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Messaggio per i giovani traduttori (e per i meno giovani)
Thread poster: Emanuela Casola
Christel Zipfel
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Non diamo notizie tendenziose, per favore! Jan 25, 2010

Emanuela Casola wrote:


Sono d'accordo e in questo penso che l'Italia costituisca un mercato a sé stante: sono pochi i traduttori a tempo pieno che si mantengono da soli e conducono una vita dignitosa con quest'unica attività. È un dato di fatto.



Soprattutto senza avere dati alla mano!

Certo, qui il gatto si morde la coda: è indubbiamente impossibile "mantenersi e condurre una vita dignitosa" con certe tariffe indegne che si vedono in giro, ma per fortuna, non è la generalità, e ProZ, non dimentichiamocelo, non è l'ombelico del mondo della traduzione.


 
Emanuela Casola
Emanuela Casola  Identity Verified
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Dall'esperienza Jan 25, 2010

Gianni Pastore wrote:

Emanuela Casola wrote:

(...) sono pochi i traduttori a tempo pieno che si mantengono da soli e conducono una vita dignitosa con quest'unica attività. È un dato di fatto. Sarebbe interessante d'altronde avere dei dati, fare delle inchieste. Nel paese in cui risiedo abbiamo accesso a dati di questo tipo.



E da dove l'avresti desunto, questo dato di fatto? Perché poi dopo dichiari:


Sarebbe interessante d'altronde avere dei dati, fare delle inchieste.


Perdonami, ma il discorso mi pare si contraddica da solo. Oppure (più probabilmente) sono io che ho capito male?


Essendo nel campo da 6 anni, ho parlato tanto con tanti colleghi. Non so quanti, in base alla propria esperienza, possano smentire. Sarebbe, poi, interessante avere dei dati più fondati, appunto, basati su un'inchiesta. Per il resto tutto quello che tutti dicono sulla traduzione è in base all'idea che si sono fatti loro in base alla loro esperienza. La mia esperienza è stata questa. Molti miei amici e colleghi che sono in attività dal doppio o dal triplo degli anni la pensano allo stesso modo.
Per quanto riguarda il fatto che avendo un'altra attività o non dovendo pagare l'affitto, si può scegliere e quindi si è del tutto liberi di accettare solo tariffe interessanti...il quadro sarebbe perfetto. Io personalmente proprio perché devo pagare l'affitto, ma soprattutto proprio perché do un valore al mio tempo e al mio lavoro accetto solo tariffe interessanti. È proprio il valore che si dà a sé stessi e al proprio operato che è in gioco qui. A mio modestissimo avviso. E al bene comune dei traduttori freelance.


 
Rita Bilancio
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li trovano eccome Jan 25, 2010

Emanuela Casola wrote:

Ho appena risposto all'agenzia che mi aveva fatto una tale proposta (0,03) chiedendole se lavorasse con neolaureati. La persona in questione mi ha risposto di non apprezzare la mia ironia, io le ho detto che non ero ironica per niente e che volevo solo sapere se i professionisti con esperienza accettassero tali tariffe e se lei avesse mai provato in prima persona a vivere di questo lavoro applicando tali tariffe.

L'ultima risposta è stata:

"Ho tanti bravi traduttori che hanno iniziato a 3 centesimi e che su base annuale si sono visti proporre aumenti perché bravi, capaci e disponibili.
Non ho né la voglia, né il tempo d'intraprendere una discussione con lei sulle tariffe. Quindi dal momento che lei ha le sue idee e io le mie, la pregherei d'interrompere questo invio di mail che mi fa perdere davvero molto tempo".

A detta sua: sì, trova dei professionisti che lavorano a 0,03...
Io farei un appello mondiale ai traduttori bravi di non proporre mai né accettare tali spiccioli. Così lasciamo solo i non bravi arrabbattarsi per queste monetine. Quando lo racconto ai miei colleghi francesi e inglesi pensano che stia scherzando, non riesco a fargli capire che non sono ironica. Ma perché tutti pensano che lo sia?



