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Dilemma: insegnare o tradurre?
Thread poster: Mara Concas
Mara Concas
Mara Concas  Identity Verified
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Oct 28, 2006

Cari amici di Proz,
mi trovo nel bel mezzo di un dilemma "esistenziale": seguire la passione o assicurarsi il pane quotidiano? Proverò a spiegarmi meglio: ho 31 anni e da sempre una grandissima passione per le lingue e per la traduzione. Mi sono laureata nel 2000, ma da allora ho faticato un po' a capire quale fosse la mia strada: un po' per fare esperienza, un po' per cominciare a guadagnare qualcosa, ho fatto diversi lavoretti, dall'insegnamento nelle scuole private, al tirocinio in un'
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Cari amici di Proz,
mi trovo nel bel mezzo di un dilemma "esistenziale": seguire la passione o assicurarsi il pane quotidiano? Proverò a spiegarmi meglio: ho 31 anni e da sempre una grandissima passione per le lingue e per la traduzione. Mi sono laureata nel 2000, ma da allora ho faticato un po' a capire quale fosse la mia strada: un po' per fare esperienza, un po' per cominciare a guadagnare qualcosa, ho fatto diversi lavoretti, dall'insegnamento nelle scuole private, al tirocinio in un'agenzia di viaggi, ecc., perchè comunque ero convinta che la strada della traduzione fosse inaccessibile. Poi ho scoperto voi, ho fatto tesoro dei vostri consigli nei forum, che sono sempre stati utilissimi, e sono riuscita ad ottenere qualche incarico di traduzione: piccole cose, ma quando le ho fatte toccavo il cielo con un dito, mi sento veramente nata per questo lavoro; ho fatto anche un master in traduzione economica con l'università di Genova, cercando di specializzarmi in tal senso; però, fra un lavoro e l'altro passano talvolta mesi e mesi, di sicuro non posso pensare di sopravviverci. Ed è qui che entrano in gioco le SSIS: io sono nelle cosiddette "graduatorie di terza fascia" nelle scuole, che comprendono gli aspiranti a supplenza che posseggono "solo" la laurea e non l'abilitazione: nonostante ciò mi hanno chiamato già due volte a lavorare nel giro di due anni: una supplenza di 5 mesi in una scuola media e una di poche settimane in un istituto tecnico per il turismo: ho insegnato con scrupolo e coscienza, preparandomi minuziosamente le lezioni e cercando di appassionare gli alunni alla materia... Ma da qui a dire che è il lavoro della mia vita... Ora però sento di dovermi veramente decidere e di non poter più tenere il piede in due scarpe: ho un bambino piccolo e non posso permettermi di tergiversare... E qui il dilemma: impegnarmi a passare l'esame per la SSIS e affrontare i due anni di specializzazione, con la semi-certezza alla fine di questi due anni di poter lavorare con una certa "continuità", visto che le liste di insegnati di tedesco nella mia zona sono piuttosto scarne... o buttarmi a a capofitto nella passione e investirvi tutto il mio tempo e le mie energie (per es. con una laurea triennale in economia per specializzarmi meglio nel settore, seguendo ulteriori corsi di aggiornamento per traduttori, incrementando lo sviluppo delle risorse informatiche, costruendomi un sito, ecc...).
Ma in Italia è davvero possibile vivere di sole traduzioni? O è solo un'utopia ed è meglio non precludersi strade più "sicure", come quella dell'insegnamento, che fra l'altro per una donna con figli offre indiscutibili vantaggi? So che è una questione molto personale che solo io posso risolvere, ma mi conforterebbe conoscere la vostra esperienza, di qualsiasi tipo... Grazie....

