Quanto conta la qualità ? Thread poster: Katia Siddi
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Katia Siddi Italy Local time: 05:53 French to Italian + ...
Buongiorno a tutti i colleghi Mi chiamo Katia e sono una traduttrice di madrelingua italiana iscritta a proZ da diversi anni. Leggo il forum quasi quotidianamente ma ho scritto raramente perchè fino ad oggi non ho avuto granché da raccontare. Ho quasi sempre lavorato con clienti diretti provenienti da ogni parte del mondo e non ho mai avuto nessun problema particolare con loro. Definirei le mie tariffe come "ragione... See more Buongiorno a tutti i colleghi Mi chiamo Katia e sono una traduttrice di madrelingua italiana iscritta a proZ da diversi anni. Leggo il forum quasi quotidianamente ma ho scritto raramente perchè fino ad oggi non ho avuto granché da raccontare. Ho quasi sempre lavorato con clienti diretti provenienti da ogni parte del mondo e non ho mai avuto nessun problema particolare con loro. Definirei le mie tariffe come "ragionevoli" nel senso che sono accessibili pur non essendo stracciate. Inoltre, essendo molto perfezionista, mi impegno sempre al massimo rispettando tempi di consegna "umani" e cercando di fornire sempre una traduzione di ottima qualità. Tuttavia, mi sono ritrovata a lavorare con qualche agenzia nell'ultimo anno. In particolare con un'agenzia che ha fissato le sue condizioni finanziarie e non ha mai accettato di contrattare. Essendo queste condizioni tariffarie accettabili e i pagamenti sempre puntuali, ho continuato la collaborazione. Inoltre, le traduzioni che ho dovuto fornire erano sempre in un campo molto specifico e per un solo cliente. In questo modo di traduzione in traduzione -anche se i tempi di consegna erano molto stretti- ho potuto ovviamente anche perfezionare e allargare la mia conoscenza della terminologia tecnica del settore in questione (con mia soddisfazione anche personale). Non ho mai ricevuto la minima critica dall'agenzia né dal cliente sul mio operato fino a quando non ho effettuato l'ultima traduzione per loro cercando di fare bene ovviamente perchè decisa a tenermi un cliente così regolare. E qui sta il "ma" : il cliente ha avuto da ridire proprio sull'ultima traduzione in quanto a suo avviso mancavano diverse parole (alcuni termini in effetti non hanno una traduzione in italiano e si adoperano prestiti inglesi) in modo più o meno fedele) sulla base del suo italiano che lui stesso ha definito come "basico". Volendo fare troppo bene mi sono ritrovata così a perdere una collaborazione regolare lol Questo spiega forse anche la qualità molto mediocre di certe traduzioni che vediamo quotidianamente. Quanto siamo ricattabili noi traduttori? E quanto la nostra etica professionale può venir condizionata dai desideri de cliente che in fondo ha sempre ragione come indica un famoso detto? Al di là della momentanea delusione considero questo fatto un buon spunto di riflessione per tutti noi. Che ne pensate ? In ogni caso buon lavoro a chi ancora lavora e buone vacanze a tutti gli altri Katia * Non escludo che le tariffe non stracciate e l'esigenza di pagamenti puntuali abbiano influito nella decisione dell'agenzia di interrompere la collaborazione ad un dato momento e che i refusi possano essere stati una motivazione secondaria, ma comunque importante per noi traduttori.
