Translation contest

LauraT. has won the English to Italian translation contest
Thread poster: María Florencia Vita
María Florencia Vita
María Florencia Vita
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SITE STAFF
Contest entry #498434 Jan 29, 2007

Dear members,

I am very happy to announce that Laura T. has won the English into Italian section of ProZ.com first translation contest.

A total of 17 translations were received for this language pair. The ones that received at least 2 votes are shown below, including the name of the poster, and the amount of votes and the comments received by each of these entries.

The general results were:
Dear members,

I am very happy to announce that Laura T. has won the English into Italian section of ProZ.com first translation contest.

A total of 17 translations were received for this language pair. The ones that received at least 2 votes are shown below, including the name of the poster, and the amount of votes and the comments received by each of these entries.

The general results were:



The source text for this contest was:


When she moved into his tiny house in Stroud, and took charge of his four small children, Mother was thirty and still quite handsome. She had not, I suppose, met anyone like him before. This rather priggish young man, with his devout gentility, his airs and manners, his music and ambitions, his charm, bright talk, and undeniable good looks, overwhelmed her as soon as she saw him. So she fell in love with him immediately, and remained in love for ever. And herself being comely, sensitive, and adoring, she attracted my father also. And so he married her. And so later he left her - with his children and some more of her own.

When he'd gone, she brought us to the village and waited. She waited for thirty years. I don't think she ever knew what had made him desert her, though the reasons seemed clear enough. She was too honest, too natural for this frightened man; too remote from his tidy laws. She was, after all, a country girl; disordered, hysterical, loving. She was muddled and mischievous as a chimney-jackdaw, she made her nest of rags and jewels, was happy in the sunlight, squawked loudly at danger, pried and was insatiably curious, forgot when to eat or ate all day, and sang when sunsets were red. She lived by the easy laws of the hedgerow, loved the world, and made no plans, had a quick holy eye for natural wonders and couldn't have kept a neat house for her life. What my father wished for was something quite different, something she could never give him - the protective order of an unimpeachable suburbia, which was what he got in the end.

The three or four years Mother spent with my father she fed on for the rest of her life. Her happiness at that time was something she guarded as though it must ensure his eventual return. She would talk about it almost in awe, not that it had ceased but that it had happened at all.



And LauraT. 's winning translation into Italian was:



Quando si trasferì nella casetta di lui, a Stroud, e iniziò a occuparsi dei suoi quattro bambini, Mamma aveva trent’anni ed era ancora piuttosto attraente. Credo non avesse mai conosciuto nessuno come lui. Questo giovane un po’ pedante, con la sua gentilezza devota, i suoi modi di fare, la sua musica e le sue ambizioni, il suo fascino, la conversazione brillante e la bellezza innegabile, la soggiogò al primo sguardo. Se ne innamorò subito, e il suo amore fu per sempre. E dato che lei era di aspetto gradevole, sensibile e adorante, mio padre ne rimase affascinato a sua volta. Così la sposò. E così finì col lasciarla, insieme ai suoi figli e a qualcun altro nato dalla loro unione.

Quando se ne fu andato, la mamma ci portò al villaggio e attese. Attese trent’anni. Non credo abbia mai capito perché la avesse abbandonata, benché le ragioni fossero in realtà abbastanza evidenti. Era troppo sincera, troppo spontanea per quest’uomo spaventato; troppo distante dalle sue leggi ordinate. Era, dopotutto, una ragazza di campagna: disordinata, isterica, affettuosa. Era confusa e vivace come un uccellino, faceva il suo nido con stracci e gioielli, era felice alla luce del sole, strillava forte di fronte al pericolo, ficcava il naso dappertutto, insaziabilmente curiosa; si dimenticava di mangiare oppure mangiava tutto il giorno, e cantava quando il cielo al tramonto si tingeva di rosso. Viveva seguendo le semplici leggi della siepe, amava il mondo e non faceva progetti, percepiva immediatamente la sacralità delle meraviglie della natura e non avrebbe mai potuto tenere in ordine la casa. Ciò che desiderava mio padre era qualcosa di ben diverso, qualcosa che lei non avrebbe mai potuto dargli: l’ordine rassicurante di uno stile di vita irreprensibile, che fu poi quello che ottenne.

