08:19 Aug 25, 2008 |
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French to Italian translations [PRO] Law/Patents - Law (general) / Certificat d'hérédité | |||||||
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3 +4 | comunione dei beni |
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4 | in comunione dei beni |
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in comunione dei beni Explanation: io credo sia la soluzione più adatta |
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comunione dei beni Explanation: penso che si tratta della "comunione dei beni" -------------------------------------------------- Note added at 9 mins (2008-08-25 08:28:46 GMT) -------------------------------------------------- La comunione dei beni è il risultato di un accordo tra due o più individui che mettono a disposizione i propri beni costituendo un patrimonio comune, godendone equamente dei frutti e partecipando solidarmente alle spese. Nel diritto privato italiano con l'espressione comunione dei beni si intende il regime patrimoniale legale della famiglia, vale a dire il regime patrimoniale che si applica automaticamente in mancanza di diverse pattuizioni da parte dei coniugi. Riforma del diritto di famiglia: La scelta per la comunione dei beni è stata operata dal legislatore con la riforma del diritto di famiglia del 1975, che ha disposto per tutti i matrimoni contratti dopo il 20 settembre 1975 l'applicabilità, in mancanza di contraria pattuizione, del regime della comunione dei beni. Precedentemente al 1975 ai matrimoni si applicava il diverso regime della separazione dei beni. Per tali matrimoni la legge di riforma del diritto di famiglia ha disposto un periodo di tempo transitorio (fino al 15 gennaio 1978) entro il quale ciascuno dei coniugi, anche unilateralmente, avrebbe potuto dichiarare di non voler aderire al nuovo regime, lasciando pertanto immutato il regime della separazione. http://it.wikipedia.org/wiki/Comunione_dei_beni http://www.abc-delmatrimonio.it/infoimportanti/rapporti_patr... Abc del Matrimonio > Comunione dei Beni o Separazione dei beni ... -------------------------------------------------- Note added at 17 mins (2008-08-25 08:36:56 GMT) -------------------------------------------------- http://www.bimboflap.it/risorse/rubriche/noi2/comunione_beni... LA COMUNIONE DEI BENI In seguito alla riforma del Diritto di famiglia, il 'regime patrimoniale della famiglia' (e cioè il rapporto tra il patrimonio della moglie e quello del marito) può essere liberamente determinato dai coniugi, che possono scegliere tra alcuni tipi di 'convenzione' previsti dalla legge. Le convenzioni matrimoniali sono stipulate alla presenza di un notaio, oppure inserite nell'atto di matrimonio. Normalmente vengono fissate prima delle nozze, ma possono essere concluse o modificate anche durante la vita matrimoniale. Se i coniugi non stipulano tra di loro alcuna convenzione, ai loro rapporti patrimoniali si applica automaticamente il regime della 'comunione dei beni', che in questo caso si definisce 'comunione legale'. La comunione dei beni è il regime più frequente (perché è quello che la legge prevede fra i coniugi che non hanno stipulato nessuna convenzione particolare) e ha per oggetto il patrimonio comune dei coniugi, di cui essi hanno la proprietà in quote uguali. Esso è costituito da: - i beni acquistati insieme o separatamente durante la vita matrimoniale, salvo quelli di 'carattere personale'; - i risparmi di ciascun coniuge, accantonati durante la vita matrimoniale; -le aziende costituite dopo i(matnmonio e gestite da tutti e due coniugi. Fanno parte del patrimonio comune anche i debiti, sia quelli contratti congiuntamente dai coniugi che quelli contratti separatamente (per il mantenimento della famiglia, l'educazione dei figli ecc.), nonché i pesi e gli oneri che gravano sui singoli beni al momento dell'acquisto (ad esempio, un'ipoteca sulla casa). Sono esclusi dalla comunione i beni personali di ciascun coniuge, e cioè: - i beni di ciascuno esistenti prima del matrimonio; - i beni che ciascuno ha ricevuto, dopo il matrimonio, per donazione o successione; - i beni ottenuti a titolo di risarcimento danni o di pensione per invalidità al lavoro; - i beni di uso strettamente personale o necessari all'esercizio di una professione; - i beni acquistati vendendo o dando in cambio i beni personali sopra elencati, purché all'atto dell'acquisto venga specificato che non entrano nella comunione dei beni. L'amministrazione delia comunione è attribuita a entrambi i coniugi con eguali poteri. Gli atti di amministrazione ordinaria possono essere compiuti da ciascuno dei due coniugi, mentre quelli straordinari (ad esempio, vendita