Partita IVA e avviamento dell'attività
Thread poster: eleonora carantini
eleonora carantini
eleonora carantini  Identity Verified
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Jun 17, 2005

Nuova domanda da principiante (man mano che mi vengono in mente le posto): é necessario aprire la partita iva per lavorare con le traduzioni in ITalia? E per lavorare con committenti dall'estero? QUali sono le eventuali alternative alla partita IVA?
Grazie
Eleonora

[Subject edited by staff or moderator 2005-06-17 14:55]


 
Marie-Hélène Hayles
Marie-Hélène Hayles  Identity Verified
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dovresti chiedere ad un commercialista, ma... Jun 17, 2005

...credo che tutti dicono cose diverse!

Comunque, il mio mi dice che hai bisogno di una partita IVA se il tuo lavoro non e' occasionale, cioe', che lavori regolarmente. Mi ha detto che in pratica se guardagni meno di c. €10.000/anno puoi tranquillamente fare senza una p. IVA, ma sopra questa soglia la dovresti considerare perche' puo' essere che le autorita' ti controlleranno.

Quello di un'amica invece dice che l'occasionalità non resta col tuo lavoro, ma col cliente
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...credo che tutti dicono cose diverse!

Comunque, il mio mi dice che hai bisogno di una partita IVA se il tuo lavoro non e' occasionale, cioe', che lavori regolarmente. Mi ha detto che in pratica se guardagni meno di c. €10.000/anno puoi tranquillamente fare senza una p. IVA, ma sopra questa soglia la dovresti considerare perche' puo' essere che le autorita' ti controlleranno.

Quello di un'amica invece dice che l'occasionalità non resta col tuo lavoro, ma col cliente: cioe', sostiene che se mia amica lavora solo in modo occasionale per i suoi clienti, per quanto ci siano, non deve aprire una partita IVA anche se in pratica lavora al tempo pieno.

Io non so chi ha ragione! Ma seguo il consiglio del mio commercialista, quindi ho una p.IVA (e puoi lavoro molto regolarmente comunque per diversi clienti...).

Se non ce l'hai, puoi emettere le "parcelle" alle agenzie ed ai clienti diretti senza aggiungere IVA.


Spero di non averti creato ancora piu confusione! Ed in bocca al lupo.

Marie-Helene

ps: per i clienti fuori Italia, non si aggiunge l'IVA in ogni caso quindi non so se fa una differenza.


[Edited at 2005-06-17 16:16]

[Edited at 2005-06-17 16:16]

[Edited at 2005-06-17 16:18]
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langnet
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Partita IVA Jun 18, 2005

Per quanto riguarda l'estero, cioé clienti esteri diretti e no, non lo so, ma suppongo di sì, per quanto riguarda i clienti italiani non è necessario aprire una parita IVA, esiste il regime delle "prestazioni occasionali" già citato da Marie-Helene.

Devi valutare te consultando un commercialista.

Quando ho iniziato io, il tetto "senza P.IVA" era molto più basso dei 10.000 Euro annuali, in compenso la partita IVA "costava" comunque, anche quando uno non guadagava nu
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Per quanto riguarda l'estero, cioé clienti esteri diretti e no, non lo so, ma suppongo di sì, per quanto riguarda i clienti italiani non è necessario aprire una parita IVA, esiste il regime delle "prestazioni occasionali" già citato da Marie-Helene.

Devi valutare te consultando un commercialista.

Quando ho iniziato io, il tetto "senza P.IVA" era molto più basso dei 10.000 Euro annuali, in compenso la partita IVA "costava" comunque, anche quando uno non guadagava nulla. Questo, per quanto ho apppreso io, oggi non è più così.

Ai "miei tempi" (1990) si cominciava, quindi, spesso con la "collaborazione continuativa e coordinata", quando il "volume di affari" aumentava, uno si faceva la partita IVA.

Comunque sia, dovresti considerare alcuni punti.

Come "principiante" e con i tempi che corrono, farsi i clienti è più difficile che mai (almeno che non si esce da una realtà aziendale precisa che ti garantisce determinate entrate), sia in Italia che all'estero. Dovrai probabilmente iniziare con tariffe da fame, che i "traduttori affermati" non accetterebbero più, lavorando anche per agenzie che sono "famose" per il fatto di pagare tariffe da fame - e che proprio per questo motivo si avvalgono di traduttori neofiti perché quelli affermati ed esperti non lavorano più a quelle tariffe. Sembra molto duro e cinico, ma è purtroppo così. In ogni caso: offrono la possiblità di acquisire esperienza, cosa che a) è indispensabile anche per chi esce dalla scuola con un diploma da traduttore e b) dipende anche molto dalla volontà individuale e può costare (p.e. comprando libri specifici e studiarli). Oggi per fortuna c'è Internet, per acquisire clienti si possono fare prove di traduzione per dimostrare che si è all'altezza, ma queste raramente portano al successo e al cliente, in più c'e la "concorrenza" di traduttori più esperti che egualmente von vanno in buca perché quello che veramente conta è solo il prezzo, la qualità c'entra relativamente poco e comunque il più delle volte non viene pagato. Questo è un circolo vizioso pesante, soprattutto per i principianti che ancora ne devono emergere.

