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Come può un traduttore in Italia sopravvivere con le tariffe delle agenzie italiane (e non solo)?
Thread poster: Christel Zipfel
Christel Zipfel
Christel Zipfel  Identity Verified
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Sep 23, 2006

Cari colleghi,
è da molto che questa domanda mi frulla in testa.

Sì, d'accordo, si sa che il livello delle tariffe per le traduzioni in Italia è uno dei più bassi dell'Europa occidentale, contrariamente al costo della vita, che non mi sembra poi tanto basso, anzi....

Tuttavia, da quando è intervenuta l'obbligatorietà del contributo all'INPS per chi ha la partita IVA, le tariffe non è che s
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Cari colleghi,
è da molto che questa domanda mi frulla in testa.

Sì, d'accordo, si sa che il livello delle tariffe per le traduzioni in Italia è uno dei più bassi dell'Europa occidentale, contrariamente al costo della vita, che non mi sembra poi tanto basso, anzi....

Tuttavia, da quando è intervenuta l'obbligatorietà del contributo all'INPS per chi ha la partita IVA, le tariffe non è che si siano rivalutate del 15%, al contrario

A parte il fatto che anche chiunque guadagni più di 5.000 Euro all'anno dovrebbe iscriversi all'INPS, a meno che ricorra a strategemmi vari, ma questo è un altro discorso... Per un traduttore che deve vivere del suo lavoro comunque queste sono cifre ridicole e diciamo quindi che chiunque di noi praticamente è costretto a pagare i contributi all'INPS.

Ora, lasciamo stare che le migliaia di Euro all'anno che ognuno di noi versa all'INPS non li vedremo mai più e quindi sono soldi buttati (questa è una mia ferma convinzione, e vorrei tanto essere smentita), noi abbiamo sempre un gap rispetto ai colleghi stranieri del 19% (se lavoriamo per l'estero), a meno che anche loro siano soggetti a contributi previdenziali obbligatori od altri balzelli vari. Il 19% non è poco: 20 Euro diventano così in un batter d'occhio 16,20 Euro....

Per non parlare quando dobbiamo chiedere aiuto ad un/a collega per un lavoro capitato tra capo e collo: come si fa ad offrire loro una miseria (la tariffa originaria, magari anche degna di rispetto, decurtata del 15 o peggio del 19%)??? Perché noi paghiamo il contributo sul fatturato e non sull'imponibile, almeno così dice la mia commercialista!

Il bello è poi quando mi sento dire da certe agenzie straniere (tedesche, per la precisione, che loro hanno tariffe ben diverse per i loro clienti), talvolta anche in tono arrogante: ma Lei vive in Italia, che cosa vuole? L'Italia purtroppo ha questa fama.:-D Mi è capitato due volte ultimamente e perciò mi sono decisa ad aprire questo thread. E mi rimane l'amaro in bocca. Costoro non si rendono conto della nostra situazione..... La globalizzazione che agli albori di Internet mi sembrava un bene mi convince sempre meno.

Mi sono rifiutata da sempre di lavorare a certe tariffe, ma comincio a pensare che con questo mio atteggiamento non riesco a cavare un ragno dal buco. Avrei parecchia disponibilità in più, se solo mi offrissero tariffe più decenti. Siccome questo lavoro per me non è solo una fonte di guadagno, ma anche passione, passatempo - come dovrei fare? Lavorare di più e guadagnare di meno? Non mi sembra una buona soluzione! E sono purtroppo anche molto categorica e fermamente convinta che faccio male a me stessa e a tutti quanti - agenzie escluse naturalmente - se scendo a certi compromessi... Forse non rimane che concentrarsi maggiormente sulla ricerca di più clienti diretti, in Italia o all'estero. Temo che non ci sia molto altro...

Voi che cosa ne pensate?
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Heike Steffens
Heike Steffens  Identity Verified
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Ti capisco, e come.... Sep 24, 2006

Cara Christel,

anche se abito e lavoro in Germania - detto paese dalle alte tariffe (non più, te lo assicuro!) - ho fatto simili esperienze.

A parte qualche cliente diretto e molto fedele, lavoro maggiormente per le agenzie, a volte da tanti anni e mi sono sempre trovata abbastanza bene - fino all'anno scorso, quando improvvisamente una di quelle agenzie, con cui lavoravo molto intensamente e da tanti anni, così che si era sviluppato quasi un rapporto amichevole, mi
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Cara Christel,

anche se abito e lavoro in Germania - detto paese dalle alte tariffe (non più, te lo assicuro!) - ho fatto simili esperienze.

A parte qualche cliente diretto e molto fedele, lavoro maggiormente per le agenzie, a volte da tanti anni e mi sono sempre trovata abbastanza bene - fino all'anno scorso, quando improvvisamente una di quelle agenzie, con cui lavoravo molto intensamente e da tanti anni, così che si era sviluppato quasi un rapporto amichevole, mi ha informato senza preamboli che la tariffa sarebbe ridotta letteralmente del 30%! O ci stavo o niente. Poiché, come te, avevo i miei principi, ho rifiutato e perso un cliente con cui facevo circa un 35% del mio fatturato totale. Credimi, è stata una perdita pesante.
Comunque, pensavo che la situazione si risolvesse, che tornassero da me, visto che in passato avevano più volte dichiarato quanto erano contenti del mio lavoro, della puntualità, ecc. Niente - li ho persi definitivamente, come sembra, e alla fine non contano i "rapporti amichevoli". Ero molto, ma molto delusa, anche e soprattutto dal punto di vista umano.

Come se non bastasse, dopo un po' ricevo un'altra telefonata da un altro cliente-agenzia con la stessa medesima pretesa. Anche lui abbastanza importante tra i miei clienti. Qui non avevo scelta - con i denti stretti e con una gran rabbia nel cuore ho accettato le loro tariffe, promettendo a me stessa che appena avrei trovato nuovi clienti (anche a tariffe più basse delle solite), li avrei mollato.

