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Siamo tutti traduttori
Thread poster: Marika Costantini
Elena Pavan
Elena Pavan  Identity Verified
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Differenza fra un traduttore e uno che fa traduzioni Apr 8, 2009

Una volta una mia cliente mi ha detto: "La differenza fra uno che fa traduzioni e un traduttore è che il primo si limita a trasferire il testo da una lingua all'altra, mentre il traduttore riesce ad andare oltre, a documentarsi e a fare delle ricerche quando non ha una conoscenza perfetta dell'argomento".
Quando non conosco bene un argomento sul quale devo fare una traduzione (mi è capitato recentemente con una traduzione sull'alimentazione dei neonati e i relativi problemi medici), mi d
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Una volta una mia cliente mi ha detto: "La differenza fra uno che fa traduzioni e un traduttore è che il primo si limita a trasferire il testo da una lingua all'altra, mentre il traduttore riesce ad andare oltre, a documentarsi e a fare delle ricerche quando non ha una conoscenza perfetta dell'argomento".
Quando non conosco bene un argomento sul quale devo fare una traduzione (mi è capitato recentemente con una traduzione sull'alimentazione dei neonati e i relativi problemi medici), mi documento, cerco il maggior numero di informazioni possibili, leggo diversi articoli o argomenti a riguardo. E' vero che non è sempre possibile, spesso manca il tempo materiale, ma quando si lavora con clienti e agenzie serie, che riconoscono il tuo lavoro, è fantastico.
A me piace paragonare il lavoro del traduttore a quello di un attore: dobbiamo leggere il testo, capirlo, interpretarlo, e presentarlo al pubblico (nel nostro caso al cliente finale) riuscendo a trasmettere l'idea iniziale dell'autore.
Se per la traduzione di un libro o di un film questa immagine è più evidente, quando parliamo di un testo tecnico o scientifico, significa riuscire a utilizzare i termini adatti in quel determinato contesto.
Ed è qui che si vede la differenza fra un traduttore e uno che fa traduzioni.
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dropinka (X)
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l'avvocato del diavolo Apr 8, 2009

Marika Costantini wrote:

...e mi riferisco a gabriel, che un esperto in un determinato settore sia la persona più adatta per tradurre i testi relativi a quel settore. in realtà è così solo se la persona in questione conosce ALLA PERFEZIONE la lingua straniera da cui/verso cui sta traducendo. non basta "sparare" termini tecnici .. come dice angio con l'esempio del "as long as", bisogna essere in grado di comporre frasi di senso compiuto e grammaticalmente corrette, perchè (non so se ti è mai capitato), credimi, ho letto delle traduzioni con termini tecnici correttissimi ma con tutto il resto ALUCINANTE. e purtroppo, ed è questo quello a cui mi riferivo, molto spesso questi "traduttori" non hanno questo tipo di conoscenza linguistica proprio perchè nei loro studi o nella loro esperienza lavorativa non hanno dovuto studiare o utilizzare le lingue ( o l'hanno fatto molto poco...)

Abbiate pazienza, ma i laureati in Lingue/SSLMIT non sbagliano mai?

La comprensione della lingua sorgente è imprescindibile, nessuno lo nega, ma la padronanza della lingua madre è ancora più importante.

Io rimango dell'idea che la qualità c'entri poco con i titoli di studio, nella traduzione come in molti altri ambiti lavorativi.

Claudia


 
Marika Costantini
Marika Costantini  Identity Verified
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voglio specificare... Apr 9, 2009

...per non essere fraintesa, che non intendevo assolutamente dire che solo i laureati in lingue possono diventare traduttori ma chi intraprende questa strada deve per forza aver fatto un percorso linguistico, che sia una laurea, una specializzazione, un liceo linguistico, un corso universitario/parauniversitario, un corso di lingue (serio, possibilmente..) per acquisire le competenze necessarie per diventare traduttore (che poi col tempo saranno integrate con l'esperienza). certo chi, sia alle s... See more
...per non essere fraintesa, che non intendevo assolutamente dire che solo i laureati in lingue possono diventare traduttori ma chi intraprende questa strada deve per forza aver fatto un percorso linguistico, che sia una laurea, una specializzazione, un liceo linguistico, un corso universitario/parauniversitario, un corso di lingue (serio, possibilmente..) per acquisire le competenze necessarie per diventare traduttore (che poi col tempo saranno integrate con l'esperienza). certo chi, sia alle superiori che all'università, studia cose totalmente diverse dalle lingue e poi, senza integrare con nessun corso di lingue, si mette a fare traduzioni sulla base delle sue conoscenze linguistiche scolastiche..... è questo che mi lascia allibita....
ciao a tutti!
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Silvia Barra (X)
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Comprendere il testo Apr 9, 2009

