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Collaborazione per tesi di laurea magistrale su traduzione e CAT Tools
Thread poster: valemassari
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Mar 20, 2011

Ciao a tutti,

sono in fase di preparazione della mia tesi di laurea magistrale che riguarderà la traduzione e l'ausilio di CAT Tools.
Il progetto intende dimostrare come un traduttore madrelingua italiana sia in grado di tradurre non solo verso la propria lingua, ma anche verso la propria L2 (in questo caso l'inglese) con l'ausilio di una buona memoria di traduzione che dia alti match con il nuovo testo e possa essere di riferimento anche come glossario.
Avrei quindi bi
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Ciao a tutti,

sono in fase di preparazione della mia tesi di laurea magistrale che riguarderà la traduzione e l'ausilio di CAT Tools.
Il progetto intende dimostrare come un traduttore madrelingua italiana sia in grado di tradurre non solo verso la propria lingua, ma anche verso la propria L2 (in questo caso l'inglese) con l'ausilio di una buona memoria di traduzione che dia alti match con il nuovo testo e possa essere di riferimento anche come glossario.
Avrei quindi bisogno della collaborazione (gratuita) di traduttori sia con la combinazione IT-EN (e quindi madrelingua inglese) che serviranno da "standard" e di traduttori EN-IT (madrelingua italiana) che costituiranno il termine di paragone di supporto alla tesi. Dal punto di vista del traduttore che partecipa, si tratterà di tradurre al massimo una o due cartelle e di fornire un feedback sul proprio lavoro, che probabilmente verrà effettuato con l'ausilio di un questionario.
Chiunque vorrà partecipare, verrà ovviamente citato nella tesi come traduttore professionista contributore al progetto di ricerca, supportato oltre che dal mio relatore e dalla rispettiva Facoltà, anche e soprattutto dall'agenzia di traduzione in cui lavoro, la Nexo Srl, senza la quale tutto ciò non sarebbe possibile.
Gli interessati possono contattarmi qui oppure al mio indirizzo e-mail: [email protected].
Nel contattarmi indicate per favore generalità, combinazione, luogo in cui vivete e anni di esperienza nella traduzione.
Per la realizzazione del progetto è ovviamente indispensabile utilizzare Trados Studio (o al limite potrebbe andar bene anche Trados 2007).
Grazie in anticipo a tutti!

Valentina
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Riccardo Schiaffino
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Ma chi l'ha suggerita la tesi? Mar 20, 2011

valentina massari wrote:

Il progetto intende dimostrare come un traduttore madrelingua italiana sia in grado di tradurre non solo verso la propria lingua, ma anche verso la propria L2 (in questo caso l'inglese) con l'ausilio di una buona memoria di traduzione che dia alti match con il nuovo testo e possa essere di riferimento anche come glossario.


Ma è stato il tuo relatore a suggerirti la tesi, o l'hai proposta tu?

Se si tratta di un lavoro di ricerca, mi sembra metodologicamente non corretto partire da una tesi preconcetta ("intende dimostrare come un traduttore madrelingua italiana sia in grado di tradurre non solo verso la propria lingua, ma anche verso la propria L2" invece che ad esempio "intende investigare se un traduttore madrelingua italiana sia in grado di tradurre non solo verso la propria lingua, ma anche verso la propria L2") e "dimostrarla" invece che partire da un'ipotesi e verificare se ciò sia vero o meno (o magari, meglio ancora, partire da un'ipotesi e misurare quale livello di qualità finale può essere ottenuto cambiando di volta in volta parametri diversi).

L'ipotesi, di per sé, mi sembra abbastanza campata in aria: non è con un buon glossario e una buona memoria di traduzione che un non madrelingua assume le capacità del madrelingua.