[Bearbeitet am 2006-10-28 09:11]

[Subject edited by staff or moderator 2006-10-28 09:33]
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Giulia Fabrizi
Giulia Fabrizi
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ssis & trados... Oct 28, 2006

Stavo navigando alla ricerca di infos sulla siss di Bressanone, quando mi è stata segnalato il recapito di un "new topic", il tuo! Anche io prediligo il campo della traduzione a quello dell' insegnamento, ma intendo ottenere l' abilitazione all' insegnamento, non solo per avere un introito sicuro, ma anche per ché (e forse non è il tuo caso) vorrei esercitare, almeno provare, entrambe le professioni. Pensi che l' una escluda l' altra? Oggi è possibile insegnare anche part-time, no?
Sch
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Stavo navigando alla ricerca di infos sulla siss di Bressanone, quando mi è stata segnalato il recapito di un "new topic", il tuo! Anche io prediligo il campo della traduzione a quello dell' insegnamento, ma intendo ottenere l' abilitazione all' insegnamento, non solo per avere un introito sicuro, ma anche per ché (e forse non è il tuo caso) vorrei esercitare, almeno provare, entrambe le professioni. Pensi che l' una escluda l' altra? Oggi è possibile insegnare anche part-time, no?
Schoenes Wochenende!
giulia
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Laura Gentili
Laura Gentili  Identity Verified
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Specializzazione Oct 28, 2006

ho fatto anche un master in traduzione economica con l'università di Genova, cercando di specializzarmi in tal senso; però, fra un lavoro e l'altro passano talvolta mesi e mesi, di sicuro non posso pensare di sopravviverci.


Ma come è possibile? E' evidente che qui c'è qualcosa che non va. Ti senti veramente sicura in questo campo (economico-finanziario)? E allora perché non fai una campagna di marketing con le agenzie straniere? Si tratta di uno dei settori che tirano, con traduzioni pagate bene, e con relativamente poca concorrenza. Esistono anche corsi di specializzazione mirata su argomenti specifici in questo campo (li organizzava tempo fa Gaia Morandi).
Se veramente questo campo ti interessa, credo che il lavoro, anche in prospettiva, non dovrebbe mancare.
Inoltre il lavoro di traduttrice è l'ideale per le madri. Io ho tre gemelli di 8 anni e questo lavoro mi consente di accompagnarli e riprenderli a scuola, di seguirli ecc. recuperando poi le ore lavorative la sera/notte.

Anche l'insegnamento, peraltro, è una professione molto interessante. Quindi non si tratta certo di un ripiego.

Laura


 
Angie Garbarino
Angie Garbarino  Identity Verified
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Possibilissimo e anche gratificante Oct 28, 2006

Mara Concas wrote:
Ma in Italia è davvero possibile vivere di sole traduzioni? O è solo un'utopia ed è meglio non precludersi strade più "sicure", come quella dell'insegnamento, che fra l'altro per una donna con figli offre indiscutibili vantaggi? So che è una questione molto personale che solo io posso risolvere, ma mi conforterebbe conoscere la vostra esperienza, di qualsiasi tipo... Grazie....


Tra scuola e traduzioni ho appena scelto di dedicarmi solo alle traduzioni, perchè ero arrivata a lavorare 16 ore al giorno sabati e domeniche e non riuscivo davvero più a vivere, ho dovuto fare una scelta e ho scelto le traduzioni, per motivi economici e soprattutto perchè (benchè insegnare mi piaccia molto) preferisco tradurre.

Mi fa davvero male sentire persone con questi dubbi, quella del traduttore è un VERA professione, lo è sempre stata e oggi con l'ausilio di Internet lo è più che mai

Si può vivere facendo il traduttore, come l'avvocato, il commercialista e il medico,certo bisogna saperlo fare, conosco avvocati senza lavoro e avvocati con tanta clientela da dover lavorare anche nel week end.

ho fatto anche un master in traduzione economica con l'università di Genova, cercando di specializzarmi in tal senso; però, fra un lavoro e l'altro passano talvolta mesi e mesi, di sicuro non posso pensare di sopravviverci


D'accordo con Laura, è molto strano, anzi stranissimo, hai provato a rispondere alle offerte su Proz?.

Ciao

In bocca al lupo!!