Oltre a ciò, ormai, sono molto diffidente - anche se nemmeno qui ho scelta - quando si tratta di dover consegnare al cliente la mia banca dati (Trados, nella maggior parte dei casi). Ho capito come funziona il gioco: io, traduttrice con le tariffe "alte", faccio il lavoro di base, riempio per bene la banca dati e poi l'agenzia va a cercare un traduttore meno caro, magari anche lui poverino senza scelta, e io sono fuori.

Però, non tutti i mali vengono per nuocere, vero? Ho imparato ad accontentarmi e a provare allegria e gioia per ogni nuovo lavoro che mi viene presentato. Sono felice che sono riuscita a "sopravvivere" e che ormai la situazione sta migliorando poco a poco (anche se le tariffe sono decisamente più basse). Sai, è stato proprio in mezzo a questa crisi che ho trovato Proz e questo è sicuramente una gran bella cosa. Chissà, diversamente non ci sarei mai arrivata...

Ti auguro una buona domenica e poi tante, tante belle traduzioni appaganti e ben pagate!!

Un caro saluto
Heike
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fanticla (X)
fanticla (X)
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Concordo ..... Sep 24, 2006

Cara Christel, cari tutti,

ho letto con molta attenzione il tuo intervento, e credo che ogni tanto sia davvero necessario dare libero sfogo a quanto ci "frulla" in testa:-) La mia è, almeno in parte, una situazione speculare alla tua. Sono Italiano e vivo e lavoro in Germania. Concordo pienamente con quanto hai affermato: in Italia la situazione (tariffaria) fa davvero paura. Le tariffe correnti (sicuramente le eccezioni ci sono) non sono a mio avviso degne di una professione "seri
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Cara Christel, cari tutti,

ho letto con molta attenzione il tuo intervento, e credo che ogni tanto sia davvero necessario dare libero sfogo a quanto ci "frulla" in testa:-) La mia è, almeno in parte, una situazione speculare alla tua. Sono Italiano e vivo e lavoro in Germania. Concordo pienamente con quanto hai affermato: in Italia la situazione (tariffaria) fa davvero paura. Le tariffe correnti (sicuramente le eccezioni ci sono) non sono a mio avviso degne di una professione "seria". Non si lavora soltanto per soddisfare i propri interessi e le proprie passioni, ma, e forse in via prioritaria, per guadagnare. E quando vedi circolare tariffe da 3/4 centesimi per parola, ti chiedi perchè non hai intrapreso un'altra professione. In Italia le mie tariffe vengono quasi sempre cestinate come "non concorrenziali": la quasi totalità dei miei clienti è così d'oltralpe. Ma anche qui la globalizzazione, come affermi tu, rivela tutti i suoi risvolti negativi (che sono sempre soggettivi. Insomma, dipende da che parte la si guarda, per le agenzie è sicuramente positiva!). Se è vero che aumentano le possibilità di contatto e quindi di lavoro - ad esempio le tante offerte pubblicate su proz -, è altresì vero che anche la concorrenza cresce - spesso sono centinaia le risposte ad un solo annuncio. Mi sembra ovvio che a spuntarla saranno i prezzi più concorrenziali. Se si va a produrre in Cina perchè più economico, allora si tenderà a far tradurre a chi offre i prezzi più bassi, nella fattispecie (Italia/Germania) al mercato italiano (il perché in Italia il mercato della traduzione per quanto riguarda i prezzi tardi a svilupparsi richiederebbe un altro thread). Dove invece gli effetti negativi della globalizzazione non si ripercuotono è, per mia fortuna, nell'interpretazione. Qui la concorrenza è unicamente "interna" al mercato. E se si ha il privilegio di operare in un mercato maturo, come quello tedesco, sai di poter contare su tariffe con la T maiuscola.
Anch'io, come te, mi rifiuto di lavorare a tariffe "improponibili", tariffe che ti danno a fine mese solo uno stipendio appena buono per "tirare avanti". La scelta di lavorare di più e guadagnare di meno, come dici tu, mi sembra poco appropriata (anche perchè non mi risulta che mai i traduttori abbiano guadagnato così tanto da giustificare un po' di sacrifici e tagli del fatturato a fronte di una mole maggiore di lavoro). L'unica soluzione è la ricerca di clienti disposti a pagare il "giusto". Esistono. Ma la battaglia e dura.... e se proprio dovesse andare male, allora forse è meglio cambiare professione e di tanto in tanto tradurre, per diletto, un bel romanzo d'avventura.

Ho appena letto quanto scritto da Heike.... concordo al 100%!

Ciao a tutti
Claudio
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Heike Steffens
Heike Steffens  Identity Verified
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Volevo ancora aggiungere.... Sep 24, 2006

... che anch'io pensavo nello stesso modo, cioè: se partecipo al gioco dei "prezzi bassi", allora reco danni a tutti perché mi "sottometto" a chi apparentemente comanda sul mercato.

Sono dovuta tornare sui miei passi, perché come per molti altri c'era una sola scelta da fare: o accettavo i prezzi anche molto bassi o me ne stavo a casa e girare il pollici. Purtroppo sono queste le domande che uno deve farsi, soprattutto se vivi sola e non c'è nessuno a contribuire ai costi delle
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... che anch'io pensavo nello stesso modo, cioè: se partecipo al gioco dei "prezzi bassi", allora reco danni a tutti perché mi "sottometto" a chi apparentemente comanda sul mercato.

