Pages in topic: < [1 2 3 4] > | Intrastat Thread poster: Claudio Porcellana (X)
| Il mio commercialista dice | Feb 10, 2010 |
....che c'entro anche io con l'INTRASTAT. Bah.... Cordiali saluti Befanetta81 | | | Fabio Scaliti Italy Local time: 17:32 Member (2004) German to Italian + ... Aggiornamento Intrastat | Feb 12, 2010 |
Ciao a tutti, mi permetto di condividere l'ultima comunicazione mandatami dal commercialista, contenente una tabella riassuntiva (a pag. 3) delle diverse situazioni. http://www.scaliti-traduzioni.com/Circolare_novita.pdf Saluti, Fabio
[Modificato alle 2010-02-12 09:37 GMT] | | | Claudio Porcellana (X) Italy TOPIC STARTER aggiornamento Intrastat | Feb 12, 2010 |
grazie Fabio vedo però che neppure il tuo commercialista chiarisce cosa si intenda precisamente per "servizi" e se i "servizi di traduzione" possano rientrare tra quelli previsti dalla normativa mi sembra comunque evidente che i "servizi di traduzione" non rientrano in queste categorie: I servizi interessati sono: - le lavorazioni, trasformazioni e riparazioni intracomunitarie; - i trasporti intracomunitari e relative intermediazioni; ... See more grazie Fabio vedo però che neppure il tuo commercialista chiarisce cosa si intenda precisamente per "servizi" e se i "servizi di traduzione" possano rientrare tra quelli previsti dalla normativa mi sembra comunque evidente che i "servizi di traduzione" non rientrano in queste categorie: I servizi interessati sono: - le lavorazioni, trasformazioni e riparazioni intracomunitarie; - i trasporti intracomunitari e relative intermediazioni; - le prestazioni accessorie ai servizi di trasporto intracomunitario e relative intermediazioni. e neppure nelle categorie degli articoli 7- quinquies, 7-sexies e 7-septies, tipica espressione delle leggi fatte coi piedi, e cioè dei "servizi simili", se tali "servizi simili" sono resi a soggetti NON PRIVATI, quindi a imprese, quindi a produttori e agenzie: Gli articoli 7- quinquies, 7-sexies e 7-septies, introdotti dal nuovo decreto Legislativo, regolamentano, rispettivamente, i servizi culturali, artistici, sportivi, scientifici, educativi e simili, particolari servizi resi a “soggetti privati”e particolari servizi resi a soggetti privati “extraUE”. Claudio ▲ Collapse | | | Fabio Scaliti Italy Local time: 17:32 Member (2004) German to Italian + ...
Ciao Claudio, secondo me la situazione è più semplice, almeno stando a quanto appurato con il commercialista. Va detto, però, che ancora si attendono circolari più precise. Noi siamo fornitori di "servizi", per il fisco e per la legge, a prescindere dal tipo di servizio offerto. Non vendiamo merci o beni. Quindi, come tutti i prestatori di servizi, dal 1° gennaio siamo soggetti alla nuova normativa. Dovremo compilare l'Intra e indicare in fattura l'ese... See more Ciao Claudio, secondo me la situazione è più semplice, almeno stando a quanto appurato con il commercialista. Va detto, però, che ancora si attendono circolari più precise. Noi siamo fornitori di "servizi", per il fisco e per la legge, a prescindere dal tipo di servizio offerto. Non vendiamo merci o beni. Quindi, come tutti i prestatori di servizi, dal 1° gennaio siamo soggetti alla nuova normativa. Dovremo compilare l'Intra e indicare in fattura l'esenzione IVA ai sensi del Dpr 633/72, Art 7 TER, come da tabella a pag. 3. Claudio Porcellana wrote: mi sembra comunque evidente che i "servizi di traduzione" non rientrano in queste categorie: I servizi interessati sono: - le lavorazioni, trasformazioni e riparazioni intracomunitarie; - i trasporti intracomunitari e relative intermediazioni; - le prestazioni accessorie ai servizi di trasporto intracomunitario e relative intermediazioni. Questo elenco è relativo ai servizi precedentemente interessati dai commi 4-bis, 5, 6 e 7 dell’art.40 del D.L. 331/1993, che non vengono più trattati separatamente, ma inglobati nella nuova normativa. Tutto qui. Visto che le traduzioni non rientrano fra questi servizi, si applica la norma generale. Fabio ▲ Collapse | |
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| La risposta del mio commercialista | Mar 3, 2010 |