Altrimenti non si metterebbero nemmeno alla ricerca, alla fine non sono più di 6 euro a pagina, facciamo sette. La rete pullula di queste offerte e laddove il cliente non voglia un lavoro fatto con i crismi perchè vendergli qualcosa di migliore? Se c'è il cliente che non vuole qualità ci sarà anche chi la offre. Comunque, le oppurtunità di chi finiti gli studi, senza esperienza, si vuole dedicare al settore, non sono molte. Forse non è giustificabile ma se vuoi assolutamente fare esperienza a volte sei costretto ad accettare certe tariffe se ricerchi un minimo di guadagno, altrimenti lo fai gratis e ti fai mantenere, o traduci nel tempo libero e fai un altro lavoro.

[Modificato alle 2010-01-25 17:09 GMT]


 
Vincenzo Di Maso
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Equilibrio Jan 25, 2010

Emanuela Casola wrote:

Ho appena risposto all'agenzia che mi aveva fatto una tale proposta (0,03) chiedendole se lavorasse con neolaureati. La persona in questione mi ha risposto di non apprezzare la mia ironia, io le ho detto che non ero ironica per niente e che volevo solo sapere se i professionisti con esperienza accettassero tali tariffe e se lei avesse mai provato in prima persona a vivere di questo lavoro applicando tali tariffe.

L'ultima risposta è stata:

"Ho tanti bravi traduttori che hanno iniziato a 3 centesimi e che su base annuale si sono visti proporre aumenti perché bravi, capaci e disponibili.
Non ho né la voglia, né il tempo d'intraprendere una discussione con lei sulle tariffe. Quindi dal momento che lei ha le sue idee e io le mie, la pregherei d'interrompere questo invio di mail che mi fa perdere davvero molto tempo".

A detta sua: sì, trova dei professionisti che lavorano a 0,03...
Io farei un appello mondiale ai traduttori bravi di non proporre mai né accettare tali spiccioli. Così lasciamo solo i non bravi arrabbattarsi per queste monetine. Quando lo racconto ai miei colleghi francesi e inglesi pensano che stia scherzando, non riesco a fargli capire che non sono ironica. Ma perché tutti pensano che lo sia?

D'accordo con il tuo discorso. Se tutti lavorassimo da un tot a salire, la categoria ne trarrebbe giovamento e tutti staremmo meglio. Questo non creerebbe alcun poblema alle aziende o ai clienti, dato che con tutti i soldi che hanno a disposizione, non vi è differenza tra 300 o 450 Euro, tra 100 o 1400.
Il problema è che conosco colleghi anche bravi che lavorano a 0,04.
Ci vuole equilibrio. Se un traduttore novizio o con poca esperienza si propone a cifre alte provocherà l'ilarità generale e non avrà lavoro, ma se offrirà i propri servizi a cifre decorose (da 0,06 almeno), allora il discorso è diverso.


 
T F F
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...ah beh, allora... Jan 25, 2010

Vincenzo Di Maso wrote:
Se tutti lavorassimo da un tot a salire, la categoria ne trarrebbe giovamento e tutti staremmo meglio. Questo non creerebbe alcun poblema alle aziende o ai clienti, dato che con tutti i soldi che hanno a disposizione, non vi è differenza tra 300 o 450 Euro, tra 100 o 1400.



Ma tu guarda, non si finisce mai di imparare!
...Vincenzo, non appena hai un attimo, puoi pubblicare la lista di queste aziende per cui 100 e 1400 sono la stessa cifra? Così domattina li contatto subito!

Ma pensa te...io sono anni che mi metto a cercare clienti capaci di investire nei miei servizi, a frequentare fiere e conferenze, ad intessere e sostenere rapporti, a studiarmi la capacità di spesa dei miei clienti, a strutturare il valore offerto in funzione delle loro effettive esigenze, a investire su strategie di marketing che mi permettessero di centuplicare la visibilità di questo valore, in modo da motivare l'estensione del budget investito a ricomprendere qualche centesimo in più per il servizio da me reso...E invece per loro - con tutti i soldi che hanno a disposizione - non fa alcuna differenza...

Grazie in anticipo...
RR


 
Emanuela Casola
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Questo è il problema Jan 25, 2010

Vincenzo Di Maso wrote:


Il problema è che conosco colleghi anche bravi che lavorano a 0,04.


È quello il problema. Ma perché lo fanno?
Se nei diversi paesi forse non c'è differenza tra i prezzi applicati dai novizi, io però non immagino proprio, altrove in Europa, dei bravi che lavorino a queste cifre. Altrove i bravi lavorano per più di 5 volte tanto.


