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Come può un traduttore in Italia sopravvivere con le tariffe delle agenzie italiane (e non solo)?
Thread poster: Christel Zipfel
Giuseppina Gatta, MA (Hons)
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Globalizzazione Sep 25, 2006

angioletta garbarino wrote:


Vorrei far notare che:

La gioielleria è in crisi a causa del mercato Cinese
L’abbigliamento è in crisi a causa del mercato cinese
Le pietre preziose, dure , semi preziose sono in crisi causa del mercato cinese
Il mercato degli strumenti musicali è in crisi a causa del mercato Cinese ecc ecc ecc



Vorrei far sapere che io ad esempio, lavoro ANCHE grazie ai cinesi: traduco un sacco di manuali dal tedesco relativi ad apparecchiature prodotte e importate dalla Cina, e non credo proprio di essere l'unica.
Quindi devo ringraziare ANCHE i cinesi per i lavori che ricevo e non credo alle analisi semplicistiche secondo cui Cina=crisi.
La globalizzazione è un fenomeno molto complesso, in continua evoluzione, che non si può liquidare con semplici formulette.


 
Angie Garbarino
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Anch'io lavoro con la Cina Sep 25, 2006

Giuseppina Gatta wrote:Vorrei far sapere che io ad esempio, lavoro ANCHE grazie ai cinesi: traduco un sacco di manuali dal tedesco relativi ad apparecchiature prodotte e importate dalla Cina, e non credo proprio di essere l'unica.
Quindi devo ringraziare ANCHE i cinesi per i lavori che ricevo e non credo alle analisi semplicistiche secondo cui Cina=crisi.
La globalizzazione è un fenomeno molto complesso, in continua evoluzione, che non si può liquidare con semplici formulette.


E i cinesi mi pagano meglio degli italiani, il mio voleva essere solo un esempio di globalizzazione, non ho tempo purtroppo di analizzare il fenomeno nella sua complessità, resta comunque un fatto che ci sono paesi in cui si vive bene con 200 dollari al mese e si può quindi accettare una tariffa da 0.02USD.

È semplice matematica ed è globalizzazione

E resta altresì un fatto che un paese in cui la manodopera costa 1 decimo (more or less) di quanto costa nei paesi occidentali, sia in grado di immettere sui mercati mondiali merci a prezzi impensabili per l'occidente.

Buona giornata a tutti torno al lavoro
Auguro una fantastica settimana !!

Angio
P.s. Anch'io come Gianfranco non ho praticamente nessun cliente italiano, 1 solo mooolto sporadico e qualche "toccata e fuga"


[Edited at 2006-09-25 12:00]


 
Giuseppina Gatta, MA (Hons)
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Infatti Sep 25, 2006

angioletta garbarino wrote:

E i cinesi mi pagano meglio degli italiani, il mio voleva essere solo un esempio di globalizzazione, non ho tempo purtroppo di analizzare il fenomeno nella sua complessità, resta comunque un fatto che ci sono paesi in cui si vive bene con 200 dollari al mese e si può quindi accettare una tariffa da 0.02USD.

Buona giornata a tutti torno al lavoro



[Edited at 2006-09-25 11:47]


E' vero, i cinesi, gli indiani e altre nazioni del cosiddetto terzo o secondo mondo pagano meglio degli italiani, che sono classificati come "settima nazione industrializzata". Finisce che come traduttori dovremmo trasferirci tutti in un paese del terzo mondo per vivere bene.
Non sono un'economista, ma mi sembra evidente che ciò che abbiamo in Italia sia una situazione assolutamente anomala e imposta da chi ha interesse che sia così.
Per finire, io con l'Italia non ci lavoro quasi per niente. Attualmente ho solo un cliente e non ne cerco altri...


 
Mariella Bonelli
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Su col morale! Sep 25, 2006

