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Source text - English 1. LIABILITY FOR DAMAGE TO GOODS
a. The company accepts liability for any direct loss of or physical damage to the Goods directly caused by the negligence or wilful misconduct of the Company or its servants or agents but shall be under no other liability for any loss of or damage to or in relation to the Goods of whatsoever nature and howsoever arising.
b. Subject to and without prejudice to any other provision of this Agreement, the Company shall not be liable for any loss or damage to the Goods or any other loss or damage suffered or incurred by the Owner whatsoever arising out of or in connection with any breakdown, defect, deficiency or unfitness (whether patent or not and whether or not existing at the commencement of storage) of any tank, vehicle, machinery, pump, pipeline or other appliance or thing whatsoever owned, hired or used by the Company or on its behalf unless such loss of or damage to the Goods is directly caused by the negligence or wilful misconduct of the Company or its servants or agents.
c. The company accepts liability for death or personal injury arising from its negligence and notwithstanding any other provision of this Agreement, the Company’s liability under this sub-clause shall be excluded or restricted only to the extent permitted by law....
Translation - Italian 1. RESPONSABILITA’ PER DANNEGGIAMENTO DEI BENI
a. La Società riconosce la responsabilità per qualsiasi perdita diretta o danno materiale ai Beni direttamente riconducibile a colpa o dolo della Società, dei suoi impiegati o agenti, ma non risponderà di qualsivoglia altro titolo di perdita o danneggiamento dei Beni di qualsiasi natura o causa.
b. Relativamente a e senza pregiudizio per qualsiasi altra disposizione prevista nel presente Contratto, la Società non risponderà della perdita o danno ai Beni o della perdita o danno di qualsiasi altra natura subiti dal Proprietario o in cui egli sia incorso a causa o in conseguenza di guasti, difetti, carenze o inadeguatezze (manifeste o no ed esistenti o meno al momento dell’entrata in vigore delle condizioni di deposito) di serbatoi, veicoli, macchinari, pompe, condotte o altri impianti o strumenti di proprietà della Società e da questa noleggiate o usate per suo conto, a meno che tale perdita o danneggiamento dei Beni sia riconducibile alla condotta colposa o dolosa dei suoi dipendenti o agenti.
c. La Società risponde per la morte o per le lesioni personali riconducibili alla sua negligenza e in deroga a qualsiasi altra disposizione del presente Contratto, la responsabilità della Società ai sensi di questa clausola minore sarà esclusa o limitata ai soli casi previsti dalla legge.....
English to Italian: Tricking malignant cells to self-destruction
Source text - English By combining a Trojan horse strategy with gene therapy, scientists have devised a cunning way to fight metastatic cancers. The experimental technique aims to trick malignant cells into committing suicide by programming them to brew a potent poison.
The technique exploits a cell defect present in up to a third of breast cancers, as well as some pancreatic and ovarian tumors. Such malignant cells overproduce a gene called erbB-2, which helps trigger cells to grow out of control. To short-circuit the process, Nicholas Lemoine, a pathologist at London’s Imperial College, studied 12 women with metastatic breast cancer tumors that had the defect. He injected the tumors with a genetic Trojan horse – DNA from E.coli bacteria welded to human erbB-2 genes. The women then received a harmless chemical intravenously. The DNA snippet fooled cancer cells into making a bacterial enzyme that converted the chemical into the anticancer drug fuorouracil.
Biopsies five days later showed that all local cells had absorbed the foreign DNA, but only the cancerous cells contained fluorouracil. The study, published in last week’s Journal of Clinical Oncology, didn’t prove that the treatment killed any cancer cells, so Lemoine plans future studies to test its therapeutic value. It could take up to a decade for the technique to reach clinics.
Translation - Italian Combinando la strategia dell’inganno alla terapia genica, alcuni scienziati hanno escogitato un abile espediente per combattere i tumori metastatici. Lo stratagemma alla base di questa nuova tecnica, ancora in fase sperimentale, consiste nel far fabbricare alle stesse cellule tumorali una potente sostanza tossica che ne provoca la distruzione; si vuole in questo modo spingere le cellule tumorali ad autodistruggersi.
In particolare, questa tecnica sfrutta un difetto cellulare riscontrato in un caso su tre di tumore al seno, così come in alcuni casi di tumore al pancreas o alle ovaie. Le cellule tumorali producono infatti un’enorme quantità di un oncogene, l’erbB-2, che provoca una crescita cellulare incontrollata. Il possibile rimedio per poter bloccare tale processo è stato sperimentato da Nicholas Lemoine, medico patologo all’Imperial College di Londra, su un campione di 12 donne con tumore al seno, le cui cellule presentavano il difetto. Lo stratagemma messo in atto dal dottor Lemoine consisteva nell’iniettare nelle cellule tumorali DNA batterico di E.coli unito agli oncogeni umani erbB-2. Alle donne in esame è stata poi iniettata per endovena una sostanza chimica non tossica. La presenza dei frammenti di DNA induce le cellule tumorali a produrre un enzima batterico che trasforma la sostanza iniettata in fluorouracile, un farmaco anticanceroso.