 
Vincenzo Di Maso
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chiarisco Jan 25, 2010

Renato Renno wrote:

Vincenzo Di Maso wrote:
Se tutti lavorassimo da un tot a salire, la categoria ne trarrebbe giovamento e tutti staremmo meglio. Questo non creerebbe alcun poblema alle aziende o ai clienti, dato che con tutti i soldi che hanno a disposizione, non vi è differenza tra 300 o 450 Euro, tra 100 o 1400.



Ma tu guarda, non si finisce mai di imparare!
...Vincenzo, non appena hai un attimo, puoi pubblicare la lista di queste aziende per cui 100 e 1400 sono la stessa cifra? Così domattina li contatto subito!

Ma pensa te...io sono anni che mi metto a cercare clienti capaci di investire nei miei servizi, a frequentare fiere e conferenze, ad intessere e sostenere rapporti, a studiarmi la capacità di spesa dei miei clienti, a strutturare il valore offerto in funzione delle loro effettive esigenze, a investire su strategie di marketing che mi permettessero di centuplicare la visibilità di questo valore, in modo da motivare l'estensione del budget investito a ricomprendere qualche centesimo in più per il servizio da me reso...E invece per loro - con tutti i soldi che hanno a disposizione - non fa alcuna differenza...

Grazie in anticipo...
RR

Renato, credo che tu non abbia compreso il significato del mio intervento.
Potresti risparmiarti anche questa ironia poco costruttiva In qualsiasi forum in cui scrivo sono sempre stato abituato al totale rispetto dei colleghi che scrivono, anche se i loro discorsi mi sembrano totalmente errati (cosa che non è il mio).
Io mi riferivo ad un discorso totalmente ideale. All'atto pratico so benissimo che non è lo stesso. So benissimo che il privato preferisce risparmiare 100 Euro che per lui non cambierebbero nulla piuttosto che darli all'impiegato o al professionista.
Mi riferivo al fatto che fatturare un milione o un milionepiù x (cifre indicate a mero titolo esemplificativo) non cambierebbe nulla per qualcuno, mentre quell'x% di differenza per professionisti e lavoratori può essere importantissimo. Se al posto di lavorare al mio 0,08 potessimo lavorare a 0,10 noi ne gioveremmo tantissimo e le aziende non ci perderebbero praticamente niente. Chi non fornisce una buona qualità, viene scartato prima o poi.
Riguardo il 100 ed il 1400, mi sono reso conto di un mio refuso. Volevo indicare 1000. Ergo, una proporzione ben inferiore a quella in oggetto!
Tuttavia, credo che si poteva supporre che il mio era un refuso, specialmente alla luce delle cifre indicate in precedenza. Cifre utilizzate a mero titolo esemplificativo.
Ad ogni modo, ho inviato il messaggio per esprimere un'opinione (assolutamente sensata se interpretata bene) e non per scatenare l'ironia del tutto gratuita e poco attinente da parte di un collega.
Il succo del mio discorso era questo: se lavoriamo tutti ad un tetto minimo (x cent a parola) le aziende di certo non vanno in fallimento. Non pagheranno il traduttore 4 soldi, ma, in confronto ai soldi che girano nel loro settore, pagare un tot in più non li manda certo in rovina.
Mi sembra un discorso assolutamente scontato ed ovvio.


 
Angie Garbarino
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Potrei farti nomi e cognomi (dovunque in Europa) Jan 25, 2010

Emanuela Casola wrote:
io però non immagino proprio, altrove in Europa, dei bravi che lavorino a queste cifre


Guarda, circa 2 anni fa postai ripetutamente tedesco verso francese (per un cliente) e ricevetti offerte a partire da 0.03 euro a parola fino a 0.08.

Se insisto è perché so con certezza che il problema NON è solo italiano.

P.S. corretto per correggere errore materiale.



[Edited at 2010-01-25 19:40 GMT]


 
T F F
T F F  Identity Verified
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Allora chiarisco anche io... Jan 25, 2010

Vincenzo Di Maso wrote:

Renato, credo che tu non abbia compreso il significato del mio intervento....
l succo del mio discorso era questo: se lavoriamo tutti ad un tetto minimo (x cent a parola) le aziende di certo non vanno in fallimento. Non pagheranno il traduttore 4 soldi, ma, in confronto ai soldi che girano nel loro settore, pagare un tot in più non li manda certo in rovina.
Mi sembra un discorso assolutamente scontato ed ovvio [/quote]

No Vincenzo, credo aver capito benissimo il tuo discorso - anche se hai commesso un errore di digitazione piuttosto significativo - ed, a parere mio, non è né corretto, né scontato e nemmeno ovvio...

