigini, e dicono Se Parigi avesse il mare, sarebbe una piccola Bari.
Non riesco a capire quale sia il nesso, ma tant'è...
Comunque, mio marito, che è americano, quando è sbarcato a Bari ha avuto una specie di shock, eppure è stato in tante altre parti del mondo.
Io avevo cercato di descrivergli come stavano le cose, ma non sono stata forse abbastanza esplicita.
Lascio comunque Bari ai baresi a cui piace, ce ne sono tanti.


 
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