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Off topic: Cercasi italiano per traduzioni da turco a cinese.. e follie simili.
Thread poster: Daniele Martoglio
Daniele Martoglio
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Apr 3, 2007

Ecco un annuncio che ho trovato, lanciato da qualcuno nel "mare" di internet:

Do najbliższego projektu tłumaczeniowego poszukujemy tłumaczy z biegłą znajomością języków hiszpańskiego i angielskiego - tłumaczenia pisemne bez pośrednictwa języka polskiego. Uprzejmie proszę o sprecyzowanie oczekiwań finansowych a także o napisanie kilku słów o sobie. Chętnie nawiążę dłuższą współpracę.


Per i "non iniziati" alla lingua polacca, ecco la traduzione dell'orrido annuncio:

"Per un prossimo progetto di traduzione cerchiamo traduttori con ottima conoscenza delle lingue spagnolo e inglese - traduzioni senza intermediazione della lingua polacca. Prego di precisare le aspettative economiche e di scrivere alcune parole su di se. Volentieri avvio una collaborazione a lungo termine"

Ecco che improvvisamente i polacchi diventano "concorrenza" per spagnoli e inglesi, in traduzioni EN>ES e ES>EN... Tremate, tremate.. Un popolo di 38 milioni di abitanti è alle porte. Chissa quanti che hanno "ottima conoscenza" delle vostre lingue di lavoro, sono pronti a rubarvi il lavoro..

Insomma, al contrattacco! Chi inizia per primo? Nessun volontario (rigorosamente italiano) per traduzioni dal turco al cinese?

Daniele



[Edited at 2007-04-03 22:08]


 
Michele Treves
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UN ANNUNCIO NELLA NORMA Apr 5, 2007

Sinceramente non mi sembra per nulla scandaloso o folle. Si tratta di un annuncio che è esattamente alla stregua di quelli che compaiono in lingua italiana.
L'unica cosa importante è la serietà dell'inserzionista.


 
Daniele Martoglio
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Chi lo cantava? Apr 16, 2007

Michele Treves wrote:

Sinceramente non mi sembra per nulla scandaloso o folle. Si tratta di un annuncio che è esattamente alla stregua di quelli che compaiono in lingua italiana.
L'unica cosa importante è la serietà dell'inserzionista.


"Non puoi capire, se non hai capito già"...

PS: Che lingua divertente il croato, per un polacco. Il signor Michele in croato "bavi se prevođenjem", che all'orecchio di un polacco suona "gioca a tradurre", invece che "si occupa di traduzioni"...

PS2: ieri sera ho fatto una piazzata a una suora polacca che mi voleva far fare una traduzione IT>PL... Aò, ma so rimasto solo io l'unico "impuntato" a tradurre solo verso la lingua madre?


 
Michele Treves
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SERIETA' DELL'INSERZIONISTA Apr 17, 2007

Non ascolto la musica italiana e quindi non so chi canti quel ritornello.
La concorrenza è sempre benvenuta purchè sia seria. Un'agenzia polacca mi ha contattato tempo fa offrendo una tariffa scandalosamente bassa per traduzioni di carattere tecnico.
Anche per i croati il polacco è molto ridicolo proprio perchè molte parole hanno un significato completamente travisato. Ad ogni modo, nel corso di una mia visita a Varsavia nel 1991 ho usato molto frequentemente il croato riuscendo
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Non ascolto la musica italiana e quindi non so chi canti quel ritornello.
La concorrenza è sempre benvenuta purchè sia seria. Un'agenzia polacca mi ha contattato tempo fa offrendo una tariffa scandalosamente bassa per traduzioni di carattere tecnico.
Anche per i croati il polacco è molto ridicolo proprio perchè molte parole hanno un significato completamente travisato. Ad ogni modo, nel corso di una mia visita a Varsavia nel 1991 ho usato molto frequentemente il croato riuscendo a farmi capire abbastanza bene in quanto l'inglese era pressochè sconosciuto.
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transparx
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certo che non si finisce mai di imparare... Apr 17, 2007

Michele Treves wrote:

Anche per i croati il polacco è molto ridicolo proprio perchè molte parole hanno un significato completamente travisato.