Non è corretto, in quanto il mercato della traduzione nel mondo è segmentato in varie fasce di qualità ed è quindi utopico oltre che controproducente per la categoria in cui lavoriamo pensare di poter livellare l'offerta su una base minima candidata a rispondere a tutti i tipi di domanda.

Non è scontato, in quanto sono in moltissimi - se ho capito bene, te compreso- a pensare che clienti finali ed agenzie hanno sempre milioni di euro di budget che si tengono tutto per loro e perfidamente a noi danno le briciole: da questo modo di pensare, nascono numerose conseguenze negative, non ultima quella di apostrofare come "zerbini" coloro che - invece di allinearsi al comando di "serrare i ranghi" e accettare di restare digiuni perché mai verrebbero scelti a parità di tariffa con un esperto (quegli stessi esperti che - a testimonianza esplicita di qualcuno - nel forum dicono di chiedere 10 ed in privato si accontentano di 5!), accettano di fornire un servizio non "referenziato ed esperto" ad una tariffa che permetta loro di poter quanto prima vantare ed usare almeno un minimo di esperienza che gli consenta di alzare legittimamente le tariffe...Esperienza che invece in molti esigono "innata" in questi esseri "altrimenti zerbini".

Ed infine, non è ovvio, perchè sempre secondo il mio modesto parere, il motivo per cui noi non veniamo pagati quanto vorremmo è strettamente legato alla magrezza dei budget...E questa magrezza è a sua volta dovuta al fatto che il cliente non percepisce il nostro apporto come un reale valore, ma solo come una necessità di cui dotarsi al minor costo possibile: ora noi, per creare valore pensiamo di dover opporre un prezzo unitario di categoria, che comprenda anche chi non sa ancora esprimere quel valore richiesto; al contrario, dovremmo invece proprio differenziarlo il più possibile questo prezzo ed impegnarci sempre di più a far capire a chi compra che pagando 0.10, 0.05, o 0.01 non si acquista affatto la stessa cosa! Per far ciò dobbiamo prima imparare ad apprezzare chi in questo ed in altri forum si becca invece sistematicamente dello "zerbino", accettando coscienziosamente di restare fuori dalla spartizione delle torte più appetitose; ed inoltre, dovremmo anche rivalutare la gestione che il nostro cliente (diretto o agenzia) fa del proprio budget, evitando di considerarla aprioristicamente come "sfruttamento".

Termino, scusandomi con te perchè dalla tua risposta è evidente che la mia ironia non ti è gradita: non era mia intenzione offenderti, men che meno ironizzare sulla tua persona o sul tuo ragionare...Chi mi conosce potrà darti testimonianza che tendo sempre al pacifico e all'ironico, ed è quanto pensavo di stare facendo anche in questa occasione, ma evidentemente le mie parole ti hanno dato fastidio, quindi taglio corto e ti chiedo scusa.

RR


 
Mariella Bonelli
Mariella Bonelli  Identity Verified
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Conoscenza lacunosa Jan 25, 2010

Emanuela Casola wrote:

Vincenzo Di Maso wrote:


Il problema è che conosco colleghi anche bravi che lavorano a 0,04.


È quello il problema. Ma perché lo fanno?
Se nei diversi paesi forse non c'è differenza tra i prezzi applicati dai novizi, io però non immagino proprio, altrove in Europa, dei bravi che lavorino a queste cifre. Altrove i bravi lavorano per più di 5 volte tanto.


Io credo che la situazione fotografata in questo esempio sia transitoria e riguardi persone che sono alla ricerca della loro strada. Si può discutere delle ore sulle tariffe, ma al lato pratico è raro che fin dall'inizio si sia in grado di imporre le proprie, per cui ci sono periodi di transizione in cui qualcuno si accontenta di essere pagato meno facendosi le ossa, qualcun altro integra con lavori part time, in entrambi i casi è possibile che si tratti di traduttori bravi. È assai improbabile che un traduttore affermato a tempo pieno viva di queste tariffe e le protragga nel tempo.