Questa invece è la risposta del mio commercialista ad alcune domande sull'applicabilità della marca da bollo (la lascio anche se non è oggetto di questo thread) e sul modello INTRASTAT: Su tutte le fatture sia nel regime dei minimi a clienti italiani che quelle emesse con esclusione dell’art. 7, va messa la marca da bollo per importi superiori a 77,47 (dovrebbe essere addebitata al cliente ed apposta sulla sua copia); I modelli INTRA sono delle comunicazioni che v... See more Questa invece è la risposta del mio commercialista ad alcune domande sull'applicabilità della marca da bollo (la lascio anche se non è oggetto di questo thread) e sul modello INTRASTAT: Su tutte le fatture sia nel regime dei minimi a clienti italiani che quelle emesse con esclusione dell’art. 7, va messa la marca da bollo per importi superiori a 77,47 (dovrebbe essere addebitata al cliente ed apposta sulla sua copia); I modelli INTRA sono delle comunicazioni che vanno effettuate alla Dogana competente (eventualmente nel suo caso e dal 2010 entro il giorno 25 del mese successivo al Trimestre) per le prestazioni di servizi. Tali prestazioni devono essere fatte però (sempre con esclusione art. 7) a clienti UE.
[Modificato alle 2010-03-03 11:14 GMT] ▲ Collapse | | |
L'Esperto - Casi e Soluzioni Territorialità IVA, dal 1° gennaio le nuove regole Prestazioni di traduzione e interpretariato tra operatori economici: quali le modalità di fatturazione? DOMANDA Società italiana di traduzione ed interpretariato con clienti: Italiani = fatture emesse con IVA al 20% UE= fatture emesse fuori campo IVA art. 7 ter DPR 633/72 - compilazione modello INTRA 2010 EXTRA UE=fatture emesse fuori campo ... See more L'Esperto - Casi e Soluzioni Territorialità IVA, dal 1° gennaio le nuove regole Prestazioni di traduzione e interpretariato tra operatori economici: quali le modalità di fatturazione? DOMANDA Società italiana di traduzione ed interpretariato con clienti: Italiani = fatture emesse con IVA al 20% UE= fatture emesse fuori campo IVA art. 7 ter DPR 633/72 - compilazione modello INTRA 2010 EXTRA UE=fatture emesse fuori campo IVA art. 7 ter DPR 633/72 E' questa la corretta gestione dell'azienda ai fini IVA? RISPOSTA Le prestazioni di traduzione e interpretariato, poste in essere tra operatori economici, a partire dal 1° gennaio 2010, sono disciplinate dalla regola generale di cui all'articolo 44 della direttiva 2006/112/CE del 28 novembre 2006, come successivamente modificata dalla direttiva 2008/8/CE del 12 febbraio 2008 e dalla direttiva 2008/117/CE del 16 dicembre 2008 ("Paese del committente"). Nella legislazione italiana di recepimento, tale regola generale è contenuta nell'articolo 7 - ter, comma 1, lettera a), del Dpr n. 633/1972 ( introdotto nel nostro ordinamento dal decreto legislativo adottato dal Consiglio dei Ministri in data 22 gennaio 2010, al momento non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale). Di conseguenza, riguardo alla fatturazione attiva: • nei rapporti con operatori economici italiani, deve essere applicata l'Iva (salvo dichiarazione d'intento del cliente); • nei rapporti con operazioni esteri, valgono le seguenti regole. Sulla base di quanto previsto dall'articolo 21, comma 6, del Dpr n. 633/1972, è opportuno distinguere tra due tipologie di operazioni: • operazioni non soggette (articolo 7-ter): fatture emesse nei confronti di soggetti passivi stabiliti in altro Paese Ue: NON concorrono a formare il volume d'affari (articolo 20, comma 1, del Dpr n. 633/1972) e NON concorrono a formare il plafond; devono essere inserite nel modello Intra servizi; nella fattura occorre indicare il numero identificativo Iva del prestatore e del committente; occorre assolvere l'imposta di bollo (se l'importo addebitato è maggiore di 77,47 euro); • operazione fuori campo Iva (articolo 7-ter): fatture emesse nei confronti di soggetti passivi stabiliti in Paese Extra Ue: NON concorrono a formare il volume d'affari (articolo 20, comma 1, del Dpr n. 633/1972) e NON concorrono a formare il plafond; occorre assolvere l'imposta di bollo(se l'importo addebitato è maggiore di 77,47 euro). ▲ Collapse | | | Claudio Porcellana (X) Italy TOPIC STARTER imposta di bollo | Mar 3, 2010 |