...non sapevo esistessero lingue 'ridicole'!

[Edited at 2007-04-17 19:35]


 
Gabi Ancarol (X)
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Non bisogna essere così tassativi, o non sempre Apr 18, 2007

Daniele Martoglio wrote:

Aò, ma so rimasto solo io l'unico "impuntato" a tradurre solo verso la lingua madre?


Premetto che traduco solo verso le mie lingue "di nascita" (e qua si potrebbe aprire anche un altro filone, visto che le mie lingue "di nascita, crescita, educazione, familia" o chiamalo come vuoi, sono due). Ad ogni modo, per esempio, non traduco verso l'inglese.

Ma, Daniele, non ti stupire, è molto normale che si traduca verso una lingua che non è la propria.

A volte si trovano delle follie pazzesche, e qua sono d'accordo con te.

Ma a volte, specie se si parla di settori molto complessi o nei quali ci vuole una specializzazione approfondita, molti colleghi (ne conosco almeno 4) sanno produrre delle traduzioni a regola d'arte anche quando la lingua target non è quella propria.

Ciao
Gabi


 
Daniele Martoglio
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"Normalità" e FATTI OGGETTIVI Apr 18, 2007

Maria Gabriela Ancarola wrote:

Premetto che traduco solo verso le mie lingue "di nascita" (e qua si potrebbe aprire anche un altro filone, visto che le mie lingue "di nascita, crescita, educazione, familia" o chiamalo come vuoi, sono due). Ad ogni modo, per esempio, non traduco verso l'inglese.

Ma, Daniele, non ti stupire, è molto normale che si traduca verso una lingua che non è la propria.



Per molti africani anche l'infibulazione è normale, noi in Europa giustamente lo consideriamo una violenza sulla persona. In Ucraina (tanto per parlare di una realtà che conosco bene) la corruzione nelle faccende di vita quotidiana è normale, per esempio è "normale" che il visto per l'Italia - che costa formalmente qualche decina di EUR - venga venduto a centinaia o migliaia di EUR da parte di intermediari, e nota bene che al prezzo normale NON LO TROVI. E si possono fare mille esempi sulla "normalità" e "anormalità". In India non esiste il concetto di "pensione", quindi il fatto che in Europa esista un sistema pensionistico è "anormale". Il concetto di "normalità" è qualcosa di molto relativo...

Rimane invece il fatto OGGETTIVO che il meccanismo di apprendimento del cervello delle lingue nell'infanzia NON E' RIPRODUCIBILE in età successive. Il nostro cervello è fatto così, ci piaccia o non ci piaccia, questo è un FATTO.

Quindi nessuno può scrivere in maniera perfettamente corretta, e STILISTICAMENTE opportuna, in una lingua che non è la sua lingua madre. Per casi molto rari si potrebbe discutere se una persona ha DUE lingue madri, ma ti posso garantire che non è questo il caso del 99,9% dei polacchi che traducono verso le lingue straniere...

Daniele

PS: in italiano si dice famiglia, non familia.



[Edited at 2007-04-18 12:23]


 
Gabi Ancarol (X)
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in italiano si dice famiglia, non familia. Apr 18, 2007

grazie di farmelo notare... non lo sapevo!

 
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non ti piace la parola normale? Apr 18, 2007

Bene, cercane un'altra. Il fatto è è una pratica consueta... possa condividerla o meno. Ma si usa, si fa.

 
transparx
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altro esempio: Apr 18, 2007

Daniele Martoglio wrote:

Maria Gabriela Ancarola wrote:

Premetto che traduco solo verso le mie lingue "di nascita" (e qua si potrebbe aprire anche un altro filone, visto che le mie lingue "di nascita, crescita, educazione, familia" o chiamalo come vuoi, sono due). Ad ogni modo, per esempio, non traduco verso l'inglese.