Inoltre, e mi rivolgo a Emanuela, sono sorpresa che tu dubiti che sia diffuso mantenersi dignitosamente con la nostra professione e anche che i freelance in Italia non abbiano clienti diretti. Queste affermazioni sono assolutamente infondate e francamente le reputo quasi offensive per me e per i numerosi colleghi di cui conosco l'attività ormai da anni. Mi trovo attualmente nel mio undicesimo anno di lavoro autonomo a tempo pieno, in cui solo nei primi 1-2 anni non ho avuto regolarità nelle entrate. Smentisco anche la mancanza di interesse nei clienti diretti, con cui io lavoro regolarmente e con soddisfazione, ma ammetto che quest'ultimo aspetto può dipendere dalle peculiarità di ciascuno, tra cui ubicazione geografica e specialità.


 
Vincenzo Di Maso
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discorso ampio Jan 25, 2010

Renato Renno wrote:

Vincenzo Di Maso wrote:

Renato, credo che tu non abbia compreso il significato del mio intervento....
l succo del mio discorso era questo: se lavoriamo tutti ad un tetto minimo (x cent a parola) le aziende di certo non vanno in fallimento. Non pagheranno il traduttore 4 soldi, ma, in confronto ai soldi che girano nel loro settore, pagare un tot in più non li manda certo in rovina.
Mi sembra un discorso assolutamente scontato ed ovvio


No Vincenzo, credo aver capito benissimo il tuo discorso - anche se hai commesso un errore di digitazione piuttosto significativo - ed, a parere mio, non è né corretto, né scontato e nemmeno ovvio...

Non è corretto, in quanto il mercato della traduzione nel mondo è segmentato in varie fasce di qualità ed è quindi utopico oltre che controproducente per la categoria in cui lavoriamo pensare di poter livellare l'offerta su una base minima candidata a rispondere a tutti i tipi di domanda.

Non è scontato, in quanto sono in moltissimi - se ho capito bene, te compreso- a pensare che clienti finali ed agenzie hanno sempre milioni di euro di budget che si tengono tutto per loro e perfidamente a noi danno le briciole: da questo modo di pensare, nascono numerose conseguenze negative, non ultima quella di apostrofare come "zerbini" coloro che - invece di allinearsi al comando di "serrare i ranghi" e accettare di restare digiuni perché mai verrebbero scelti a parità di tariffa con un esperto (quegli stessi esperti che - a testimonianza esplicita di qualcuno - nel forum dicono di chiedere 10 ed in privato si accontentano di 5!), accettano di fornire un servizio non "referenziato ed esperto" ad una tariffa che permetta loro di poter quanto prima vantare ed usare almeno un minimo di esperienza che gli consenta di alzare legittimamente le tariffe...Esperienza che invece in molti esigono "innata" in questi esseri "altrimenti zerbini".

Ed infine, non è ovvio, perchè sempre secondo il mio modesto parere, il motivo per cui noi non veniamo pagati quanto vorremmo è strettamente legato alla magrezza dei budget...E questa magrezza è a sua volta dovuta al fatto che il cliente non percepisce il nostro apporto come un reale valore, ma solo come una necessità di cui dotarsi al minor costo possibile: ora noi, per creare valore pensiamo di dover opporre un prezzo unitario di categoria, che comprenda anche chi non sa ancora esprimere quel valore richiesto; al contrario, dovremmo invece proprio differenziarlo il più possibile questo prezzo ed impegnarci sempre di più a far capire a chi compra che pagando 0.10, 0.05, o 0.01 non si acquista affatto la stessa cosa! Per far ciò dobbiamo prima imparare ad apprezzare chi in questo ed in altri forum si becca invece sistematicamente dello "zerbino", accettando coscienziosamente di restare fuori dalla spartizione delle torte più appetitose; ed inoltre, dovremmo anche rivalutare la gestione che il nostro cliente (diretto o agenzia) fa del proprio budget, evitando di considerarla aprioristicamente come "sfruttamento".

Termino, scusandomi con te perchè dalla tua risposta è evidente che la mia ironia non ti è gradita: non era mia intenzione offenderti, men che meno ironizzare sulla tua persona o sul tuo ragionare...Chi mi conosce potrà darti testimonianza che tendo sempre al pacifico e all'ironico, ed è quanto pensavo di stare facendo anche in questa occasione, ma evidentemente le mie parole ti hanno dato fastidio, quindi taglio corto e ti chiedo scusa.