ciao a tutti potreste anche chiedere ai vostri commercialisti cosa succede se NON si mette la marca da bollo? così confrontiamo le risposte ... Claudio | |
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il documento non è valido | Mar 3, 2010 |
Claudio Porcellana wrote: ciao a tutti potreste anche chiedere ai vostri commercialisti cosa succede se NON si mette la marca da bollo? così confrontiamo le risposte ... Claudio ciao Claudio, per quanto so io (confermato dal commercialista a suo tempo) la marca da bollo costituisce praticamente una garanzia della forma della fattura. In pratica, senza marca da bollo la fattura non è valida = è un documento che serve tanto quanto la "carta da formaggio". Ricordo anche che la marca da bollo deve essere predatata rispetto alla fattura, e questo non per "cavillosità" ma perché la fattura deve "nascere" regolare: se tu emetti oggi una fattura, indipendentemente dal fatto che tu la stampi la spedisca la registri ecc. oppure no essa deve avere tutti i crismi della legalità. Manuela | | | Claudio Porcellana (X) Italy TOPIC STARTER marca da bollo ... riformulata | Mar 3, 2010 |
per marca da bollo intendo quella per il regime dei minimi, che a quanto pare rientra nell'Intrastat e se non ricordo male è una marca da 1,8 EUR o giù di lì quindi la domanda definitiva (spero ; -))) è: quelli che aderiscono ai minimi spediscono a tutti i loro clienti la fattura cartacea con marca cartacea per posta o usano le marche elettroniche? e in ogni caso, cosa succede se non mettete tale marca sulla fattura? Claudio
[Modifica... See more per marca da bollo intendo quella per il regime dei minimi, che a quanto pare rientra nell'Intrastat e se non ricordo male è una marca da 1,8 EUR o giù di lì quindi la domanda definitiva (spero ; -))) è: quelli che aderiscono ai minimi spediscono a tutti i loro clienti la fattura cartacea con marca cartacea per posta o usano le marche elettroniche? e in ogni caso, cosa succede se non mettete tale marca sulla fattura? Claudio
[Modificato alle 2010-03-03 15:02 GMT] ▲ Collapse | | |
Claudio Porcellana wrote: premetto che per marca da bollo intendo quella Intrastat che se non ricordo male è una marca da 1,8 EUR o giù di lì quindi la domanda è: spedite a tutti i vostri clienti la fattura cartacea con marca cartacea Intrastat per posta o usate le marche Intrastat elettroniche? e in ogni caso, cosa succede se non mettete tale marca sulla fattura? Claudio
[Modificato alle 2010-03-03 14:02 GMT] Claudio, Che cos'è la marca da bollo intrastat? La marca da bollo (appunto da Euro 1,81) si mette nei documenti esenti da IVA, quindi sulle nostre fatture. In caso la marca manca... manca la regolarità. La dichiarazione intrastat non prevede marche da bollo aggiuntive da mettere sulle fatture (a meno che fino ad ora né io né il mio commercialista, che ci siamo documentati indipendentemente e poi abbiamo confrontato le idee ci abbiamo capito nulla). Segnalo questo link: per ogni servizio dell'agenzia delle dogane c'è scritto che cosa serve (carta bollata, bollo, ceralacca ecc) ma per la presentazione dell'elenco intrastat c'è scritto soltanto "Presentazione del “frontespizio“ corredato da appositi elenchi su supporto cartaceo o su supporto informatico" http://www.agenziadogane.it/wps/wcm/connect/ed/Servizi/Guida%20ai%20servizi/ Manu | | | mi domando la stessa cosa... | Mar 4, 2010 |
Claudio Porcellana wrote: per marca da bollo intendo quella per il regime dei minimi, che a quanto pare rientra nell'Intrastat e se non ricordo male è una marca da 1,8 EUR o giù di lì quindi la domanda definitiva (spero ; -))) è: quelli che aderiscono ai minimi spediscono a tutti i loro clienti la fattura cartacea con marca cartacea per posta o usano le marche elettroniche? e in ogni caso, cosa succede se non mettete tale marca sulla fattura? Claudio