Sono dovuta tornare sui miei passi, perché come per molti altri c'era una sola scelta da fare: o accettavo i prezzi anche molto bassi o me ne stavo a casa e girare il pollici. Purtroppo sono queste le domande che uno deve farsi, soprattutto se vivi sola e non c'è nessuno a contribuire ai costi delle vita. Se non ho proprio nessun lavoro, non posso che accettare ciò che mi viene offerto, sperando in tempi migliori. Ma purtroppo, in questo momento sono sopratutto le agenzie che hanno il coltello dalla parte del manico. Sono fiduciosa, comunque: prima o poi cambierà...

Per tornare un'alta volta sull'argomento CAT: da quando ho conosciuto Trados & Co, pensavo: "che bello strumento" e non pensavo - come tanti colleghi - che ci avrebbe portato via il lavoro. Infatti, inizialmente me ne portava addirituttura di più perché i clienti, consapevoli del fatto di non dover pagare più volte per la medesima traduzione, mi fornivano testi più lunghi ed elaborati, quindi tutto bene.
Ma come abbiamo già constatato: la situazione è cambiata. Tutti vogliono risparmiare e così hanno introdotto la pratica di pagare solo "su base del testo sorgente", anziché di quello tradotto, come avveniva prima (e con ragione!). Una prima perdita (occulta) di un 10 - 15%., perché evidentemente non hanno aumentato il prezzo/parola, che sia ben chiaro!
Poi, che lampo di genio, c'è chi afferma che per determinate percentuali di "match" voleva pagare rispettivamente molto meno del prezzo di base pattuito - altra perdita. Quindi, è da da un bel po' di tempo che la situazione sta peggiorando.

Comunque, ora non vorrei lamentarmi - perché bisogna cercare di arrangiarsi e trovare una soluzione soddisfacente.

Christel, hai scritto che non ti va lavorare di più per guadagnare di più e guadagnare di meno - lo stesso qui.
Però, ho trovato per me una soluzione che mi piace veramente e, infatti, SEMBRA che io lavori di più per guadagnare ciò che prima guadagnavo facendo molto meno, eppure, mi va bene: ho scoperto l'utilità di un programma di riconoscimento vocale. L'ho acquistato solo 4 settimane fa e lo sto usando con grande soddisfazione - l'output è sicuramente il doppio del normale (e penso di poter affermare di battere molto rapidamente). Forse questa è una soluzione praticabile anche per te? Così puoi accettare più lavori senza perdere troppo tempo.

L'ultimo mio lavoro (veramente una cosa gigantesca e molto rognosa - mi pare che anche tu mi abbia fornito qualche risposta valida ad una delle mie domande fatte in Kudoz), riesco a sbrigarlo in tempo utile soltanto grazie a quel programma.

Come vedi: alle volte le soluzioni si trovano.

Ora mi ributto su quella bellezza di testo, chissà se non riesco a finirlo nel giro della prossima settimana?

RiCiao e tanti saluti,
Heike




[Bearbeitet am 2006-09-24 20:46]
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María José Iglesias
María José Iglesias  Identity Verified
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Diverse qualità all'agenzia e al cliente diretto? Non è possibile. Sep 24, 2006

Mi sono rifiutata da sempre di lavorare a certe tariffe, ma comincio a pensare che con questo mio atteggiamento non riesco a cavare un ragno dal buco. (...)
Forse non rimane che concentrarsi maggiormente sulla ricerca di più clienti diretti, in Italia o all'estero. (...)
Voi che cosa ne pensate?


Ciao Christel,

grazie per la tua esperienza. Mettere in comune queste nostre perplessità serve a mantenere le nostre tariffe PROFESSIONALI, soprattutto quando collaboriamo con le agenzie, che sono quelle che ci offrono una maggior continuità e maggior flusso di lavoro. Le tariffe medie le "stabilisce" il mercato e non bisogna uscire troppo da quella media se si vuole lavorare, ma penso con ancora più convinzione che vale la pena non rovinarlo. Quando cioè un professionista non riesce più a mantenere le proprie tariffe con le agenzie italiane, deve andare altrove, se si cala al di sotto della media è rovinato.
Altrimenti deve lavorare il doppio, con una qualità di vita molto peggiore, e molto più in fretta. E a quel punto anche la qualità viene compromessa.

Un traduttore non può (non dovrebbe) proporre tot al cliente diretto ed esattamente la metà all'agenzia per la stessa qualità fornita. Questo succede spesso in Italia...
Ma non è tutto perso! Il nostro mercato è per fortuna enorme!
I clienti diretti che lavorano nel settore di specializzazione del traduttore possono essere una validissima alternativa alle agenzie malpaganti.

A livello personale ho una sola combinazione linguistica IT>ES e il 98% dei miei clienti sono italiani.
Da qualche anno il mio studio si è allargato ad altre combinazioni linguistiche e in questi ultimi tempi, dopo aver trattato con traduttori più esperti e meno esperti, sono arrivata ad una conclusione fondamentale: la qualità si paga. E ad essa non sono assolutamente disposta a rinunciare.
Quello che uno studio o un'agenzia (o un traduttore) deve domandarsi è che cosa si vuole offrire e con chi si vuole collaborare.

Solo qualche giorno fa ho risposto sul forum spagnolo al titolare di un'agenzia negli Stati Uniti che diceva di studiare per ogni progetto come pagare al traduttore tariffe sempre più basse, cercando di conservare la qualità.
http://www.proz.com/topic/34848?start=15&float=
(guardati gli ultimi 4 interventi, se riesci, compreso quello di Aurora Humarán, pure lei agenzia)

La mia esperienza è esattamente l'opposta. Mi sono accorta che se voglio consegnare ai miei clienti un valore aggiunto, un prodotto di qualità, devo contare sulla collaborazione di traduttori qualificati e SPECIALIZZATI. E la maggior parte dei traduttori con esperienza e specializzati hanno in media una tariffa superiore al resto. Per me questo non è secondario. Perché mi interessa la qualità dei lavori che consegno.