[Edited at 2010-08-01 10:17 GMT] ▲ Collapse | | |
Ti offro il mio parere | Jul 31, 2010 |
Proprio pochi giorni fa con una collega carissima amica si parlava del fatto se sia giusto o meno discostarsi dal testo fonte per una resa migliore in italiano, per farla breve ci siamo trovate d'accordo sul fatto che non è il caso, noi in quanto traduttori siamo tecnici della parola e perciò dobbiamo cercare, nel limite del possibile,di non discostarci dal testo sorgente, forse sarà perché entrambe siamo traduttori prettamente legali, non so, ma questa è stata la nostra conclusione. ... See more Proprio pochi giorni fa con una collega carissima amica si parlava del fatto se sia giusto o meno discostarsi dal testo fonte per una resa migliore in italiano, per farla breve ci siamo trovate d'accordo sul fatto che non è il caso, noi in quanto traduttori siamo tecnici della parola e perciò dobbiamo cercare, nel limite del possibile,di non discostarci dal testo sorgente, forse sarà perché entrambe siamo traduttori prettamente legali, non so, ma questa è stata la nostra conclusione. Per quel che vale questo è il mio parere. Ciao! Angio
[Edited at 2010-07-31 13:56 GMT] ▲ Collapse | | |
forse in alcuni casi conta di meno | Jul 31, 2010 |
Probabilmente dipende anche dallo specifico settore. Se si tratta di traduzione tecnica, allontanarsi di molto dal testo sorgente può anche essere un rischio. Ma credo dipenda molto sia dai revisori che dai clienti finali. Quello che non capisco, onestamente, è il motivo per cui, l'agenzia abbia rinunciato alla collaborazione con te visti i precedenti positivi. Io non credo che si trattasse solo di questo, forse hanno trovato un altro traduttore, magari anche più a buon mercato. ... See more Probabilmente dipende anche dallo specifico settore. Se si tratta di traduzione tecnica, allontanarsi di molto dal testo sorgente può anche essere un rischio. Ma credo dipenda molto sia dai revisori che dai clienti finali. Quello che non capisco, onestamente, è il motivo per cui, l'agenzia abbia rinunciato alla collaborazione con te visti i precedenti positivi. Io non credo che si trattasse solo di questo, forse hanno trovato un altro traduttore, magari anche più a buon mercato. Le ipotesi sono tante, io cercherei altre collaborazioni... ▲ Collapse | | |
E l'agenzia? | Jul 31, 2010 |
La cosa che più mi colpisce nel tuo caso è il silenzio di tomba dell'agenzia... Se il cliente, con il suo italiano "basico" (?), muove delle critiche a una traduzione, il minimo che può fare l'agenzia è chiederti di spiegare e motivare le tue scelte, e mediare tra te e il cliente. Che un incidente di questo tipo, per quanto sgradevole, porti a perdere un cliente... beh, diciamo che mi sorprende molto. Può darsi che i motivi siano altri, e che il disappunto del cliente sia stato usato ... See more La cosa che più mi colpisce nel tuo caso è il silenzio di tomba dell'agenzia... Se il cliente, con il suo italiano "basico" (?), muove delle critiche a una traduzione, il minimo che può fare l'agenzia è chiederti di spiegare e motivare le tue scelte, e mediare tra te e il cliente. Che un incidente di questo tipo, per quanto sgradevole, porti a perdere un cliente... beh, diciamo che mi sorprende molto. Può darsi che i motivi siano altri, e che il disappunto del cliente sia stato usato come pretesto. Mirella ▲ Collapse | |
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Luca Tutino Italy Member (2002) English to Italian + ... Strano... e no | Jul 31, 2010 |
Nell'ambito delle traduzioni tecniche e commerciali purtroppo la qualità conta molto meno di quanto dovrebbe, soprattutto per via dell'eccessiva pressione sui prezzi. Tuttavia mi meraviglio che tu non sia riuscita a spiegare le tue ragioni ed a convincere il cliente e l'agenzia, o quanto meno quest'ultima. Se veramente le tue scelte linguistiche erano così buone, e visto che a giudicare dal tuo messaggio giustamente la convinzione non ti manca, forse avrai peccato un po' di grinta e di puntigl... See more Nell'ambito delle traduzioni tecniche e commerciali purtroppo la qualità conta molto meno di quanto dovrebbe, soprattutto per via dell'eccessiva pressione sui prezzi. Tuttavia mi meraviglio che tu non sia riuscita a spiegare le tue ragioni ed a convincere il cliente e l'agenzia, o quanto meno quest'ultima. Se veramente le tue scelte linguistiche erano così buone, e visto che a giudicare dal tuo messaggio giustamente la convinzione non ti manca, forse avrai peccato un po' di grinta e di puntigliosità comunicativa, spesso necessarie per mostrare la verità a chi ha davanti agli occhi un falso pregiudizio. Io in questi casi mi imbarco in vere e proprie dissertazioni, con tanto di citazioni complete delle fonti, per dettagliare e motivare le singole scelte contestate, cosa che ha quasi sempre l'effetto di consolidare decisamente il rapporto. Ma in fondo di questi tempi posso benissimo immaginare un manager o un tecnico che prende frettolosamente una decisione sbagliata e non "ha più il tempo" di tornarci su, nemmeno in presenza di ottime ragioni. Io credo che alla fine la qualità conti moltissimo, nel senso che finisce per determinare la qualità del proprio tempo lavorativo e della propria vita. Purtroppo però sembra essere sempre più un lusso per privilegiati, ossia per chi per un motivo o per un altro è poco pressato dall'esigenza di guadagnare.