Angio
PS tengo famiglia anch'io, marito, figlio, 3 cani e 2 gatti


[Edited at 2006-10-29 08:34]


 
smarinella
smarinella  Identity Verified
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insegnare a part time Oct 28, 2006

se fossi al tuo posto, frequenterei la SIS, studierei per l'esame, cercherei di diventare di ruolo e poi opterei per il tempo parziale. Anch'io faccio così - conosco almeno una decina di colleghi che lo fanno - e sono molto contenta.

Sai quante migliaia e migliaia di colleghi cercano da anni di diventare di ruolo? Soprattutto se vuoi mettere al mondo dei figli, avere la prospettiva dell'assistenza sanitaria, della previdenza, pensione, possibilità di accedere a ferie pagate, conge
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se fossi al tuo posto, frequenterei la SIS, studierei per l'esame, cercherei di diventare di ruolo e poi opterei per il tempo parziale. Anch'io faccio così - conosco almeno una decina di colleghi che lo fanno - e sono molto contenta.

Sai quante migliaia e migliaia di colleghi cercano da anni di diventare di ruolo? Soprattutto se vuoi mettere al mondo dei figli, avere la prospettiva dell'assistenza sanitaria, della previdenza, pensione, possibilità di accedere a ferie pagate, congedi per salute, vacanze natalizie, mutui, di sentirsi l'insomma e spalle coperte è cosa non da poco. Non è la fissazione del posto fisso dei meridionali, è che vivere come freelancer per tutta la vita costa enormi sacrifici e dedizione totale al cliente che mal si conciliano con gli impegni familiari.

Io non considero affatto tradurre un secondo lavoro o un hobby: insegnare (agli adulti, certo, è diverso) esaudisce il mio desiderio di socialità, di stare con gli altri, di partecipare alla vita 'fuori casa' (per me, elementi importanti, questi) e scrivere il bisogno di stare con se stessi, di riflettere, di fare ginnastica mentale ecc. ecc.

E' anche una questione di carattere, non dimenticare che 'scrivere' è un lavoro solitario (asociale, disse Gartfield mi pare)
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Rita Bilancio
Rita Bilancio  Identity Verified
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Spero di poterti dare qualche spunto... Oct 28, 2006

Non che sia facile prendere una decisione...
Il lavoro di traduttore e quello di insegnante sono due cose diverse anche se con la lingua in comune.
Forse cercherei di capire verso cosa mi sento più portata e poi prenderei una decisione. Credo tu sia giovane e perciò forse sei in tempo per buttarti nel " fantastico mondo della traduzione"! La terza fascia ti mette nella condizione di fare qualche supplenza ma non di mantenerti( conosco persone che vogliono fare l'insegnante di prof
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Non che sia facile prendere una decisione...
Il lavoro di traduttore e quello di insegnante sono due cose diverse anche se con la lingua in comune.
Forse cercherei di capire verso cosa mi sento più portata e poi prenderei una decisione. Credo tu sia giovane e perciò forse sei in tempo per buttarti nel " fantastico mondo della traduzione"! La terza fascia ti mette nella condizione di fare qualche supplenza ma non di mantenerti( conosco persone che vogliono fare l'insegnante di professione e ora cercano di concialiare supplenze e Siss e sembra abbastanza dura). Non credo che solo il lavoro di insegnante dia delle garanzie( forse in ambito previdenziale) ma solo dopo che si è di ruolo( e ci si impiega molto per arrivarci)!
In ogni caso, credo che la convinzione in quello che si vuol fare da grandi sia una premessa fondamentale e a volte alcune sicurezze anche economiche non ripagano la gioia che si ha quando si è coinvolti in altre! Non ti darò la mia soluzione bella e confezionata, spero però di averti dato qualche valido spunto.
Sono d'accordo con Angio, se vuoi lavorare nel campo economico mettiti bene in vista su Proz, rispondi alle ricerche di Trad e ai Kudoz e non disperare, prima o poi i risultati arrivano. E non da ultimo arricchisci la tua paginetta!

Un grosso in bocca al lupo!!!