I tre o quattro anni che la Mamma passò con mio padre le furono di nutrimento per il resto della vita. Custodiva la felicità di allora come se dovesse garantirle un giorno il suo ritorno. Ne parlava quasi con soggezione, non perché aveva avuto fine ma perché era esistita.


This topic is an announcement only. To congratulate those members who took part, please write to them directly via their profiles. To discuss your experience as a participant in the contest (as a contestant or a voter), please use this thread: http://www.proz.com/topic/67110

Please find the guidelines and general information for the contest here.

Thank to all participants for devoting your time, effort and passion on this first ProZ.com's translation contest

Regards,
Florencia
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Contest entry #499572
Contest entry #499572 Jan 31, 2007

Quando si trasferì nella sua modesta casa di Stroud e iniziò a prendersi cura dei suoi quattro figli piccoli, Mamma aveva trent'anni ed era ancora piuttosto bella. Suppongo non avesse mai incontrato qualcuno come lui prima di allora. Fu sopraffatta sin dal primo momento da quel giovane piuttosto presuntuoso, con la sua fervente signorilità, i suoi atteggiamenti e i suoi modi, la sua musica e le sue ambizioni, il suo fascino, la parlata brillante e l'innegabile bell'aspetto. Si innamorò di lu... See more
Quando si trasferì nella sua modesta casa di Stroud e iniziò a prendersi cura dei suoi quattro figli piccoli, Mamma aveva trent'anni ed era ancora piuttosto bella. Suppongo non avesse mai incontrato qualcuno come lui prima di allora. Fu sopraffatta sin dal primo momento da quel giovane piuttosto presuntuoso, con la sua fervente signorilità, i suoi atteggiamenti e i suoi modi, la sua musica e le sue ambizioni, il suo fascino, la parlata brillante e l'innegabile bell'aspetto. Si innamorò di lui immediatamente e così fu per sempre. Anche mio padre, da parte sua, fu attratto da lei, graziosa, sensibile e a lui devota. Così la sposò. E poi la lasciò, con i bambini e qualcos'altro di suo.

Una volta andatosene, lei ci portò al villaggio e aspettò. Aspettò per trent’anni. Non credo lei abbia mai capito cosa lo spinse ad abbandonarla, benché le ragioni sembrassero piuttosto chiare. Era troppo onesta, troppo spontanea per quell’uomo spaventato; troppo lontana dal suo ordine. Lei, dopo tutto, era una ragazza di campagna, disordinata, isterica, appassionata. Era sconclusionata e imprevedibile come una taccola dei comignoli: faceva il suo nido con stracci e gioielli, il sole la rendeva felice, il pericolo la faceva strillare rumorosamente, ficcava il naso dappertutto ed era insaziabilmente curiosa, si dimenticava di mangiare, oppure mangiava tutto il giorno e cantava quando il tramonto si tingeva di rosso. Viveva secondo la semplice filosofia della siepe, amava il mondo e non faceva progetti, vedeva un che di sacro nelle meraviglie della natura e non riuscì a tenere in ordine la casa una sola volta in tutta la sua vita. Quel che mio padre desiderava era qualcosa di alquanto differente, qualcosa che lei non avrebbe mai potuto dargli: l’ordine protettivo di un’impeccabile sobborgo, esattamente ciò che infine ottenne.

Per il resto della sua vita Mamma si nutrì di quei tre o quattro anni che passò con mio padre. La sua felicità a quel tempo era qualcosa da difendere come se, alla fine, questa dovesse assicurare il suo ritorno. Ne parlava quasi con timore, non del fatto che fosse finita, ma che tutto ciò fosse mai capitato.



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  • Complimenti, trovo che sia la migliore!