[Edited at 2010-07-31 17:22 GMT] PS Sinceramente nel tuo messaggio c'è una cosa che mi lascia un po' perplesso. Pur essendo io convinto che nella traduzione si possa sempre migliorare, e ogni traduzione possa essere migliorata più e più volte pur essendo già buona in partenza, non capisco bene in che senso avresti realizzato "la traduzione migliore in assoluto fatta per loro". Mi pare un po' un controsenso come l'annuncio pubblicitario radiofonico che di questi tempi reclamizza "la più spaziosa monovolume con i consumi più bassi della sua categoria".
[Edited at 2010-07-31 17:30 GMT] ▲ Collapse | | |
gradara Italy Local time: 05:53 German to Italian un modo motivazione poco credibile (leggi: scusa) per interrompere una collaborazione | Aug 1, 2010 |
Ciao, Katia. Da quel che racconti, e soprattutto dal fatto che la collaborazione era ormai consolidata, è evidente che il cliente ha usato un banalissimo pretesto (come fa a giudicare la resa in italiano qualcuno che definisce le sue conoscenze della lingua "basiche"?! Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Mi sembra che tu sappia il fatto tuo e sia abbastanza scrupolosa, dunque passa oltre e guarda ad altre opportunità. Buon lavoro... See more Ciao, Katia. Da quel che racconti, e soprattutto dal fatto che la collaborazione era ormai consolidata, è evidente che il cliente ha usato un banalissimo pretesto (come fa a giudicare la resa in italiano qualcuno che definisce le sue conoscenze della lingua "basiche"?! Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Mi sembra che tu sappia il fatto tuo e sia abbastanza scrupolosa, dunque passa oltre e guarda ad altre opportunità. Buon lavoro ▲ Collapse | | |
T F F Italy Local time: 05:53 English to Italian Sulla qualità, sulla situazione tua e su quella del traduttore in genere... | Aug 2, 2010 |
Sulla Qualità... Beninatto dice da sempre che la "Qualità non è un fattore differenziante": il cliente si aspetta sempre la "massima qualità", qualunque sia la cifra che paga... ...Dal momento che la qualità non è misurabile in astratto, si assume che la "massima qualità sia ciò che il cliente definisce come tale"...E qui sta il gioco! Ci sono clienti totalmente incapaci di un giudizio, clienti capaci di un giudizio errato e clienti capaci di... See more Sulla Qualità... Beninatto dice da sempre che la "Qualità non è un fattore differenziante": il cliente si aspetta sempre la "massima qualità", qualunque sia la cifra che paga... ...Dal momento che la qualità non è misurabile in astratto, si assume che la "massima qualità sia ciò che il cliente definisce come tale"...E qui sta il gioco! Ci sono clienti totalmente incapaci di un giudizio, clienti capaci di un giudizio errato e clienti capaci di un giudizio corretto...Tu probabilmente sei incappata nella seconda categoria! Ora...Normalmente l'agenzia ha interesse a dimostrare al cliente che il suo giudizio è quantomeno opinabile, affinchè questi riveda la sua opinione sul servizio acquistato (e quindi anche sulla possibilità di acquistarne altri in futuro). Tuttavia ci sono anche dei casi in cui Project Manager o Manager di agenzia possono vedere (a giusta o sbagliata ragione) utile scaricare la colpa su un fornitore, quando la situazione richiede un capro espiatorio... In quest'ultimo caso, tratteniamoci dal dire subito che è "sbagliato" e ragioniamo a 360 gradi..."sbagliato" per "chi"? E cosa vorrebbe dire "sbagliato"? Sul tuo caso specifico... ...Sinceramente non sono in grado di dare alcun parere, per mancanza di dati: in linea di massima direi che se ti hanno pagato prima e ti hanno pagato ora, l'agenzia e/o il cliente sono genuinamente convinti della "gravità" del tuo errore e l'assenza di una tua difesa (come ti faceva notare Mirella, se non sbaglio) può aver rinsladato questo giudizio... Del resto se l'agenzia voleva usare un altro traduttore "migliore" di te, lo