Come si calcola una tariffa?
Thread poster: gianfranco
gianfranco
gianfranco  Identity Verified
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Oct 21, 2005

Cari colleghi,

da varie discussioni, alcune ancora in corso, pare che il problema del calcolo delle tariffe sia molto sentito.

  • Cosa fare per conoscere le tariffe da applicare?
  • Come calcolare o valutare la propria tariffa?
  • A quale livello posizionarsi con una "tariffa standard"?
  • E come calcolare una eventuale "tariffa minima", il livello al di sotto del quale non scendere mai?

    Secondo me, una tariffa standard di... See more
  • Cari colleghi,

    da varie discussioni, alcune ancora in corso, pare che il problema del calcolo delle tariffe sia molto sentito.

  • Cosa fare per conoscere le tariffe da applicare?
  • Come calcolare o valutare la propria tariffa?
  • A quale livello posizionarsi con una "tariffa standard"?
  • E come calcolare una eventuale "tariffa minima", il livello al di sotto del quale non scendere mai?

    Secondo me, una tariffa standard di riferimento e una tariffa minima assoluta sono entrambe importanti, due strumenti utili per decidere di volta in volta, se accettare un cliente o un lavoro, oppure come riferimento per applicare eventuali riduzioni o maggiorazioni allo standard.

    Anticipo subito, quello che non mi piace sentire sono coloro che sono convinti che le tariffe le decidono i clienti... perché non è vero!


    ciao
    Gianfranco



    [Modificato alle 2005-10-21 17:39] ▲ Collapse


  •  
    Fabio Scaliti
    Fabio Scaliti  Identity Verified
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    Il risultato può sorprendere Oct 21, 2005

    Ciao a tutti,

    sono da appena un anno nel campo della traduzione, dapprima part-time, da aprile invece ho deciso di puntare tutto su questa attività e mi ci dedico a tempo pieno. E' stato proprio in occasione del passaggio all'attività full-time che ho pensato di fare un calcolo scrupoloso delle tariffe a cui poter lavorare.

    Nel calcolare la tariffa ho applicato, come ha detto Gianfranco in un altro thread, "un freddo calcolo imprenditoriale". Ho quindi considerato men
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    Ciao a tutti,

    sono da appena un anno nel campo della traduzione, dapprima part-time, da aprile invece ho deciso di puntare tutto su questa attività e mi ci dedico a tempo pieno. E' stato proprio in occasione del passaggio all'attività full-time che ho pensato di fare un calcolo scrupoloso delle tariffe a cui poter lavorare.

    Nel calcolare la tariffa ho applicato, come ha detto Gianfranco in un altro thread, "un freddo calcolo imprenditoriale". Ho quindi considerato mensilmente

    - uno stipendio minimo che vorrei mi rimanesse a disposizione una volta escluse tutte le spese vive, calcolate in base a una media di quanto spendo al mese per alimenti e tutto ciò che serve per la casa, no lavoro; più ciò che mese per mese punto a "mettere da parte"
    - pubblicità (sito internet, biglietti da visita, brochures, iscrizione a proz...)
    - costi hardware (PC, telefono cellulare, fax, + bollette telecomunicazioni)
    - costi software (acquisto software, aggiornamenti, antivirus e abbonamento)
    - auto + assicurazione + bollo + carburanti + autostrade
    - vocabolari, abbonamenti riviste straniere, TV satellitare
    - spese bancarie
    - versamento pensione privata (non mi illudo di prendere quella INPS, anche se pago il mio bel 18%)

    Quindi ho considerato la mia produzione media giornaliera in cartelle (certi giorni sotto pressione faccio anche 20 cartelle, ma dopo 2-3 giorni così, il quarto dormo fino a mezzogiorno e ne facci 5-6...); ho qui incluso le ore che mi portano via contabilità, ricerca clienti, invio CV, telefonate (sempre in media, o meglio, una stima).