di immobili) richiedono il consenso di entrambi. Quando c'è disaccordo fra le parti e uno dei coniugi rifiuta di prestare il consenso a un atto di amministrazione straordinaria, è possibile rivolgersi al giudice. Il giudice può dare l'autorizzazione alla stipulazione dell'atto quando risulta necessaria all'interesse della famiglia o dell'azienda familiare. Lo scioglimento della comunione si verifica: -per morte di uno dei coniugi oppure per dichiarazione di assenza o di morte presunta; - per annullamento del matrimonio; - per separazione personale; - per divorzio; - per accordo dei coniugi e quindi decidendo di cambiare il regime patrimoniale in quello della separazione dei beni; - per fallimento di uno dei coniugi; - per separazione giudiziale dei beni: questo provvedimento provoca il passaggio immediato al regime di separazione dei beni e viene pronunciato dal giudice in caso di: interdizione o inabilitazione di uno dei coniugi, cattiva amministrazione, disordine negli affari o mancata contribuzione ai bisogni della famiglia. Allo scioglimento della comunione dei beni devono essere definiti tutti i rapporti reciproci di 'dare e avere'; l'attivo e il passivo vengono suddivisi in parti uguali fra i coniugi o i loro eredi. -------------------------------------------------- Note added at 24 mins (2008-08-25 08:44:10 GMT) -------------------------------------------------- allora secondo la tua nota...realizzo solo adesso, dovrebbe trattarsi solo dell'ABITAZIONE...la casa... il diritto di viverci. VEDERE I RIF RELATIVI A: l'article 763 du Code civil http://www.net-iris.fr/veille-juridique/doctrine/4920/les-no... QUELLE EST LA PROTECTION DONT BENEFICIE LE CONJOINT SURVIVANT CONCERNANT LE LOGEMENT D'HABITATION ? Le conjoint survivant bénéficie de trois droits sur le logement d'habitation et le mobilier. 1°)- Un droit de jouissance gratuite sur le logement d'habitation et sur le mobilier. L'article 763 du Code Civil prévoit que si, à l'époque du décès, le conjoint successible occupe effectivement, à titre d'habitation principale, un logement appartenant aux époux ou dépendant totalement de la succession, il a de plein droit, pendant une année, la jouissance gratuite de ce logement, ainsi que du mobilier, compris dans la succession, qui le garnit. Si son habitation était assurée au moyen d'un bail à loyer, les loyers lui en seront remboursés par la succession pendant l'année, au fur et à mesure de leur acquittement. Attention, cette disposition est d'ordre public. Autrement dit, les parties ne peuvent pas y déroger. 2°)- Un droit d'habitation et un droit d'usage sur le mobilier. Dans la même optique, l'article 764 précise que, sauf volonté contraire du défunt exprimée dans les conditions de l'article 971, le conjoint successible qui occupait effectivement, à l'époque du décès, à titre d'habitation principale, un logement appartenant aux époux ou dépendant totalement de la succession, a sur ce logement, jusqu'à son décès, un droit d'habitation et un droit d'usage sur le mobilier, compris dans la succession, le garnissant. La privation de ces droits d'habitation et d'usage exprimée par le défunt est sans incidence sur les droits d'usufruit que le conjoint recueille en vertu de la loi ou d'une libéralité, qui continuent à obéir à leurs règles propres. Il convient de noter que le conjoint, les autres héritiers ou l'un d'eux peuvent exiger qu'il soit dressé un inventaire des meubles et un état de l'immeuble soumis aux droits d'usage et d'habitation. 3°)- Un droit à la location en cas d'inadaptation du logement grevé du droit d'habitation. Lorsque la situation du conjoint fait que le logement grevé du droit d'habitation n'est plus adapté à ses besoins, le conjoint ou son représentant peut le louer à usage autre que commercial ou agricole afin de dégager les ressources nécessaires à de nouvelles conditions d'hébergement. Les nouveaux droits des conjoints survivants -------------------------------------------------- Note added at 37 mins (2008-08-25 08:57:07 GMT) -------------------------------------------------- http://www.abcdent.fr/jurifiscal/articles/234 Section 2 : Les incidences fiscales de ces modifications civiles A. DU DROIT TEMPORAIRE AU LOGEMENT Le droit de jouissance gratuite du logement et du mobilier le garnissant ainsi que le droit au remboursement des loyers prévus par l’article 763 nouveau du code civil sont réputés par la loi être effets directs du mariage et non droits successoraux. Ainsi, la valeur de ces droits qui appartiennent au conjoint survivant n’a pas à être soumise aux droits de mutation par décès. En application des dispositions de l’article 768 du code général des impôts ce droit temporaire ne peut être admis