Sì: se hai una buona memoria di traduzione ITA>ING, creata da un buon traduttore di madrelingua inglese, i 100% risulteranno tradotti correttamente. Ma perché fuzzy match e (peggio) no-match dovrebbero magicamente arrivare a un buon livello traduttivo (e non puzzare d'engliano, traducese, inglisc, italiese, o scuolish), solo perché la memoria di traduzione precedente è di buona qualità?


 
valemassari
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Chiedo scusa! Mar 20, 2011

mi sono ovviamente spiegata male..ma non mi sembra il caso di accanirsi cosi!
L'intento è ovviamente quello di indagare se ciò sia realizzabile, di ipotizzare che un traduttore possa tradurre verso la propria L2 e di analizzare i risultati. La tesi intende anche vagliare la qualità della traduzione effettuata da un madrelingua italiana, per vedere se effettivamente questa possa essere comparata a quella di un madrelingua i
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mi sono ovviamente spiegata male..ma non mi sembra il caso di accanirsi cosi!
L'intento è ovviamente quello di indagare se ciò sia realizzabile, di ipotizzare che un traduttore possa tradurre verso la propria L2 e di analizzare i risultati. La tesi intende anche vagliare la qualità della traduzione effettuata da un madrelingua italiana, per vedere se effettivamente questa possa essere comparata a quella di un madrelingua inglese.
Ovvio che il risultato auspicabile è quello di provare che questo sia possibile, ma è chiaro anche che il risultato può essere del tutto diverso.
Il lavoro verrà svolto con persone di comprovata esperienza, con un minimo di anni di lavoro nel campo e credo che degli ottimi mezzi di ausilio alla traduzione siano una buona base di partenza per un madrelingua italiano, per tradurre verso la propria L2. E' anche ovvio che qualora il risultato della ricerca fosse positivo e che riuscissimo ad ottenere una qualità del tutto equivalente per una traduzione IT-EN tra un madrelingua IT e uno EN, ciò non possa essere generalizzato e applicato a tutti i traduttori della combinazione in questione.
Un no-match non si trasformerà mai magicamente in una traduzione di buon livello per lo stesso motivo per cui non tutti coloro che conoscono un'altra lingua si trasformano magicamente in traduttori, ma non per questo la cosa indica che non sia possibile ottenerne..lo scopo del progetto è anche questo, vedere fino a che punto degli ottimi strumenti e delle ottime competenze permettano di ottenere risultati paragonabili a quelli di un madrelingua.
Spero di essermi spiegata meglio ora..
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Tutti i traduttori sono in grado di tradurre verso la L2, ma con quale qualità? Mar 20, 2011

valentina massari wrote:
Avrei quindi bisogno della collaborazione (gratuita) di traduttori sia con la combinazione IT-EN (e quindi madrelingua inglese) che serviranno da "standard" e di traduttori EN-IT (madrelingua italiana) che costituiranno il termine di paragone di supporto alla tesi. Dal punto di vista del traduttore che partecipa, si tratterà di tradurre al massimo una o due cartelle e di fornire un feedback sul proprio lavoro, che probabilmente verrà effettuato con l'ausilio di un questionario.


Ciao Valentina. Concordo con tutto quanto scritto da Riccardo. Inoltre, quanti traduttori servono? Come otterrai un dato statistico o una prova che dimostri la tua tesi? Chi valuterà il risultato? Soprattutto, è un'idea tua? Come è nata?


 
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Tesi in ambito linguistico Mar 20, 2011

valentina massari wrote:

mi sono ovviamente spiegata male..ma non mi sembra il caso di accanirsi cosi!


Scusa, ma per una tesi linguistica, l'esposizione è importante.


 
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Si ma.. Mar 20, 2011

Ciao Silvia, l'esposizione è assolutamente importante ma non la sto scrivendo ora la tesi e un piccolo errore di distrazione credo possa starci.
Polemiche a parte non è questo il mio intento, volevo solo chiedere la collaborazione di alcuni traduttori..In realtà l'obiettivo non è proprio quello di creare un'ampia statistica, ma bensì di documentare una tesi, per cui non c'è un numero preciso, ma certo una decina di traduttori per combinazione sarebbe l'ideale.
L'idea è nata i
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Ciao Silvia, l'esposizione è assolutamente importante ma non la sto scrivendo ora la tesi e un piccolo errore di distrazione credo possa starci.
Polemiche a parte non è questo il mio intento, volevo solo chiedere la collaborazione di alcuni traduttori..In realtà l'obiettivo non è proprio quello di creare un'ampia statistica, ma bensì di documentare una tesi, per cui non c'è un numero preciso, ma certo una decina di traduttori per combinazione sarebbe l'ideale.
L'idea è nata in collaborazione con il mio relatore e parte dal presupposto per cui di solito e soprattutto nelle agenzie a un madrelingua italiana (nel mio caso) non sia permesso a prescindere di tradurre verso la propria L2, senza alcuna possibilità. Ma questo non vuol dire che un traduttore non possa farlo ottenendo una buona qualità.
Per quanto riguarda gli altri dettagli, capirete di certo se qui non voglio addentrarmi troppo nel descrivere per filo e per segno la mia idea di tesi ancora non scritta (anche perchè alcune cose saprete bene, si affinano in corso d'opera).
Come ho detto, chi volesse partecipare può contattarmi al mio indirizzo [email protected] e a chi dà la propria disponibilità, fornirò in corso d'opera tutte le informazioni necessarie.
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Riflessione Mar 20, 2011