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Contest entry #505152
Contest entry #505152 Feb 7, 2007

La mamma aveva trent’anni ed era ancora piuttosto bella quando andò a vivere a Stroud, in quel suo stambugio di casa, ad allevare i suoi quattro figli. Non credo avesse mai incontrato nessuno come lui prima di allora. Questo giovanotto presuntuoso, con le sue arie superiori, la perbenilità devota, con la sua musica e le sue ambizioni, il fascino, la parlantina e l’aitanza prorompente, devono averla travolta sin dal primo incontro. S’innamorò di lui all’istante e ne fu per sempre inn... See more
La mamma aveva trent’anni ed era ancora piuttosto bella quando andò a vivere a Stroud, in quel suo stambugio di casa, ad allevare i suoi quattro figli. Non credo avesse mai incontrato nessuno come lui prima di allora. Questo giovanotto presuntuoso, con le sue arie superiori, la perbenilità devota, con la sua musica e le sue ambizioni, il fascino, la parlantina e l’aitanza prorompente, devono averla travolta sin dal primo incontro. S’innamorò di lui all’istante e ne fu per sempre innamorata.
Anche mio padre ne fu attratto: l’estroversione, la sensibilità, l’ adulazione fanatica per lui, fu cosí che la sposò e poi la lasciò insieme ai suoi quattro figli e a quelli che ebbero insieme.

Quando se ne fu andato, mia madre ci portò al paese e iniziò ad aspettare il suo ritorno. Aspettò trent’ anni e non credo che abbia mai capito perché l’avesse lasciata, anche se le ragioni erano lampanti.
Era troppo onesta, troppo spontanea per quest’ometto impaurito, troppo lontana dal suo mondo di rigide regole.
In fondo non era altro che una ragazza di campagna, disordinata, isterica, affettuosa, arruffata e maliziosa come una cornacchia. Costruí il suo nido di stracci e gioielli, era felice spollaiata alla luce del sole, cracchiava al pericolo, ficcanaso dalla curiosità insaziabile, si dimenticava di mangiare oppure trascorreva l’intera giornata mangiando e cantava quando il cielo era rosso al tramonto. Amava la vita, non faceva mai progetti e viveva alla giornata, nutriva un profondo rispetto per le meraviglie del creato e non sarebbe riuscita a mantenere una casa in ordine nemmeno sotto minaccia di morte.
Mio padre aspirava a ben altro, quello che lei non gli avrebbe mai potuto dare: l’ordine piatto e inconfutabile della vita di periferia, che poi finí con l’ottenere.

La mamma si nutrí di quei tre, quattro anni vissuti con mio padre per il resto della sua vita. Proteggeva la sua felicità di quel tempo quasi dovesse assicurarle un suo eventuale ritorno. Ne parlava con stupore misto a incredulità, non tanto perché la loro storia fosse finita, ma perché avesse avuto modo di esistere.



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Contest entry #506546
Contest entry #506546 Feb 9, 2007

Quando andò a vivere nella sua casetta a Stroud e si prese carico dei suoi bambini piccoli la mamma aveva trent’anni ed era ancora molto bella. Non credo che avesse mai incontrato un tipo come lui fino ad allora. Quell’uomo così borioso, dai modi sinceri e signorili, con le sue arie e le sue maniere, la sua musica e le sue ambizioni, il suo fascino, la parlantina brillante e l’aspetto decisamente attraente la conquistò a prima vista. Perciò si innamorò immediatamente di lui e ci rest... See more
Quando andò a vivere nella sua casetta a Stroud e si prese carico dei suoi bambini piccoli la mamma aveva trent’anni ed era ancora molto bella. Non credo che avesse mai incontrato un tipo come lui fino ad allora. Quell’uomo così borioso, dai modi sinceri e signorili, con le sue arie e le sue maniere, la sua musica e le sue ambizioni, il suo fascino, la parlantina brillante e l’aspetto decisamente attraente la conquistò a prima vista. Perciò si innamorò immediatamente di lui e ci restò per sempre. Ed essendo lei graziosa, sensibile e un’adulatrice anche lei attirò mio padre. Quindi lui la sposò. E quindi più tardi la lasciò , con i suoi figli ed altri propri.