    Ho poi diviso i costi per i giorni di lavoro e ho trovato il fatturato obiettivo giornaliero; divido per le ore di lavoro ho la tariffa oraria; dividendo ancora per le righe / cartelle / parole all'ora ho la tariffa minima per l'unità considerata. Se chiedo di meno ci rimetto.

    E tornando al titolo del messaggio, il risultato mi ha sorpreso. Così ho deciso di mantenere le tariffe che applicavo ai clienti che mi davano comunque grandi volumi di lavoro, e di alzarle ai clienti saltuari. Il risultato dell'operazione è un'altra storia...

    Saluti a tutti,

    Fabio
    Collapse


     
    gianfranco
    gianfranco  Identity Verified
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    TOPIC STARTER
    Per scoprire quanto costa consegnare una traduzione... Oct 21, 2005

    Fabio Scaliti wrote:

    ...il risultato mi ha sorpreso. Così ho deciso di mantenere le tariffe che applicavo ai clienti che mi davano comunque grandi volumi di lavoro, e di alzarle ai clienti saltuari.
    Il risultato dell'operazione è un'altra storia...



    ... e per chi volesse provare le stesse emozioni di Fabio, un foglio elettronico proposto nello scorso dicembre, in http://www.proz.com/topic/27311 , che potrebbe facilitare i conti per scoprire la propria tariffa ottimale...

    Personal budget
    (n.b. i numeri ora presenti nel foglio sono del tutto casuali!!)


    Come usare il foglio di calcolo:

  • inserire tutte le cifre nelle caselle verdi, quelle arancioni vengono calcolate automaticamente
  • usare sempre la stessa valuta, non importa quale, basta che sia sempre coerente
  • inserite le cifre mensili o annue, come richiesto a lato (è importante perché quelle mensili vengono moltiplicate x 12 per i calcoli su base annua), quelle annuali no!
  • stimare realisticamente le cifre non note con precisione
  • per le spese variabili stimare una media
  • il carico fiscale è indicato in 36% (tutto compreso), modificare il valore nella cella F111 se la vostra situazione fiscale è diversa
  • per il carico fiscale, prendere in considerazione Irpef, Inps e ogni altra tassa e contributo
  • non importa quale unità di misura si utilizza per il lavoro (cartelle, righe, parole) nella casella G92, ma la tariffa in G104 deve corrispondere all'unità prescelta
  • stimare il numero di giorni di lavoro previsti in media al mese
  • stimare il numero di mesi di lavoro effettivo all'anno, es. 11 o 11.5, per escludere i periodi di vacanza dai giorni di produzione

    * * *

    Con questo foglio di calcolo si possono provare vari scenari, per esempio:

  • con le mie spese e la tariffa attuale, che volume di lavoro occorre per andare in pareggio?
  • provare alterando varie cifre, sia le spese che i ricavi, per avere una serie di scenari, per esempio ottimista, pessimisa, intermedio, ecc...
  • fare una copia al mese di questo foglio, e modificarle in funzione dell'andamento dei costi e dei ricavi, per sapere ogni mese se si sta viaggiando verso un utile, una perdita o un pareggio
  • una volta incluse tutte le spese, calcolare la tariffa, in base alle assunzioni fatte per il volume di lavoro, produca un determinato 'attivo' o surplus a fine anno

    ecc... le applicazioni sono tante, basta cambiare i dati di partenza (costi, volumi di lavoro, tariffa unitaria, giorni di lavoro, ...) per ottenere diversi scenari o proiezioni.

    Un fatto è certo. Nessuno potrà più nascondersi dietro la scusa del non sapere come calcolare una tariffa personale, ed è anche difficile dimenticare di includere nei propri costi alcune voci...


    ciao
    Gianfranco




    [Modificato alle 2005-10-22 09:45]

     
  • Daniele Martoglio
    Daniele Martoglio  Identity Verified
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    Ho giocato un po' con il foglio di Gianfranco... Oct 21, 2005

    ..e non riuscivo a capire PERCHE' io sopravvivo. Perche mettendo le cifre li l'ultima magica cifra diceva "sei morto". Mistero.