Vorrei sollevare un po' il morale di qualche collega. Anche se concordo con le analisi che avete fatto, sono convinta che ognuno di noi può trovare il suo mercato di nicchia senza dover abbassare i prezzi. Io non lavoro con le agenzie italiane, salvo in casi molto rari, ma ho anche troppo lavoro con l'estero e con i clienti diretti. Sono sicura che ognuno di noi può trovare contatti per la sua particolare specializzazione senza svendersi. Inoltre vorrei aggiungere che le agenzie italiane riesc... See more
Vorrei sollevare un po' il morale di qualche collega. Anche se concordo con le analisi che avete fatto, sono convinta che ognuno di noi può trovare il suo mercato di nicchia senza dover abbassare i prezzi. Io non lavoro con le agenzie italiane, salvo in casi molto rari, ma ho anche troppo lavoro con l'estero e con i clienti diretti. Sono sicura che ognuno di noi può trovare contatti per la sua particolare specializzazione senza svendersi. Inoltre vorrei aggiungere che le agenzie italiane riescono a sopravvivere, perché si avvalgono spesso della collaborazione di studenti e di persone in cerca di lavoro o che arrotondano facendo traduzioni (sto parlando in generale). Confermo anch'io che ovviamente questo va spesso a scapito della qualità. Come è stato detto, infatti, nessun professionista potrebbe mantenersi e pagare le tasse con certe tariffe. Quindi, guardiamo avanti!Collapse


 
Giuseppina Gatta, MA (Hons)
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Secondo me... Sep 25, 2006

... non so se posso giudicare sul mio metro personale, ma per quanto mi riguarda sono ottimista. Negli ultimi tempi ho acquisito moltissimi clienti nuovi, esteri, che pagano tariffe decenti e in genere accettano le mie richieste senza problemi. Vedo inoltre che il volume di lavori offerti aumenta continuamente. Non ricevo offerte da clienti italiani, ma neanche le desidero. Non sto perdendo i miei clienti affezionati, e sono io a s... See more
... non so se posso giudicare sul mio metro personale, ma per quanto mi riguarda sono ottimista. Negli ultimi tempi ho acquisito moltissimi clienti nuovi, esteri, che pagano tariffe decenti e in genere accettano le mie richieste senza problemi. Vedo inoltre che il volume di lavori offerti aumenta continuamente. Non ricevo offerte da clienti italiani, ma neanche le desidero. Non sto perdendo i miei clienti affezionati, e sono io a scegliere cosa accettare e cosa no.
Quindi anche io mi sento di incoraggiare i colleghi e soprattutto invogliarli a non fossilizzarsi sulla ricerca di clienti in Italia (neanche quelli diretti: a parte rare eccezioni, i clienti diretti italiani sono i peggiori, perché in genere non ne capiscono niente di traduzioni e pensano che sia un lavoro simile alla dattilografia, per cui sono estremamente "tirati").
Tra l'altro, come ha già detto giustamente qualcuno, moltissime agenzie italiane sono solo intermediarie e subappaltatrici di altre agenzie, per cui lavorare per loro significa continuare a favorire questo meccanismo patologico di "passacartismo" (mi si conceda il neologismo) acuto...
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Lakshmi Iyer
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E le associazioni? Sep 25, 2006

resta comunque un fatto che ci sono paesi in cui si vive bene con 200 dollari al mese e si può quindi accettare una tariffa da 0.02USD.

E resta altresì un fatto che un paese in cui la manodopera costa 1 decimo (more or less) di quanto costa nei paesi occidentali, sia in grado di immettere sui mercati mondiali merci a prezzi impensabili per l'occidente.


Permettetemi qualche commento da straniera.

1. Forse mi sbaglio, ma sinceramente non credo che le traduzioni a tariffa bassa verso l'italiano siano effettuate in un paese in via di sviluppo. Scommetto che la piuparte dei traduttori che accettano questa tariffa per tradurre verso l'italiano abitano in un paese dove il costo della vita e' ben piu' alto che 200 dollari al mese.

2. Sono d'accordissimo sul fatto che la manodopera a prezzo basso permette di immettere sui mercati mondiali merci a prezzi impensabili per l'occidente. Vorrei soltanto precisare che la merce a basso prezzo non solo risponde a, ma e' spinto dal bisogno del consumatore - compreso il consumatore occidentale. Passo su tutti gli argomenti per e contro: ingiustizia verso il lavoratore asiatico, verso il lavoratore occidentale....

Parte del nostro problema, credo, e' che lavoriamo in un settore che ha molto a che fare con l'immagine: un concetto intangibile. Mi ricordo che, lavorando in Italia per una ditta italiana, non era facile far capire ai contabili il valore di una buona rassegna stampa: certo, si forniva una stima di valore per ogni articolo pubblicato, ma questo rimane un valore ipotizzato; non sono soldi contanti che entrano in cassa.
Insomma, come alcuni hanno gia' notati, la concezione del valore della traduzione ha certamente a che fare con la tariffa pagata per essa.

Come migliorare l'immagine della traduzione? Non so com'e' da voi in Italia, ma in Francia, tanto per cominciare, la categoria stessa e' definita "segreteria e traduzione": come volete che il cliente potenziale faccia la differenza?