poteva e lo può fare tranquillamente, senza dover trovare scuse o darti motivazioni...Può sembrare cinismo, può essere definito professionalità, ma la distanza che deve esserci tra professionista e cliente fa sì che ci voglia molto di più che "anni di collaborazione proficua" per instaurare un "rapporto" d acui nascano obblighi di natura morale! E qui veniamo alla tua domanda: Katia Siddi wrote: ...Volendo fare troppo bene mi sono ritrovata così a perdere una collaborazione regolare lol Questo spiega forse anche la qualità molto mediocre di certe traduzioni che vediamo quotidianamente. Quanto siamo ricattabili noi traduttori? E quanto la nostra etica professionale può venir condizionata dai desideri de cliente che in fondo ha sempre ragione come indica un famoso detto? Al di là della momentanea delusione considero questo fatto un buon spunto di riflessione per tutti noi. Che ne pensate ? Katia "Ricattabili?"...scusami, Katia, ma perché "ricattabili"? È un libero mercato in cui ognuno di noi presta servizi di qualità variabile a condizioni variabili a soggetti variabili con sensibilità e conoscenze variabili, che intermediano commesse di contenuto, volume, argomento, budget, lingue e mercati di destinazione variabili...Nessun ricatto, solo una grossa variabilità! Se il rapporto si basa su un contratto di fornitura equo, quello che rischi sta scritto in quel contratto che o hai accettato/negoziato o no! In quanto alla capacità di condizionamento da parte del cliente sulla nostra "etica", io direi nulla! Sul nostro "operato" invece io direi totale: è lui che paga, ed è lui che decide se nel suo sito web, sul suo apparato hardware o nel suo manuale ci deve andare la parola italiana, quella inglesizzata o quella inglese... ...Che ci sia dietro un attento studio di marketing comunicativo a livello internazionale o l'ignoranza più completa e barbina mista ad arroganza e saccenza, il centro di quel business fa sempre capo al tizio che dirige quell'azienda e - se non delegate - le scelte sono e devono restare in capo a lui, altrimenti già questo sarà percepito come un "problema" causato dal traduttore che "ha fatto di testa sua!"...Non è sicuramente il tuo caso, ma molti traduttori si fanno del male (commercialmente parlando) dando per scontato che il cliente tenda a riconoscere la loro figura come "professionale ed autorevole", quando invece - nel 90% dei casi - il cliente "sta pagando controvoglia un servizio che avrebbe potuto fare suo nipote che ha fatto la vacanza all'estero, se non fosse impegnato con laqualunque..." Noi traduttori tecnici? La verità - secondo me - è che nella nostra catena di fornitura, i traduttori tecnici occupano quasi sempre un posto troppo piccolo per poter dire con successo "questo si scrive così, e basta!"...Meglio: "io scrivo come meglio ritengo nel suo interesse - e se le occorrono spiegazioni sarò felice di fornirgliele - fermo restando che quasi tutto può essere adattato!"...È così che il cliente si tranquillizza, fa meno domande/problemi, percepisce la differenza tra noi e suo nipote che ha fatto la vacanza all'estero...e ci paga! Ma tornando al discorso sulla qualità...Una cosa è certa: il traduttore - quello a cui in ultima analisi si paga il servizio - non ha e non avrà mai il potere per stabilire "cosa è qualità"... A Napoli con il detto "Aquajò, cum'è l'aqqua'?...E fresca?" si prende in giro quel tale che per decidere se l'acqua che sta per comprare soddisferà le sue attese, lo chiede proprio a chi ha interesse a vendergliela (i.e., l'acquaiolo...figura non a caso scomparsa dal mercato!) ...È chiaro che il cliente (generalmente un imprenditore) tenderà a fidarsi di tutti fuorché del giudizio di chi quel servizio lo vende...Da qui la facilità a "caprizzare" il traduttore in situazioni delicate! ...In bocca al lupo con il pazzo mondo dei "clienti intermediati"! RR ▲ Collapse | | |