RR

[/quote] Renato, nonostante non sia molto d'accordo con il tuo discorso ne prendo atto e lo trovo interessante.
Riguardo il mio refuso...beh, capita a tutti. Siamo umani Importante che non capiti in un lavoro di traduzione: è una missione troppo importante per noi e quindi dobbiamo fare di tutto per offrire un prodotto a regola d'arte.
Torniamo alle aziende. La crisi c'è ed è evidente. Non voglio sfociare in altri discorsi che non mi competono, ma spesso quando si è abituati al denaro, difficilmente si rinuncia al proprio pezzo di pane, avendone 100 a disposizione, per darlo a chi davvero ne ha bisogno. Parlo di aziende, uffici di avvocati, di commercialisti, etc... Molti dirigenti, proprietari, "boss" non rinunciano al macchinone o all'orologio di lusso per far comprare un paio di scarpe o far pagare il medico ad uno dei dipendenti. Questo è un discorso ovvio.
Non volevo affermare che le aziende hanno milioni di Euro di budget, ma oggettivamente è di cattivo gusto guardare alle poche centinaia o migliaia di Euro da pagare ad un traduttore a fronte di un affare di un miliardo di Euro. Mi è capitato e lo trovo una cosa triste. Lavoro da un pò di anni nel campo (come del resto tu ed i colleghi) e ne ho viste tante. La magrezza del budget è legata al fatto di non voler rinunciare a cose per noi altamente superflue. Ho visto molte volte i "boss" di un ufficio o di un'azienda non voler rinunciare a vestiti di extralusso o all'orologio di decine di migliaia di euro, a scapito di un loro impiegato.
Hai ragione quando parli di budget: è vero che c'è la crisi, ma questo secondo me non è una giustificazione.
Sono d'accordissimo con te riguardo gli "zerbini". Ho vissuto anche io questa esperienza anni fa. Se non ho il "pane", perché dovrei stare digiuno solo perché credo di valere di più?
Contesto ovviamente chi può lavorare ad una cifra più alta - che ha comunque lavoro - ma poi lavora ad una cifra bassa.
Riguardo la tua affermazione attraverso la quale alludi a colleghi che dichiarano sul forum di lavorare a 10, ma in realtà lavorano a 5, non entro nel merito, in quanto non ho riscontro alcuno.
Spero di essere stato chiaro. Ironia ben accettata, specialmente quando ci si conosce


 
Fran Cesca
Fran Cesca
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Tutto il mondo è paese Jan 26, 2010

Angio Garbarino wrote:

Emanuela Casola wrote:
io però non immagino proprio, altrove in Europa, dei bravi che lavorino a queste cifre


Guarda, circa 2 anni fa postai ripetutamente tedesco verso francese (per un cliente) e ricevetti offerte a partire da 0.03 euro a parola fino a 0.08.

Se insisto è perché so con certezza che il problema NON è solo italiano.

P.S. corretto per correggere errore materiale.



[Edited at 2010-01-25 19:40 GMT]


Non so se posso copiare da un jobpost di qualche giorno fa, ma questo diceva:

...we will only be able to accept rates of 0.05/0.06 euros at the most. All other offers will be discarded.

dalla Francia


 
Vincenzo Di Maso
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d'accordissimo Jan 26, 2010

Mariella Bonelli wrote:

Emanuela Casola wrote:

Vincenzo Di Maso wrote:


Il problema è che conosco colleghi anche bravi che lavorano a 0,04.


È quello il problema. Ma perché lo fanno?
Se nei diversi paesi forse non c'è differenza tra i prezzi applicati dai novizi, io però non immagino proprio, altrove in Europa, dei bravi che lavorino a queste cifre. Altrove i bravi lavorano per più di 5 volte tanto.


Io credo che la situazione fotografata in questo esempio sia transitoria e riguardi persone che sono alla ricerca della loro strada. Si può discutere delle ore sulle tariffe, ma al lato pratico è raro che fin dall'inizio si sia in grado di imporre le proprie, per cui ci sono periodi di transizione in cui qualcuno si accontenta di essere pagato meno facendosi le ossa, qualcun altro integra con lavori part time, in entrambi i casi è possibile che si tratti di traduttori bravi. È assai improbabile che un traduttore affermato a tempo pieno viva di queste tariffe e le protragga nel tempo.

