remembrance vs. reminiscence vs. memory

Italian translation: rimembranza / reminiscenza / ricordo

GLOSSARY ENTRY (DERIVED FROM QUESTION BELOW)
English term or phrase:remembrance vs. reminiscence vs. memory
Italian translation:rimembranza / reminiscenza / ricordo
Entered by: _floriana_

22:50 Jan 16, 2008
English to Italian translations [PRO]
Art/Literary - Poetry & Literature / esthetics
English term or phrase: remembrance vs. reminiscence vs. memory
"[T]here are two basic ways of perceiving events in modern time. Both are connected to ***memory*** and may be roughly distinguished as the conscious mode, which leads to ***reminiscence***, and the unconscious mode of ***remembrance*** proper.”
[...]
"In consciousness, events are perceived as a part of a
continuum of time that is merely conventional. The shocking
elements of an event are filtered out, enabling it to be lived as a memorable experience—the ***reminiscence***—that does not disturb the delicate balance of consciousness and can be stored as a ***memory*** to recall at will".
[...]
"Anachronistic by definition, the unconscious perception focuses precisely on all those distressing sensations that consciousness cannot afford to indulge. This zealous but transitory moment becomes a ***‘remembrance’***...”
[...]
“What matters most for ***remembrance*** is what is already gone, that brief instant of splendor where we can envision, through a narrow sliver of our mind, the ***memories*** that underlie most daily contingency.”

A giudicare anche dalle definizioni dei dizionari monolingue, "remembrance" e "reminiscence" non si traducono con "rimembranza" e "reminiscenza", ma non saprei proprio come rendere queste frasi, e tutto l'articolo si basa su questa dicotomia. chi mi dà una mano? e per "memory"?
grazie mille!
f
_floriana_
Italy
Local time: 18:06
rimembranza/reminiscenza/ricordo
Explanation:
Leggendo il testo da te proposto escluderei che qui si intenda con "reminiscenza" il concetto ad esso attribuito da Platone nella sua famosa teoria della reminiscenza (secondo la quale ciò che noi sappiamo è il ricordo di ciò che abbiamo appreso in un altro mondo, in un'altra vita, prima di scendere in questo mondo) e ti suggerirei di renderlo nell'accezione, usata da Aristotele in poi, di 'facoltà della mente di conservare e richiamare alla coscienza nozioni ed esperienze del passato'.
Ciò significa che *reminiscence* andrebbe tradotto con *reminiscenza*.
Vedi ad esempio questo link:

http://www.emsf.rai.it/aforismi/aforismi.asp?d=315

"...La memoria è quel fenomeno per cui ci vengono in mente cose del passato, la reminiscenza è quando cerchiamo nel passato di riafferrare un pezzo che è scomparso. Quindi, la reminiscenza ha un aspetto di consapevolezza che nella memoria è in qualche modo assente. E' ovvio che queste sono due ottiche, due modi di guardare la memoria, che in parte si intrecciano alla storia della filosofia, ma nella sostanza restano fortemente alternative, fortemente diverse..."

Ti suggerirei poi di rendere *remembrance* con *rimembranza* secondo la definizione che puoi trovare evidenziata in questo link (e che, in parole povere, associa il processo in questione ad un livello di interiorizzazione più profondo e più universale del dato vissuto):

http://www.undo.net/cgi-bin/teatri90/view_diary.pl?id=28&dat...

“La memoria è solo una condizione transitoria” Kierkegaard “In genere hanno più memoria quelli che sono lenti, più reminiscenza quelli che sono svegli e intelligenti” Aristotele “Eppure com’è più ricca la lingua che si pone al servizio del desiderio, che non quando descrive la realtà!” (...) Søren Kierkegaard contrappone al ricordo, «meccanico e tutto esteriore», il «segreto della rimembranza». Quest’ultima, in quanto luogo interno in cui viene consacrata l’esperienza, «consiste nell’allontanare, nel prendere distanza». Se il ricordo conosce, la capacità di rammemorare antivede, presagisce, come per imporre il suo profetico punto di vista al corso delle cose. Lo statuto della memoria, senza la consacrazione a rimembranza, ossia senza l’incontro e fusione con l’esperienza, è per il filosofo danese soltanto rinuncia irresponsabile a quell’«idealità», a quell’«unità» che consente l’accesso dell’uomo all’immortalità («Nella rimembranza l’uomo firma una cambiale all’eternità»). Solo chi abita nell’Idea può , con la rimembranza, agire nell’essenziale, e per questo rendersi immortale. Così, se la memoria si spegne nell’atto sincero e fulmineo che abita l’istante del suo ritorno, la rimembranza conosce invece le distese, e le derive, del pensiero nel momento della riflessione.