    Lavorando con una parte prevalente di clienti polacchi (e quindi a tariffe polacche), anche considerando una notevole produttivita' giornaliera, rimaneva il mistero che con 2 giorni di lavoro a settimana riesco a fare lo spendaccione. Dal terzo giorno lavorativo a settimana in poi gia' metto da parte i soldi perche' neanche la mia spendaccioneria mi permett
    ... See more
    ..e non riuscivo a capire PERCHE' io sopravvivo. Perche mettendo le cifre li l'ultima magica cifra diceva "sei morto". Mistero.

    Lavorando con una parte prevalente di clienti polacchi (e quindi a tariffe polacche), anche considerando una notevole produttivita' giornaliera, rimaneva il mistero che con 2 giorni di lavoro a settimana riesco a fare lo spendaccione. Dal terzo giorno lavorativo a settimana in poi gia' metto da parte i soldi perche' neanche la mia spendaccioneria mi permette di spenderli..

    Allora analizzando il foglione di Gianfranco ho capito meglio alcune caratteristiche della differenza circa "vita + conduzione di un'azienda individuale", tra l'Italia e la Polonia:

    - aliquota di tasse del 19% in Polonia. UNICA.
    (questo non vale per i dipendenti, ma per un libero professionista gia' vale)

    - ogni mese si pagano circa 140 EURO di assicurazione previdenziale, che sono detraibili.

    - ogni mese si pagano circa 40 EURO di assicurazione sanitaria che sono MOLTO PIU' CHE DETRAIBILI: sono considerati come "tasse pagate", quindi coprono ben 40x5= 200 EURO di guadagno mensile.

    - possibilita' di detrarre TUTTE le spese di conduzione della percentuale di casa usata per l'attività professionale (ad esempio detraggo il 40% dell'affitto, gas, e elettricità, rispettando rigorosamente la planimetria della casa)

    - possibilita' di detrarre TUTTI i viaggi "di lavoro", ed essendo la definizione di viaggio di lavoro secondo il fisco polacco abbastanza elastica (non serve per esempio che il viaggio abbia direttamente prodotto un reddito) praticamente citando la massima citata da Renato "Acca nisciun è 'fess" ogni contribuente polacco "lavora sempre" quando viaggia..

    - oltre a questo si detraggono le cose "normali" di lavoro come vedo sul foglione di Gianfranco.

    Insomma praticamente i primi 600 EURO al mese di guadagno sono tranquillamente coperti da "spese", che in parte secondo la classificazione italiana sarebbero piu' personali che aziendali. Sul resto la tassazione e' del 19%.

    Considerando che qui 600 EURO è lo stipendio lordo "medio" secondo l'ISTAT polacco (circa 450 EURO netti), ma questa media non vuol dire niente, perche un'infermiere o fisioterapista guadagna 250 EURO, un professore al liceo 300-350 EURO... e' facile capire che per guadagni gia' interessanti per il livello di vita locale il carico fiscale e' quasi inesistente.

    E giocando sul foglio di Gianfranco si vedeva bene come proprio la casella del carico fiscale facesse spesso oscillare l'ultima magica cifra tra il positivo e il negativo. Oltre a questo il fatto di poter spostare molte cose dal PERSONAL al BUSINESS expensens...

    Per avere un'idea del carico fiscale nei paesi UE, ho semi-tradotto al volo (solo i nomi dei paesi che non si capivano) un'interessante confronto che stava su un portale polacco. Le aliquote 2005 sono quelle in blu.

    L'ho messo qui:

    http://www.proz.republika.pl/aliquote.jpg

    Pero' consolatevi, voi avete il sole a volonta!

    Daniele

    [Edited at 2005-10-22 09:27]
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