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Ordine interpreti e traduttori: non è arrivato il momento?
Thread poster: Chiara Santoriello
Chiara Santoriello
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Nov 12, 2007

Ciao a tutti,

dopo aver letto i thread "Collana d'appoggio" e "Le tariffe per l'interpretariato", aver trovato "Information" con la "s" finale in inglese su siti di colleghi traduttori e sentito da altri siti di domande di indennità di malattia presentate all'INPS e rifiutate, non è forse il momento di istituire un ordine professionale per tutelare ed essere tutelati?


 
Michele Treves
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L'ordine non risolve i problemi Nov 12, 2007

Non credo che l'ordine possa risolvere quanto da te menzionato. La professionalità e la serietà di una persona non dipendono dall'eventuale iscrizione ad un albo. Ci sono e ci saranno sempre cattivi medici, avvocati, giornalisti ... e traduttori.

Michele Treves


 
Chiara Santoriello
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Rispondo a Michele Nov 12, 2007

Michele Treves wrote:

Non credo che l'ordine possa risolvere quanto da te menzionato. La professionalità e la serietà di una persona non dipendono dall'eventuale iscrizione ad un albo. Ci sono e ci saranno sempre cattivi medici, avvocati, giornalisti ... e traduttori.

Michele Treves



Risolverebbe il problema di una cassa staccandoci dalla gestione separata INPS.


 
gianfranco
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Sono previste sanzioni per incompetenza? Nov 12, 2007

Chiara,

penso che un albo nato come "garanzia di qualità" perderebbe totalmente ogni credibilità se venisse consentito l'ingresso anche a un solo incompetente. Sarebbe inaccettabile perché getterebbe nel discredito e farebbe nascere dubbi sulla competenza anche di tutti gli altri appartenenti all'albo.
Inoltre, se per disgrazia tale intruso incompetente riesce in qualche modo ad entrare a far parte dell'albo, mi sembra necessario prevedere anche procedure rapide ed efficac
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Chiara,

penso che un albo nato come "garanzia di qualità" perderebbe totalmente ogni credibilità se venisse consentito l'ingresso anche a un solo incompetente. Sarebbe inaccettabile perché getterebbe nel discredito e farebbe nascere dubbi sulla competenza anche di tutti gli altri appartenenti all'albo.
Inoltre, se per disgrazia tale intruso incompetente riesce in qualche modo ad entrare a far parte dell'albo, mi sembra necessario prevedere anche procedure rapide ed efficaci per la sua rimozione.

Se questa fosse la vostra opinione e il vostro progetto, per cortesia, diceci come pensate di organizzare un filtro di accesso e un successivo controllo continuo sugli appartenenti dell'albo.
Quali sono le misure previste o, se non sono previste, quali sarebbero secondo voi le possibili strade percorribili per evitare ogni incidente o scadimento di qualità?

Ovviamente, se non trovate una risposta precisa, chiara e soprattutto applicabile in termini pratici, mi sembra inutile fare dichiarazioni molto generiche e fumose su una presunta garanzia di qualità di un albo.


Grazie
Gianfranco
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Chiara Santoriello
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La mia risposta a Gianfranco Nov 12, 2007

gianfranco wrote:

Chiara,

penso che un albo nato come "garanzia di qualità" perderebbe totalmente ogni credibilità se venisse consentito l'ingresso anche a un solo incompetente. Sarebbe inaccettabile perché getterebbe nel discredito e farebbe nascere dubbi sulla competenza anche di tutti gli altri appartenenti all'albo.
Inoltre, se per disgrazia tale intruso incompetente riesce in qualche modo ad entrare a far parte dell'albo, mi sembra necessario prevedere anche procedure rapide ed efficaci per la sua rimozione.

Se questa fosse la vostra opinione e il vostro progetto, per cortesia, diceci come pensate di organizzare un filtro di accesso e un successivo controllo continuo sugli appartenenti dell'albo.
Quali sono le misure previste o, se non sono previste, quali sarebbero secondo voi le possibili strade percorribili per evitare ogni incidente o scadimento di qualità?

Ovviamente, se non trovate una risposta precisa, chiara e soprattutto applicabile in termini pratici, mi sembra inutile fare dichiarazioni molto generiche e fumose su una presunta garanzia di qualità di un albo.