Per aggiungere ancora qualcosa, ti dirò (in veste di studio) che quello che è sicuro è che diffido di coloro che -come ieri- mi si propongono a 0,03 euro a parola (era un traduttore argentino). Poteva essere forse un bravo traduttore, di quelli che semplicemente non sono ben informati o che si svendono, ma io gli ho risposto lo stesso, informandolo, perché tutto concorre a diffondere una certa mentalità, nella quale credo e che considero a mezzo e lungo termine vincitrice.

Così come diffido da questo tipo di proposte, non credo nemmeno alla qualità e al servizio di certe agenzie che in Italia chiedono 16-17 euro al CLIENTE DIRETTO. Con quelle preferisco non collaborare e infatti un po' alla volta le ho mollate, perché le considero concorrenza sleale per il traduttore, che invece dovrebbe poter richiedere quasi quasi quelle stesse tariffe alle agenzie italiane per le lingue del primo gruppo (ovviamente circa un 30-35% in più al cliente diretto). Basterebbe che certe agenzie chiedessero il giusto al cliente finale. Potrebbero corrispondere l'ononario giusto al traduttore.
Ci sono altre che direttamente si lucrano. E dal mio punto di vista l'intermediazione di un'agenzia non dovrebbe consistere nel lucrare sul prossimo né molto meno nel passare al di sopra di chiunque pur di portarsi via un progetto.
La mia intermediazione consiste nell'offrire un servizio aggiuntivo, più completo possibile, che implica certo una percentuale per la mia gestione ma che non cerca di emergere a costo degli altri. E' una questione di percentuali.

Qui si entra forse in un discorso etico. Il fatto è che non tutti abbiamo la stessa scala di valori. Ciascuno ha la propria, è ovvio.
I metodi per "guadagnare mercato" possono essere molto diversi. Si è concorrenziali non necessariamente solo nei prezzi. Ci sono tra l'altro strategie di marketing che possono condurre ad acquisire nuovi e buoni clienti senza necessità di malvendere i propri servizi.
Ma come diceva qualcuno in passato su questo forum, purtroppo la mentalità imprenditoriale è difficile da trovare nei traduttori. La si trova più spesso in chi ha un ufficio fuori, in chi deve pagare uno stipendio al suo impiegato in house, in chi ha altre spese oltre al computer... Questo è un peccato. Dal punto di vista del traduttore, penso che valga davvero la pena fare qualche piccolo investimento pubblicitario per trovare clienti diretti, che magari in una sola traduzione pagata come si deve ti torna per intero.
Quando le agenzie si renderanno conto che un traduttore singolo è capace di entrare bene nel settore dei clienti diretti agli stessi loro prezzi o superiori, forse si renderanno conto che possono chiedere anche loro una tariffa superiore, potendo con ciò pagare meglio le loro spese e i loro collaboratori. Se pensi i traduttori sono molti di più di certe agenzie...


[Editado a las 2006-09-24 20:18]


 
Maurizio Valente
Maurizio Valente  Identity Verified
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In memoriam
Se quello che dice il comm.sta di Christel è vero ... Sep 24, 2006

allora, se io passassi un lavoro a un* collega e il mio cliente mi pagasse 100 e io pagassi al/alla collega 100 ci rimetterei il 15% nel caso che il mio cliente sia italiano e il 19% se è estero. E' giusto?

Quanto poi al fatto di lavorare per l'Italia piuttosto che per l'estero, personalmente non trovo che ci sia una così grande differenza per la mia combinazione linguistica principale (En>It). Non è difficile spuntare prezzi tra 15,5 e 16,5 a cartella (150 car. con spazi inclusi
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allora, se io passassi un lavoro a un* collega e il mio cliente mi pagasse 100 e io pagassi al/alla collega 100 ci rimetterei il 15% nel caso che il mio cliente sia italiano e il 19% se è estero. E' giusto?

Quanto poi al fatto di lavorare per l'Italia piuttosto che per l'estero, personalmente non trovo che ci sia una così grande differenza per la mia combinazione linguistica principale (En>It). Non è difficile spuntare prezzi tra 15,5 e 16,5 a cartella (150 car. con spazi inclusi) sulla lingua di destinazione da agenzie italiane, che secondo i miei conti equivalgono a circa 0,08 euro a parola sorgente. Aggiungici il 4% (che il cliente estero non ti riconosce) e siamo a 0,083 euro a parola.
Da clienti (agenzie) non italiani (Germania, Finlandia, Svizzera) si spuntano facilmente cifre da 0,10 euro a parola in su (0,13). Se andiamo sul mercato USA però già a 0,11 USD cominciano a storcere la bocca. In Spagna i prezzi sono di poco superiori all'Italia, in Portogallo Grecia e Paesi dell'Est sono più bassi.

Semmai la nota dolente è che in Italia il pagamento talora è a 90 gg f.m. - ma noto con piacere che da alcuni anni molte agenzie italiane pagano a 30 - 45 gg.

Tutto questo però vale per la mia combinazione linguistica e deriva dal fatto che l'italiano contiene un 15-20% di caratteri in più rispetto all'inglese. Per la combinazione inversa la situazione è tragica; d'altra parte non è facile trovare clienti per traduzioni It>En fuori dall'Italia.

Buona domenica a tutt*
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gianfranco
gianfranco  Identity Verified
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Situazione in Italia Sep 24, 2006

Certamente il mercato italiano ha qualcosa di strano. Nessun cliente (agenzia) italiana ha mai accettato le tariffe che altrove spunto abitualmente, da clienti regolari e soddisfatti.