Il cambiamento dell'attitudine del nostro mercato dovrebbe passare almeno in parte, secondo me, per il sindacato nazionale del traduttori: il suo sostegno ai soci paganti dovrebbe includere anche una campagna di sensibilizzazione riguardo all'importanza della qualita' nella traduzione (e l'importanza di pagare tariffe decenti per una qualita' decente).

Le iniziative del sindacato - almeno in Francia - sono concentrate sui traduttori (formazioni, annuario, annunci di lavoro sul sito Internet, riunioni).

E se il sindacato prendesse la briga di organizzare regione per regione, provincia per provincia, riunioni con i responsabili di communicazione delle ditte che operano sul territorio per fare delle presentazioni, offrire esempi di cattive traduzioni che hanno avuto un impatto negativo sull'immagine di certe aziende, spiegare come si identifica un buon traduttore, tenere un discorso tariffario (senza ovviamente 'fissare' tariffe), mettere in guardia contro agenzie poco scrupulose?

Troppo utopista?


 
gianfranco
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Problemi a tutti i livelli Sep 25, 2006

Il sindacato o le associazioni potrebbero fare molto, ma non solo sensibilizzando i committenti. C'è tanto lavoro da fare anche nelle scuole di traduzione e presso i traduttori stessi.


Le scuole:

Sfornano centinaia di nuovi traduttori che, a giudicare da quanto traspare in ProZ.com, Langit e altri ambienti, sono totalmente impreparati dal punto di vista imprenditoriale.
Forse non saranno impreparati linguisticamente (spero..) ma un grosso danno al merca
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Il sindacato o le associazioni potrebbero fare molto, ma non solo sensibilizzando i committenti. C'è tanto lavoro da fare anche nelle scuole di traduzione e presso i traduttori stessi.


Le scuole:

Sfornano centinaia di nuovi traduttori che, a giudicare da quanto traspare in ProZ.com, Langit e altri ambienti, sono totalmente impreparati dal punto di vista imprenditoriale.
Forse non saranno impreparati linguisticamente (spero..) ma un grosso danno al mercato lo arrecano per la quasi totale ignoranza di marketing, conoscenze informatiche e nozioni di base su contabilità, tasse e amministrazione. Queste persone vengono letteralmente lanciate allo sbaraglio, illusi di poter condurre un'attività economica e, letteralmente, non hanno idea di cosa sia un business plan o come si fa una fattura.


I professionisti:

Troppi traduttori non hanno il senso dei propri limiti, per cui si buttano, per incoscienza o necessità economiche, non solo in argomenti che non conoscono bene ma anche in lingue che non padroneggiano, o entrambe le cose insieme.
Ragazzi, guardiamoci negli occhi, sappiamo bene quanti traducono argomenti da specialisti verso lingue straniere. Ma sono italiani!! E non sono specialisti!


Le agenzie:

Si è già detto prima. Sono spesso micro-imprese (1-2 persone) che non offrono valore aggiunto, ma si inseriscono tra altre agenzie e i traduttori con il ruolo di sub-sub-appaltatori. Un anello in più nella catena, ritagliano una fetta di lucro, riducono la tariffa al traduttore, ma non hanno una funzione essenziale.
Attenzione, questo tipo di operatori sono dannosissimi. Non applicano una tariffa equa per un servizio aggiuntivo ma ritagliano solo una fetta dalla tariffa che spetterebbe ai traduttori.


* * *

Per tornare in tema di tariffe, la somma di questi problemi influisce sulle tariffe. Altre nazioni avranno forse problemi simili, ma quello che vediamo, anche in questa discussione, è che forse in Italia c'è una situazione abbastanza grave.
La somma degli errori nella formazione delle nuove leve, nella struttura delle agenzie e, ahimé, anche nel comportamento di molti traduttori, rendono il mercato italiano quasi impraticabile.


ciao
Gianfranco




[Edited at 2006-10-03 14:35]
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Jo Macdonald
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Sono 2 mondi diversi Sep 25, 2006