[Edited at 2006-10-28 13:46]
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Mariella Bonelli
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Ciao Mara Oct 28, 2006

Mara Concas wrote:
Ma in Italia è davvero possibile vivere di sole traduzioni?


la tua domanda mi sorprende. In Italia è pieno di traduttori liberi professionisti, non penserai mica che vivano di espedienti? Con questo non voglio dire che inserirsi sia semplice, ma in quale professione lo è? Se ti dovessi dare consigli per iniziare, ripeterei senz'altro quanto già detto più volte nei diversi thread. Prova a fare una ricerca, troverai senz'altro consigli interessanti. Ma ti prego, in nome dell'amore per le lingue che ci accomuna, prova ad avere un'altra considerazione per il nostro splendido lavoro.
Qualunque strada tu scelta, in bocca al lupo.


 
dropinka (X)
dropinka (X)  Identity Verified
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suggerimenti autorevoli (non certo miei!) Oct 28, 2006

Ciao Mara,

riguardo al discorso "vivere di sola traduzione", quoto Simon Turner, una vera e propria autorità!

"Se la strada sarà lunga (e lo sarà, in un mercato saturo come il nostro, ma non per questo non vale la pena affrontarla) la prima cosa da fare è assicurarti una qualche forma di sostentamento: io avevo la liquidazione ma si potrebbe anche avere papà, moglie, marito, eredità... Non vivrai di traduzione all'inizio, quindi copriti le spalle prima di andar
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Ciao Mara,

riguardo al discorso "vivere di sola traduzione", quoto Simon Turner, una vera e propria autorità!

"Se la strada sarà lunga (e lo sarà, in un mercato saturo come il nostro, ma non per questo non vale la pena affrontarla) la prima cosa da fare è assicurarti una qualche forma di sostentamento: io avevo la liquidazione ma si potrebbe anche avere papà, moglie, marito, eredità... Non vivrai di traduzione all'inizio, quindi copriti le spalle prima di andare avanti."

Il testo integrale ("Come diventare traduttore") lo trovi sul suo sito www.tariffometro.it

Buon weekend!

[Edited at 2006-10-28 15:45]

[Edited at 2006-10-28 15:45]

[Edited at 2006-10-28 16:15]
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Mara Concas
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Forse mi sono spiegata male... Oct 28, 2006

[quote]Angio wrote:
Mi fa davvero male sentire persone con questi dubbi, quella del traduttore è un VERA professione, lo è sempre stata e oggi con l'ausilio di Internet lo è più che mai


Penso di essermi spiegata male: io non ho mai voluto affermare che quella del traduttore non sia una vera professione, non credevo di scatenare tutte queste polemiche... Così come non penso che quella dei traduttori sia una categoria che vive di espedienti: ho un profondo rispetto per questa professione e non intendevo certamente offendere nessuno. Però poi vado a leggere i forum dove trovo continue lamentele sulle difficoltà sempre maggiori nello riuscire a spuntare tariffe decenti e nell'andare avanti, ecc. ecc: per questo vi ho chiesto di raccontarmi la vostra esperienza.
Per quanto riguarda il fatto che finora abbia lavorato poco, non capisco perchè vi sembri così strano: non penso che voi aveste valanghe di lavoro all'inizio, io sto semplicemente tentando di fare esperienza e ancora non ho investito molto (non dico in termini monetari, ma anche in termini di impegno) in marketing ecc, perchè fino a poco tempo fa non ne ho avuto la possibilità (per motivi personali). Beato chi non ha mai avuto dubbi nella vita, lo invidio davvero!Mi dispiace se qualcuno si è sentito offeso, come ho detto all'inizio probabilmente non ho espresso con sufficiente chiarezza il mio pensiero: grazie comunque a tutti quelli che sono intervenuti, anche dalle critiche c'è sempre da imparare...