Eppure:
  • Il costo della vita e il carico fiscale in Italia sono simili, aggiungi o togli qualcosa, a quelli degli altri paesi europei e nordamericani.
  • La qualità ottenuta dagli operatori italiani non sarebbe inferiore a quanto viene fornito agli altri paesi.
  • L... See more
  • Certamente il mercato italiano ha qualcosa di strano. Nessun cliente (agenzia) italiana ha mai accettato le tariffe che altrove spunto abitualmente, da clienti regolari e soddisfatti.


    Eppure:
  • Il costo della vita e il carico fiscale in Italia sono simili, aggiungi o togli qualcosa, a quelli degli altri paesi europei e nordamericani.
  • La qualità ottenuta dagli operatori italiani non sarebbe inferiore a quanto viene fornito agli altri paesi.
  • Le mie tariffe vengono normalmente accettatte dalle agenzie non italiane ma non sono mai state accettate da nessuna agenzia italiana.

    Il risultato netto è che non ho MAI lavorato per una agenzia italiana. Le poche volte che ci ho provato, devo dire con poche speranze (onestamente volevo vincere una sorta di pregiudizio che si stava rafforzando dentro di me) le trattative si bloccano sul prezzo, e talvolta anche senza risposta, nel senso che ho ricevuto normali richieste di preventivo, ho inviato una proposta e... non ho più ricevuto nessuna comunicazione.
    Questo è successo più di una volta, e in un caso particolare che ricordo con particolare fastidio, ho anche sollecitato la risposta, per puntiglio, ma nessuno si è degnato di rispondere.



    Ora, non vorrei mai fare di ogni erba un fascio, non è mia abitudine, ma ho l'impressione che la categoria delle agenzie italiane, in generale, navighi in cattive acque dal punto di vista dell'imprenditorialità e dell'immagine.

    Un'altra mia sensazione è che le agenzie italiane accettino spesso, a titolo di normale pratica, traduzioni fatte da italiani verso le lingue straniere (soprattutto se costano meno). Questa è solo una mia impressione basata su osservazioni non scientifiche (ma numerose) e se qualcuno potesse confermare o smentire gliene sarei grato.

    Certamente in Inghilterra, dove ho lavorato per anni e ancora adesso costituisce una fetta importante del mio fatturato, sono pochi gli operatori che oserebbero chiedere traduzioni a traduttori non nativi della lingua destinazione...

    In conclusione. Secondo me l'Italia si trova ai margini o fuori dal mercato di qualità, a causa delle tariffe offerte, delle tariffe accettate dai traduttori e, soprattutto, della conseguente scarsa attenzione alla qualità.


    ciao
    Gianfranco




    [Edited at 2006-09-24 17:40] ▲ Collapse


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    Gianni Pastore
    Gianni Pastore  Identity Verified
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    Verissimo Sep 24, 2006

    Gianfranco Manca wrote:


    In conclusione. Secondo me l'Italia si trova ai margini o fuori dal mercato di qualità, a causa delle tariffe offerte, delle tariffe accettate dai traduttori e, soprattutto, della conseguente scarsa attenzione alla qualità.





    [Edited at 2006-09-24 17:40]


    Quoto e straquoto. La qualità in Italia è optional. Ti darei il link di un sito che pubblica manuali di strumenti musicali da sbellicarsi dalle risate, ma rischierei la diffamazione. Sono proprio senza vergogna. E non a caso è lo specchio della nostra situazione economica: approssimazione ai massimi livelli.


     
    Francesco Barbuto
    Francesco Barbuto  Identity Verified
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    A Maurì me passi un po' dei tuoi clienti? Sep 24, 2006

    Maurizio Valente wrote:

    secondo i miei conti equivalgono a circa 0,08 euro a parola sorgente. Aggiungici il 4% (che il cliente estero non ti riconosce) e siamo a 0,083 euro a parola.
    Da clienti (agenzie) non italiani (Germania, Finlandia, Svizzera) si spuntano facilmente cifre da 0,10 euro a parola in su (0,13). Se andiamo sul mercato USA però già a 0,11 USD cominciano a storcere la bocca. In Spagna i prezzi sono di poco superiori all'Italia, in Portogallo Grecia e Paesi dell'Est sono più bassi.
    Buona domenica a tutt*




    Salve a tutt*,

    Esperienze di qualche settimana fa.

    (1) Agenzia cinese:

    Tariffa offerta: 0.02 USD a parola per traduzione dall'inglese all'italiano nel settore informatico. Con in più la richiesta di firmare un contratto secondo il quale se il lavoro non fosse risultato accettabile al 95% da un madrelingua mi sarebbe stata dimezzata la tariffa e non avrei ricevuto un centesimo se la qualità, sempre valutata da un madrelingua, non avesse raggiunto l'85%. Non c'era spiegato come sarebbe stata valutata la qualità del mio lavoro né, tanto meno, a cosa si riferissero le percentuali proposte.



    (2) Agenzia indiana:

    Tariffa 0.03 USD a parola per traduzione tecnica nel settore dell'ingegneria meccanica. Qui per fortuna, nessuna postilla sulla qualità del lavoro.



    (3) Agenzia egiziana di Il Cairo:

    Tariffa 0.03 USD a parola per traduzione nel settore dell'automazione industriale; obbligo di tradurre più di 6.000 (SEIMILA, non so se mi spiego!) parole al giorno.



    Ho fatto la proposta alle mie tariffe e, in due casi, quello indiano ed egiziano, ho ricevuto un cortese mail con il quale mi si informava che le mie tariffe erano troppo alte.

    Fortunatamente, lavoro con alcune agenzie estere che ancora offrono tariffe accettabili. Comunque, per il futuro, secondo me, le cose andranno sempre peggio e mi sto attrezzando a cambiare lavoro, per entrare magari in un settore in cui la competenza e la qualità non siano optional, ma siano fattori di distinzione e, soprattutto, vengano pagati quanto è giusto che sia.

