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Prove e ancora prove
Thread poster: orne82
Fabio Scaliti
Fabio Scaliti  Identity Verified
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Test non nel nostro campo di specializzazione Oct 31, 2006

Ciao a tutti,

approfitto del filone per sottoporvi un quesito. Sono stato contattato da un'agenzia americana che, dopo un paio di mail, mi ha prima chiesto il CV aggiornato con campi di specializzazione e lavoro, poi delle referenze (ok, due buoni e consolidati clienti hanno accettato e m'hanno fatto un favore), poi la disponibilità a svolgere una prova di traduzione "aggratis".

Io ho risposto con le seguenti condizioni:

- non più di 200 parole, g
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Ciao a tutti,

approfitto del filone per sottoporvi un quesito. Sono stato contattato da un'agenzia americana che, dopo un paio di mail, mi ha prima chiesto il CV aggiornato con campi di specializzazione e lavoro, poi delle referenze (ok, due buoni e consolidati clienti hanno accettato e m'hanno fatto un favore), poi la disponibilità a svolgere una prova di traduzione "aggratis".

Io ho risposto con le seguenti condizioni:

- non più di 200 parole, guai;
- nessun limite di tempo, nell'ambito del buon senso

Preciso che lavoro al 99% per automotive, IT, elettronica/elettrotecnica, HW, SW, telecomunicazioni... ci siamo capiti, no?

Ed ecco che mi arriva la prova: 198 parole, argomento prodotti cosmetici!

A parte che la mia conoscenza al riguardo non va al di là di schiuma da barba e dopobarba, gli stessi da 12 anni, ho fatto notare alla PM come questo ambito non fosse specificato nel CV, che non sarei obiettivamente stato in grado di fornire un lavoro di qualità, se non con lunghe ricerche (che vorrei evitare), ecc.

Mi rispondono che conoscono bene la qualità del mio lavoro (vai coi violiiiini....) nei miei ambiti di specializzazione, avendo ricevuto le referenze, per cui non hanno bisogno di testarmi in questi ambiti, e di considerare la prova come un "general test".

Se son rose fioriranno, mi scoccerebbe se fosse una fregatura, ad ogni modo penso che li farò aspettare un po' per la consegna... tanto ho da fare

Che ne pensate?

Saluti,

Fabio

P.S.
Se il post è troppo off-topic rispetto al filone principale, copio tutto e sposto in un thread nuovo!
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María José Iglesias
María José Iglesias  Identity Verified
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Cosmetica anziché automotive? Oct 31, 2006

Che ne pensate?

Il campo della cosmetica non mi sembra tanto generale, anzi mi sembra piuttosto specifico.
Quello che penso io è che hai fatto benissimo e che sei stato perfetto.


 
orne82
orne82
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Hai fatto bene Oct 31, 2006

Ciao, anch'io penso che hai fatto bene, anzi benissimo. Tanto non era il tuo settore di specializzazione e quindi non c'entrava niente con le tue qualità.
a presto,
Ornella


 
Michèle Ménard
Michèle Ménard  Identity Verified
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Campi di specializzazione Nov 1, 2006


Ed ecco che mi arriva la prova: 198 parole, argomento prodotti cosmetici!


Una volta, qualche mese fa,sono stata contattata da un'agenzia che mi chiedeva cv, campi di specializzazione e tariffe. Mando il tutto, specifico che al momento non mi occupo di traduzioni in ambito giuridico e che mi occupo di testi tecnici solo di livello generale, indico la tariffa base e...

... progetto (neanche test, in quel caso): testo di una gara di appalto per un ascensore/montacarichi con tanto di dettagliata descrizione dell'impianto in questione. Il tutto a una tariffa pari a 2/3 di quella che avevo indicato come la mia tariffa minima - per un lavoro che o non sarei stata in grado di fare, o sarei stata in grado di fare solo con molto tempo a disposizione e con grande fatica per documentarmi su un settore che non conosco.

Conosco i miei limiti. L'agenzia i suoi non li conosceva

Scusate l'OT.