Cristina Lo Bianco wrote:

Quando si tratta di un argomento molto tecnico, e questo a mio parere vale non solo per il campo tecnologico o scientifico, ma anche per quello legale, economico o finanziario, bisogna comprendere perfettamente un testo prima di poterlo tradurre e un traduttore senza la giusta formazione nel campo specifico rischia di commettere errori di contenuto anche gravi.

Dimentichiamo per un momento il problema della traduzione. Io credo che nessuno di noi possa affermare di essere in grado di comprendere perfettamente qualsiasi testo nella propria lingua. Io ad esempio non metterei la mano sul fuoco per i testi legali o finanziari.

Ciao,
Cristina


Sono d'accordo con Cristina. Prima di tradurre un testo bisogna capirlo. Come lei io non capisco testi in italiano, che ne so, di elettronica o di diritto. Per questo motivo ci va una persona che conosca l'argomento, al di là della traduzione. Poi ovviamente bisogna conoscere le lingue, compresa la propria lingua madre. Ma non è detto, né in un caso né nell'altro, che sia necessario solo il famoso "pezzo di carta". Posso conoscere alla perfezione le pratiche chirurgiche, pur avendo una laurea in lingue, perchè ho tradotto centinaia di documenti sull'argomento e quindi mi sono documentata adeguatamente. Ma posso avere una laurea in medicina e conoscere perfettamente un'altra lingua perchè ho studiato per anni su testi in quella lingua, e quindi ho dovuto in qualche modo comprenderli e tradurli, anche se solo ad uso personale, oppure perchè ho vissuto all'estero, o ho degli amici madrelingua di una lingua straniera che mi "obbligano" a comunicare con la loro lingua.
Io sono laureata in chimica, ma le mie lingue di lavoro le studio e le pratico da almeno 15 anni: a scuola, certo, ma anche con corsi, e studiando interi esami e leggendo articoli in queste lingue. Ho fatto un corso di traduzione, ma non ho nessun attestato che certifichi le mie capacità linguistiche in senso stretto, né una laurea in lettere che certifichi la mia conoscenza dell'italiano.
Per farla breve, penso che al di là del titolo di studio siano importanti la qualità delle lingue di lavoro e la conoscenza degli argomenti di lavoro, oltre ad una dose di umiltà e onestà da parte del traduttore: se non comprendo la fisica teorica, non cerco di tradurre un testo di questo argomento. Se non conosco approfonditamente l'argomento del testo da tradurre mi documento e mi informo.
E naturalmente, la cosa più importante è l'esperienza: nessun corso, laurea o scuola ti insegna il lavoro, in nessun campo.
I miei due cents.
Buona Pasqua a tutti.
Silvia


 
Brg-translation
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Completamente d'accordo.. Apr 9, 2009

per pigrizia aspettavo che qualcuno esprimesse il concetto che volevo esprimere io..per poi dire che ero d'accordo))

A parte gli scherzi sono completamente d'accordo. sinceramente conosco personalmente ex colleghi che, pur non avendo mai intrapreso nessun percorso linguistico, per anni hanno letto testi in inglese, studiato testi in inglese, partecipato a svariati convegni internazionali, magari presentando il loro la
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per pigrizia aspettavo che qualcuno esprimesse il concetto che volevo esprimere io..per poi dire che ero d'accordo))