    Inoltre mi chiedo e vi chiedo: e in caso di malattia, anche prolungata, durante la quale non si possa lavorare? Cosa si fa? Come si campa?
    Qualche tempo fa una nostra collega aveva proprio postato per chiedere aiuto a favore di un traduttore che viveva in Spagna e che, a causa di una grave malattia, non poteva più lavorare e si trovava in una situazione economica disastrata. Le nostre tariffe non dovrebbero essere tali da consentire un accantonamento con il quale far fronte ai diversi imprevisti della vita? E quelli tra noi che lavorano per una briciola di pane, non si rendono conto che accettando tariffe da fame non fanno altro che esporsi pericolosamente a questi medesimi imprevisti?

    Saluti,

    Francesco




    [Edited at 2006-09-24 21:22]


     
    María José Iglesias
    María José Iglesias  Identity Verified
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    + ...
    In Spagna le tariffe mi sembrano più basse Sep 24, 2006

    Maurizio Valente wrote:

    In Spagna i prezzi sono di poco superiori all'Italia, in Portogallo Grecia e Paesi dell'Est sono più bassi.


    Maurizio, a quanto risulta a me che con lo spagnolo ci lavoro, la Spagna ha tariffe ancora peggiori di quelle italiane. E' una rarità l'agenzia spagnola che vuole pagare più di 0,04-0,05 euro a parola (e 0,05 per molte è già troppo).

    Qui in Italia il mercato dei clienti diretti è ancora buono per noi traduttori; chi interessato a guadagnare di più lavorando a ritmi meno incalzanti può sfruttare ancora questa chance.

    Le agenzie italiane con le quali si lavora ancora bene sono quelle che hanno avuto il coraggio di mantenersi in linea con i prezzi applicati nel resto dell'Unione Europea o quelle più vecchie che hanno già una clientela fissa e consolidata da anni a livello di notai, avvocati, aziende di un certo tipo... Sí, credo che conta anche il tipo di cliente dell'agenzia.

    In particolare conservo da qualche anno una di queste che mi sembrava mi pagasse già una tariffa abbastanza buona rispetto alla media, che un giorno mi ha detto: "Signora, si aggiorni!", come dicendo che dovevo aumentare la mia tariffa. Mi sono fatta una rissata perché non me l'aspettavo. Di solito succede al contario! E il giorno dopo mi ha inviato un listino con i prezzi che pagavano loro ai traduttori a seconda della lingua (1º gruppo, 2º gruppo, 3º gruppo...) Tariffe veramente ottime.
    Ma poi ho saputo che questa stessa agenzia chiede ai suoi clienti tra 28 e 30 euro a cartella. Per questo può pagare meglio i suoi collaboratori.
    Sarà pure una tariffa nettamente superiore alla media di mercato eppure... gliela pagano! Riesce ad avere sempre un sacco di lavoro!.
    E' un esempio ma per me è sempre rimasta un punto di riferimento. Se quella sì perché le altre no?

    Credo sinceramente che il cliente diretto che tiene alla qualità (e ci sono settori in cui sí è molto importante avere un lavoro ben fatto) alla fin fine non guarda più se gli chiedi 21, 23 o 28 a cartella, perché nell'insieme non gli cambia molto la vita. Diverso è nei progetti multilingua dove molti clienti ti chiedono di aggiustare di più...
    Al di là di tutto insisto nel fatto che ci sono agenzie italiane che pretendono un margine troppo alto.
    Ci sono alcune che addirittura per piccoli lavori ti trattengono i soldi durante mesi e ti pagano in mega ritardo pur di risparmiarsi l'euro (1 €!) che costa il bonifico con il Home Banking... (anche con quelle non lavoro più).

    Io ho anche l'impressione che moltissimi traduttori si presentino ai clienti diretti senza essere prima informati di quanto chiede loro l'agenzia. Non capisco che una agenzia chieda a un cliente diretto 23 euro a cartella e il traduttore allo stesso cliente diretto debba chiederne 15.
    Sarebbe auspicabile che anche il mercato dei clienti diretti non venisse rovinato a qualsiasi costo...

    Comunque, per tornare alle agenzie, quello che vedo è che se la situazione continua così, alla fine non resteranno in Italia traduttori specializzati disposti a lavorare per le agenzie italiane, perché appena hanno un po' di esperienza si girano i tacchi.



    [Editado a las 2006-09-24 20:50]


     
    Giuliana Buscaglione
    Giuliana Buscaglione  Identity Verified
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    Agli "imprevisti" ci crede chi avrebbe l'età per i primi capelli bianchi... Sep 24, 2006

    Ciao Francesco,

    Francesco Barbuto wrote:

    Le nostre tariffe non dovrebbero essere tali da consentire un accantonamento con il quale far fronte ai diversi imprevisti della vita?


    Purtroppo ho la netta impressione che questa domanda se la pongano in genere solo i colleghi oltre una certa età (o con figli a carico), perché se, come mi si dice, la quantità copre lo scarto di tariffa, tale quantità non si può mantenere in eterno, superdotati/e e eccezioni varie del caso esclusi sia per sfinimento sia per incipiente capello bianco con una più marcata tendenza al malannetto di stagione e non.

    Certo che dovrebbero tener conto di questi imprevisti, svalutazione e inflazione incluse, per non parlare dei periodi di magra: se la vita è fatta a scale, anche il lavoro lo è, il nostro in particolare. Non solo, ma anche lasciar speranza di copertura per le ferie e le vacanze di Natale, per le spese di famiglia e una vita dignitosa. Eh...