 
Agnès Levillayer
Agnès Levillayer
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una voce un po’ fuori dal coro Nov 4, 2006

Lavoro da 24 anni nel settore della traduzione

Per la stragrande maggioranza dei miei clienti, fedelissimi, ho cominciato a collaborare dopo aver fatto un test non retribuito.
Tutt’ora accetto di eseguirne quando sono contattata, se ho tempo. Purtroppo o per fortuna non ne ho molto.
E’ anche il motivo per il quale se uno mi invia 2 pagine scelgo una mezza cartella all’interno del testo di cui ho comu
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Lavoro da 24 anni nel settore della traduzione

Per la stragrande maggioranza dei miei clienti, fedelissimi, ho cominciato a collaborare dopo aver fatto un test non retribuito.
Tutt’ora accetto di eseguirne quando sono contattata, se ho tempo. Purtroppo o per fortuna non ne ho molto.
E’ anche il motivo per il quale se uno mi invia 2 pagine scelgo una mezza cartella all’interno del testo di cui ho comunque il contesto (è un aiuto). Spiego perché mi sono limitata ad una porzione del testo e magari, scelgo la parte più difficile: chi è interessato a giudicarmi veramente capisce al volo che sono “seria”, chi voleva semplicemente una traduzione gratuita viene “fregato”. Generalmente ricevo un riscontro: o mi si dice che l’esito è stato positivo e che sono inserita nella banca dati dei traduttori papabili, o addirittura ricevo proposte di primi lavori.

Tuttavia, i famosi test, io gli vedo dall’altra parte della barricata. Probabilmente perché le principali agenzie con le quali collaboro si fidano del mio parere, mi viene richiesto di giudicare le prove di colleghi e di solito scrivo i miei commenti. Non so se tali commenti vengono recapitati per iscritto a chi ha fatto la prova ma penso che un riscontro ci sia sempre e mi sembra una banale prova di correttezza. Se tale esito non viene dato, bisogna richiederlo e se la prova non era buona, bisogna fare tesoro delle critiche, anche se fanno male.

Un altro punto: le buone agenzie hanno parecchio lavoro, i traduttori per le lingue principali sono sempre molto sollecitati e spesso faticano ad assicurare le consegne nei tempi desiderati, ragion per cui, è tutto nell’interesse dell’agenzia di allargare la cerchia e mettere su un pool, magari a cerchi concentrici: prima chiedo a X di cui mi fido ciecamente, se non è disponibile chiedo a Y di cui mi fido altrettanto, se Y proprio non può, chiedo a Z di cui mi fido meno: oltre al revisore interno sarà riletto magari da X o Y…
In molte strutture, X sono io e vi assicuro, cari colleghi principianti o meno, che non sono protezionista e che insisto perché la cerchia venga allargata. Le agenzie sono a volte PIGRE, sperano di riuscire sempre a stare in galla con X e Y perché si fidano e non hanno molto tempo magari per Z che avrebbe bisogno di un po’ più aiuto o che non è ancora pronto per affrontare lavori più difficili. Penso anche di essere pagata un po’ di più di chi comincia quindi non è questione di tariffe, una revisione accurata ci sarebbe tutta. Non ho purtroppo la soluzione ma credo che :
- il cliente finale vuole tutto e subito e pagando sempre meno (non era cosi una volta)
- l’agenzia non vuole/non può farsi carico di completare la formazione del traduttore principiante e aiutarlo a crescere e poi certe agenzie hanno le competenze per fungere da trainer, altre neanche un po’!
- chi si propone sul mercato non riconosce sempre i suoi limiti o le sue lacune (io ritengo l’umiltà una qualità)


P.S. Per Mariella:
“Avete mai chiesto al Vs dentista di farVi una piccola pulizia per poi eventualmente affidargli un lavoro più importante?” Non proprio cosi ma fresca fresca, mio marito sì, ha chiesto di fare una prova (pagata perché il lavoro se lo tiene in bocca) prima di dare l’OK al buio per un lavoro lungo e impegnativo. Aspetta 6 mesi per capire se ne vale la pena e il dentista sa anche che si è informato altrove sul tipo di intervento e sul preventivo. Ci pensa 2 volte prima di sparare cifre da capogiro...
Invece ad artigiani mi capita regolarmente di richiedere prove, ho chiesto per esempio al pittore edile di farmi diverse prove (gratuite) prima di decidere per un tipo di finitura. Non ha fatto una piega, ci teneva anche lui alla soddisfazione del suo cliente. “Boca sarà no ciapa mosche” si dice dalle mie parti, all’inizio bisogna trattare e poi quando ti sei capita con il tuo cliente, le cose filano lisce. Non vedo perché se uno vuole potersi fidare dei suoi fornitori (noi traduttori) non deve capire prima come lavorano, che tipo di qualità sono in grado di fornire
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gianfranco
gianfranco  Identity Verified
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Come evitare o ridurre i test Nov 4, 2006