valentina massari wrote:
parte dal presupposto per cui di solito e soprattutto nelle agenzie a un madrelingua italiana (nel mio caso) non sia permesso a prescindere di tradurre verso la propria L2, senza alcuna possibilità. Ma questo non vuol dire che un traduttore non possa farlo ottenendo una buona qualità.


Le agenzie non sono stupide. Tale scelta è dettata da anni di esperienza ed evidenti conseguenti fregature. Perché affidare una traduzione verso l'inglese a un italiano, quando ci sono migliaia di traduttori inglesi che potrebbero fare lo stesso lavoro a pari prezzo e meglio?

Comunque una buona soluzione per te sarebbe quella di contattare qui in proz dei traduttori scegliendo la località di residenza e le combinazioni linguistiche.


 
valemassari
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Contro-riflessione Mar 20, 2011

Silvia P. wrote:
Tale scelta è dettata da anni di esperienza ed evidenti conseguenti fregature.


Certo, probailmente le fregature ci saranno state, ma da allora credo le agenzie si siano adagiate sulla questione e si è stabilita questa "consuetudine".
Ma forse qualcosa sta già cambiando, conosco molti traduttori che traducono verso la L2 con una qualità assolutamente alta..quindi magari possono esserci traduttori che sono del tutto in grado di farlo allo stesso modo di un madrelingua e perchè non affidar loro una traduzione? Magari se ci fossero più ricerche nel campo e sperimentazioni in grado di dimostrare il contrario, la prossima volta un'agenzia potrebbe cambiare tutto e affidare una traduzione IT-EN ad un italiano (certo però non il primo che passa!)
Il tutto si riconduce comunque alla solita questione del bilinguismo..possibile o no??

In ogni caso grazie per il consiglio, credo farò così!


 
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Teorie Mar 20, 2011

valentina massari wrote:
credo le agenzie si siano adagiate sulla questione e si è stabilita questa "consuetudine".
Non si tratta di una consuetudine, ti assicuro. Tale affermazione è giustificabile forse per una persona che non lavora nel campo delle traduzioni e non conosce a fondo questo settore.

valentina massari wrote:
conosco molti traduttori che traducono verso la L2 con una qualità assolutamente alta..

Se sei sicura di quello che sostieni, potresti fornirci uno stralcio del loro lavoro?
Naturalmente non corretto da altri.

Ci sono molti traduttori che traducono verso una lingua che non è la lingua materna, questo è vero. Riescono solitamente a vendere i propri servizi in qualche Paese in cui il testo prodotto sembra accettabile. Oppure il lavoro viene rivisto con un post-editing (il risultato in teoria dovrebbe essere migliore di quello di un traduttore automatico). In ragione di questo però solitamente devono offrire tariffe più basse, altrimenti perché mai un'agenzia o un cliente dovrebbe scegliere chi è meno competente? Deve esserci almeno un vantaggio, se no non avrebbe senso. Quindi perché cavalcare quest'onda? Perché non orientare i propri sforzi laddove è possibile un maggiore guadagno?

Qualche mese fa, per una revisione EN>IT affidatami, ho letto la presentazione del traduttore italiano, in cui venivano citati testi on-line tradotti verso l'inglese. Per curiosità sono andata a vedere la qualità di uno di questi testi, tra l'altro per un'istituzione italiana di un certo rilievo e su un argomento specializzato. Lì per lì ho notato da subito l'assenza di una certa naturalezza nell'esposizione, ma non ritenendomi sufficientemente competente per valutare una traduzione inglese, ho fatto leggere il testo a due colleghi di lingua inglese. Uno di loro si è limitato a dire che faceva schifo, l'altro ha usato espressioni ben più colorite, dicendo addirittura che era frutto di una traduzione automatica. Trai tu le tue conclusioni.
Il bello di tutto questo è che lavorare per enti importanti fa di te una persona affidabile e se, nella migliore delle ipotesi (e come è probabile), il cliente non ha tempo e voglia di aprire i link, citare nomi o marchi di spicco fa scena e ottiene l'effetto desiderato: l'acquisizione del cliente e della sua fiducia.