A parte gli scherzi sono completamente d'accordo. sinceramente conosco personalmente ex colleghi che, pur non avendo mai intrapreso nessun percorso linguistico, per anni hanno letto testi in inglese, studiato testi in inglese, partecipato a svariati convegni internazionali, magari presentando il loro lavoro in lingua inglese e pubblicato lavori scientifici in lingua inglese; quando nel primo post mi riferivo alle competenze per determinati tipi di traduzioni mi riferivo proprio a questo. Ovvio che il traduttore professionista con percorso linguistico, informandosi, documentandosi e comprendendo l'argomento che sta traducendo produrrà sicuramente un eccellente lavoro, per il quale ha tutto il mio rispetto, ma quando la traduzione diventa un lavoro, da mio punto vista, diventa un prodotto commerciale che deve avere un buona vendibilità e un buon rapporto qualità/prezzo. Per dirla in modo crudo e diretto una traduzione dall'ipotetico valore qualitativo 10 effettuata in un tempo quantificato con X e pagata Y non credo sia commercialmente vendibile rispetto ad una traduzione con un valore qualitativo 8 effettuata in un tempo X/2 o X/3 con un costo Y/2 o Y/3, soprattutto quando la differenza qualitativa tra 10 e 8, per l'uso a cui è destinata è irrilevante e/o se la differenza tra 8 e 10 più essere ridotta da una fase di revisione che sicuramente aumenta di poco il costo finale. Ovvio che questo concetto è applicabile solo a determinati campi.
Buona Pasqua
Gabriele

[Modificato alle 2009-04-09 17:22 GMT]
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Marika Costantini
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d'accordo con silvia. Apr 9, 2009

io personalmente non traduco mai in settori di cui non so niente e non intervengo nemmeno nei kudoz. non mi sognerei mai di tradurre un testo medico, per esempio. però per qualsiasi lavoro che mi viene affidato, mi documento il più possibile, per consegnare una traduzione corretta e anche per il mio bagaglio culturale, perchè no.
Buona Pasqua a tutti


 
alessandra nespoli
alessandra nespoli  Identity Verified
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Forse hai scritto delle X per delle Y Apr 9, 2009

Gabriel_E78 wrote:

per pigrizia aspettavo che qualcuno esprimesse il concetto che volevo esprimere io..per poi dire che ero d'accordo))

A parte gli scherzi sono completamente d'accordo. sinceramente conosco personalmente ex colleghi che, pur non avendo mai intrapreso nessun percorso linguistico, per anni hanno letto testi in inglese, studiato testi in inglese, partecipato a svariati convegni internazionali, magari presentando il loro lavoro in lingua inglese e pubblicato lavori scientifici in lingua inglese; quando nel primo post mi riferivo alle competenze per determinati tipi di traduzioni mi riferivo proprio a questo. Ovvio che il traduttore professionista con percorso linguistico, informandosi, documentandosi e comprendendo l'argomento che sta traducendo produrrà sicuramente un eccellente lavoro, per il quale ha tutto il mio rispetto, ma quando la traduzione diventa un lavoro, da mio punto vista, diventa un prodotto commerciale che deve avere un buona vendibilità e un buon rapporto qualità/prezzo. Per dirla in modo crudo e diretto una traduzione dall'ipotetico valore qualitativo 10 effettuata in un tempo quantificato con X e pagata Y non credo sia commercialmente vendibile rispetto ad una traduzione con un valore qualitativo 8 effettuata in un tempo X/2 o X/3 con un costo X/2 o X/3, soprattutto quando la differenza qualitativa tra 10 e 8, per l'uso a cui è destinata è irrilevante e/o se la differenza tra 8 e 10 più essere ridotta da una fase di revisione che sicuramente aumenta di poco il costo finale. Ovvio che questo concetto è applicabile solo a determinati campi.
Buona Pasqua
Gabriele


Forse hai usato delle X per le ultime 2 Y nell'ultimo caso, altrimenti non ha senso.

In ogni caso secondo me ti sbagli: dipende sempre dalla qualità richiesta dal committente.
Se a uno sta bene di impiegare X/2 tempo e di farsi pagare Y/2, niente da dire. Se uno si sbatte, mira a migliorare e a crescere professionalmente, sia in termini di bagaglio tecnico, sia linguistico e commerciale, poi può anche mirare a committenti che pagano 2Y, avere più soddisfazioni lavorative ed economiche.
Cioè la qualità di una traduzione non è una variabile fissa e predefinita a monte, ma dipende dalla destinazione della traduzione. Non c'è un livello accettabile, buono o eccellente definito a priori, ma dipende caso per caso.
Per questo è inutile farsi il sangue acido sulle offerte ridicole a prezzi stracciati: magari questo non è il periodo migliore per mettersi a caccia di buoni clienti, ma i clienti che vogliono un lavoro di qualità e che lo pagano come un lavoro di qualità ci sono e si possono trovare. E quelli che lo pagano poco, non cercano un lavoro di qualità.