Dopo che se ne fu andato la mamma ci portò al paese e aspettò. Attese per trent’anni. Io non penso che sapesse mai cosa spinse lui ad abbandonarla anche se i motivi parevano abbastanza chiari. Lei era troppo schietta, troppo genuina per quell’uomo pavido, e troppo refrattaria alle sue regole ordinate. Era, dopotutto, una ragazza di campagna: disordinata, isterica, affettuosa. Pasticciona e furbetta come la taccola dei camini, aveva costruito il suo nido con stracci e gioielli, era felice alla luce del sole, reagiva ai pericoli strillando, si impicciava degli altri con insaziabile curiosità, si dimenticava di quando si mangia o al contrario mangiava tutto il giorno e cantava quando i tramonti erano rossi. Al pari di un arbusto, viveva secondo leggi elementari, amava il mondo e non faceva progetti, aveva un occhio pronto a scorgere il sacro nelle meraviglie della natura e non sarebbe riuscita a mantenere una casa ordinata per nulla al mondo. Ben altro era quello mio padre desiderava e che lei non sarebbe mai stata in grado di fornirgli: il senso di protezione dato dall’ordinata , irreprensibile periferia , e fu proprio questo che alla fine ottenne.

La mamma attinse per tutta la vita ai tre o quattro anni che passò con mio padre. Custodiva la felicità che aveva avuto in quel periodo, quasi che farlo garantisse alla fine il suo ritorno. Ne parlava con una specie di riverenza, non del fatto che fosse tutto finito, ma che fosse accaduto proprio.




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Contest entry #508114
Contest entry #508114 Feb 11, 2007

Quando si trasferì nella minuscola casa di mio padre a Stroud, prendendosi cura dei quattro bimbi di lui, la mamma aveva trent'anni ed era ancora piuttosto bella. Qualcuno così, credo, non l'aveva incontrato mai. Quel giovanotto perbenista, con la sua devota raffinatezza, le sue arie e i suoi modi, la sua musica e le sue ambizioni, il suo fascino, la sua conversazione brillante e il suo innegabile bell'aspetto, la affascinò non appena lo vide. Così lei se ne innamorò subito, e rimase innamo... See more
Quando si trasferì nella minuscola casa di mio padre a Stroud, prendendosi cura dei quattro bimbi di lui, la mamma aveva trent'anni ed era ancora piuttosto bella. Qualcuno così, credo, non l'aveva incontrato mai. Quel giovanotto perbenista, con la sua devota raffinatezza, le sue arie e i suoi modi, la sua musica e le sue ambizioni, il suo fascino, la sua conversazione brillante e il suo innegabile bell'aspetto, la affascinò non appena lo vide. Così lei se ne innamorò subito, e rimase innamorata per sempre. E poiché era graziosa, sensibile, adorante, attrasse a sua volta mio padre. E così lui la sposò. E così in seguito la abbandonò – con i figli, i suoi e qualche altro avuto da lei.

Quando lui se ne fu andato, lei ci portò al paese e aspettò. Aspettò per trent'anni. Non credo che seppe mai cosa lo avesse spinto ad abbandonarla, benché i motivi sembrassero abbastanza chiari. Lei era troppo sincera, troppo spontanea per quell'uomo spaventato; troppo lontana dalle sue leggi ordinate. Lei era, dopotutto, una ragazza di campagna; disordinata, isterica, affezionata. Era confusa e dispettosa come una taccola, si faceva un nido di stracci e gioielli, era felice nel sole, strepitava forte davanti al pericolo, si impicciava ed era insaziabilmente curiosa, si dimenticava di mangiare o mangiava tutto il giorno, e cantava quando i tramonti erano rossi. Viveva secondo le semplici leggi della siepe, amava il mondo e non faceva progetti, aveva un occhio fine e benedetto per le meraviglie della natura e neanche morta avrebbe potuto tenere la casa in ordine. Quello che mio padre desiderava era qualcosa di piuttosto diverso, qualcosa che lei non avrebbe mai potuto dargli: l'ordine protettivo di un'irreprensibile periferia, cioè quello che alla fine lui ottenne.

Quei tre o quattro anni che mamma passò con mio padre la sostennero per il resto della vita. La sua felicità di quei tempi era una cosa che lei proteggeva come se alla fine il ritorno di lui ne fosse dipeso. Ne parlava quasi meravigliandosi, non che fosse finita ma semplicemente che fosse avvenuta.