 
María José Iglesias
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Il guadagno in un ora di lezione e in un ora di traduzione Oct 28, 2006

Ti consiglio caldamente il libro di Gianni Davico: "L'industria della traduzione". Realtà e prospettive del mercato italiano.
Attualmente credo che lo trovi solo su Internet:

http://www.seb27.it/scheda.html?id=66

Scoprirai che i traduttori possiamo vivere (anche bene) del nostro lavoro. E' un libretto che consiglio a coloro che vogliono intraprendere seriamente la pr
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Ti consiglio caldamente il libro di Gianni Davico: "L'industria della traduzione". Realtà e prospettive del mercato italiano.
Attualmente credo che lo trovi solo su Internet:

http://www.seb27.it/scheda.html?id=66

Scoprirai che i traduttori possiamo vivere (anche bene) del nostro lavoro. E' un libretto che consiglio a coloro che vogliono intraprendere seriamente la professione. Da a chi lo legge una maggior consapevolezza di ciò che significa per un traduttore "essere impresa", con la mentalità che ne deriva.

Dal punto di vista economico, se vuoi proprio fare un confronto tra insegnamento e traduzione, ti consiglio di calcolare quanto guadagni all'ora con le lezioni e quante cartelle invece riesci a produrre nello stesso tempo alla tariffa media dei professionisti.

Posso dirti che la maggior parte dei traduttori già affermati sul mercato lavorano almeno 8 ore al giorno e spesso -ahimé- di più... Non sempre magari producendo testo, ma per questo ti dico di prendere come riferimento l'unità oraria e poi fare una media.

Del resto chi lavora nell'insegnamento presso una scuola deve poi prepararsi le lezioni, assistere a riunioni, scrutini, colloqui, programmazioni... e assumere impegni a volte consistenti dal punto di vista della gestione del proprio tempo...

A meno che non si applichino tariffe da fame per le traduzioni, mi risulta che siano molto meglio pagate di quanto lo siano generalmente le lezioni, anche (soprattutto) in scuole private di lingue. Eccezione fatta per le lezioni pagate dai fondi sociali europei e poco più.

Certo i guadagni non sono tutto. Quella del traduttore oltre che una professione è una vera "vocazione".

Cercare di specializzarsi, come scrivevi, mi sembra un'ottima strada per aumentare le proprie entrate e fidelizzare un certo tipo di clientela.

Il fatto è che l'inserimento e soprattutto l'affermazione sul mercato non è scontata né un fatto immeditato. Ci vuole probabilmente del tempo e un po' di insistenza per farsi conoscere, per pubblicizzare i propri servizi. Certo, i lavori all'inizio non piovono dal cielo...
Come in ogni libera professione, penso che qualche piccolo investimento iniziale (economico ma anche in termini di tempo) sia anche necessario.



[Editado a las 2006-10-28 23:58]
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María José Iglesias
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Niente polemiche Oct 28, 2006

Mara Concas wrote:
non credevo di scatenare tutte queste polemiche...

Mara, vedo che mentre ti rispondevo sopra avevi già aggiunto un altro intervento che non avevo letto.
Non mi sembra che le colleghe abbiano voluto polemizzare.
Il fatto è che, come tu stessa dici, bisogna investire il proprio tempo anche in marketing.
Immagino, come dici, che magari fino adesso non ti sia stato facile avendo un bimbo piccolo. Ti capisco appieno perché io di figli ne ho tre! (uno ancora alla materna e le altre due alle elementari...) E se ti può consolare in passato ho dovuto smettere completamente di lavorare per qualche anno per poter dedicarmi a loro. Anche per Laura, con 3 gemelli non credo che la strada sia stata tanto facile. Anche Mariella ne sa qualcosa... Quindi ti capiamo e come!

Però poi vado a leggere i forum dove trovo continue lamentele sulle difficoltà sempre maggiori nello riuscire a spuntare tariffe decenti e nell'andare avanti, ecc. ecc


E' vero, Mara. Le difficoltà ci sono e a volte sono pesanti. Tutto sta nel cercare di dignificare ciascuno a livello personale il proprio lavoro, conferendogli il valore che veramente ha.
Altre volte ti dirò (per sdrammatizzare) che avverto un certo vittimismo rispetto alla nostra professione. E questo lo dico anche con tutto l'affetto e il rispetto verso questo tipo di colleghi così pesimisti.