Ma, Daniele, non ti stupire, è molto normale che si traduca verso una lingua che non è la propria.



Per molti africani anche l'infibulazione è normale, noi in Europa giustamente lo consideriamo una violenza sulla persona. In Ucraina (tanto per parlare di una realtà che conosco bene) la corruzione nelle faccende di vita quotidiana è normale, per esempio è "normale" che il visto per l'Italia - che costa formalmente qualche decina di EUR - venga venduto a centinaia o migliaia di EUR da parte di intermediari, e nota bene che al prezzo normale NON LO TROVI. E si possono fare mille esempi sulla "normalità" e "anormalità". In India non esiste il concetto di "pensione", quindi il fatto che in Europa esista un sistema pensionistico è "anormale". Il concetto di "normalità" è qualcosa di molto relativo...

Rimane invece il fatto OGGETTIVO che il meccanismo di apprendimento del cervello delle lingue nell'infanzia NON E' RIPRODUCIBILE in età successive. Il nostro cervello è fatto così, ci piaccia o non ci piaccia, questo è un FATTO.

Quindi nessuno può scrivere in maniera perfettamente corretta, e STILISTICAMENTE opportuna, in una lingua che non è la sua lingua madre. Per casi molto rari si potrebbe discutere se una persona ha DUE lingue madri, ma ti posso garantire che non è questo il caso del 99,9% dei polacchi che traducono verso le lingue straniere...

Daniele

PS: in italiano si dice famiglia, non familia.


per te (così come per molti altri membri) è evidentemente normale correggere pubblicamente errori che un altro ha commesso --errori che potrebbero essere dovuti a distrazione, interferenza linguistica, ecc. ecc.... Per me sarebbe più normale contattare la persona in privato, specie quando
(i) questa persona ha aderito alla proposta di Gianfranco di mesi fa, e
(ii) questa persona fa ancora in tempo a editare i suoi errori.

Detto questo, a me non sembra che i tuoi esempi giustifichino o supportino in alcun modo la teoria secondo la quale bisognerebbe tradurre soltanto verso la lingua madre.

È vero, dopo una certa età non è più possibile acquisire una lingua così come si è acquisita la prima. Questo è un fatto. Ma mi sfugge il nesso logico tra questo fatto e la tua conclusione --che a me sembra riflettere un costrutto culturale e teorico ampiamente accettato ma anche molto discutibile.


 
Daniele Martoglio
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Trofim Lysenko Apr 19, 2007

transparx wrote:

...a me non sembra che i tuoi esempi giustifichino o supportino in alcun modo la teoria secondo la quale bisognerebbe tradurre soltanto verso la lingua madre.

È vero, dopo una certa età non è più possibile acquisire una lingua così come si è acquisita la prima. Questo è un fatto. Ma mi sfugge il nesso logico tra questo fatto e la tua conclusione --che a me sembra riflettere un costrutto culturale e teorico ampiamente accettato ma anche molto discutibile.


C'è un detto polacco che dice che il "punto di vista dipende dal posto in cui si sta seduti". La scienza e la logica ci dicono che esistono due tipi di cose: quelle oggettive e quelle soggettive.

1 +1 farà sempre 2 (certo, limitatamente alle aritmetiche con base maggiore di due) invece chi è meglio votare alle prossime elezioni o quale zuppa è la più buona dipendono dal soggetto...

Forse per questo la decisione di vietare di parlare di politica su Proz, non solo a motivo della "pericolosità sociale" dell'argomento, ossia che è facile litigare, ma anche a motivo del fatto che non si arriva da nessuna parte. Uno ha una visione, uno ha un'altra, e da li non si smuovono.