Anche a me non piacciono i "test di traduzone", spesso sono una pura perdita di tempo, per tutti, e spesso non vengono neppure esaminati con la dovuta cura.
Nel corso degli ultimi 5 anni forse non ho fatto più di 5-6 test, uno all'anno in media, che non è un grande spreco di tempo.
Tuttavia, ci sono situazioni in cui effettivamente è utile o indispensabile fare un test, in particolare:

  • quando l'agenzia è già un cliente regolare, acquisisce un nuovo cliente ch... See more
  • Anche a me non piacciono i "test di traduzone", spesso sono una pura perdita di tempo, per tutti, e spesso non vengono neppure esaminati con la dovuta cura.
    Nel corso degli ultimi 5 anni forse non ho fatto più di 5-6 test, uno all'anno in media, che non è un grande spreco di tempo.
    Tuttavia, ci sono situazioni in cui effettivamente è utile o indispensabile fare un test, in particolare:

  • quando l'agenzia è già un cliente regolare, acquisisce un nuovo cliente che richiede traduttori da sottoporre a un test specifico per i loro documenti (mi è accaduto questa settimana e ho accettato di farlo, 600 parole, non pagato)
  • quando si tratta di un clIente molto interessante, per cui vale la pena di investire un paio d'ore. In molti altri lavori si fanno preventivi e si lavora per acquisire nuovi clienti, il nostro test di 300 parole non è poi la fine del mondo...
  • quando si tratta di un cliente/agenzia che capisce il problema e paga il test (ne ho fatto anche di 1200 parole, pagate)


    Ci sono poi diversi metodi per ridurre, se non evitare del tutto, le richieste di test. Per esempio:

  • preparare una serie di brevi testi campione, soprattutto negli argomenti in cui siamo specializzati, e inserirli nel Portfolio di ProZ.com. I clienti o potenziali nuovi clienti potranno vederli e ritenersi soddisfatti con questo.
  • per chi ha un sito web, preparare dei campioni di lavori effettuati, oppure traduzioni di testi reperiti su libri/siti, e renderli disponibili online, come nel Portfolio, ma con il vantaggio di avere un maggiore grado di libertà e una maggiore personalizzazione del formato.
  • preparare una serie di test sotto forma di file PDF da inviare a richiesta. Questi avranno il vantaggio di essere accessibile anche a chi non ha ancora un proprio sito web.


    Sono certo che facendo questo lavoro una volta per tutte, saranno ben pochi i clienti che vorranno andare oltre, oppure lo faranno solo per motivi validi.


    ciao
    Gianfranco




    [Edited at 2006-11-04 12:24] ▲ Collapse


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    Mariella Bonelli
    Mariella Bonelli  Identity Verified
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    Ciao Agnès Nov 4, 2006

    Mi fa piacere sentire un parere diverso, ma soprattutto avere la conferma che ci sono agenzie che trattano le prove di traduzione in modo serio. Anch'io ne ho incontrate, pertanto non escludo a priori di eseguire un test non retribuito, ma è giusto prendere le dovute precauzioni.

    Agnès Levillayer wrote:

    P.S. Per Mariella:
    “Avete mai chiesto al Vs dentista di farVi una piccola pulizia per poi eventualmente affidargli un lavoro più importante?” Non proprio cosi ma fresca fresca, mio marito sì, ha chiesto di fare una prova (pagata perché il lavoro se lo tiene in bocca) prima di dare l’OK al buio per un lavoro lungo e impegnativo. Aspetta 6 mesi per capire se ne vale la pena e il dentista sa anche che si è informato altrove sul tipo di intervento e sul preventivo. Ci pensa 2 volte prima di sparare cifre da capogiro...
    Invece ad artigiani mi capita regolarmente di richiedere prove, ho chiesto per esempio al pittore edile di farmi diverse prove (gratuite) prima di decidere per un tipo di finitura. Non ha fatto una piega, ci teneva anche lui alla soddisfazione del suo cliente. “Boca sarà no ciapa mosche” si dice dalle mie parti, all’inizio bisogna trattare e poi quando ti sei capita con il tuo cliente, le cose filano lisce. Non vedo perché se uno vuole potersi fidare dei suoi fornitori (noi traduttori) non deve capire prima come lavorano, che tipo di qualità sono in grado di fornire