Ciao Christel,
Io ho lavorato per anni con agenzie che pagavano poco, ma da un anno ho cambiato gioco e ti posso garantire che è tutto un altro mondo.
Magari puoi pensare di lavorare di meno ma non è cosi, anzi ti cercano di più, molte agenzie ti verranno incontro perché non vogliono perderti, alcuni si possono anche riqualificare come te perché le cose che valgono per noi valgono anche per loro. Un Rolex non è sempre un Rolex, se lo trovi dal vu compra di torno sarà “cheap�
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Ciao Christel,
Io ho lavorato per anni con agenzie che pagavano poco, ma da un anno ho cambiato gioco e ti posso garantire che è tutto un altro mondo.
Magari puoi pensare di lavorare di meno ma non è cosi, anzi ti cercano di più, molte agenzie ti verranno incontro perché non vogliono perderti, alcuni si possono anche riqualificare come te perché le cose che valgono per noi valgono anche per loro. Un Rolex non è sempre un Rolex, se lo trovi dal vu compra di torno sarà “cheap” e non tutti vogliano qualcosa di poco valore.

Puoi tranquillamente lavorare con agenzie in Italia per tariffe sui 7-9 centesimi e all’estero per di più, guadagnare bene anche mantenendo una famiglia, e non preoccuparti della concorrenza perché non c’è concorrenza, magari hai anche un pomeriggio di riposo per fare altre cose nella vita ogni tanto che è bello perché hai una certa sicurezza economica
oppure
puoi cercare di sopravivere per tariffe sotto i 5-6 centesimi per agenzie che giocano al ribasso, perdono i clienti alla concorrenza che gioca più basso, cercano modi per pagarti di meno o pagarti tardi o non pagarti affatto perché stanno fallendo (anche amici), e non lavori e non vivi bene, anzi fa schifo lavorare cosi.

Le agenzie e traduttori che rimarranno a lungo per lavorare bene e con gusto saranno quelli che offrono il massimo felicemente per qualcosa di più, non quelli che offrono il meno cercando freneticamente di fare tornare i conti con la quantità, sempre in cerca di nuovi clienti per una cifra che sarà comunque troppo caro per il cliente che non gliene frega del valore del risultato.

Questo non vuol dire che non puoi comprarti un cheapo dal primo amichevole vu compra che passa. Ci sarà sempre un mercato per chi vende roba di poco valore e non c’è niente di male, ma sta a noi decidere chi sono i nostri clienti. Se vogliamo girare per le spiagge gridando “vu compra” (ma dobbiamo lavorare un po’ sull’abbronzatura) o dare quello che vuole alle persone che entrano nel nostro negozio cercando quello che offriamo noi.
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Laura Gentili
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Anch'io non mi posso lamentare Sep 25, 2006

Anch'io non ho nessun cliente italiano, tranne che per qualche sporadico lavoretto dall'ebraico (e lì posso chiedere quello che voglio).
Gli altri clienti (USA, Canada, UK, Germania ecc.) pagano tariffe fra 8 e 11 eurocent a parola. Lavorando nei propri campi di specializzazione, la produttività aumenta e quindi la giornata rende. L'unico problema al momento è il cambio del dollaro: ai clienti americani che pagano 11 centesimi di dollaro non posso chiedere di più, solo che questi 11 ce
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Anch'io non ho nessun cliente italiano, tranne che per qualche sporadico lavoretto dall'ebraico (e lì posso chiedere quello che voglio).
Gli altri clienti (USA, Canada, UK, Germania ecc.) pagano tariffe fra 8 e 11 eurocent a parola. Lavorando nei propri campi di specializzazione, la produttività aumenta e quindi la giornata rende. L'unico problema al momento è il cambio del dollaro: ai clienti americani che pagano 11 centesimi di dollaro non posso chiedere di più, solo che questi 11 centesimi diventano 8,6 eurocent al cambio attuale.

Inoltre, per quanto mi riguarda, ProZ mi ha portato ottimi clienti, tutti che pagano tariffe decorose, molto rispettosi e corretti.

A volte capita qualcuno che offre tariffe ridicole (0,04-0,05). Si tratta in genere di italiani, spagnoli, o agenzie di Taiwan. Basta dirgli di no e non perdere tempo.

Quanto sopra riguarda la combinazione inglese-italiano, per le altre combinazioni non so.