 
Riccardo Schiaffino
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La qualità dei non madrelinguisti Mar 21, 2011

valentina massari wrote:

conosco molti traduttori che traducono verso la L2 con una qualità assolutamente alta..quindi magari possono esserci traduttori che sono del tutto in grado di farlo allo stesso modo di un madrelingua e perchè non affidar loro una traduzione? Magari se ci fossero più ricerche nel campo e sperimentazioni in grado di dimostrare il contrario, la prossima volta un'agenzia potrebbe cambiare tutto e affidare una traduzione IT-EN ad un italiano (certo però non il primo che passa!)


Ti dirò, l'illusione di poter tradurre con buona qualità verso una lingua non propria l'hanno molti. L'avevo anch'io, quando sono uscito da Trieste.

Adesso sono più di sedici anni che vivo e lavoro negli Stati Uniti. Scrivo, parlo, presento e pubblico sempre in inglese. Ma ora che l'inglese lo so molto meglio di quanto non potessi saperlo quando vivevo e lavoravo in Italia, non mi sognerei mai di tradurre normalmente verso l'inglese.

Dubito quindi fortemente che esistano "molti traduttori che traducono verso la L2 con una qualità assolutamente alta". Non escludo che ce ne siano alcuni (pochi). Sono invece convintissimo che ci siano molti traduttori che si illudono di tradurre verso la L2 con una "qualità assolutamente alta". Ma questo è un altro discorso.

Il tutto si riconduce comunque alla solita questione del bilinguismo..possibile o no??


Certo che è possibile... se si parlano costantemente le due lingue fin dall'infanzia, con un genitore madrelingua dell'una e l'altro madrelingua dell'altra, entrambi ben attenti a parlare alla prole esclusivamente nella propria lingua madre. E anche così di solito una lingua è dominante rispetto all'altra a causa di vari fattori (lingua nella quale si sono compiuti gli studi, ecc.).

A parte il fatto che il bilinguismo (anche il raro "perfetto" bilinguismo di cui sopra) non assicura in alcun modo di saper tradurre.

[Edited at 2011-03-21 05:27 GMT]


 
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vabè Mar 21, 2011

magari avete ragione voi..o magari no, magari qualche eccezione c'è.
Sta di fatto che sicuramente non fornisco stralci di lavori di miei colleghi di cui per altro non dispongo, com'è normale che sia. Ma un ottimo esempio di questo è una mia collega, bilingue e traduttrice sia verso la lingua madre che verso la L2..e probabilmente in giro per il mondo ce ne saranno altri.
In ogni caso di certo non avrò lavorato in decine di agenzie e non conosco a fondo il settore come dice Silvia
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magari avete ragione voi..o magari no, magari qualche eccezione c'è.
Sta di fatto che sicuramente non fornisco stralci di lavori di miei colleghi di cui per altro non dispongo, com'è normale che sia. Ma un ottimo esempio di questo è una mia collega, bilingue e traduttrice sia verso la lingua madre che verso la L2..e probabilmente in giro per il mondo ce ne saranno altri.
In ogni caso di certo non avrò lavorato in decine di agenzie e non conosco a fondo il settore come dice Silvia, ma l'agenzia in cui lavoro offre occasione di traduzione solo verso la lingua madre, perciò si, nel mio caso si tratta di una consuetudine e non credo sia l'unica a farlo.. (senza alcuna critica, s'intende!)
Per quanto riguarda l'illusione di tradurre verso la L2, anticipo subito che non è la mia aspirazione principale e non mi sogno affatto di poterlo fare..ma non per questo critico l'idea che possa esserci qualcuno in grado di farlo.
Per concludere, non era qui che volevo andare a parare..tutta questa discussione certo sarà anche costruttiva, ma ciò che chiedevo era solo una collaborazione al mio progetto e non è necessario che i partecipanti ci credano, anzi, ho bisogno solo della professionalità di alcuni.
Chiunque volesse dare un contributo alla ricerca e darmi una mano per la tesi, ne sarò bel lieta e nel mio primo messaggio è scritto come fare..
buona giornata a tutti
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Mariella Bonelli
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Perché non ti dedichi invece al bilinguismo? Mar 21, 2011

valentina massari wrote:
Certo, probailmente le fregature ci saranno state, ma da allora credo le agenzie si siano adagiate sulla questione e si è stabilita questa "consuetudine".