Inoltre, e mi rivolgo a Emanuela, sono sorpresa che tu dubiti che sia diffuso mantenersi dignitosamente con la nostra professione e anche che i freelance in Italia non abbiano clienti diretti. Queste affermazioni sono assolutamente infondate e francamente le reputo quasi offensive per me e per i numerosi colleghi di cui conosco l'attività ormai da anni. Mi trovo attualmente nel mio undicesimo anno di lavoro autonomo a tempo pieno, in cui solo nei primi 1-2 anni non ho avuto regolarità nelle entrate. Smentisco anche la mancanza di interesse nei clienti diretti, con cui io lavoro regolarmente e con soddisfazione, ma ammetto che quest'ultimo aspetto può dipendere dalle peculiarità di ciascuno, tra cui ubicazione geografica e specialità.
Ciao Mariella,
hai fatto un discorso che fotografa perfettamente la situazione. Migliorando, il traduttore riesce a spuntare tariffe superiori.
Riguardo il mantenersi con la nostra professione, ti dico che è fattibilissimo. Magari da voi in Italia vi sono più difficoltà, ma tu ed altri bravissimi colleghi ne siete la dimostrazione. Poi dipende molto dall'area geografica dei clienti. Io italiano, che lavoro dal Portogallo, traducendo con italiani, britannici, statunitensi, tedeschi, sauditi, etc... vado bene. Ma l'italiano che vive in Svizzera è in una situazione differente. Ergo, molto dipende dal costo della vita. Qui in Portogallo con agenzie locali, colleghi bravissimi ed affermati, si sono visti negare anche un semplice 0,06 a parola.


 
Emanuela Casola
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Ma cosa c'entra? Jan 26, 2010

Fran Cesca wrote:

Non so se posso copiare da un jobpost di qualche giorno fa, ma questo diceva:

...we will only be able to accept rates of 0.05/0.06 euros at the most. All other offers will be discarded.

dalla Francia


Forse sono incapace di esprimere ciò che voglio esprimere. Non ho mai, in nessun mio post, detto che in altri paesi non ci siano OFFERTE simili. Ciò non significa che i professionisti lavorino a tali cifre. È ovvio che c'è un sottomercato, ma resta un SOTTOmercato. Immagino abbiate avuto tutti dei lavori da rileggere. Qualità? Io ho visto cose assurde, non posso che pensare che siano i traduttori a 0,04. Allora lasciamo a loro queste tariffe e questa qualità, ma i bravi, i veri professionisti non possono lavorare per queste cifre. Perché accontentarsi delle briciole? Dei 1200 al mese?
L'idea che vige in Francia è che nessun professionista che sia nel campo da più di uno/due anni accetterebbe mai e poi mai tariffe del genere, anche perché, come diceva quel collega di cui ho riportato le parole, NON potremmo vivere. Abbiamo più del 50% di oneri, quindi sarebbero 0,02/0,03€ effettivi e quante parole bisognerebbe tradurre per vivere? E quando dico vivere qui non intendo certo 1 000 euro. Ho partecipato a una formazione tenuta da una collega traduttrice all'università e diceva subito agli studenti: se il vostro obiettivo è guadagnare 1000/1200 euro al mese cambiate mestiere. Questo è il punto, ora sarà opinabile, certo, non ho mai detto il contrario, ma è proprio l'impostazione che cambia. Quindi è inutile qualsiasi intervento in cui si sottolinea che anche in altri paesi ci sono offerte simili e che anche in altri paesi c'è chi le accetta. Inutile puntualizzare l'ovvio. Tuttavia, in altri paesi l'impostazione generale è quella di cercare di spingere il mercato verso l'alto, di supportarsi l'un l'altro per non accettare di abbassare le tariffe, di resistere tutti in coro, di fare formazione a questo scopo, farsi intervistare alla TV, far pubblicare articoli sulla professione, reperire tutte le offerte offensive per noi e denunciarle...

Il problema, come diceva Vincenzo, è proprio questo: che in Italia i bravi professionisti lavorano per queste cifre, perché? Nessuno si è fatto vivo. E a questo riguardo vi assicuro, ma vi assicuro, nonstante tutte le offerte, tutte le discussioni, tutto di tutto, non si troverà MAI in Francia un traduttore bravo che accetti 0,04, ma neanche 0,08! Neanche a pagarlo oro! E perché? Perché si è già fatto furbo dopo il primo anno.