Laura
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Joris Bogaert
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Situazione delle lingue 'minori' Sep 25, 2006

Il 60% dei miei clienti sono agenzie italiane, ma devo dire che per quanto mi riguarda non pagano poi così male (l'olandese è una lingua 'piccola', quindi più cara), ma neanche bene...e qualche rammarico verso alcune agenzie italiane ce l'ho. Così, lo scorso mese, sono stato escluso in modo a dir poco scorretto da un vecchio (!) cliente che ha agito alle mie spalle, facendomi perdere un lavoro di ca. 8.000€... senza avermi dato modo di trattare ulteriormente sulla mia prima offerta.
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Il 60% dei miei clienti sono agenzie italiane, ma devo dire che per quanto mi riguarda non pagano poi così male (l'olandese è una lingua 'piccola', quindi più cara), ma neanche bene...e qualche rammarico verso alcune agenzie italiane ce l'ho. Così, lo scorso mese, sono stato escluso in modo a dir poco scorretto da un vecchio (!) cliente che ha agito alle mie spalle, facendomi perdere un lavoro di ca. 8.000€... senza avermi dato modo di trattare ulteriormente sulla mia prima offerta.

Eppure, mi considero fortunato: siamo relativamente pochi nella coppia IT-NL, quindi non ho di che lamentarmi... quando un nuovo cliente mi propone ad esempio 0.04€ a parola, non riesco a trattenere una risata; e cerco di non perdere tempo. Alcune rare volte, sono riuscito a raddoppiare la tariffa iniziale, ma di solito li lascio perdere...

La cosa migliore sarebbe trovare clienti in cerca di traduzioni nel settore in cui si è specializzati, ma ciò significa avere molta credibilità e comprovata esperienza. Per chi lavora nel settore delle lingue 'minori' come me, si pone sopratutto il problema della bassa frequenza lavorativa 'pro capite', ossia una minor frequenza lavorativa per cliente rispetto alle lingue 'maggiori'. Questo significa che per poter lavorare in modo più o meno continuativo bisogna aver (e mantenere) molti clienti fissi... il che non è facile.
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confermo Sep 26, 2006

Joris Bogaert wrote:
Eppure, mi considero fortunato: siamo relativamente pochi nella coppia IT-NL, quindi non ho di che lamentarmi... quando un nuovo cliente mi propone ad esempio 0.04€ a parola, non riesco a trattenere una risata; e cerco di non perdere tempo. Alcune rare volte, sono riuscito a raddoppiare la tariffa iniziale, ma di solito li lascio perdere..


Questa coppia che io faccio (al contrario tuo,ovviamente) è quella che è pagata meglio, però purtroppo è piccola (come dici tu)

Ciao buona giornata


 
Maurizio Valente
Maurizio Valente  Identity Verified
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In memoriam
INPS Sep 28, 2006

Su questo tema (contributi INPS e IRPEF) ho appena aperto un forum, http://www.proz.com/topic/56286, "Subappalto" di lavori da freelance a freelance - implicazioni fiscali ed etiche (piuttosto lungo). Se vi interessa...

Maurizio Valente wrote:

allora, se io passassi un lavoro a un* collega e il mio cliente mi pagasse 100 e io pagassi al/alla collega 100 ci rimetterei il 15% nel caso che il mio cliente sia italiano e il 19% se è estero. E' giusto?

Quanto poi al fatto di lavorare per l'Italia piuttosto che per l'estero, personalmente non trovo che ci sia una così grande differenza per la mia combinazione linguistica principale (En>It). Non è difficile spuntare prezzi tra 15,5 e 16,5 a cartella (150 car. con spazi inclusi) sulla lingua di destinazione da agenzie italiane, che secondo i miei conti equivalgono a circa 0,08 euro a parola sorgente. Aggiungici il 4% (che il cliente estero non ti riconosce) e siamo a 0,083 euro a parola.
Da clienti (agenzie) non italiani (Germania, Finlandia, Svizzera) si spuntano facilmente cifre da 0,10 euro a parola in su (0,13). Se andiamo sul mercato USA però già a 0,11 USD cominciano a storcere la bocca. In Spagna i prezzi sono di poco superiori all'Italia, in Portogallo Grecia e Paesi dell'Est sono più bassi.

Semmai la nota dolente è che in Italia il pagamento talora è a 90 gg f.m. - ma noto con piacere che da alcuni anni molte agenzie italiane pagano a 30 - 45 gg.

Tutto questo però vale per la mia combinazione linguistica e deriva dal fatto che l'italiano contiene un 15-20% di caratteri in più rispetto all'inglese. Per la combinazione inversa la situazione è tragica; d'altra parte non è facile trovare clienti per traduzioni It>En fuori dall'Italia.