Il fatto è che la libera professione è complicata di per sé perché tutta la gestione ricade nelle mani del professionista. Forse sembrerà una banalità, ma forse non si è sempre consapevoli di questo. D'altra parte è anche qui la sua bellezza...

Per quanto riguarda il fatto che finora abbia lavorato poco, non capisco perchè vi sembri così strano: non penso che voi aveste valanghe di lavoro all'inizio

Credo che Mariella e anche Laura si riferissero al fatto che chi ha una specializzazione così importante come quella che tu hai intrapreso, dovrebbe, prima o poi "farsi un nome" in quel settore specifico e lavorare veramente bene a delle tariffe di tutto rispetto, se non in Italia (anche in Italia) sicuramente all'estero. Quindi io l'ho capito piuttosto come un incoraggiamento a te, non come una critica.

Beato chi non ha mai avuto dubbi nella vita, lo invidio davvero!

Coraggio, Mara! Tutti abbiamo avuto dubbi nella nostra vita e li continuiamo ad avere molte volte al giorno anche dopo anni di professione.

grazie comunque a tutti quelli che sono intervenuti, anche dalle critiche c'è sempre da imparare

C'è SEMPRE da imparare, questo è una grande verità.
Grazie a te, Mara. Un grande in bocca al lupo!


[Editado a las 2006-10-29 00:08]


 
James (Jim) Davis
James (Jim) Davis  Identity Verified
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Stessa dilemma ma nel senso opposto Oct 29, 2006

Ciao Mara,
quando, ho visto l'oggetto del forum, ho pensato, Ahh questo è il mio dilemma.
Sabato sera. Avevo tradotto il sito del ristorante. Ci siamo andati a mangiare. All'uscito il cuoco, giovane, simpatico, affermato, (abbiamo dovuto prenotare una settimana in anticipo) ha voluto parlarci. No, non voleva, la traduzione del menu (alquanto difficile, richiedendo ore di ricerca per un paio di cartelle), voleva lezioni di inglese. La mia risposta: mi spiace, mi piacerebbe,
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Ciao Mara,
quando, ho visto l'oggetto del forum, ho pensato, Ahh questo è il mio dilemma.
Sabato sera. Avevo tradotto il sito del ristorante. Ci siamo andati a mangiare. All'uscito il cuoco, giovane, simpatico, affermato, (abbiamo dovuto prenotare una settimana in anticipo) ha voluto parlarci. No, non voleva, la traduzione del menu (alquanto difficile, richiedendo ore di ricerca per un paio di cartelle), voleva lezioni di inglese. La mia risposta: mi spiace, mi piacerebbe, ma no, non insegno più, non muoio più di fame, adesso faccio solo la traduzione, se no, non potrei permettermi di mangiare qui. Il dilemma: mi piace tradurre? Sì eccome! Mi piace insegnare? Sì eccome! Sto pensando di telefonargli...
La mia situazione è diversa, quasi il contrario, lo so, ma forse la mia esperienza sarà di qualche aiuto.
Arrivai in Italia nel '81. O trovo un lavoro o torno a casa (inghilterra). Finì in uno studio di traduzione, un tizio che lavorava da casa sua: due locali. Dopo sei mesi, hanno tagliato la luce perchè non l'ha pagata, e io ho deciso di taglare la corda. Mi ha trovato al telefono (suo) cercando un lavoro e per la prima, e la sola, volta in vita mia, sono stato licenziato in tronco su due piedi. Via!
Fra un mese mi trovai davanti ad una classe (scuola privata) ad insegnare l'inglese, Eurica, mi piaceva da morire! Cinque hanno dopo, oltre al lavoro, ho trovato anche un apartamento mio (se è difficile per l'italiano, per lo straniero è molto di più). Telefono mio. Ho comprato subito un macchina da scrivere (neanche elettrica, meccanica, pensa un po') e con le pagine gialle un' agenzia. Consegna via tram! Ci sono voluto 10 anni per dire arrivederci all'agenzia (Se dai un' occhiata al directory qui sono in pochi i traduttori con più di 10-15 anni d'esperienza, quelli con più anni, hanno già i loro clienti diretti. Non gli serve proz.com. Anche io non sono "member", vengo per Kudoz e per i forum, no per trovare lavoro). Nel 2000 mi è arrivato una chiamata: se volevo insegnare. Ho detto di no, non lo faccio più. Poi parlando, e il prezzo, € 50 all'ora!! (il fondo sociale europeo) Sì. Poi quest'anno ho dovuto dire di no anche a 5 corsi da 40 ore da 50 euro caduno.
Vabbene. Come faccio a guadagnare così tanto? Esperienza, velocità e i bilanci. All'inizo se facevo 8 cartelle in un giorno era fantastico. Mi ricordo poi dopo qualche anno avevo fatto 10 entro il tre del pomeriggio e ho pensato, ma se potevo contare su questo, ogni giorno, sarei stato contento. Ora, faccio tranquilmente 15 ma anche 25 o di più (con l'ausilio del computer e la translation memory ) e solo 15 giorni fa ho dovuto dire di no a 200 cartelle. Faccio, fra tante altre cose, i bilanci dove c'è un lavoro regolare, trimestrale, bilancio, semestrale trimestrale, ogni anno da aprile a novembre in quel ordine. Molto stagionale. Non è mai un lavoro da 8 ore al giorno 5 giorni alla settimana. E' mercoledì. Jim ci sono 80 cartelle ce l'ha fai per lunedì? Sì tranquilmente. E poi aggiungono alre dieci. Martedì sono libero, forse. Pero lavoro in casa.