Oltretutto, che la revisione costi poco è da vedersi...molto spesso la revisione è pagata poco, ma questo non vuol dire che sia un lavoro così veloce, perchè se il testo è anche perfetto da un punto di vista terminologico, ma deve essere riscritto perchè illegibile o perchè ci sono degli errori di interpretazione della lingua sorgente, diventa un lavoro altrettanto lungo.
Poi è chiaro che chi paga poco per una traduzione, paga altrettanto poco anche per la revisione, ma perchè evidentemente anche le sue esigenze qualitative finali non sono poi così elevate.

dimentiva...Buona Pasqua a tutti ovviamente

[Modificato alle 2009-04-09 17:03 GMT]

[Modificato alle 2009-04-09 17:06 GMT]


 
dropinka (X)
dropinka (X)  Identity Verified
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sarò più diretta Apr 9, 2009

Marika, a me dispiace se ti sei vista diminuire il lavoro per mano di "impiegati dell'ufficio tecnico che avevano una conoscenza meno che scolastica delle lingue". Ti posso però assicurare che le tariffe scandalose di cui parli le praticano anche coloro che hanno una formazione linguistica, così come le traduzioni scandalose non sono una prerogativa degli impiegati di cui sopra. Tra l'altro, mi pare che tu ti riferisca alle traduzioni verso la lingua straniera: gli strafalcioni li fanno pure i... See more
Marika, a me dispiace se ti sei vista diminuire il lavoro per mano di "impiegati dell'ufficio tecnico che avevano una conoscenza meno che scolastica delle lingue". Ti posso però assicurare che le tariffe scandalose di cui parli le praticano anche coloro che hanno una formazione linguistica, così come le traduzioni scandalose non sono una prerogativa degli impiegati di cui sopra. Tra l'altro, mi pare che tu ti riferisca alle traduzioni verso la lingua straniera: gli strafalcioni li fanno pure i laureati in Lingue, stanne certa A mio avviso, ben più importante è come si scrive in italiano, ma non voglio andare troppo fuori tema.

Con una buona dose di marketing si riesce a far capire ai clienti il valore aggiunto che si apporta, e allora chi chiede 0,03 euro / parola per una traduzione da rifare completamente non rappresenterà più una minaccia.

Sono troppo ottimista?

Claudia
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Cristina Lo Bianco
Cristina Lo Bianco  Identity Verified
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Un esempio illustre Apr 11, 2009

Ecco un esempio illustre di traduttrice e interprete che aveva avuto una formazione di tipo scientifico e ha imparato le lingue (16!) da autodidatta:

http://www.proz.com/forum/linguistics/132472-how_i_learn_languages_a_must_read_for_all_aspiring_linguists.html

Ciao,
Cristina


 
Gianni Pastore
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Io non l'ho fatto Apr 11, 2009

Marika Costantini wrote:

...per non essere fraintesa, che non intendevo assolutamente dire che solo i laureati in lingue possono diventare traduttori ma chi intraprende questa strada deve per forza aver fatto un percorso linguistico, che sia una laurea, una specializzazione, un liceo linguistico, un corso universitario/parauniversitario, un corso di lingue (serio, possibilmente..) per acquisire le competenze necessarie per diventare traduttore (che poi col tempo saranno integrate con l'esperienza).


Non ho studiato lingue.
Non ho fatto "percorsi lingustici".
Non ho fatto corsi di lingue.
Non sono laureato.