Buona domenica a tutt*


 
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L'aliquota INPS aumenta Sep 28, 2006

Christel Zipfel wrote:



Ora, lasciamo stare che le migliaia di Euro all'anno che ognuno di noi versa all'INPS non li vedremo mai più e quindi sono soldi buttati (questa è una mia ferma convinzione, e vorrei tanto essere smentita), noi abbiamo sempre un gap rispetto ai colleghi stranieri del 19% (se lavoriamo per l'estero), a meno che anche loro siano soggetti a contributi previdenziali obbligatori od altri balzelli vari. Il 19% non è poco: 20 Euro diventano così in un batter d'occhio 16,20 Euro....

Per non parlare quando dobbiamo chiedere aiuto ad un/a collega per un lavoro capitato tra capo e collo: come si fa ad offrire loro una miseria (la tariffa originaria, magari anche degna di rispetto, decurtata del 15 o peggio del 19%)??? Perché noi paghiamo il contributo sul fatturato e non sull'imponibile, almeno così dice la mia commercialista!


Da notare che se passa la legge finanziaria così come è adesso l'aliquota INPS aumenterà dal 19 al 23% dall'anno prossimo.


 
Christel Zipfel
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Grazie a tutti Voi! Oct 3, 2006

I Vostri numerosi interventi hanno toccato un'altra volta un tasto dolente, cioé le tariffe vergognosamente basse in Italia, pur con un costo della vita - salvo rare eccezioni - pari o addirittura superiore a quello di molti altri Paesi dell'Europa occidentale, anche se questo argomento non era il mio obiettivo nell'aprire questo thread. Mi pare comunque di capire che ci sia un fuggi-fuggi generale dalle agenzie italiane in genere - anche lì ci sono le famose eccezioni - , e come potrebbe esse... See more
I Vostri numerosi interventi hanno toccato un'altra volta un tasto dolente, cioé le tariffe vergognosamente basse in Italia, pur con un costo della vita - salvo rare eccezioni - pari o addirittura superiore a quello di molti altri Paesi dell'Europa occidentale, anche se questo argomento non era il mio obiettivo nell'aprire questo thread. Mi pare comunque di capire che ci sia un fuggi-fuggi generale dalle agenzie italiane in genere - anche lì ci sono le famose eccezioni - , e come potrebbe essere diversamente?

Ma ora che la finanziaria è passata e che - pare - saremo tartassati ancora di più, vedo sempre meno possibilità e meno margine per noi in questo mercato ormai globalizzato. D'accordo, ci sarà sempre il cliente estero che paga di più, e riusciremo a spuntare un compenso sicuramente più gratificante, ma noi comunque l'anno prossimo rispetto ad un traduttore di un qualunque altro Paese che non sia obbligato da normative nazionali a versare contributi vari, saremo svantaggiati non già del 19%, ma bensì del 23%! Vale a dire, in soldini noi avremo a disposizione solo poco più di tre quarti di quello che si metterebbe in tasca il collega con la stessa identica tariffa, e non abbiamo nessuna possibilità di recuperare questa differenza se non aumentando i nostri prezzi - figuriamoci! Voi direte: ma noi avremo la pensione! Penso che sia meglio lasciare perdere....

Per quanto riguarda la questione se noi paghiamo tali contributi sull'imponibile o sul fatturato, ho nuovamente chiesto chiarimenti alla mia commercialista, e lei mi conferma che si paga sul fatturato. Ora è vero purtroppo che "commercialista che vai, informazione che trovi", ma avere chiarezza su questo punto è davvero importante per determinare il prezzo equo da offrire al collega in caso di "subappalto". Pur non volendoci guardagnare (perché non sono un'agenzia e non devo vivere con l'intermediazione), non vorrei neanche rimetterci in questo passaggio, è ovvio. Mi sembra una differenza non di poco conto... Forse per levarmi il dubbio definitivamente, non mi rimane che cercare di capire da quale rigo della dichiarazione dei redditi viene calcolato il contributo



[Bearbeitet am 2006-10-03 15:01]
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Mariella Bonelli
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Curioso Oct 3, 2006

Christel Zipfel wrote:

Per quanto riguarda la questione se noi paghiamo tali contributi sull'imponibile o sul fatturato, ho nuovamente chiesto chiarimenti alla mia commercialista, e lei mi conferma che si paga sul fatturato.


È davvero curioso che la tua commercialista insista su questo punto. Poniamo che io faccia solo da intermediaria e fatturi per 1000. Siccome il carico fiscale in Italia si aggira sul 50%, per guadagnarci qualcosa dovrei pagare i colleghi meno di 500. Ora, un ricarico del genere è per lo meno raro per la maggior parte dei settori, comprese le industrie...


 
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