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Contest entry #508566
Contest entry #508566 Feb 12, 2007

Venne la mamma a vivere a Stroud
sposa a trent'anni e ancora bella.
Si prese cura dei quattro bambini
i quattro figli del marito adorato.

Gentile, fedele, eloquente e brillante
come lui non c’era nessuno.
Anche ambizioso, e bello a vedersi,
al primo sguardo fu amore già eterno.

Innamorata e perduta dal primo giorno
anche mio padre ne fu conquistato.
Con dolcezza, adorazione e calore
lei gli diede altri figli,
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Venne la mamma a vivere a Stroud
sposa a trent'anni e ancora bella.
Si prese cura dei quattro bambini
i quattro figli del marito adorato.

Gentile, fedele, eloquente e brillante
come lui non c’era nessuno.
Anche ambizioso, e bello a vedersi,
al primo sguardo fu amore già eterno.

Innamorata e perduta dal primo giorno
anche mio padre ne fu conquistato.
Con dolcezza, adorazione e calore
lei gli diede altri figli, poi lui se ne andò.

Trent’anni di attesa, senza mai vacillare,
mai dubitando del suo ritorno.
Condusse una vita povera e onesta,
gioie semplici senza piani futuri.

Mia madre visse una vita spontanea
da campagnola disordinata e dolce.
Scordava di mangiare l'intero giorno
ma cantava per un tramonto glorioso.

Curiosa e allegra come un uccello
abitava un nido di stracci e gioielli.
Felice per la luce chiara del sole,
strillava d'istinto per un pericolo.

Mio padre voleva una vita diversa
che lei non riuscì mai a dargli,
l’ordine impeccabile e rispettabile
che infine trovò andando via.

Vissero insieme per pochi anni
ma il ricordo durò per sempre.
Un ricordo prezioso nella memoria
quasi un pegno del suo ritorno.

Parlava di lui ogni tanto sognante
come di cosa viva e recente.
Non un passato sbiadito e remoto
ma il miracolo della sua vita.



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  • Mi é piaciuta molto la soluzione letteraria. Un voto all'originalitá!
  • Cambiando tutto, sei riuscita ad essere perfettamente fedele all'autore. Complimenti!

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Contest entry #508602
Contest entry #508602 Feb 12, 2007

Quando si trasferì nella casetta di lui, a Stroud, e iniziò a occuparsi dei suoi quattro bambini, Mamma aveva trent’anni ed era ancora piuttosto attraente. Credo non avesse mai conosciuto nessuno come lui. Questo giovane un po’ pedante, con la sua gentilezza devota, i suoi modi di fare, la sua musica e le sue ambizioni, il suo fascino, la conversazione brillante e la bellezza innegabile, la soggiogò al primo sguardo. Se ne innamorò subito, e il suo amore fu per sempre. E dato che lei era... See more
Quando si trasferì nella casetta di lui, a Stroud, e iniziò a occuparsi dei suoi quattro bambini, Mamma aveva trent’anni ed era ancora piuttosto attraente. Credo non avesse mai conosciuto nessuno come lui. Questo giovane un po’ pedante, con la sua gentilezza devota, i suoi modi di fare, la sua musica e le sue ambizioni, il suo fascino, la conversazione brillante e la bellezza innegabile, la soggiogò al primo sguardo. Se ne innamorò subito, e il suo amore fu per sempre. E dato che lei era di aspetto gradevole, sensibile e adorante, mio padre ne rimase affascinato a sua volta. Così la sposò. E così finì col lasciarla, insieme ai suoi figli e a qualcun altro nato dalla loro unione.