Grazie
Gianfranco




Gianfranco,

la tua posizione nei confronti dell'Ordine è ben nota, ognuno ha le sue idee, però affermare che si facciano dichiarazioni generiche e fumose non mi sembra corretto.


 
gianfranco
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Vorrei una risposta pratica Nov 12, 2007

Chiara Santoriello wrote:
la tua posizione nei confronti dell'Ordine è ben nota, ognuno ha le sue idee, però affermare che si facciano dichiarazioni generiche e fumose non mi sembra corretto.



Chiara,

la mia posizione sulla istituzione di un ordine dei traduttori e di un albo dei traduttori secondo la terribile proposta di legge dell'On. Napoli è nota, come giustamente dici tu (evitando accuratamente di rispondere alla mia domanda), ma non è infondata e pertanto è non solo legittima ma anche correttissima.

I motivi per cui sono contrario sono stati spiegati in questo forum, in lungo e in largo, contrariamente a voi, i sostenitori della proposta di legge, che siete in favore ma non dite mai niente di convincente sui motivi per cui lo siete o per cui dovremo esserlo noi.

Fino al momento in cui fornirete prova contraria, riterrò sempre che le vostre proposte sono generiche e fumose, che vi piaccia o meno. È una affermazione, ti faccio notare, che non è scorretta, e perché mai lo sarebbe? perché le vostre proposte sono, effettivamente, generiche, vaghe e fumose perché non fornite mai dettagli o risposte a nessuna domanda specifica.
È molto bello dire "l'albo sarà una garanzia di qualità", certo, ma se non ci dite come, e se la cosa non è realizzabile in termini pratici, scusate, ma non funziona.

Ripeto la domanda, che è poi l'unica cosa che mi interessa sapere:
Come pensate di garantire che tutti gli appartenenti ad un albo dei traduttori forniscano un servizio impeccabile. Indicate metodi e procedure. Grazie.

Lascia perdere cosa pensi di me e delle mie opinioni, e prova a rispondere per una volta, a una domanda diretta.
Se non avete risposte, se non avete idea su come procedere, se avete progetti irrealizzabili, mi spiace ma dovete rassegnarvi ad accettare la critica di avere un progetto "fumoso".


ciao
Gianfranco


[Edited at 2007-11-12 14:13]


 
Angie Garbarino
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Risposte Nov 12, 2007

Anche la mia domanda è rimasta senza risposta.

Provo a ripeterla qui:

Chi avrebbe accesso a quest'albo? E chi questo albo tutelerebbe?

Non ho intenzioni polemiche cerco solo un chiarimento.

Angio





[Edited at 2007-11-12 14:34]


 
Chiara Santoriello
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La mia risposta pratica a Gianfranco Nov 12, 2007

gianfranco wrote:

Chiara Santoriello wrote:
la tua posizione nei confronti dell'Ordine è ben nota, ognuno ha le sue idee, però affermare che si facciano dichiarazioni generiche e fumose non mi sembra corretto.



Chiara,

la mia posizione sulla istituzione di un ordine dei traduttori e di un albo dei traduttori secondo la terribile proposta di legge dell'On. Napoli è nota, come giustamente dici tu (evitando accuratamente di rispondere alla mia domanda), ma non è infondata e pertanto è non solo legittima ma anche correttissima.

I motivi per cui sono contrario sono stati spiegati in questo forum, in lungo e in largo, contrariamente a voi, i sostenitori della proposta di legge, che siete in favore ma non dite mai niente di convincente sui motivi per cui lo siete o per cui dovremo esserlo noi.

Fino al momento in cui fornirete prova contraria, riterrò sempre che le vostre proposte sono generiche e fumose, che vi piaccia o meno. È una affermazione, ti faccio notare, che non è scorretta, e perché mai lo sarebbe? perché le vostre proposte sono, effettivamente, generiche, vaghe e fumose perché non fornite mai dettagli o risposte a nessuna domanda specifica.
È molto bello dire "l'albo sarà una garanzia di qualità", certo, ma se non ci dite come, e se la cosa non è realizzabile in termini pratici, scusate, ma non funziona.

Tanto per smentirmi, almeno una volta, potreste dirci per esempio su quali basi e con quali metodi un albo dei traduttori sarebbe una garanzia di qualità?
Lascia perdere cosa pensi di me e delle mie opinioni, e prova a rispondere per una volta, a una domanda diretta.


