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Messaggio per i giovani traduttori (e per i meno giovani)
Thread poster: Emanuela Casola
Vincenzo Di Maso
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giusto Feb 3, 2010

Gianni Pastore wrote:

Vincenzo Di Maso wrote:

Mi ha sempre detto che in Gran Bretagna, se il datore di lavoro provasse a far lavorare gratis una persona, susciterebbe una grossa ilarità.
Sovente in Italia sento persone che giustificano questi datori di lavoro affermando: "sì, ma dà un'opportunità". Questa si chiama schiavitù.


In Inghilterra hanno degli ammortizzatori sociali che funzionano. Chi perde il lavoro o è in cerca del primo impiego ha diritto al sussidio di disoccupazione, all'affitto di casa pagato e persino alle spese del dentista (almeno era così fino a quando c'ero io), per cui chi glielo fa fare alla gente di accettare stage non pagati, ammesso che ci siano? Lo fai se ci tieni a far parte di un'azienda e sei disposto a entrare dalla porta di servizio e/o la tua famiglia non ha problemi a sostenerti. Per tutti gli altri è semplicemente inconcepibile (e pure masochista).

Giusta precisazione. Hai aggiunto un dettaglio importante.


 
Federica D'Alessio
Federica D'Alessio
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La società più grande del mondo, la peggiore con cui abbia mai lavorato Feb 3, 2010

Un esempio tratto dalla realtà: c'è una società di traduzioni, che fattura cifre a 6 zeri, è nell'elenco di una famosa rivista delle 500 società più importanti, e che SCIENTEMENTE utilizza traduttori di bassissimo livello, per poi far revisionare internamente le traduzioni (che sono un vero e proprio disastro, le ho viste di persona) oppure esternamente, guadagnandoci comunque un bel po' di quattrini. Tale società mi ha offerto la bellezza di 0,06USD a parola (per le traduzioni), che dopo le mie proteste ha aumentato a 0,08USD a parola, ovviamente senza ottenere la mia collaborazione.


Cara Giuseppina, credo di aver capito di che società parli. Una delle più grandi del mondo se non la più grande, è la peggiore con cui abbia mai lavorato. E forse è uno specchio di una (non l'unica) certa tendenza del mercato.
Questa società ha uffici dappertutto nel mondo. Iniziai con loro 5 anni fa con progetti di traduzione di comunicati stampa e copywriting. Per circa due anni, la collaborazione fu proficua per me dal punto di vista della qualità dei progetti proposti e delle tariffe. Venivo contattata soltanto per progetti che si sposavano davvero con le mie specializzazioni, ero seguita nel lavoro, ecc. ecc.
Da ormai tre anni a questa parte, non so in base a quale cambiamento societario, è il caos: ricevo tutti i giorni da un PM diverso mass email di lavoro in settori di specializzazione lontanissimi dai miei, per _combinazioni linguistiche che non sono le mie_, e dopo che l'hai detto a un PM, non t'aspettare che sia cambiato qualcosa nel loro database, continuerai a ricevere proposte FR>IT comunque, richieste con tempi assurdi del tipo "te lo mando stamattina alle 9 per oggi pomeriggio, 2000 parole, alle 1 PM GMT", senza alcun tipo di sovrapprezzo urgenze, tariffe bassissime, e quando dico bassissime dico a volte 3 centesimi di USD a parola, obbligo di un CAT Tool a loro piacimento che non si prendono certo la briga di fornirti, devo continuare?
Clamoroso il caso di qualche settimana fa: email al mondo, testo su politiche aziendali, 9500 parole, 700 USD. Rispondo alla PM (mai avuto contatti prima con lei) dicendo che rifiutavo perché consideravo il prezzo bassissimo rispetto alla quantità e al tipo di lavoro.
Mi risponde subito e mi dice: mi piacerebbe tanto lavorare con te (perché, mi conosci?! Please!), posso aumentare la tariffa a 750 USD! E io: no, guarda, non ci siamo capite, io con tariffa ragionevole intendo dai 1300 USD in su...e lei, candidamente, "però ti offro la revisione, sono 150 USD, la traduzione la faccio fare a uno bravo"!!
E via così...ti pagano con un solo sistema e ti dicono "se vuoi ti paghiamo anche via Paypal, ma i tempi di pagamento saranno _10_ volte più lunghi..." e Perché? Perchè sì.
A volte, confesso, quando ricevo mail da loro ho la sensazione di ricevere spam.
E dopo tutto questo racconto mi chiedo: quanto incide la politica aziendale di questa multinazionale delle traduzioni sul peggioramento del mercato globale? Poco? Ne dubito. Quanto ha inciso nel peggioramento verticale della loro pratica professionale il fatto che si sono affermati come prima agenzia del mondo e che gestiscano una fetta molto consistente del mercato EN>VARIE avendo fra i loro clienti aziende del calibro di Google ecc. (Google commissiona traduzioni alle agenzie di traduzione, ebbene sì)?
Quanti sono i traduttori che "arraffano" la spazzatura che arriva da questo tritaparole multilingua invece di ricordarsi di essere loro fornitori, e quell'altro cliente? Troppi. Decisamente troppi. Perché? Io credo per varie ragioni: è spazzatura griffata, e sul curriculum fa comunque qualcosa scrivere "Ho svolto questo progetto per conto di Google", è spazzatura abbondante, quindi difficilmente rimani a stomaco vuoto, è spazzatura sicura, perché ti fanno penare, però ti pagano sempre.
Condizioni squallide che però ti posso indurre ad accettare perché sono talmente tanto grosso da poterti farti credere di essere tu ad avere bisogno di me, non io di te.
Ma è davvero così?!? Io ho smesso di lavorare per loro da tanto, pur continuando a ricevere le loro mail (!!!), e non ne ho mai sentito la mancanza.