Invece provando a discutere di questioni più oggettive, la discussione diventa utile.

Il problema però rimane per quanto riguarda il confine tra oggettivo e soggettivo. Per esempio il principio di tradurre verso la madrelingua.

Alcune osservazioni:

- Daniele è interessato che il "divieto" di tradurre verso la madrelingua sia OGGETTIVO, in quanto spiazzerebbe via i polacchi che traducono verso l'italiano, ed essi diventerebbero una "concorrenza impropria", allo stesso livello in cui i piccioni viaggiatori sono concorrenza per la Telecom. La posizione di Daniele è che il criterio è oggettivo.

- Il Signor X, che traduce anche verso lingue diverse dalla sua madrelingua, è interessato che il "divieto" di tradurre verso la madrelingua sia SOGGETTIVO, una mera indicazione di puristi, che in pratica può essere tranquillamente ignorata. Questo per continuare ad esercitare il proprio lavoro senza il peso di leggere sul "pacchetto" delle proprie traduzioni la frase "IL FUMO UCCIDE". La posizione del Signor X è che il criterio è soggettivo.

Cosa è la frase "IL FUMO UCCIDE"? E' l'affermazione che qualche cosa è OGGETTIVAMENTE cattiva, ma che comunque è permessa. Questa frase stampata sui pacchetti di sigarette è veramente molto importante.

- NON toglie ai fumatori la possibilità di continuare a comprare e fumare sigarette, quindi rispetta la libertà individuale

- Preserva la VERITA' del fatto che il fumo è mortale, "uccide" appunto, da pseudoverità che tutti quelli che hanno interessi economici derivanti dal fumo vorrebbero diffondere.

Cosi la decisione se fumare o meno è una decisione "politica", soggettiva, ma il fatto che il fumo uccida è oggettivo. Il problema non è essere dei fondamentalisti che vietano alla gente di respirare fumo, ma di preservare la verità attorno alle conseguenze di questo respirare fumo. Che poi ognuno faccia quello che vuole...

Il problema sono i vari "Trofim Lysenko" dei nostri giorni, che propagandano falsità per verità scientifiche, per interessi di parte o personali.

Evidentemente però la questione del tradurre solo verso la propria lingua madre, è contestata da alcuni, che la pongono nella regione delle questioni SOGGETTIVE. Quindi l'argomento diventa POLITICO, e io attenendomi alle indicazioni del portale, lo evito...

Daniele



[Edited at 2007-04-19 15:27]


 
Gabi Ancarol (X)
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e se... Apr 19, 2007

Daniele Martoglio wrote:

Alcune osservazioni:

- Daniele è interessato che il "divieto" di tradurre verso la madrelingua sia OGGETTIVO, in quanto spiazzerebbe via i polacchi che traducono verso l'italiano, ed essi diventerebbero una "concorrenza impropria", allo stesso livello in cui i piccioni viaggiatori sono concorrenza per la Telecom. La posizione di Daniele è che il criterio è oggettivo.

- Il Signor X, che traduce anche verso lingue diverse dalla sua madrelingua, è interessato che il "divieto" di tradurre verso la madrelingua sia SOGGETTIVO, una mera indicazione di puristi, che in pratica può essere tranquillamente ignorata. Questo per continuare ad esercitare il proprio lavoro senza il peso di leggere sul "pacchetto" delle proprie traduzioni la frase "IL FUMO UCCIDE". La posizione del Signor X è che il criterio è soggettivo.



e se i traduttori con diploma volessimo che le traduzioni siano fatte solo da persone in possesso di un bel diploma di laurea in TRADUZIONE... e non da chi ha una laurea in ingenieria, in diritto o in medicina... dove rimarrebbe il tuo divieto "OGGETTIVO"?

Per fortuna c'è ancora chi vive e lascia vivere, e chi - essendo sicuro della propria professionalità - non teme concorrenze che, tra l'altro, considera assurde.