 
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Passo avanti allora.... Jan 26, 2010

Vincenzo Di Maso wrote:

Ironia ben accettata, specialmente quando ci si conosce


"Pace fatta"...molto bene!

Prendo spunto dal tuo ragionamento per "tirarlo" un po' verso il topic se no farebbero bene a cacciarci da qui...

Ed allora, "Messaggio per i giovani traduttori":
"non proponetevi mai a meno di 0.08"..."Se no siete zerbini", perché "i clienti sono avidi e i soldi per pagarvi ce li hanno", ma "preferiscono sfruttarvi/darvi ordini invece di accettarne"...

Ecco io contesto, l'impianto del ragionamento anzitiutto per i seguenti motivi:

  • 0.08 è una tariffa assolutamente fuori mercato (specialmente en > IT in Italia) per chi in curriculum non ha esperienza da vantare e soprattutto "non ci sa fare" (tipica condizione di chi inizia).
  • Se un neolaureato si proponesse a quella tariffa avrebbe 2 possibili alternative: restare digiuno e non iniziare mai una carriera, avere fortuna ed essere preso per uno o due lavori, con il fortissimo rischio che la sua inesperienza possa fargli perdere in un colpo solo paga, reputazione, possibilità di crescere e sicurezza in sè!
  • Se la domanda di traduzione si trovasse a spendere 0.08 e a non essere soddisfatta, i traduttori esperti faticherebbero ancora molto di più di quanto già non fatichino oggi a convincere il cliente - spesso senza riuscirci - che "a spendere di più c'è più guadagno".


Riguardo poi al fatto stesso di diffondere simili consigli, con tanta tenacia e simili appellativi (vedi zerbino) - ripeto, sistematicamente usati - io non posso non pensare a quanto segue:

  • Se il neolaureato si offre a 0.08, praticamente mi si toglie dal mercato...alè!
  • Se il cliente non trova altro che 0.08 a salire, il mio investimento in marketing (tempo, denaro e attenzione) può scendere quasi fino a zero.
  • Se il cliente si trova costretto a pagare le cifre che voglio io, sarò finalmente io a dare ordini a lui e non ne subirò più, come sarebbe sempre e solo dovuto essere.


A mio parere si tratta di un atteggiamento egocentrico ed ispirato ad una conoscenza superficiale delle dinamiche di mercato e troppo troppo basato su "emozioni". Ma sebbene questo sia un mero parere, è invece un fatto dimostrato dalla storia di questi anni che si tratta di un discorso che non ha mai portato da nessuna parte, anzi!

Come la penso io? Tanto per iniziare, io non ho mai negato che ci sono clienti avidi, agenzie che cercano di massimizzare il profitto (o magari di salvarsi dal fallimento, chissà?!), traduttori che valgono di più ma "siccome sono cresciuti con una mamma troppo presente" (perdonatemi la psicologia da 2 lire!) non sanno esprimere il proprio valore...Certo ci sono! E allora? Ma veramente qualcuno pensa che esista un modo, un qualsiasi modo che sia praticabile (è ovvio che a scrivere pagine di forum e ad infiammare l'animo delle persone ci vuole poco, ma poi quella cosa scritta si deve anche poter mettere in pratica -se no perdiamo solo il tempo!) per guarire i clienti o le agenzie dall'avidità o dal rischio di fallimento (tanto quello dovuto dalla crisi quanto quello dovuto alla loro cattiva gestione), i traduttori che si svendono dalla loro insicurezza...eccetera, eccetera, eccetera...?!

Io sono convinto di no: nulla potrebbero gli albi, nulla potrebbe Proz, nulla possono le catene di email che ci si organizza a mandare alle agenzie che postano proposte "scandalose", nulla possono i tanti thread in cui si offendono clienti e traduttori che non hanno una condotta "confacente".

Come traduttori, noi abbiamo la fortuna di svolgere una professione, ma possiamo farlo in modo imprendiotriale (un avvocato o un notaio non possono!) ed al livello internazionale (non tutti gli avvocati o notai possono)...Smettiamola di frignare e di offendere - è la mia esortazione - e mettiamoci a lavorare più con la "testa" e meno con la "pancia".

Come?
...ci ritorno su, ma adesso la testa mi dice appunto che devo mettermi a lavorare!


 
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