    Tuo marito la prova l'ha pagata. Mi sembra normale iniziare dal piccolo lavoro per poi affidare il grande ed è altrettanto normale chiedere diversi preventivi, ci mancherebbe. Anch'io faccio per chiunque me li chieda lavori molto brevi, ma retribuiti, perché anche una prova può essere retribuita. Caso mai sono io, se voglio, a regalarla al mio cliente. Per quanto riguarda l'imbianchino, è naturale che ti proponga diversi prodotti, si tratta di un lavoro che poi non potrà essere "rivisto". Non puoi modificare la tua parete una volta fatta (male), se non con costi molto onerosi. Nessuno pretende che l'agenzia si fidi ad occhi chiusi, ma un curriculum ha già tanto da dire, così come un portfolio pubblico e gli anni di esperienza. E si può sempre cominciare con un piccolo lavoro. Secondo me il problema di fondo è che il principio in alcuni casi avrebbe senso, ma purtroppo c'è chi abusa di questa prassi e le prove di questo comportamento non mancano.


     
    María José Iglesias
    María José Iglesias  Identity Verified
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    Nello stesso coro. E' un altro validissimo punto di vista Nov 4, 2006

    Carissima Agnès,

    non sei assolutamente fuori dal coro! Io mi faccio proprio eco del tuo coro perché mi sembra semplicemente che tu abbia ragione in tutto; credo che tu abbia semplicemente offerto un altro punto di vista complementare (e importante) sull'argomento.
    Se per caso qualcuno non mi ha capito bene, personalmente non credo che le prove di traduzione siano da abolire né che debbano essere sempre remunerate; ho detto che prove eterne di traduzione senza contesto per
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    Carissima Agnès,

    non sei assolutamente fuori dal coro! Io mi faccio proprio eco del tuo coro perché mi sembra semplicemente che tu abbia ragione in tutto; credo che tu abbia semplicemente offerto un altro punto di vista complementare (e importante) sull'argomento.
    Se per caso qualcuno non mi ha capito bene, personalmente non credo che le prove di traduzione siano da abolire né che debbano essere sempre remunerate; ho detto che prove eterne di traduzione senza contesto per le quali il traduttore si "ammazza" sperando in una collaborazione mi sembrano ingiustificate; alla fine il riscontro spesso non arriva (né positivo né negativo). Il mio parere è che anche in questa fretta nella quale viviamo, se una agenzia ha il tempo di rivolgersi per la prima volta ad un professionista per richiedere una prova di traduzione (in teoria perché ha bisogno di un altro traduttore) dovrebbe avere il tempo e la cortesia di inviare successivamente al traduttore un riscontro positivo o negativo sul suo lavoro. Questa purtroppo è un'abitudine non generalizzata. Qui non si tratta di far crescere al traduttore (sarebbe anche bello ma non tutti sono disposti a farlo), basterebbe di dire con semplicità, anche brevemente, come sono andate le cose, visto che la traduzione è stata proposta come un test di qualità.

    Il secondo argomento trattato da Fabio era quello della specializzazione che mi permetto di riprendere un attimo.
    Molte agenzie si lamentano che in Italia sono pochi i traduttori veramente specializzati. Lasciamo stare in questo momento i motivi per i quali gli specializzati "non si trovano".
    Molte agenzie si lamentano di questo e poi, paradossalmente, danno per scontato che un traduttore "bravo" sia capace di tradurre "bene" qualsiasi tipo di testo. Questo è un errore. Al meno dal mio punto di vista.
    Se già in partenza stai dicendo che sei specializzato in automotive e ti inviano un test di cosmetica, vuol dire che non ci siamo davvero capiti. Se vuoi sapere se io traduco cosmetica, prima me lo chiedi (visto che hai indicato un'altra specializzazione) ma non mi mandi un test dando per scontato che la cosmetica la traducono tutti.
    Per lo stesso motivo, se un traduttore è specializzato nel settore legale e comunica all'agenzia che predilige quel tipo di ambito, che gli mandi a fare un test di meccanica?
    Non sarebbe più logico essere "provati" nel proprio campo di lavoro abituale o preferente?
    Questo era il senso della mia battuta a Fabio.

    Concordo poi completamente con questo tuo commento:
    Non vedo perché se uno vuole potersi fidare dei suoi fornitori (noi traduttori) non deve capire prima come lavorano, che tipo di qualità sono in grado di fornire.