    Mi son sempre chiesta come si possa lavorare e mantenersi (non vivere) in Italia alle tariffe che vengono pagate, perché mi sembra che il carico fiscale (di sicuro) e il costo della vita, per lo meno al Nord, siano pari o superiori a quelli di altri Paesi europei, in cui si spuntano in alcuni mercati tariffe tre volte tanto (sì, ci sono anche quelli). La tendenza al ribasso è però in "filo diffusione" e l'assenza di "grazie, no, troppo" dopo tante ciance cordiali e interessate la noto in vari Paesi... quindi, direi che si tratta di "mercati" e come tali sovranazionali.

    In alcuni Paesi le tariffe sono più basse, ma il costo della vita e il carico fiscale è ben diverso, diciamo più o meno proporzionale. Non mi sembra lo sia in Italia. Qual è il problema? L'industria che non vuole spendere o l'agenzia che vuole il lavoro a tutti i costi? Eppure l'industria investe miliardi in tante attività accessorie, possibile che la traduzione sia considerata tanto male? O forse è la convinzione che chiunque abbia fatto tre anni di inglese alle medie e forse 3 - 5 alle scuole superiori possa tradurre? La segretaria che scrive letterine può comunque tradurre un manuale? O sono i manuali che costano troppo, allora bisogna risparmiare da qualche parte e siccome non si può risparmiare sulla stampa e il layout, risparmiamo sulla traduzione.. "tanto guardano le figure"?

    Probabilmente sono io la spendacciona di turno... o, come diceva un collega anni fa, c'è un marito o una moglie che coprono la differenza o si vive in casa con i genitori che pagano le spese... oppure anche in Italia ci sono, come dovrebbe essere, mercati diversi.... tutto sta a inciamparci.. per caso? Per buon marketing? Per bravura con una buona dose di fortuna? Oppure molti vivono di tariffe medie o medio-buone e hanno tanto lavoro e non hanno tempo per altro, neanche per lamentarsi, perché tanto vivono bene...

    ... siamo sempre qua, ogni tot numero di mesi.. tutti si lamentano, ma non cambia nulla; i lavori vengono offerti a quelle tariffe, qualcuno si lamenta a gran voce anche nei forum, ma alla fine vengono accettati al primo colpo, perché non è mai successo che un job venisse ripubblicato a tariffa anche solo leggermente più alta.

    Mah...


    Giuliana


     
    Riccardo Schiaffino
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    Qualche considerazione sulla situazione italiana Sep 24, 2006

    Premetto che la mia esperienza con le agenzie italiane risale, per la maggior parte dei casi a dodici anni fa (quando mi sono trasferito negli Stati Uniti), da quello che vedo, però, la situazione non è migliorata (anzi: con Internet, i difetti italiani si stanno diffondendo all'estero).

    1) Come diceva Gianfranco, spesso le agenzie italiane affidano le traduzioni in lingua straniera a traduttori di madrelingua italiana. Questo la dice lunga sulla qualità offerta e richiesta da ta
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    Premetto che la mia esperienza con le agenzie italiane risale, per la maggior parte dei casi a dodici anni fa (quando mi sono trasferito negli Stati Uniti), da quello che vedo, però, la situazione non è migliorata (anzi: con Internet, i difetti italiani si stanno diffondendo all'estero).

    1) Come diceva Gianfranco, spesso le agenzie italiane affidano le traduzioni in lingua straniera a traduttori di madrelingua italiana. Questo la dice lunga sulla qualità offerta e richiesta da tante agenzie italiane (e dai traduttori che lavorano per queste agenzie).

    2) La grande maggioranza delle agenzie italiane sono di dimensioni molto ridotte, e finiscono per lavorare (in molti casi) per agenzie estere più grandi in qualità di SLV (single-language vendor), subiscono, quindi, lo stesso tipo di pressione sui prezzi notata dai freelance che lavorano con agenzie.

    3) Senza voler fare di ogni erba un fascio, troppi traduttori italiani (a differenza della maggior parte di quelli che vedo all'estero) subiscono passivamente qualsiasi pretesa dell'agenzia. A questo riguardo è sintomatico che i traduttori italiani parlino sempre delle tariffe "delle agenzie": le tariffe sono le nostre - diventano quelle delle agenzie solo se ce le facciamo imporre.

    4) Il traduttore che si trova a lavorare per certe tariffe, se vuole guadagnare abbastanza, deve produrre quantità molto più elevate che se le sue tariffe fossero maggiori. Ma lavorare a ritmi più intensi porta quasi sempre a una riduzione della qualità, e traduzioni di cattiva qualità che sono quasi la norma portano, a loro volta, all'immagine non professionale del nostro lavoro, il che influisce notevolmente sul valore "percepito" di quello che facciamo, e quindi sulle tariffe che i clienti sono disposti a pagare, in un vero circolo vizioso.





    [Edited at 2006-09-25 06:47]
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    Heike Steffens
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    Punti di vista Sep 25, 2006

    Ciao e buon giorno a tutti,

    vorrei un'ultima volta (promesso!;-)) dire la mia sull'argomento delle tariffe basse ovvero su chi le accetta.

    Condivido pienamente - o dovrei dire: condividevo pienamente - l'opinione più volte espressa qui, che accettando determinate tariffe "indecenti" si dà via libera ad un circolo vizioso (come l'ha descritto per bene Riccardo).

    Però sono arrivata alla conclusione che non tutti lo fanno per togliere il lavoro agli altri
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    Ciao e buon giorno a tutti,

    vorrei un'ultima volta (promesso!;-)) dire la mia sull'argomento delle tariffe basse ovvero su chi le accetta.

    Condivido pienamente - o dovrei dire: condividevo pienamente - l'opinione più volte espressa qui, che accettando determinate tariffe "indecenti" si dà via libera ad un circolo vizioso (come l'ha descritto per bene Riccardo).