Ripeto la domanda, che è poi l'unica cosa che mi interessa sapere:

Come pensate di garantire che tutti gli appartenenti ad un albo dei traduttori forniscano un servizio impeccabile. Indicate metodi e procedure. Grazie.

Se non avete risposte, se non avete idea su come procedere, se è irrealizzabile, mi spiace ma dovete rassegnarvi ad accettare la critica di avere un progetto fumoso, impreciso e velleitario.


ciao
Gianfranco


Gianfranco,

Posto che la proposta di legge dell'On. Napoli è stata redatta in base a proposte sull'Istituzione di un Ordine già presentate in passato, i punti salienti per noi sostenitori sono questi:

1. avere una cassa pensioni propria e staccarci dalla gestione separata INPS, aspetto secondo noi di fondamentale importanza

2. fare in modo che questa professione non sia aperta a tutti coloro che sono stati qualche anno all'estero e pensano di poter tradurre senza avere alle spalle studi di interpretazione e traduzione specifici, ancora una volta dico che un commercialista, un avvocato, un architetto e un ingegnere non si possono improvvisare e per svolgere la loro professione devono avere compiuto determinati studi, comunque ci sono sempre le eccezioni

3. l'istituzione di un periodo di pratica obbligatorio - a tale proposito tengo a sottolineare che oggi anche i praticandi avvocati devono ricevere una retribuzione minima - per accedere alla professione e un esame di stato che abiliti allo svolgimento della stessa. Ci tengo a sottolineare che tutti possono sbagliare, per carità, ma almeno sono stati abilitati allo svolgimento della professione e mi auguro che questo contribuisca almeno in parte a ridurre gli scempi ai quali assistiamo quotidianamente


Vorrei che fosse chiaro che noi sostenitori dell'Ordine non intendiamo escludere chi già svolge questa professione ma non ha studi specifici in materia alle spalle, basta che abbia dimostrato di aver svolto per tot anni tale professione e verrà ammesso all'esame (per ulteriori dettagli in proposito rimando alla proposta di legge Napoli che hai più volte citato).

Purtroppo, in Italia, non esistono alternative per avere un riconoscimento ufficiale delle professioni. Mi rendo conto che il momento politico non sia adatto per tale proposta, ma non sono in generale favorevole alle liberalizzazioni.
Ricordo inoltre che l'Ordine sarà valido per chi lavora e risiede in Italia in qualsiasi combinazione linguistica.

Penso di avere dato risposte "pratiche" ed esaurienti al di là del fatto che tu sia favorevole o meno.
Chiara


 
Apulia75
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Basta!! Nov 12, 2007

Anche gli appartenenti ad un albo possono umanamente sbagliare, sbagliare è umano e chi non sbaglia non è un essere umano. Ho visto tanti bravissimi medici sbagliare, medici che appartengono ad "un albo", quindi l'albo non serve a niente. Chi è sicuro di se e del proprio lavoro non lancia queste discussioni, pensiamo a lavorare e a studiare per migliorare le nostre conoscenze. In questo forum, noto che quando qualcuno sbaglia, ci sono tanti squali che sentono l'odore del sangue per poi attacc... See more
Anche gli appartenenti ad un albo possono umanamente sbagliare, sbagliare è umano e chi non sbaglia non è un essere umano. Ho visto tanti bravissimi medici sbagliare, medici che appartengono ad "un albo", quindi l'albo non serve a niente. Chi è sicuro di se e del proprio lavoro non lancia queste discussioni, pensiamo a lavorare e a studiare per migliorare le nostre conoscenze. In questo forum, noto che quando qualcuno sbaglia, ci sono tanti squali che sentono l'odore del sangue per poi attaccarlo, anzichè perdere tempo a fare del male a chi sbaglia, forse è meglio pensare a lavorare e a migliorare.

Ciao a tutti
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scusa, sai... Nov 12, 2007

Chiara Santoriello wrote:

Ciao a tutti,

dopo aver letto i thread "Collana d'appoggio" e "Le tariffe per l'interpretariato", aver trovato "Information" con la "s" finale in inglese su siti di colleghi traduttori e sentito da altri siti di domande di indennità di malattia presentate all'INPS e rifiutate, non è forse il momento di istituire un ordine professionale per tutelare ed essere tutelati?


ma non riesco a capire come tu faccia a mettere insieme i seguenti punti:

1) letto i thread "Collana d'appoggio" e "Le tariffe per l'interpretariato",
2) trovato "Information" con la "s" finale in inglese su siti di colleghi traduttori
3) sentito da altri siti di domande di indennità di malattia presentate all'INPS e rifiutate

In particolare, non vedo la relazione tra punto 2 e gli altri, né capisco cosa c'entri il fatto che qualcuno (chi?) avrebbe aggiunto la "s" a "information" con l'istituzione di un albo.