Tuttavia ho vissuto diversi in UK facendo un lavoro che ora rappresenta la mia specializzazione (e unico "field") nel campo delle traduzioni. Non credo di avere numeri in meno di un laureato et similia, almeno per quanto riguarda il campo in cui lavoro.
G


[Edited at 2009-04-11 22:41 GMT]


 
Claudio Porcellana (X)
Claudio Porcellana (X)  Identity Verified
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siamo tutti traduttori Apr 12, 2009

ciao a tutti

secondo me è SOLO il risultato che conta
se traduci e scrivi in italiano correttamente e/o in modo adeguato rispetto alle aspettative del tuo cliente il tuo lavoro è perfetto a precindere da qualunque corso di studi o laurea tu abbia seguito o conseguito

personalmente, non ho studiato lingue, se non durante i 5 anni di liceo scientifico; non ho fatto corsi di lingue, non sono mai stato in vacanza in paesi anglosassoni

Sono laureato in v
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ciao a tutti

secondo me è SOLO il risultato che conta
se traduci e scrivi in italiano correttamente e/o in modo adeguato rispetto alle aspettative del tuo cliente il tuo lavoro è perfetto a precindere da qualunque corso di studi o laurea tu abbia seguito o conseguito

personalmente, non ho studiato lingue, se non durante i 5 anni di liceo scientifico; non ho fatto corsi di lingue, non sono mai stato in vacanza in paesi anglosassoni

Sono laureato in veterinaria ma traduco raramente argomenti vet:
+ che altro traduco medicina umana, informatica (faccio anche localizzazione) e qualche altro argomento tecnico

Il motivo per cui conosco la medicina è ovvio
Il motivo per cui conosco l'informatica è che sono stato sempre appassionato di computer fin dal Commodore 64
Il motivo x cui conosco altri argomenti tecnici è che la tecnica e la scienza mi hanno sempre interessato e ho letto (e continuo a leggere) costantemente riviste di medicina e di scienza

I miei risultati nel campo della traduzione stanno nella soddisfazione dei miei clienti rispetto a quanto detto all'inizio: tutto qui

Claudio

P.S., a scanso di equivoci, a parte una casa editrice cui sono molto affezionato xchè pubblica una rivista veterinaria che viene affidata totalmente a me, non accetto da *nessuno* lavori pagati meno di 0,06 euro a parola sorgente ...

[Modificato alle 2009-04-12 09:19 GMT]
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Fran Cesca
Fran Cesca
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Medici traduttori? May 5, 2009

Angio wrote:

Gabriel_E78 wrote:
Come del resto se devo tradurre un articolo che tratta di una nuova tecnica di chirurgia intracranica un medico con una buona conoscenza dell'inglese sia la persona più adatta.


Non vorrei mai vedere un medico, avvocato o ingegnere che con la sua "buona" conoscenza dell'inglese proveniente magari dal liceo scientifico mi traducesse "as long as" con "tanto lungo quanto".

Angioletta



Avevo già riportato in un forum sui vari stupidiari la mia esperienza al riguardo. Lavoro nel settore medico e marketing farmaceutico e spesso mi capita di dover lavorare su testi che mi arrivano già tradotti dalle aziende, molte volte direttamente dai Product e dai Marketing Manager...Ebbene 'Product X is the cornerstone in...' mi è arrivato tradotto dall'azienda come 'Il Prodotto X è la pietra nell'angolo nel...'. OK il traduttore su Internet, ma almeno un'occhiata prima dell'imprimatur no?

Personalmente penso che un medico dovrebbe fare il medico e un traduttore fare il traduttore, meglio se il traduttore non fa nulla fuori dal suo campo di specializzazione. E personalmente se so che la traduzione è al limite della mia portata faccio fare a un medico una revisione della terminologia.

La precisione e la correttezza dal punto di vista lavorativo non hanno specializzazione, un lavoro pulito sarà consegnato inappuntabile tanto da un medico quanto da un traduttore, così come il parrucchiere dovrebbe farci bene la tinta...


 
Rita Bilancio
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a ognuno... May 22, 2009

Francesca P wrote:


Personalmente penso che un medico dovrebbe fare il medico e un traduttore fare il traduttore, meglio se il traduttore non fa nulla fuori dal suo campo di specializzazione. E personalmente se so che la traduzione è al limite della mia portata faccio fare a un medico una revisione della terminologia.



Pensiero che sintetizza benissimo il concetto: "A ognuno il suo mestiere", non posso che trovarmi d'accordo.