[Edited at 2010-02-03 13:52 GMT]


 
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Ma qual è il valore in campo che dovrebbe in concreto far cambiare le cose? Feb 3, 2010

Federica D'Alessio wrote:
...
E dopo tutto questo racconto mi chiedo: quanto incide la politica aziendale di questa multinazionale delle traduzioni sul peggioramento del mercato globale? Poco? Ne dubito. Quanto ha inciso nel peggioramento verticale della loro pratica professionale il fatto che si sono affermati come prima agenzia del mondo e che gestiscano una fetta molto consistente del mercato EN>VARIE avendo fra i loro clienti aziende del calibro di Google ecc. (Google commissiona traduzioni alle agenzie di traduzione, ebbene sì)?


Ottimo Federica! Chiara, diretta ed efficace, come sai essere tu! Hai messo la questione giù in modo eccezionale...
Quanto incide? Incide moltissimo! Pure di più!
Federica D'Alessio wrote:
Quanti sono i traduttori che "arraffano" la spazzatura che arriva da questo tritaparole multilingua invece di ricordarsi di essere loro fornitori, e quell'altro cliente? Troppi. Decisamente troppi. Perché? Io credo per varie ragioni: è spazzatura griffata, e sul curriculum fa comunque qualcosa scrivere "Ho svolto questo progetto per conto di Google", è spazzatura abbondante, quindi difficilmente rimani a stomaco vuoto, è spazzatura sicura, perché ti fanno penare, però ti pagano sempre. Condizioni squallide che però ti posso indurre ad accettare perché sono talmente tanto grosso da poterti farti credere di essere tu ad avere bisogno di me, non io di te.
Ma è davvero così?!?


La risposta - secondo me - è sempre e solo:
"Sì...Assolutamente, sì"
Al di là di quello che in teoria potrebbe/dovrebbe essere, nei fatti oggi è assolutamente così: le agenzie possono trovare a meno e vendere a meno...I neolaureati possono tranquillamente sostenere la domanda del livello richiesto dalle multinazionali, traghettando il mercato fino al punto in cui le machine translation saranno in grado di sostituirli grazie alle traduzioni da loro stessi prodotte...
A quel punto, il professionista se la vedrà con clienti per cui la traduzione - lungi dal non avere un valore "professionale", avrà un valore "commerciale" vicino allo zero (con tempi di realizzazione pari al "tempo reale").