Ti dispiacerebbe spiegare?

[Edited at 2007-11-12 15:15]


 
Chiara Santoriello
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La mia risposta Nov 12, 2007

Apulia75 wrote:


Anche gli appartenenti ad un albo possono umanamente sbagliare, sbagliare è umano e chi non sbaglia non è un essere umano. Ho visto tanti bravissimi medici sbagliare, medici che appartengono ad "un albo", quindi l'albo non serve a niente. Chi è sicuro di se e del proprio lavoro non lancia queste discussioni, pensiamo a lavorare e a studiare per migliorare le nostre conoscenze. In questo forum, noto che quando qualcuno sbaglia, ci sono tanti squali che sentono l'odore del sangue per poi attaccarlo, anzichè perdere tempo a fare del male a chi sbaglia, forse è meglio pensare a lavorare e a migliorare.

Ciao a tutti


Certo che sbagliare è umano ma dare una risposta come quella del thread che ho citato è veramente troppo...


 
Francesca Pesce
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Io sono tra i no e spiego perché Nov 12, 2007

Concordo in pieno con quanto scrive Gianfranco.
Ma aggiungo dell'altro.

All'incompetenza non c'è soluzione, se non l'impegno personale.

Quando parlo di incompetenza, non intendo solo quella relativa strettamente alla professione di traduttore/interprete, cioè la capacità di tradurre. Intendo (e qui so di trovare d'accordo Gianfranco: traspare da molti suoi post) la competenza del lavoro autonomo: la conoscenza della gestione di una micro impresa, la conoscenz
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Concordo in pieno con quanto scrive Gianfranco.
Ma aggiungo dell'altro.

All'incompetenza non c'è soluzione, se non l'impegno personale.

Quando parlo di incompetenza, non intendo solo quella relativa strettamente alla professione di traduttore/interprete, cioè la capacità di tradurre. Intendo (e qui so di trovare d'accordo Gianfranco: traspare da molti suoi post) la competenza del lavoro autonomo: la conoscenza della gestione di una micro impresa, la conoscenza delle leggi, degli obblighi anche fiscali e previdenziali. Viviamo e lavoriamo in un paese molto complesso sul fronte legislativo e previdenziale, in costante mutamento, ma la preparazione media dei traduttori in materia previdenziale è disarmante. La conoscenza del mercato, idem.

Piuttosto che informarci, studiare qualche testo divulgativo, guardarci un po' in giro, tenerci aggiornati, magari fare qualche battaglia di giustizia, desideriamo che una mamma (l'ordine, in questo caso) faccia il lavoro per noi? Fate pure, ma io preferisco la mia autonomia.
I lavoratori dipendenti si affidano all'ufficio Personale della loro azienda per sapere quanto devono prendere, pagare, versare, etc. Noi ci dobbiamo affidare alla nostra conoscenza e ai nostri commercialisti. Ci sarà anche un lato "complesso" in questa autonomia, no?

La Cassa.
Anche a me secca parecchio pagare migliaia di euro all'INPS sapendo che non molto avrò di pensione. Però, in un periodo in cui tanto si parla di CASTE, mi secca molto di più sapere che le caste (fino a qualche mese fa le chiamavamo "corporazioni") dei giornalisti, dei medici, degli architetti, etc., etc. sono al riparo dalle altalenanti finanze dell'INPS cui devono sottostare i cittadini normali, perché 'tanto hanno casse belle piene (rimpinguate dai contributi di categorie più che privilegiate in termini di reddito medio annuo).

Allora facciamo questa bella cosa: stiamo nella gestione separata dell'INPS finché siamo precari, poi per chi di noi avrà il privilegio di superare il vaglio dell'Ordine, arriverà la manna (!??) della cassa professionale. Gli altri: ciccia, non sono degni. Restino pure con l'INPS.

Infine, dice Chiara: non intendiamo escludere chi - pur non avendo compiuti studi specifici - svolge da anni questa professione, dopo aver detto in precedenza che sebbene necessario aver svolto studi specifici (per svolgere una professione), ci sono sempre le eccezioni.