Quando ero giovane c'era questo detto dipinto su ogni muro: "VIETATO VIETARE", sarebbe bello tornassi di moda.

PS: Ho parlato con la mia famiLIA, ti inviano tutti tanti cari saluti.


 
Daniele Martoglio
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E chi ha parlato di "vietare"? Apr 19, 2007

Maria Gabriela Ancarola wrote:

...dove rimarrebbe il tuo divieto "OGGETTIVO"?

Per fortuna c'è ancora chi vive e lascia vivere, e chi - essendo sicuro della propria professionalità - non teme concorrenze che, tra l'altro, considera assurde.

Quando ero giovane c'era questo detto dipinto su ogni muro: "VIETATO VIETARE", sarebbe bello tornassi di moda.



Non ho mai parlato di VIETARE. Solo di chiamare le cose per nome. E anche io non temo la "concorrenza", per esempio il traduttore che ha "tradotto" in italiano la scritta qui sotto, che si vede nei bagni degli intercity polacchi, non penso che mi ruberà clienti:



Il problema è che chi ha pagato per fare questa traduzione e per far produrre centinaia di autoadesivi (uno per ogni cesso di intercity), ossia il committente, il cliente, ancora NON sa l'italiano. E forse non lo saprà mai. Quale indicazione possiamo dargli, per non fare ancora questi strafalcioni? Possiamo dirgli:"la prossima volta fallo tradurre a un italiano." Magari questa indicazione è una semplificazione, non basta, ma a andrà sicuramente meglio! Almeno non userà il verbo "gattare", la "botiglia" avrà due "T", e magari troverà una traduzione migliore per i "mezzi dell`igiene individuale" (e magari userà l'apostrofo invece dell'accento).

Daniele

PS: se non si dovesse vedere l'immagine, il testo è:

"E' vietato gattare in WC oggetti duri p.e.: botiglie, lattine ed altri, anche mezzi dell`igiene individuale."


[Edited at 2007-04-19 15:38]


 
Giuseppina Gatta, MA (Hons)
Giuseppina Gatta, MA (Hons)
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E adesso, vedrai, Daniele... Apr 19, 2007

Daniele Martoglio wrote:


Non ho mai parlato di VIETARE. Solo di chiamare le cose per nome. E anche io non temo la "concorrenza", per esempio il traduttore che ha "tradotto" in italiano la scritta qui sotto, che si vede nei bagni degli intercity polacchi, non penso che mi ruberà clienti:


PS: se non si dovesse vedere l'immagine, il testo è:

"E' vietato gattare in WC oggetti duri p.e.: botiglie, lattine ed altri, anche mezzi dell`igiene individuale."


[Edited at 2007-04-19 15:38]


...che arriverà qualcuno a dirti: "L'importante è che sia stato comunicato il messaggio, si capisce lo stesso ciò che si deve fare o non fare dal contesto, e poi i destinatari sono solo persone che vanno a fare i loro bisogni, non letterati, ecc.".

E poi non vedo perché si debbano vietare le "gattare"




[Modificato alle 2007-04-19 17:56]


 
Gabi Ancarol (X)
Gabi Ancarol (X)
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certo, e non me ne vergogno... Apr 19, 2007

Giuseppina Gatta wrote:

...che arriverà qualcuno a dirti: "L'importante è che sia stato comunicato il messaggio, si capisce lo stesso ciò che si deve fare o non fare dal contesto, e poi i destinatari sono solo persone che vanno a fare i loro bisogni, non letterati, ecc.".

E poi non vedo perché si debbano vietare le "gattare"




[Modificato alle 2007-04-19 17:56]


io sono la prima a dirlo!

e sai? a dire il vero ci godo un po' quando penso che do parecchio fastidio a tanti "orroristi", come li chiama il mio caro Transparx.


[Edited at 2007-04-19 19:30]


 
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