en déduction au niveau du passif successoral dans la mesure où ce droit ne constitue pas une dette personnelle du défunt au jour de l’ouverture de la succession. Toutefois, dans l’hypothèse où le droit temporaire au logement fait l’objet d’une exécution en espèces, c'est-à-dire lorsque, à l’époque du décès, l’habitation du conjoint successible était assurée au moyen d’un bail à loyer, il est admis que le montant des loyers qui doit être effectivement remboursé par la succession est déductible de l’actif successoral. Il est rappelé que dans l’hypothèse où le droit temporaire au logement fait l’objet d’une exécution en nature, il est effectué en principe un abattement de 20% sur la valeur de la résidence principale occupée par le conjoint survivant en application de l’article 764 bis du code général des impôts. http://www.heritage-succession.com/les-droits-de-succession-... Héritage Succession Les droits du conjoint survivant octroyés par la loi Le conjoint survivant bénéficie de droits dans la succession qui diffèrent selon que le défunt a laissé des enfants ou des ascendants. Ces droits sont prévus par le code civil, ils s’appliquent à moins que le défunt n’en ait décidé autrement dans un testament. Et ils peuvent être supérieurs si le conjoint a bénéficié d’une donation. Le conjoint héritier ne doit pas être divorcé du défunt, ni sous le coup d’un jugement de séparation de corps ayant force de chose jugée. Les droits du conjoint dans la succession : - En présence de descendants .......... - En l’absence de descendants, mais en présence des ascendants du défunt ........ - En l’absence de descendance ou d’ascendance ........ La conversion de l’usufruit : Le conjoint qui recueille une partie ou la totalité de la succession en usufruit peut en demander la conversion. Elle résulte généralement d’un accord avec les autres héritiers, cet accord est obligatoire s’il s’agit d’une conversion en capital. Mais concernant une conversion en rente viagère, elle peut être organisée par le juge à la demande d’une des parties. Des droits au logement : La loi du 3 décembre 2001 a conféré de nouveaux droits au conjoint concernant le logement familial. L’article 763 du code civil accorde au conjoint survivant un droit de jouissance sur le logement. Ce droit de jouissance est temporaire, il est d’une durée de un an. Ce droit s’applique si au jour du décès, le conjoint habitait effectivement le logement. Peu importe que ce logement soit loué, cette jouissance est gratuite, elle est la charge de la succession. ++++++++++++++++++++ per il tuo testo: USUFRUTTO ??? -------------------------------------------------- Note added at 39 mins (2008-08-25 08:58:59 GMT) -------------------------------------------------- VAI A VEDERE LA DEFINIZIONE in IT qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Usufrutto -------------------------------------------------- Note added at 42 mins (2008-08-25 09:01:54 GMT) -------------------------------------------------- http://www.studiocataldi.it/guide_legali/usufrutto/usufrutto... L'usufrutto: nozione e caratteri distintivi (A cura di: Avv. Valeria Zatti) L’usufrutto consiste nel diritto di un soggetto (detto “usufruttuario”) di usare e godere di una cosa, di qualunque genere, che appartenga a un’altra persona (detta “dominus” o “nudo proprietario”), percependo tutte le utilità che la res medesima può offrire, compresi i suoi frutti, sia naturali che civili, a patto che non ne muti la destinazione economica. L’istituto in esame era conosciuto fin dall’epoca dei giuristi romani, i quali lo definivano, appunto, come lo “ius utendi et fruendi, salva rerum substantiam”. L’usufrutto è uno dei principali diritti reali di godimento, cui il codice ha dedicato il titolo quinto (intitolato “dell’usufrutto, dell’uso e dell’abitazione”), all’interno del Libro Terzo “della proprietà” (artt. 978 e ss. c.c.). Secondo autorevole dottrina la prevalente funzione della servitù è di tipo personalistico, a differenza di un altro fondamentale diritto reale limitato, la servitù, che, come approfondito nella sede opportuna, è caratterizzato da una speciale inerenza rispetto ai fondi interessati, e non già ai titolari dei terreni. La conseguenza più importante di tale connotazione personalistica è l’inscindibile legame tra la durata del diritto in questione e la vita dell’usufruttuario; l’usufrutto, infatti, non può eccedere in nessun caso la vita dell’usufruttuario, se si tratta di persona fisica, o i trent’anni, se si tratta di persona giuridica. http://www.borsa-finanza.com/usufrutto.html USUFRUTTO E NUDA PROPRIETA’ http://www.consulenza-immobili.it/188_Usufrutto__le_norme_de... |
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