Se c'è una regola per la selezione, la regola è regola, e non ci sono eccezioni. Se non per il pregresso. Come dire: chi è arrivato a fare il traduttore in passato senza studi specifici, passi, basta un esame e anni di esperienza e può anche entrare.
Ma ora basta! Chi in futuro vorrà fare il traduttore, si dovrà allineare.

I migliori traduttori che conosco non hanno studiato per tradurre. Per fortuna alla nostra professione ci si può arrivare per molte vie, e non ce n'è una migliore delle altre. E credo che sia una grande ricchezza per tutti.

Per finire (e mi scuso del tono polemico e probabilmente troppo acceso per l'argomento), si parla tanto del libero mercato (certo non io), ma poi le regole del mercato vogliamo che valgano solo per gli altri.

Creiamo un'altra corporazione, e affidiamoci con tranquillità.
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Francesca Pesce
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Sono prolissa, lo so Nov 12, 2007

Chiara, dimenticavo.

1) Non mi risulta che la risposta sulla "collana d'appoggio" venisse da un collega italiano. Le risposte assurde su proz le troveremo sempre...

2) Non è prevista l'indennità di malattia dall'INPS per i professionisti senza cassa (per inciso, rispondo a chi me lo ha chiesto in questi giorni - i professionisti senza cassa sono quelli come noi che non hanno una propria cassa professionale, ma rientrano nella gestione separata INPS); esiste solo l'in
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Chiara, dimenticavo.

1) Non mi risulta che la risposta sulla "collana d'appoggio" venisse da un collega italiano. Le risposte assurde su proz le troveremo sempre...

2) Non è prevista l'indennità di malattia dall'INPS per i professionisti senza cassa (per inciso, rispondo a chi me lo ha chiesto in questi giorni - i professionisti senza cassa sono quelli come noi che non hanno una propria cassa professionale, ma rientrano nella gestione separata INPS); esiste solo l'indennità di ricovero ospedaliero, oltre che l'indennità di maternità/adozione.

Infine, chi promuove l'introduzione di un albo/ordine lo fa nella convinzione di rientrarci sicuramente, di essere tra coloro che non sbagliano (non sbagliano tariffe, non sbagliano traduzione, etc.). Siete così sicuri di volere un ordine che potrebbe anche arrogarsi il diritto di ritenere che proprio voi non siete all'altezza della professione?
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Ti rispondo Nov 12, 2007

Francesca Pesce wrote:


2) Non è prevista l'indennità di malattia dall'INPS per i professionisti senza cassa (per inciso, rispondo a chi me lo ha chiesto in questi giorni - i professionisti senza cassa sono quelli come noi che non hanno una propria cassa professionale, ma rientrano nella gestione separata INPS); esiste solo l'indennità di ricovero ospedaliero, oltre che l'indennità di maternità/adozione.


D'accordo su questo, ma desideri continuare a non volere una cassa rischiando di non prendere al momento della pensione tutto quello che hai versato all'INPS o di prenderne solo una minima parte?


 
Francesca Pesce
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Sì, se è la regola che vale per tutte le persone normali Nov 12, 2007

Non voglio alcun privilegio.

Lo status di lavoratrice autonoma me lo sono scelto (da adulta, perché non ho studiato per fare la traduttrice). Nessuno me lo ha imposto e nessuno me lo ha concesso. So più o meno cosa mi posso aspettare.

Non voglio far parte di una categoria che ricerca privilegi rispetto agli altri.

Se ritengo che paghiamo troppo per quello che otteniamo in cambio, non voglio smarcarmi dal sistema, preferisco organizzare una "battaglia"
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Non voglio alcun privilegio.

Lo status di lavoratrice autonoma me lo sono scelto (da adulta, perché non ho studiato per fare la traduttrice). Nessuno me lo ha imposto e nessuno me lo ha concesso. So più o meno cosa mi posso aspettare.

Non voglio far parte di una categoria che ricerca privilegi rispetto agli altri.

Se ritengo che paghiamo troppo per quello che otteniamo in cambio, non voglio smarcarmi dal sistema, preferisco organizzare una "battaglia" collettiva per rivendicare il giusto. Ma per tutti. Non per me e i miei stretti colleghi. La battaglia per pensioni più dignitose non può né deve essere una guerra fra categorie, ma una battaglia politica collettiva per un diritto di civiltà.
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