    Però sono arrivata alla conclusione che non tutti lo fanno per togliere il lavoro agli altri offrendo il proprio lavoro a prezzi più bassi. Mi sono ritrovata veramente in una situazione che non mi ha lasciato spazio per certe considerazioni.

    Poiché per anni ero fortunata (sì, penso proprio che bisogna far valere anche questo fattore tanto variabile) e avevo sempre abbastanza lavoro, potevo permettermi di dichiarare "arrogantemente" che non avrei mai accettato certe tariffe ridicole. E' facile affermare qualcosa del genere se - come diciamo noi - "le tasche sono piene" (di soldi, ovviamente))! La nostra situazione è fragile e non possiamo mai essere sicuri se una situazione apparentemente stabile resti così anche in futuro. Basta che un cliente fisso improvvisamente si ritrovi in difficoltà finanziarie, basta che ci sia un cambio di personale in un'agenzia per cui si lavora da anni e che il nuovo responsabile voglia profilarsi cambiando tutto, ecc. ecc.

    Ho già descritto che inizialmente mi attenevo saldamente al mio principio di non scendere sotto determinati livelli - in questo modo ho perso uno dei miei clienti più importanti. Ciò nonostante penso tutt'ora che la mia decisione all'epoca sia stata giusta, perché ...

    Ma alle volte, la vita è "spietata" e poco a poco cominciavano a mancare anche altri lavori, fino al punto disperato che ciò che arrivava non bastava per coprire le spese.

    A questo punto vi chiedo: cosa fareste voi? Una volta consumate tutte le eventuali riserve finanziarie, vi ritrovate nella situazione che un'agenzia vi offre un lavoro che vi permetta di respirare, anche se la tariffa non è buona - rifiutereste per principio? Non ci credo proprio.

    In teoria è proprio verissimo ciò che dite (e che ho sempre detto anch'io), ma poiché noi traduttori non siamo un "organo unico", non avremo MAI quel potere di cui avremmo bisogno per aver la sicurezza di lavorare per tariffe decenti.

    Spero di non essere stata polemica - non è stata la mia intenzione. Volevo soltanto mettere i puntini sulle i.

    Un cordiale saluto a tutti,
    H.
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    gianfranco
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    Regolamentazione delle tariffe Sep 25, 2006

    Heike Steffens wrote:
    ....poiché noi traduttori non siamo un "organo unico", non avremo MAI quel potere di cui avremmo bisogno per aver la sicurezza di lavorare per tariffe decenti.


    Una riflessione per coloro che pensano (o forse ormai occorre dire "pensavano") di risolvere il problema delle tariffe con un tariffario imposto dall'alto.

    In questo momento è ancora in corso un "quick poll" sulle tariffe. L'avevo richiesto molti mesi fa e, per puro caso, è stata proposta solo questo fine settimana.
    I risultati resteranno visibili in questa pagina:
    http://www.proz.com/?sp=polls&poll_id=1143&action=results&sp_mode=past
    Potrete osservare il risultato delle risposte fornite da traduttori sparsi in tutto il mondo e poi, nella breve discussione, potrete trovare alcuni commenti.

    Segnalo soprattutto il bellissimo intervento di Paulo César Mendes:
    http://www.proz.com/post/424192#424192
    In tre frasi identifica tre dei nodi principali discussi anche nel forum italiano sulla regolamentazione dei traduttori.


    ciao
    Gianfranco





    [Edited at 2006-09-25 10:50]


     
    Angie Garbarino
    Angie Garbarino  Identity Verified
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    Globalizzazione Sep 25, 2006

    Ciao a tutti

    Sono ovviamente d’accordo con quanto detto finora riguardo ai prezzi ormai davvero troppo bassi, ma, a costo di diventare noiosa vorrei ricordare che purtroppo questa è la globalizzazione e noi che ci siamo trovati per 40 anni dalla parte “giusta” del mondo, ci troviamo ora da quella “sbagliata”

    Vorrei far notare che:

    La gioielleria è in crisi a causa del mercato Cinese
    L’abbigliamento è in crisi a causa del mercato ci
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    Ciao a tutti

    Sono ovviamente d’accordo con quanto detto finora riguardo ai prezzi ormai davvero troppo bassi, ma, a costo di diventare noiosa vorrei ricordare che purtroppo questa è la globalizzazione e noi che ci siamo trovati per 40 anni dalla parte “giusta” del mondo, ci troviamo ora da quella “sbagliata”

    Vorrei far notare che:

    La gioielleria è in crisi a causa del mercato Cinese
    L’abbigliamento è in crisi a causa del mercato cinese
    Le pietre preziose, dure , semi preziose sono in crisi causa del mercato cinese
    Il mercato degli strumenti musicali è in crisi a causa del mercato Cinese ecc ecc ecc

    Putroppo la globalizzazione non si arresterà anzi….. e per le “grandi lingue” leggi: eng, spa, fr. secondo me sarà sempre peggio,

    ovvio la qualità, solo quella ci può salvare, qualità, discernimento e cura dei clienti acquisiti che ci tengono alla qualità e si fidano di noi "prezioso collaboratore",
    gli altri lasciamoli a chi si può permettere di lavorare a 0.02USD (urgh!!),:(
    d'altronde come biasimarli se possono vivere bene al loro paese, guadagnando 200 dollari al mese?

    A nulla serve secondo me un tariffario nazionale, quando una multinazionale della mia zona si rivolge in India per far tradurre un manuale dall’inglese all’italiano………….

    Buona settimana a tutti da Angioletta che ha deciso che non brucerà la sua vita (vedi lavorare 18 ore al giorno) per sottostare al continuo abbattimento di prezzi……….
    A costo di……………………. e di........................
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