Detto questo - sei troppo concreta per non concordare con me sul fatto che - loro sono loro e fanno il loro business da multinazionali...I neolaureati sono neolaureati e si approcciano come possono (chi meglio chi peggio) al mercato della traduzione...
In un ragionamento serio, queste andrebbero classificate come "variabili indipendenti". Per me l'unica variabile dipendente - quella su cui possiamo e perciò dobbiamo provare utilmente ad incidere - siamo noi, traduttori professionisti!

La vuoi un'analisi da 2 soldi?
Oggi la domanda di fascia alta è scarsa e va assottigliandosi, non tanto per la sovrabbondante offerta di fascia bassa (che va ispessendosi con le machine translation ed il crowdsourcing), quanto per la scarsità di un'offerta che si qualifichi e si distingua nettamente come "di fascia alta"...Manca cioè quell'elemento differenziante in grado di informare (dare forma ad) una scelta e trainare così il mercato (anche) in altre direzioni.

In un mio precedente intervento mi ripromettevo di ritornare a riflettere proattivamente sul nostro ruolo e su quello che si potrebbe concretamente provare a fare e francamente, speravo di leggerlo anche dagli altri colleghi...Ma a giudicare dagli argomenti che si sono poi sviluppati nelle pagine successive, ho capito di essere proprio "fuori tema"...Pazienza!

...W l'albo dei traduttori italiani!!!

(PS: tengo da parte il link ad un tuo interessante forum su cui mi sono ripromesso di intervenire...abbi fede, lo farò!)


 
Simona R
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Letto questo pomeriggio Feb 3, 2010

[quote]Renato Renno wrote:

La vuoi un'analisi da 2 soldi?
Oggi la domanda di fascia alta è scarsa e va assottigliandosi, non tanto per la sovrabbondante offerta di fascia bassa (che va ispessendosi con le machine translation ed il crowdsourcing), quanto per la scarsità di un'offerta che si qualifichi e si distingua nettamente come "di fascia alta"...Manca cioè quell'elemento differenziante in grado di informare (dare forma ad) una scelta e trainare così il mercato (anche) in altre direzioni.[quote]



Segnalo a proposito di questo ragionamento un articolo letto proprio questo pomeriggio e che spero possa interessare. Ecco il link:

http://www.businessweek.com/smallbiz/content/sep2004/sb20040928_3743_sb006.htm

Simona


[Bearbeitet am 2010-02-03 15:20 GMT]


 
Riccardo Schiaffino
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La domanda di fascia alta - ti contraddici Feb 3, 2010

Renato Renno wrote:

Oggi la domanda di fascia alta è scarsa e va assottigliandosi, non tanto per la sovrabbondante offerta di fascia bassa (che va ispessendosi con le machine translation ed il crowdsourcing), quanto per la scarsità di un'offerta che si qualifichi e si distingua nettamente come "di fascia alta"...Manca cioè quell'elemento differenziante in grado di informare (dare forma ad) una scelta e trainare così il mercato (anche) in altre direzioni.


Mi sai dire da cosa deduci che la domanda di fascia alta sia scarsa? In realtà ti contraddici da solo ("la domanda di fascia alta è scarsa e va assottigliandosi"..."per la scarsità di un'offerta che si qualifichi e si distingua nettamente come di fascia alta"): prima dici che la domanda è scarsa e in calo, poi che questo sarebbe dovuto alla mancanza d'offerta: una scarsità di offerta qualificata, semmai, porta (come infatti avviene) a un aumento delle tariffe nella fascia alta, dato che la domanda in crescita lotta per conseguire un'offerta qualificata.

Il mondo delle traduzioni di fascia veramente alta è completamente diverso non solo da quello dove le tariffe pagate sono 4 centesimi a parola, ma anche quello dove le tariffe sono 12 centesimi o 15. E' un mercato dove il costo della traduzione a parola può arrivare a più euro o dollari a parola, ma che in realtà quasi sempre viene calcolato a progetto.

Non è un tipo di traduzioni che passi nemmeno vicino a quello di ProZ o della maggior parte delle agenzie.