Per anni ho diviso il mio tempo fra insegnare privatamente nelle aziende e con le repetizioni e tradurre. Adesso, its just me and my computer, solo io e il mio computer, e vengo qui al forum per un po' di compagnia. Ho sempre voluto insegnare la storia. Anybody want any history lessons in English? C'è qualcuno che vuole delle lezioni di storia in lingua inglese?

Chiaro, il mio caso è diverso, ma spero che ti è utile decidere Mara.

Jim
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Sergio Paris
Sergio Paris  Identity Verified
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...farei comunque entrambe le attività !!! Oct 29, 2006

Ciao Mara,

secondo me non devi per forza scegliere se lavorare solo ed esclusivamente come traduttrice freelance o come insegnante di lingue. Puoi fare entrambe, anzi ti consiglierei di svolgere comunque entrambe le attività per quanto possibile. Io ad esempio oltre alla libera professione sono docente presso un istituto universitario privato di mediazione linguistica per interpreti e traduttori e riesco benissimo a conciliare entrambe le professioni, dato che adoro il mio lavoro e
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Ciao Mara,

secondo me non devi per forza scegliere se lavorare solo ed esclusivamente come traduttrice freelance o come insegnante di lingue. Puoi fare entrambe, anzi ti consiglierei di svolgere comunque entrambe le attività per quanto possibile. Io ad esempio oltre alla libera professione sono docente presso un istituto universitario privato di mediazione linguistica per interpreti e traduttori e riesco benissimo a conciliare entrambe le professioni, dato che adoro il mio lavoro e per di più ho la possibilità di poter "insegnare" la mia professione e anche soprattutto di trasmettere la passione che provo per quello che faccio. Infine, dettaglio non indifferente, ho una minima retribuzione mensile garantita, che sebbene non sia un patrimonio, alla fine dell'anno anche questa ha un giusto peso nel bilancio generale. Certo se dovessi scegliere, non abbandonerei mai la professione del traduttore e dell'interprete, perchè è senz'altro molto più redditizia e stimolante rispetto ad un lavoro come insegnante. Spesso ho come l'impressione che dedicarsi solo ed esclusivamente all'insegnamento "atrofizzi" un po' il cervello (spero di non suscitare polemiche tra i colleghi insegnanti), mentre tradurre o comunque interpretare ti porta sempre verso orizzonti più estesi e a conoscere sempre di più. Tuttavia sono convinto, che sia giusto e auspicabile fare entrambe le attività, dato che l'una compensa l'altra. Insegnare spesso per me è un ottima alternativa alla professione di traduttore che ti porta spesso a stare ore e ore davanti al computer e in più ti porta ad avere anche un contatto umano, per me comunque fondamentale anche in ambito professionale.