Tutto questo non per scoraggiarti, ma per spiegare "terra a terra" e non tanto "politically correct" quello che dovrai quasi sicuramente affrontare, una fase che probabilmente sarà molto dura e poco proficua di cui, a mio avviso, bisogna tenere conto anche nella decisione di aprire o meno una partita IVA parlando con il commercialista.
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Chiara_M
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Niente P. IVA finché non è necessario Jun 18, 2005

Ciao Eleonora,
io ho iniziato a lavorare come freelance alla fine del 2004 ma gli "affari" hanno cominciato ad andare solo da maggio (quindi dal mese scorso). I primi tempi sono stati piuttosto duri, moltissimi cv inviati e pochissimi lavori (tutti svolti come prestazione di lavoro occasionale e dunque con una semplice notula di collaborazione). Adesso ho alcuni clienti "regolari" che mi passano diversi progetti, ma non è ancora abbastanza per aprire la partiva IVA.
Ne ho parlato co
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Ciao Eleonora,
io ho iniziato a lavorare come freelance alla fine del 2004 ma gli "affari" hanno cominciato ad andare solo da maggio (quindi dal mese scorso). I primi tempi sono stati piuttosto duri, moltissimi cv inviati e pochissimi lavori (tutti svolti come prestazione di lavoro occasionale e dunque con una semplice notula di collaborazione). Adesso ho alcuni clienti "regolari" che mi passano diversi progetti, ma non è ancora abbastanza per aprire la partiva IVA.
Ne ho parlato con la mia commercialista e visto che l'apertura della partita IVA equivale a spese (per non parlare poi di altri impicci come studi di settore ecc.), mi ha consigliato di aprirla solo quando sarà necessario (come ti hanno già detto dipende dal volume di affari, da quello che so io, la partiva IVA diventa necessaria quando si supera un certo tetto con un singolo committente - 3000 o 5000 euro, ora non ricordo esattamente).
Al momento continuo a lavorare prestando le famose prestazioni occasionali ed emmettendo le notule di collaborazione (cosa, peraltro, assolutamente legale). E, onestamente, è quello che consiglio di fare anche a te, se sei agli inizi.
Chiara
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Silvia Prendin
Silvia Prendin  Identity Verified
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Ritenuta d'acconto Jun 18, 2005

Ciao a tutti, ho da poco consultato una commercialista, che mi ha dato informazioni dettagliate su come operare.

La partita IVA non è necessaria, bastano le notule, che sono ricevute rilasciate dal traduttore, con data, importo richiesto + il 20% di ritenuta d'acconto. Per i committenti esteri la notula non conterrà il 20% di ritenuta d'acconto. L'unica limitazione è che il tetto a committente è di 5000 euro/anno.
Inoltre, tutte le notule vanno conservate e dichiarate in f
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Ciao a tutti, ho da poco consultato una commercialista, che mi ha dato informazioni dettagliate su come operare.

La partita IVA non è necessaria, bastano le notule, che sono ricevute rilasciate dal traduttore, con data, importo richiesto + il 20% di ritenuta d'acconto. Per i committenti esteri la notula non conterrà il 20% di ritenuta d'acconto. L'unica limitazione è che il tetto a committente è di 5000 euro/anno.
Inoltre, tutte le notule vanno conservate e dichiarate in fase di dichiarazione dei redditi, su cui si pagherà il 23% d'imposta fino a 26000 euro (di questo importo non sono sicura al 100%), l'aliquota scatta al di sopra di questo importo (32%).

Perciò a seconda del reddito annuo, in sede di dichiarazione dei redditi, aspettatevi di pagare dal 3% al 32% di tasse!

[Edited at 2005-06-18 10:39]
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gianfranco
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Precisazioni Jun 18, 2005

Sphynx wrote:
...
La partita IVA non è necessaria, bastano le notule, che sono ricevute rilasciate dal traduttore, con data, importo richiesto + il 20% di ritenuta d'acconto.