Sulla presunta "consuetudine" ti ha già risposto Silvia, ovvero NON si tratta di una consuetudine.
Valentina, i tuoi interventi denotano una scarsissima conoscenza del mondo del lavoro. Non te ne faccio una colpa, nessuno nasce imparato , ma mi sorprende che dal mondo accademico esca l'idea di una tesi di questo tipo, davvero.

valentina massari wrote:
Ma forse qualcosa sta già cambiando, conosco molti traduttori che traducono verso la L2 con una qualità assolutamente alta..quindi magari possono esserci traduttori che sono del tutto in grado di farlo allo stesso modo di un madrelingua e perchè non affidar loro una traduzione? Magari se ci fossero più ricerche nel campo e sperimentazioni in grado di dimostrare il contrario, la prossima volta un'agenzia potrebbe cambiare tutto e affidare una traduzione IT-EN ad un italiano (certo però non il primo che passa!)


E il vantaggio quale sarebbe? Il budget dell'agenzia resta sempre lo stesso, non è che affidando la traduzione verso l'inglese a un italiano ne trae un qualche vantaggio. L'iter è sempre lo stesso, ma probabilmente dovrà pagare di più il revisore. In secondo luogo, che convenienza ha un traduttore a cimentarsi verso la sua L2, visto che ci mette molto più tempo, viene pagato uguale e fornisce una qualità statisticamente inferiore? Selezionare "non il primo che passa", inoltre, all'agenzia costa un lavoro aggiuntivo, una verifica molto più approfondita e chi glielo fa fare?
Quando dici "Ma forse qualcosa sta già cambiando", sembra quasi che questa trasformazione sia auspicabile. Perché?

valentina massari wrote:
Il tutto si riconduce comunque alla solita questione del bilinguismo..possibile o no??


Non direi proprio che tutto si riconduce alla questione del bilinguismo. Per analizzare il bilinguismo, argomento che ritengo, scusami, ma molto più interessante di quello che hai in mente tu, come ti ha spiegato Riccardo, si parte proprio da un discorso diverso. Tu stai parlando invece di una persona con una sola lingua madre che inizia a tradurre in un'altra lingua grazie a una TM. Questo non è bilinguismo.

Da quel che leggo, quindi, io potrei potenzialmente far parte della tua ricerca, perché sono in possesso di più memorie verso l'inglese e mi è addirittura capitato di modificarne io stessa il contenuto. Ma la memoria non l'avevo certo fatta io, sai cosa ci vuole a cambiare qua e là la formattazione, la punteggiatura, aggiungere il soggetto che manca e via dicendo. Questo dovrebbe dimostrare che io grazie alla TM so tradurre verso l'inglese?


 
Silvia Prendin
Silvia Prendin  Identity Verified
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Pears & Apples Mar 21, 2011

Valentina, da quanto ho capito, sebbene tutta la tesi debba essere ancora definita (nelle modalità, numero di partecipanti al progetto, sviluppo, risultato da dimostrare...), hai già preso una decisione definitiva.

valentina massari wrote:
magari qualche eccezione c'è.

Qui tutti noi lavoriamo con le parole. Tutti i giorni, tutto il giorno. Tra "eccezione" e "molti" c'è una differenza abissale. E per scovare l'eccezione che non fa la regola non c'è bisogno di condurre indagini approfondite che non siano già state condotte in precedenza. Non solo le agenzie, ma anche molte associazioni di traduttori sconsigliano (se non addirittura vietano) di tradurre verso una lingua che non è la lingua materna. Questo a livello professionale. Io stessa ho tradotto per anni, quando ce n'era la necessità, in francese, inglese e tedesco. Un conto però è lavorare internamente in un'azienda e compilare un glossario in 3 o 4 lingue (per cui la mia competenza linguistica e del settore industriale era sufficiente) o preparare una bozza di testo da far rivedere a un madrelingua, altra cosa è consegnare un lavoro finito ad un cliente come se fosse una traduzione professionale.