Certo l'inizio non è mai facile, ma come è stato suggerito dalle altre colleghe, devi essere pronta a dare anche l'anima, se vuoi veramente fare la carriera della traduttrice. Io mando continuamente curricula ad agenzie soprattutto straniere e a clienti diretti e inoltre ProZ.com ha dato una svolta alla mia professione. Tieni duro e vedrai che se veramente è questo quello che vuoi, ce la potrai fare benissimo. Niente viene da niente...anche Dio per creare il mondo ha impiegato sette giorni !!!

Ciao e in bocca al lupo !!!!


Sergio

[Edited at 2006-10-29 22:15]
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Angie Garbarino
Angie Garbarino  Identity Verified
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Sono d'accordo con Sergio Oct 29, 2006

Sergio Paris wrote:Certo l'inizio non è mai facile, ma come è stato suggerito dalle altre colleghe, devi essere pronta a dare anche l'anima, se vuoi veramente fare la carriera della traduttrice. Io mando continuamente curricula ad agenzie soprattutto straniere e a clienti diretti e inoltre ProZ.com ha dato una svolta alla mia professione. Tieni duro e vedrai che se veramente è questo quello che vuoi, ce la potrai fare benissimo. Niente viene da niente...anche Dio per creare il mondo ha impiegato sette giorni !!!

Ciao e in bocca al lupo !!!!


Sergio


All'inizio forse conviene anche insegnare ma vedrai che dopo un po' riuscirai a vivere di sole traduzioni

Cito anch'io Simon Turner:

Ma poi vedrai che un giorno, contrariamente a quello che io stesso ti dico, ti pioverà davvero il lavoro dal cielo. Bisogna insistere, essere sempre professionali ma sorridente e piacevole al telefono, avere pazienza, diventare esperti nel proprio settore e anche nei settori degli altri, lavorare sempre al meglio anche quando non c'è giustificazione economica. Abbi fiducia in te stesso, punta in alto e, più che ogni altra cosa,
Non mollare mai


Quindi tu Non mollare mai

Un grosso in bocca al lupo !!


[Edited at 2006-10-29 08:57]


 
Mara Concas
Mara Concas  Identity Verified
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Grazie a tutti! Oct 29, 2006

Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti in questa discussione e hanno espresso le loro idee e opinioni: devo ammettere che inizialmente mi sono sentita un po' amareggiata per i commenti di Laura, Angio e Mariella, li ho vissuti come una critica personale; riflettendoci un po' però ho capito che probabilmente contenevano un fondo di verità: fino ad ora, qualunque siano state le motivazioni, non ho impiegato tutta la grinta e le risorse necessarie per entrare a far parte del bellissimo (alme... See more
Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti in questa discussione e hanno espresso le loro idee e opinioni: devo ammettere che inizialmente mi sono sentita un po' amareggiata per i commenti di Laura, Angio e Mariella, li ho vissuti come una critica personale; riflettendoci un po' però ho capito che probabilmente contenevano un fondo di verità: fino ad ora, qualunque siano state le motivazioni, non ho impiegato tutta la grinta e le risorse necessarie per entrare a far parte del bellissimo (almeno per me) mondo della traduzione; per questo vi ringrazio, come ho già affermato in precedenza c'è molto da imparare anche dalle "critiche", e comunque le preferisco al silenzio! Un ringraziamento particolare a Maria José: innanzitutto per la dritta sul libro, del quale ho letto la prefazione su Internet e che sembra essere molto interessante, e poi perchè trovo i suoi interventi sempre molto intelligenti ed equilibrati... e soprattutto molto "umani" (scusate l'aggettivo abusato, ma di questi tempi non è poi così scontato...).
Buona domenica a tutti voi!
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