 
Daniele Martoglio
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Cos'è l' harakiri dei geni? May 22, 2009

Gabriel_E78 wrote:

...una traduzione dall'ipotetico valore qualitativo 10 effettuata in un tempo quantificato con X e pagata Y non credo sia commercialmente vendibile rispetto ad una traduzione con un valore qualitativo 8 effettuata in un tempo X/2 o X/3 con un costo Y/2 o Y/3, soprattutto quando la differenza qualitativa tra 10 e 8, per l'uso a cui è destinata è irrilevante e/o se la differenza tra 8 e 10 più essere ridotta da una fase di revisione che sicuramente aumenta di poco il costo finale.


Se c'è una cosa bella di questo lavoro è che "quanto tempo ci ho messo a farlo sono affarissimi miei" e che il cliente paga per la quantità di materiale tradotto, indipendentemente dal tempo!

Se uno ci mette di meno, vuol dire che il suo cervello funziona più velocemente. Pover'uomo! Questo poveretto con il cervello che funziona più velocemente soffrirà orribilmente tutta la vita, in quanto sarà circondato da persone che hanno il cervello che funziona più lentamente. Dovra continuamente esercitare un'enorme pazienza per relazionarsi con le persone normali, rallentando e semplificando il suo pensiero..

Il buon Dio ha pensato una sorta di Compensazione Divina per le orribili sofferenze dell'infelice: ha inventato il lavoro del traduttore

Facciamo un po' di penombra.. ecco.. lo vedo:

L'infelice si siede davanti al computer, si accorge di non avere nessun interlocutore permaloso, ma solo una tastiera vogliosa di essere toccata.. Il clock del processore corre a velocità immense, il sistema operativo è avido di ingurgitare sequenze di caratteri...

Allora il nostro infelice fa quello che non può MAI FARE durante l'interazione con i normali: TOGLIE TUTTI I FRENI! Le sue mani cominciano a volare sulla tastiera, traduce dalla lingua sorgente quasi alla stessa velocità con cui scriverebbe i propri pensieri...

Dopo un tempo molto minore di quello che immagina il cliente, il lavoro a livello draft è pronto. L'infelice lo controlla - compiendo anche questo processo a velocità multipla dei felicissimi mortali - e trova i pochi errori che si erano perfidamente inseriti nel testo.

Nel frattampo il nostro infelice ha identificato è segnalato alcuni errori di merito dell'originale (bazzecole, come clausole sbagliate nel contratto con costo dell'errore di 1 milione di euro, errori sostanziali nella procedura da seguire per l'evacuazione in caso di incendio, insomma inezie...) che gli autori dell'originale, scritto in un tempo multiplo di quello necessario per tradurre hanno commesso inavvertitamente..

Ecco, il lavoro è finito, calcola l'importo guadagnato, lo divide per il tempo necessario, gioisce intimamente che la Compensazione Divina gli offre un conforto alla sofferenza che quotidianamente vive nel contatto con i felicissimi normali, sotto forma di "redditività oraria".

Magari se il nostro infelice non è particolarmente assetato di vile denaro, utilizza questa Compensazione Divina per lavorare meno, passa il tempo in attività che lo interessano..

E tutto questo sarebbe da buttare a mare per la regoletta del "costo Y/2 o Y/3"???

Che il costo resti Y, ipsilonissimo! Se solo il "divisodue" o il "divisotre" provano ad avvicinarsi al mio "ipsilon" li prendo a randellate! Ma siamo pazzi!

Preferisco offire questo: "Qualità 10, tempo X/n, costo Y"


 
Silvia Prendin
Silvia Prendin  Identity Verified
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Che pasticcio... May 22, 2009

kiarap wrote:

- Is reason of great pride as Organizing Commitee president to give a warm welcome in Milan to athletes, technicians and managers who, give prestige to this 3rd edition (...)
- la terminologia della ginnastica completamente sbagliata
- svariate -s della terza persona mancanti e altre cose orripilanti che non sto nemmeno ad elencare.
A spectacular Elizabeth Tweddle again, an perfect exercise again and gold medal again. The english athlete pass Vanessa Ferrari, the good "azzurra" that, after wrong the all-around final, present the first italian podium. After her, with bronze medal, there is Ksenia Semenova who won the all-around yesterday and who classified at the second place to the uneven bars.
Non vorrei esagerare... ma io alle medie scrivevo meglio... mah!

[Modificato alle 2009-05-22 22:56 GMT]


 
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