Quando se ne fu andato, la mamma ci portò al villaggio e attese. Attese trent’anni. Non credo abbia mai capito perché la avesse abbandonata, benché le ragioni fossero in realtà abbastanza evidenti. Era troppo sincera, troppo spontanea per quest’uomo spaventato; troppo distante dalle sue leggi ordinate. Era, dopotutto, una ragazza di campagna: disordinata, isterica, affettuosa. Era confusa e vivace come un uccellino, faceva il suo nido con stracci e gioielli, era felice alla luce del sole, strillava forte di fronte al pericolo, ficcava il naso dappertutto, insaziabilmente curiosa; si dimenticava di mangiare oppure mangiava tutto il giorno, e cantava quando il cielo al tramonto si tingeva di rosso. Viveva seguendo le semplici leggi della siepe, amava il mondo e non faceva progetti, percepiva immediatamente la sacralità delle meraviglie della natura e non avrebbe mai potuto tenere in ordine la casa. Ciò che desiderava mio padre era qualcosa di ben diverso, qualcosa che lei non avrebbe mai potuto dargli: l’ordine rassicurante di uno stile di vita irreprensibile, che fu poi quello che ottenne.

I tre o quattro anni che la Mamma passò con mio padre le furono di nutrimento per il resto della vita. Custodiva la felicità di allora come se dovesse garantirle un giorno il suo ritorno. Ne parlava quasi con soggezione, non perché aveva avuto fine ma perché era esistita.




This translation received 5 votes and the following comments:
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  • La migliore

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Contest entry #508648
Contest entry #508648 Feb 12, 2007

Quando andò a vivere nella minuscola casa di lui a Stroud, prendendo in consegna i suoi quattro bambini, mia madre aveva trent'anni ed era ancora piuttosto bella.
Non aveva mai conosciuto, da quello che posso immaginare, qualcuno come lui prima di allora. Quel giovanotto piuttosto saccente, che con la sua decisa signorilità, le sue arie e le buone maniere, la musica e le ambizioni, il fascino, la conversazione brillante e l’innegabile bellezza, l'aveva travolta non appena gli ebbe posa
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Quando andò a vivere nella minuscola casa di lui a Stroud, prendendo in consegna i suoi quattro bambini, mia madre aveva trent'anni ed era ancora piuttosto bella.
Non aveva mai conosciuto, da quello che posso immaginare, qualcuno come lui prima di allora. Quel giovanotto piuttosto saccente, che con la sua decisa signorilità, le sue arie e le buone maniere, la musica e le ambizioni, il fascino, la conversazione brillante e l’innegabile bellezza, l'aveva travolta non appena gli ebbe posato gli occhi addosso.
E così si era innammorata di lui all'istante, e per sempre ne era rimasta innamorata. Ed essendo avvenente, sensibile e in adorazione, anche mio padre ne fu attratto.
Fu così che la sposò. E fu così che poi la lasciò – insieme ai suoi bambini e a qualche altro figlio che avevano avuto insieme.

Quando lui se ne fu andato, lei ci portò al villaggio e aspettò. Aspettò per trent'anni. Non credo che scoprì mai cosa lo aveva portato ad abbandonarla, anche se le ragioni sembravano sufficientemente chiare.
Lei era troppo onesta, troppo spontanea per quest’uomo intimorito; troppo lontana dalle sue regole ordinate. Lei era, dopo tutto, una ragazza di campagna; squinternata, isterica, affetuosa.
Era caotica e malandrina come una gazza ladra, si era costruita un nido di stracci e gioielli, era felice alla luce del sole, strideva forte nel pericolo, si impicciava ed era insaziabilmente curiosa, scordava l'ora dei pasti o mangiava tutto il giorno, e cantava quando i tramonti erano rossi.
Viveva secondo le facili regole delle siepi, amava il mondo, e non faceva progetti, aveva un occhio davvero formidabile per le bellezze della natura e non sarebbe riuscita a tenere la casa in ordine neanche a spararle.
Quello che mio padre desiderava era qualcosa di ben diverso, qualcosa che lei non poté mai dargli — l'ordine rassicurante di una irreprensibile periferia borghese, che in fine fu quello che lui ottenne.

Di quei tre o quatto anni che aveva passato con mio padre, mia madre visse per il resto dei suoi giorni.
La felicità che aveva provato durante quel periodo era qualcosa che custodiva come se sarebbe stata alla fine la chiave del suo ritorno.
Ne parlava con una meraviglia quasi estatica, non del fatto che fosse finita ma che veramente ci fosse mai stata.



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