...W l'albo dei traduttori italiani!!!


Che non aiuterebbe in un amato bene: come, di grazia, un albo dei traduttori potrebbe aiutare ad ottenere tariffe più alte? Se per caso riusciste ad ottenerelo (probabilità: proprio pochine), l'effetto maggiore, ad occhi e croce, è che una quantità maggiore di traduzioni sarebbero svolte in nero, o all'estero.

O probabilmente sotto tariffa da traduttori appartenenti all'albo, che da un lato si riempirebbero la bocca di condanne ai traduttori che lavorano fuori dall'albo, e dall'altro offrirebbero ai loro clienti sconti non proprio etici (hai presenti i medici in Italia? "se ha bisogno della ricevuta, sono 290, se no, possiamo fare 150")


 
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@ Riccardo Feb 3, 2010

Riccardo Schiaffino wrote:
...In realtà ti contraddici da solo ...


Attento a dire "ti contraddici" ad un giurista...sai come so fatti quelli?!

Provo a riformulare, il mio pensiero ok?
Quando parlo di "calo della domanda" mi riferisco al volume commesso della domanda di fascia alta, non al suo prezzo: se un cliente interessato a spendere "anche tanto" - purché abbia in cambio "altrettanto valore" - non trova quel valore e gli viene somministrato sistematicamente un prodotto al di sotto delle proprie aspettative, sposterà il suo acquisto su cifre diverse, alias diventerà un compratore di "fascia media".
In pratica, se prima sul mercato c'erano 100.000 parole destinate alle agenzie di fascia alta (e ai loro traduttori) - ora - per colpa di quelle agenzie e/o dei suoi traduttori - quelle parole finiranno nel mercato di fascia più bassa (e quindi a traduttori diversi - o agli stessi se si adattano!).

Concordo - è ovvio - che per quelli che sanno offrire valore vero questa condizione ha i suoi risvolti positivi (ovvero, se siamo di meno ad offrire valore, me lo devono pagare di più!)...Ma era sull'aspetto negativo di questa condizione che io richiamavo l'attenzione...
Hai presente l'effetto "centro commerciale"? Se machine translation, crowdsourcing, marketing efficace, costo basso, etc. iniziano a bombardare sempre più, ad un certo punto anche i "clienti di fascia alta" una capatina al "centro commerciale" ce la fanno...E se nel frattempo trovare parcheggio in centro (fuori metafora: un servizio veramente professionale) è diventato pure troppo difficile, va a finire che questi clienti contraggono cattive abitudini...

Sul mondo delle traduzioni di fascia "veramente alta" - quello da più euri a parola - non ho mai inteso pronunciarmi, perché si tratta di una nicchia (rispetto al mercato della traduzione nel suo complesso) sul quale andrebbero fatti discorsi di nicchia (che questo forum si è dimostrato non essere in grado di ospitare).

Su tutto il resto, temo ci sia un grosso equivoco, che - se non il corsivo - almeno i lenzuoli che da anni scrivo su queste pagine avrebbero forse dovuto evitare: io sono da sempre contrario all'albo!
...Devo dedurre che non sono una delle tue letture preferite...Pazienza!


 
Riccardo Schiaffino
Riccardo Schiaffino  Identity Verified
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Se la metti così, allora d'accordo Feb 3, 2010

Io mi riferivo proprio all'effetto della domanda e dell'offerta di traduzione di fascia alta sul prezzo, quindi direi che siamo d'accordo.

Per quanto riguarda il "W l'albo", mea culpa, avrei dovuto capire l'ironia, e magari ricordare interventi passati... ma non è che tengo qui un tabellino con segnati i favorevoli e i contrari.


 
Federica D'Alessio
Federica D'Alessio
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Ecco... Feb 3, 2010


...W l'albo dei traduttori italiani!!!


Avevo immaginato che fosse ironico, ma per un attimo ho avuto il dubbio...fiu (sospiro di sollievo)!!!


(PS: tengo da parte il link ad un tuo interessante forum su cui mi sono ripromesso di intervenire...abbi fede, lo farò!)


Ho Fede per definizione, non preoccuparti!


 
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