    Completamente d'accordo, ma sono invece in assoluto disaccordo con quelle agenzie che vendono spudoratamente ai clienti i test che propongono gratuitamente ai loro fornitori. Non è un atteggiamento etico. Per me questo si chiama semplicemente "sfruttamento"; in questo senso parlavo di prova remunerata quando l'agenzia ritiene che il testo deve essere molto più lungo di quanto basta per dimostrare le competenze del traduttore in un dato settore.

    Nel forum ce la siamo presa un po' con senso dell'umorismo (anche questo ci vuole), ma purtroppo spesso succede così... diciamolo pure.
    Come dice Lorenzo nel tempo si sviluppa un sesto senso per distinguere quando si sta proponendo un giochino di questo genere.




    [Editado a las 2006-11-04 10:53]
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    Mariella Bonelli
    Mariella Bonelli  Identity Verified
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    Mi è piacuto molto Nov 4, 2006

    l'intervento di Gianfranco. Devo dire che mi trovo al 100% d'accordo con il suo riassunto e penso che i suoi consigli siano utili per tutti noi. Grazie.

     
    Angie Garbarino
    Angie Garbarino  Identity Verified
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    Vero Nov 4, 2006

    Mariella Bonelli wrote:

    l'intervento di Gianfranco. Devo dire che mi trovo al 100% d'accordo con il suo riassunto e penso che i suoi consigli siano utili per tutti noi. Grazie


    Mi trovo d'accordissimo anch'io

    Buona domenica a tutti


     
    Anna Lanave
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    Tanto per raccontarne una Nov 8, 2006

    Tanto per aggiungere la mia esperienza a quella degli altri, vi racconto una storiella -comica- che mi è capitata non molto tempo fa.

    Sono madrelingua italiana ed ho effettuato un test EN>IT per conto di un'agenzia super quotata. Una di quelle incluse nelle prime 50 più grandi e importanti. Una di quelle che hanno procedure su procedure da seguire per accedere all'Olimpo... Bene, tutto procede per il meglio, precisione degli scambi, invio di 5 documenti su 5 settori diversi, test
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    Tanto per aggiungere la mia esperienza a quella degli altri, vi racconto una storiella -comica- che mi è capitata non molto tempo fa.

    Sono madrelingua italiana ed ho effettuato un test EN>IT per conto di un'agenzia super quotata. Una di quelle incluse nelle prime 50 più grandi e importanti. Una di quelle che hanno procedure su procedure da seguire per accedere all'Olimpo... Bene, tutto procede per il meglio, precisione degli scambi, invio di 5 documenti su 5 settori diversi, test a tempo. Io scelgo tre settori, due sui quali lavoro quotidianamente, uno su cui lavoro saltuariamente. Non traduco gli altri due documenti, perché il contatto mi avvisa che se fallisco le prove non le posso provare per due anni.

    Finalmente consegno le prove secondo tabella di marcia, il contatto mi ringrazia e mi avvisa che mi farà sapere a breve. Dopo tre settimane ricevo i risultati. Sono lieti di comunicarmi che sono entrata nell'Olimpo per la qualità della traduzione n° 3, quella che solo io so essere il settore in cui sono meno specializzata. Mentre ho fallito gli altri due test, quelli sui miei settori di specializzazione. Mi stupisco. Tuttavia, continuo a leggere la comunicazione in cui il contatto mi fa sapere che è stata allegata anche la revisione dei test falliti e della documentazione da compilare.

    Incuriosita dal fatto di non aver superato i test sui settori in cui sono specializzata, la prima cosa che faccio è appunto aprire le revisioni e i rapporti di revisione. Mi accorgo che si tratta di testi in inglese. Sono confusa, rileggo tutti gli errori segnalati in blu e non riesco a capire secondo quale criterio sono stati segnalati sul testo inglese. Ancora più confusa leggo i rapporti, redatti in inglese, errori segnalati in inglese. I conti non mi tornano... Non riesco a capire in che modo mi stanno comunicando gli errori. Prima di contattare la persona per farmi spiegare, apro e riapro i file per cercare di capire ed evitare di chiedere.

    .....Piano pianino nella confusione si fa spazio la verità....
    Inorridita, mi rendo conto che si sono dimenticati che sono madrelingua italiana e che ho fatto un test nella combinazione EN>IT;
    mi rendo conto che hanno corretto la versione inglese e non quella italiana di cui io ero l'autrice;
    mi rendo conto che hanno BOCCIATO l'inglese utilizzato in ben DUE DEI TRE dei documenti prodotti da loro stessi.