MENO il 20% di ritenuta d'acconto. La R.A. va dedotta dall'importo totale della fattura (è una deduzione alla fonte, come acconto delle imposte) non un importo da sommare, come sembrava dal tuo messaggio qui sopra.
Lo so, è stato detto già cento volte, ma meglio abbondare che confondere le idee a qualcuno.


Sphynx wrote:

Perciò a seconda del reddito annuo, in sede di dichiarazione dei redditi, aspettatevi di pagare dal 3% al 32% di tasse!


Att.ne: dal 23% al 32%, non dal 3% !!
Questo va bene per le imposte sul reddito. Ma non bisogna scordare il 18% circa di contributi INPS.


ciao
Gianfranco




[Edited at 2005-06-18 10:42]


 
Silvia Prendin
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Precisazioni... Jun 18, 2005

Ho parlato di 3%, perché quello è il minimo che si deve considerare oltre alla R.A. con la dichiarazione dei redditi: il 20% di ritenuta viene aggiunto in notula
es.
Traduzione 20 pagine inglese-italiano 400 euro
+ 20% Rit.Acc. 80 euro
totale al cliente: 480 euro

su questi 480 euro, avevo già considerato il 20% (il compenso richiesto era di 400 euro) anche se non materialmente versati al momento. Dovrò pagare però almeno un 23%.

In pratica,
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Ho parlato di 3%, perché quello è il minimo che si deve considerare oltre alla R.A. con la dichiarazione dei redditi: il 20% di ritenuta viene aggiunto in notula
es.
Traduzione 20 pagine inglese-italiano 400 euro
+ 20% Rit.Acc. 80 euro
totale al cliente: 480 euro

su questi 480 euro, avevo già considerato il 20% (il compenso richiesto era di 400 euro) anche se non materialmente versati al momento. Dovrò pagare però almeno un 23%.

In pratica, a conti fatti, della notula di 480 euro, guadagno solo 369,60 euro ad andar bene, o 326,40 alla peggio.

Sono costi da considerare... dico bene?
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Silvia Prendin
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Grazie per le correzioni Jun 18, 2005

A volte ho un ragionamento un po' contorto!

 
Silvia Prendin
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Contributi INPS Jun 18, 2005

Gianfranco Manca wrote:
Ma non bisogna scordare il 18% circa di contributi INPS.


[Edited at 2005-06-18 10:42]
Dipende. Se si è già lavoratori dipendenti e si accetta lavoro extra, non bisogna versare alcuna contribuzione accessoria all'INPS.


 
gianfranco
gianfranco  Identity Verified
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Precisazione 2 Jun 18, 2005

Sphynx wrote:

Ho parlato di 3%, perché quello è il minimo che si deve considerare oltre alla R.A. con la dichiarazione dei redditi: il 20% di ritenuta viene aggiunto in notula
es.
Traduzione 20 pagine inglese-italiano 400 euro
+ 20% Rit.Acc. 80 euro
totale al cliente: 480 euro

su questi 480 euro, avevo già considerato il 20% (il compenso richiesto era di 400 euro) anche se non materialmente versati al momento. Dovrò pagare però almeno un 23%.




Mi spiace, ma questi conti sono errati.

Prima di tutto bisogna partire dal compenso richiesto e su questo applicare una detrazione, e non il contrario.
Rifaccio il calcolo, affinché i risultati e il concetto siano ancora più chiari.

Se il compenso fosse 400, in fattura si espone quanto segue:
Importo prestazione: 400
Rit.Acc. 20%: -80
Netto da pagare: 320


Questo è il conteggio esatto per una prestazione di 400 Euro.
Se invece il compenso richiesto fosse 480, in fattura si espone quanto segue:

Importo prestazione: 480
Rit.Acc. 20%: -96
Netto da pagare: 384


Come evidente, il conteggio con 400+80=480 non corrisponde a nessuno dei due casi qui sopra.
Insomma, la Rit.Acc. deve essere calcolata in detrazione sul totale, non calcolata in rapporto al netto e "in addizione".
E' un'impostazione apparentemente sottile ma che induce un calcolo totalmente errato.


In ogni caso, anche le tasse al 3% rimangono un ragionamento fallace.
Conviene, molto meglio, pensare in termini della vera aliquota, che è 23%, e poi tenere conto di eventuali rit.acc. non incassate in detrazione.
Questo soprattutto se vengono emesse alcune fatture con rit. acc. e altre senza (es. per clienti esteri).


ciao
Gianfranco




[Edited at 2005-06-18 14:00]


 
Federica D'Alessio
Federica D'Alessio
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5000 € per committente....al lordo o al netto della R.A.? Jun 18, 2005

Per capire meglio.

Grazie,

Federica


 


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