Se l'intento è mettere sullo stesso piano due elementi che non possono essere equivalenti, come Riccardo ti ha già spiegato, l'utilità di questa ricerca lascia il tempo che trova.

Inoltre, per la maggior parte dei traduttori professionisti tradurre soltanto verso la propria lingua non è fonte di frustrazione, ma motivo di orgoglio. Forse bisognerebbe partire da questa constatazione. Poi ci si può sempre divertire a tradurre di tutto, per diletto.

valentina massari wrote:
Sta di fatto che sicuramente non fornisco stralci di lavori di miei colleghi di cui per altro non dispongo, com'è normale che sia.

Non è necessario attingere da lavori precedenti. Sarebbe sufficiente selezionare un brano qualsiasi.

valentina massari wrote:
probabilmente in giro per il mondo ce ne saranno altri.
Sicuramente. Non abbiamo detto il contrario.


 
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D'accordo Mar 21, 2011

Di cosa ci si meraviglia? Che dal mondo accademico esca una tesi di questo tipo? E allora cosa dovrebbe uscirne?? Ditelo voi che siete sicuramente più esperti..la mia tesi è stata tutta ridotta ad una TM, ma non avevo certo detto che il solo supporto della stessa, o peggio che quella fosse l'unica cosa a rendere in grado un traduttore di tradurre verso la L2.

Vista la mia scarsa conoscenza del mondo del lavoro che spero migliorerò andando avanti e visto che la mia tesi come dite
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Di cosa ci si meraviglia? Che dal mondo accademico esca una tesi di questo tipo? E allora cosa dovrebbe uscirne?? Ditelo voi che siete sicuramente più esperti..la mia tesi è stata tutta ridotta ad una TM, ma non avevo certo detto che il solo supporto della stessa, o peggio che quella fosse l'unica cosa a rendere in grado un traduttore di tradurre verso la L2.

Vista la mia scarsa conoscenza del mondo del lavoro che spero migliorerò andando avanti e visto che la mia tesi come dite voi non sta in piedi, perchè invece di fare inutili analisi e argomentazioni che io per altro non avevo richiesto, non proponete voi un campo di ricerca interessante?
Non volevo che condivideste le mie idee, cercavo solo partecipazione e visto che comunque la discussione è andata altrove (anche se forse tante cose potevano essere risparmiate) almeno fate sì che queste argomentazioni siano utili proponendo magari voi un tema che dovrebbe essere una tesi di laurea magistrale e che forse sarebbe il caso di approfondire (ovvio, che coinvolga i CAT Tools poichè su questo verte la mia ricerca), bilinguismo a parte.
La mia decisione non è affatto definitiva..la ricerca in quanto tale è sperimentazione e non è detto che da un'idea si arrivi ad un risultato che valga la pena analizzare e su cui valga la pena scrivere una tesi. Saprete meglio di me che molte cose cambiano in corso d'opera e che può facilmente accadere che una certa ipotesi venga tralasciata perchè durante le ricerche si rivela insoddisfacente.
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gradara
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CAT tools e qualità delle traduzioni Mar 21, 2011

Ciao, Valentina
Anche a me, per la verità, sorprende un pò la volontà di dimostrare la validità dei CAT per le traduzioni verso la L2. Io piuttosto sceglierei di valutare la reale utilità dei CAT in un particolare dominio o in un confronto tra domini. Ad esempio, nella tesi di Laurea Magistrale che discuterò a Luglio, (saggio di traduzione di atti processuali dall'IT>DE) ho costruito una memoria ed ho dovuto constatare che, nelle traduzioni giuridiche, l'utilità dei CAT non è parag
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Ciao, Valentina
Anche a me, per la verità, sorprende un pò la volontà di dimostrare la validità dei CAT per le traduzioni verso la L2. Io piuttosto sceglierei di valutare la reale utilità dei CAT in un particolare dominio o in un confronto tra domini. Ad esempio, nella tesi di Laurea Magistrale che discuterò a Luglio, (saggio di traduzione di atti processuali dall'IT>DE) ho costruito una memoria ed ho dovuto constatare che, nelle traduzioni giuridiche, l'utilità dei CAT non è paragonabile alle "performance" degli stessi nel caso di traduzioni di manuali o di schede tecniche.

Buon lavoro in ogni caso
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