    Non sapevo se ridere o "piangere", alla fine mi sono solo cascate le braccia.

    Con garbo ho comunicato al contatto ciò che è accaduto. Mi ha risposto con mille scuse, che doveva verificare con i revisori, che mi avrebbe fatto sapere a breve.

    Ora ne deduco quanto segue: tutti possono sbagliare. Ma allo stesso tempo mi chiedo:
    se l'errore fosse del traduttore e non dell'agenzia, anche se fosse di portata minore, cosa accadrebbe? Se io avessi consegnato i test disordinatamente sarei stata "giudicata" di conseguenza?
    come è possibile che mi abbiano fornito per il test dei testi scritti in modo scorretto? L'agenzia è di un paese in cui l'inglese è la lingua nazionale;
    come è possibile che il contatto non abbia verificato cosa mi stava mandando?

    Conclusione: mi hanno comunicato che avevo fallito anche i tre test verso l'italiano. Oltre il danno, la beffa.

    Secondo me mi hanno esclusa solo perché essendosi creato questo precedente -grave- non erano più in posizione di "potere".
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    Daniele Martoglio
    Daniele Martoglio  Identity Verified
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    A proposito dell'Olimpo... Nov 9, 2006

    Anna Lanave wrote:

    Sono madrelingua italiana ed ho effettuato un test EN>IT per conto di un'agenzia super quotata. Una di quelle incluse nelle prime 50 più grandi e importanti. Una di quelle che hanno procedure su procedure da seguire per accedere all'Olimpo...


    Anche io un po' di tempo fa essendomi presentato come traduttore PL>IT ad una delle più grandi agenzie polacche, ho ricevuto il test da fare. Nota: collaboro con DECINE di agenzie con le quali non ho mai fatto nessun testo, ma, cosa vogliamo fare l'accesso nell'Olimpo si paga...

    Mi inviano due documenti, per sceglierne uno e fare la traduzione di prova. Chiaramente uno dei documenti è in ITALIANO! Gli spiego che io traduco solo verso l'italiano, mia lingua madre. "Oh, va bene allora traduca il secondo".

    Leggo e rileggo il secondo.. e non mi convince.. Senza entrare nei particolari il TIPO di testo non va tanto bene per la realtà polacca.. Come se uno ricevesse come testo di prova istruzioni di montaggio di catene da neve prodotte in.. LIBIA, da tradurre dall'arabo all'italiano... Anche il linguaggio tecnico era strano...

    Dopo le mie belle ricerche, telefono all'agenzia e esprimo il mio dubbio, ossia che il testo che ho ricevuto è probabilmente LA TRADUZIONE verso il polacco di un testo italiano.. E che probabilmente è una PROVA di qualcun altro!

    Capitolano, e mi inviano altri due testi in Polacco. Ne scelgo uno (il più difficile, per orgoglio). Test fatto. Passato. Accettato. Collaborazione avviata. Però, insomma, l'Olimpo me lo immaginavo un po' più organizzato..

    Anna Lanave wrote:
    Conclusione: mi hanno comunicato che avevo fallito anche i tre test verso l'italiano. Oltre il danno, la beffa.

    Secondo me mi hanno esclusa solo perché essendosi creato questo precedente -grave- non erano più in posizione di "potere".


    Secondo me è CERTO che è così. Anzi sei fortunata che non ti hanno mandato un killer per eliminarti, in quanto scomodo testimone...

    Quando vivevo a Roma e mi occupavo di progettazione elettronica, una volta feci un test in un'azienda. Era un test SOLO DI INTELLIGENZA, con una serie di domande su servizio militare e sul proprio atteggiamento verso questo settore. La sala del test era "decorata" sulle pareti con aerei da guerra, missili..

    Se l'avessi saputo prima non ci sarei neanche andato, ma il test lo fatto lo stesso tanto per sentire che usciva fuori...

    Chiaramente quando hanno letto "obiettore di coscienza" e "servizio civile sostitutivo" hanno capito che non avrei MAI lavorato per loro..

    E la cosa ridicola che hanno avuto la faccia tosta di dire che "non avevo passato il test di intelligenza" Esattamente come hanno fatto a te, Anna...

    Del resto che ti preoccupi? Tu sai chi sei e i tuoi clienti te lo confermano, e io ho più fiducia nei test del MENSA, che in quelli di un mercantucolo di armi..

    Daniele


     
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