[Modificato alle 2010-03-03 15:02 GMT] e solo noi in italia abbiamo questo sistema "macchinoso"? a quanto pare all'estero dicono di non avere bisogno della fattura via posta ordinaria, ma quando spiego questa cosa della marca da bollo sembrano non capire... Il mio commercialista dice di fare come voglio, posso anche non apporre la marca, ma poi la fattura non sarebbe regolare. | |
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Claudio Porcellana (X) Italy TOPIC STARTER non è regolare | Mar 4, 2010 |
certo che non è regolare, ma sembra che non succeda nulla di grave se ci si dimentica accidentalmente di metterla ... ;-D nel senso che nel caso si pagherebbe solo l'importo delle marche non messe (pochi EUR l'anno) e nessuna mora o multa avete conferme? Claudio | | | ah, adesso capisco... | Mar 4, 2010 |
Claudio Porcellana wrote: per marca da bollo intendo quella per il regime dei minimi, che a quanto pare rientra nell'Intrastat e se non ricordo male è una marca da 1,8 EUR o giù di lì quindi la domanda definitiva (spero ; -))) è: quelli che aderiscono ai minimi spediscono a tutti i loro clienti la fattura cartacea con marca cartacea per posta o usano le marche elettroniche? e in ogni caso, cosa succede se non mettete tale marca sulla fattura? Claudio
[Modificato alle 2010-03-03 15:02 GMT] Adesso capisco la domanda! Io uso le marche da bollo cartacee; il fatto di spedire le fatture cartacee in originale, che effettivamente ai clienti non interessa per nulla nella maggior parte dei casi, è un discorso a parte. Ho avuto una discussione su "quale sia l'originale di un documento, quello che rimane a me o quello inviato al cliente". Posso rispondere con un fatto: anni fa avevo un cliente che usava per gli ordini una carta intestata bellissima, con il logo stampato in rilievo in color argento, ma l'impiegata ci spediva le fotocopie e quindi la carta bellissima se la vedeva solo lei nel suo archivio. Mi è stato confermato da fonti ufficiali che "l'originale" sarebbe quello inviato al cliente; però, siccome teoricamente quello inviato per posta potrebbe essere perso ecc.ecc ., E' AMMISSIBILE ANCHE TENERSI IN ARCHIVIO LA COPIA CON LA MARCA DA BOLLO ORIGINALE E SPEDIRE AL CLIENTE LA SCANSIONE. Nota: se non si mette la marca da bollo, chi ci va di mezzo o chi deve controllare NON è il cliente, ma il fornitore, perché è lui ad avere un documento non regolare. Il cliente potrebbe avere da ridire solo se gli si addebita in fattura la marca da bollo che poi non si appone. Manuela | | | 2GT Italy Local time: 17:32 English to Italian + ... Alcune risposte | Mar 4, 2010 |
Claudio Porcellana ha chiesto: certo che non è regolare, ma sembra che non succeda nulla di grave se ci si dimentica accidentalmente di metterla ... nel senso che nel caso si pagherebbe solo l'importo delle marche non messe (pochi EUR l'anno) e nessuna mora o multa avete conferme? Nel caso del mancato assolvimento o di un assolvimento insufficiente dell'imposta di bollo, la sanzione può andare dal 100% al 500% dell'importo dell'imposta non assolta (quindi da 1,81 a 9,05 EUR). Il cliente è responsabile in solido con il fornitore che non ha assolto l'imposta. Riferimenti e spiagazioni sono qui: http://tinyurl.com/sanzioni-tributarie La fattura originale è quella che va consegnata al cliente (quindi la copia cartacea con la marca da bollo incollata sopra). Per ovviare alla spedizione via posta ci sono due soluzioni: - dire al cliente di mettere lui la marca da bollo (con data antecedente o uguale al giorno di emissione della fattura) - assolvere l'imposta in modo virtuale, chiedendo la relativa autorizzazione al proprio ufficio dell'AdE, e inserendo poi la relativa dicitura sulla fattura digitale inviata al cliente. La marca da bollo va messa solo sulle fatture superiori a EUR 77,47 ed esenti IVA. Ciao e buon lavoro Gianni | | | Pages in topic: < [1 2 3 4] > | To report site rules violations or get help, contact a site moderator: You can also contact site staff by submitting a support request » Intrastat TM-Town | Manage your TMs and Terms ... and boost your translation business
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