Infine mi pare che potresti rendere il termine 'memory' , così come viene usato nel contesto, con *ricordo/ricordi*.
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Oscar Romagnone
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grazie, oscar!
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Summary of answers provided
3 +4rimembranza vs. reminiscenza vs. memoria
Leonardo La Malfa
3 +4rimembranza/reminiscenza/ricordo
Oscar Romagnone
3rievocazione-reminiscenza-ricordo
Salvatore Rossi


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Answers


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rimembranza vs. reminiscenza vs. memoria


Explanation:
Ad un confronto tra il Cambridge e il De Mauro, io li lascerei così. Al massimo, cambierei "memoria" con "ricordo". Ma deciderei solo in base ad un contesto più vasto.

Leonardo La Malfa
Italy
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agree  Miranda Menga: d'accordo e lascerei memoria
9 hrs
  -> Sì anch'io. E grazie!

agree  Fulvia Medana
9 hrs
  -> Grazie!

agree  Jerome Tallandier
10 hrs
  -> Grazie!

agree  Krisztina Lelik
14 hrs
  -> Grazie!
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rievocazione-reminiscenza-ricordo


Explanation:
Dunque per remebrance hai ragione tu, sembra proprio un false friend, ma per remniscence il dizionario hoepli da proprio reminiscenza come corrispondente 1:1..Comunque sia, si potrebbe anche usare il termine "rievocazione", che se ho capito bene nel caso di reminiscence è volontaria/spontanea, nell'altro è "indotta" da un qualche evento/coincidenza etc..Dunque rievocazione spontanea/rievocazione indotta o involontaria. Memory è senz'altro ricordo, secondo me, in questo contesto.

Salvatore Rossi
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rimembranza/reminiscenza/ricordo


Explanation:
Leggendo il testo da te proposto escluderei che qui si intenda con "reminiscenza" il concetto ad esso attribuito da Platone nella sua famosa teoria della reminiscenza (secondo la quale ciò che noi sappiamo è il ricordo di ciò che abbiamo appreso in un altro mondo, in un'altra vita, prima di scendere in questo mondo) e ti suggerirei di renderlo nell'accezione, usata da Aristotele in poi, di 'facoltà della mente di conservare e richiamare alla coscienza nozioni ed esperienze del passato'.
Ciò significa che *reminiscence* andrebbe tradotto con *reminiscenza*.
Vedi ad esempio questo link:

http://www.emsf.rai.it/aforismi/aforismi.asp?d=315

"...La memoria è quel fenomeno per cui ci vengono in mente cose del passato, la reminiscenza è quando cerchiamo nel passato di riafferrare un pezzo che è scomparso. Quindi, la reminiscenza ha un aspetto di consapevolezza che nella memoria è in qualche modo assente. E' ovvio che queste sono due ottiche, due modi di guardare la memoria, che in parte si intrecciano alla storia della filosofia, ma nella sostanza restano fortemente alternative, fortemente diverse..."

Ti suggerirei poi di rendere *remembrance* con *rimembranza* secondo la definizione che puoi trovare evidenziata in questo link (e che, in parole povere, associa il processo in questione ad un livello di interiorizzazione più profondo e più universale del dato vissuto):

http://www.undo.net/cgi-bin/teatri90/view_diary.pl?id=28&dat...

“La memoria è solo una condizione transitoria” Kierkegaard “In genere hanno più memoria quelli che sono lenti, più reminiscenza quelli che sono svegli e intelligenti” Aristotele “Eppure com’è più ricca la lingua che si pone al servizio del desiderio, che non quando descrive la realtà!” (...) Søren Kierkegaard contrappone al ricordo, «meccanico e tutto esteriore», il «segreto della rimembranza». Quest’ultima, in quanto luogo interno in cui viene consacrata l’esperienza, «consiste nell’allontanare, nel prendere distanza». Se il ricordo conosce, la capacità di rammemorare antivede, presagisce, come per imporre il suo profetico punto di vista al corso delle cose. Lo statuto della memoria, senza la consacrazione a rimembranza, ossia senza l’incontro e fusione con l’esperienza, è per il filosofo danese soltanto rinuncia irresponsabile a quell’«idealità», a quell’«unità» che consente l’accesso dell’uomo all’immortalità («Nella rimembranza l’uomo firma una cambiale all’eternità»). Solo chi abita nell’Idea può , con la rimembranza, agire nell’essenziale, e per questo rendersi immortale. Così, se la memoria si spegne nell’atto sincero e fulmineo che abita l’istante del suo ritorno, la rimembranza conosce invece le distese, e le derive, del pensiero nel momento della riflessione.

Infine mi pare che potresti rendere il termine 'memory' , così come viene usato nel contesto, con *ricordo/ricordi*.


    Reference: http://www.undo.net/cgi-bin/teatri90/view_diary.pl?id=28&dat...
    Reference: http://www.emsf.rai.it/aforismi/aforismi.asp?d=315
Oscar Romagnone
Italy
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agree  Tiziana la Cecilia: assolutamente d'accordo! Anche su 'ricordo'.
9 hrs
  -> grazie, Cecil!

agree  Magda Falcone: idem :)
10 hrs
  -> grazie Mijdel :-)

agree  Chiara Vitalone: assolutamente si
11 hrs
  -> grazie, Chiara!

agree  Nicoletta F (X)
16 hrs
  -> grazie Nicoletta! :)
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