Dalle biopsie praticate a cinque giorni di distanza dall’esperimento è risultato che tutte le cellule avevano assorbito il DNA-ricombinante, ma soltanto quelle tumorali contenevano fluorouracile. Questo studio, pubblicato la scorsa settimana sul Journal of Clinical Oncology, non ha comunque dimostrato la completa distruzione di tutte le cellule tumorali; Lemoine sta perciò programmando ulteriori esperimenti per verificare il valore terapeutico del suo metodo, la cui applicazione clinica potrà richiedere diversi anni.
German to Italian: VITAMINE
Source text - German Der Begriff “Vitamine” wurde 1912 von Casimir Funk, einem amerikanischen Biochemiker, geprägt. Das Wort setzt sich zusammen aus lateinisch „vita“ („Leben“) und „Amin“, einer chemischen Stoffklasse; es bedeutet also „lebenswichtiges Amin“. Damit meinte Funk seinerzeit das Thiamin oder Vitamin B1. Später bezeichnete man dann alle Stoffe, denen eine vergleichbare Bedeutung beigemessen wurde, als „Vitamine“ – selbst wenn sie chemisch ganz anders aufgebaut waren.
In einem gängigen Lehrbuch der Biochemie finden wir heute folgende Definition: „Vitamine sind organische Nahrungsstoffe, die für eine Vielzahl biochemischer Funktionen in kleinen Mengen benötigt werden. Der Organismus kann die Vitamine nicht oder nicht in ausreichender Menge bilden und muß sie deshalb mit der Nahrung zugeführt bekommen. Von den anderen essentiellen Nahrungsbestandteilen (Aminosäuren, Fettsäuren, Mineralstoffen) unterscheiden sich die Vitamine vor allem durch ihre katalytische Funktion im Stoffwechsel. Vitamine werden deshalb nur in sehr kleinen Mengen benötigt....“
Die Definition der Vitamine wurde im Laufe der Jahrzehnte immer wieder geändert, damit die einmal als „Vitamine“ etablierten Stoffe auch weiterhin im Rennen blieben. Sonst hätten beispielsweise die als Vitamin D und E deklarierten Substanzen zwischenzeitlich ihren Vitaminstatus eingebüßt. Als besonders geschickter Schachzug erwies sich die Einfügung des Halbsatzes, daß Stoffe, die der Körper „nicht in ausreichender Menge bilden“ könne, ebenfalls Vitamine seien. Aus biologischer Sicht ist diese Auffassung eher merkwürdig: Sobald ein Organismus erst einmal über Synthesewege für einen Stoff verfügt, wäre es für ihn ein Leichtes, die Produktion zu erhöhen. Um so mehr, wenn er für ihn lebenswichtig ist.
Translation - Italian Il termine „vitamina“ è stato coniato nel 1912 dal biochimico americano Casimir Funk. Si tratta di un sostantivo composto formato dalla parola latina “vita” e dalla parola “ammina”, una particolare categoria di sostanze chimiche; il suo significato è quindi “ammina di importanza vitale”. Sebbene Funk, all’epoca, lo avesse riferito alla sola tiamina o vitamina B1, in seguito il termine “vitamine” venne a indicare tutte quelle sostanze a cui si attribuiva un significato analogo, anche se caratterizzate da una struttura chimica completamente diversa.
In un comune testo scolastico di biochimica troviamo oggi la seguente definizione: “Le vitamine sono sostanze nutritive di natura organica, necessarie per lo svolgimento di molteplici funzioni biochimiche in quantità estremamente piccole. Non potendo essere sintetizzate dall’organismo o, perlomeno, non potendo essere prodotte in quantità sufficiente, le vitamine devono essere assunte con l’alimentazione. A differenza degli altri componenti essenziali degli alimenti (amminoacidi, acidi grassi e minerali), le vitamine svolgono soprattutto una funzione catalitica nei vari processi metabolici. Pertanto, sono necessarie solo in quantità estremamente piccole…”
Nel corso dei decenni la definizione delle vitamine è stata oggetto di continue modifiche affinché quelle sostanze già indicate come “vitamine” continuassero a rimanere in gioco. Altrimenti, le sostanze definite, ad esempio, vitamina D e vitamina E avrebbero perso, nel frattempo, il loro status di vitamine. L’aver incluso nella definizione delle vitamine anche quelle sostanze che l’organismo “non è in grado di sintetizzare in quantità sufficiente” si è rivelata una mossa particolarmente astuta. Dal punto di vista biologico si tratta comunque di un’interpretazione piuttosto curiosa: una volta che un organismo dispone dei mezzi per sintetizzare una certa sostanza, sarebbe per lui un gioco da ragazzi aumentarne la produzione, tanto più se si tratta di una sostanza di importanza vitale.
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Translation education
Bachelor's degree - Advanced School for Interpreters and Translators (Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori), Florence, Italy
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Years of experience: 20. Registered at ProZ.com: Dec 2003.
English to Italian (Scuola Superiore Interpreti e Traduttori, Italy , verified) German to Italian (Scuola Superiore Interpreti e Traduttori, Italy , verified)
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