solo Italia: traduzioni in ritenuta d'acconto
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manuelas82
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Jul 19, 2006

Buongiorno, vorrei un parere sul compenso da richiedere (sono laureata nel campo). Non ho partita IVA e lavoro in ritenuta d'acconto, che compenso posso chiedere per traduzioni da inglese e tedesco?
Vorrei un consiglio differenziato per clienti privati e per agenzie. Immagino che lavorando con un'agenzia si debba chiedere meno.
Inoltre sembra che non avendo P. IVA non si può nemmeno chiedere un compenso pieno, diciamo quello proposto dalle associazioni di categoria. E' vero? (sicc
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Buongiorno, vorrei un parere sul compenso da richiedere (sono laureata nel campo). Non ho partita IVA e lavoro in ritenuta d'acconto, che compenso posso chiedere per traduzioni da inglese e tedesco?
Vorrei un consiglio differenziato per clienti privati e per agenzie. Immagino che lavorando con un'agenzia si debba chiedere meno.
Inoltre sembra che non avendo P. IVA non si può nemmeno chiedere un compenso pieno, diciamo quello proposto dalle associazioni di categoria. E' vero? (siccome il committente avrebbe costi maggiori)
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gianfranco
gianfranco  Identity Verified
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Qualche considerazione sulle tariffe Jul 19, 2006

ciao Manuela e benvenuta nel forum di ProZ.com

Le tue domande sono abbastanza generiche, forse anche troppo per trovare una risposta precisa, per cui provo a risponderti con qualche considerazione un po' generica ma spero comunque utile.


manuelas82 wrote:
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vorrei un parere sul compenso da richiedere (sono laureata nel campo). Non ho partita IVA e lavoro in ritenuta d'acconto, che compenso posso chiedere per traduzioni da inglese e tedesco?
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Come potrai ben immaginare, non esiste una tariffa generale o unica valida come riferimento per inglese-italiano o tedesco-italiano.
Esiste invece un mercato che paga i servizi dei traduttori in base alla qualità del prodotto, alla competenza del professionista e cento altri fattori.

Giusto per rendere l'idea, una tariffa puo' essere contrattata non solo sulla base delle lingue di arrivo e partenza, ma anche e soprattutto dell'argomento del testo, della sua specializzazione, del tempo disponibile, del mercato a cui ci si rivolge, del formato dei file, degli strumenti necessari per l'elaborazione, e tanti altri fattori.



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Inoltre sembra che non avendo P. IVA non si può nemmeno chiedere un compenso pieno, diciamo quello proposto dalle associazioni di categoria. E' vero? (siccome il committente avrebbe costi maggiori)
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Non esistono tariffe indicate dalle associazioni. Puoi invece investigare il livello delle tariffe sui vari mercati, scorrendo un po' di profili in ProZ.com. Molti di noi espongono le proprie tariffe nel sito, e se fai una media e le opportune valutazioni, potrai facilmente giungere ad avere una visione abbastanza realistica del mercato.

Il fatto che tu non abbia ancora una P.IVA non ha alcuna rilevanza per quanto riguarda la tariffa base. Ovviamente nella tua ricevuta, per i clienti italiani, non citerai l'IVA e dovrai applicare una deduzione a titolo di ritenuta d'acconto, ma la tariffa di base, a parità di prestazione, non cambia tra i due regimi. Al massimo potresti trovare dei clienti che non gradiscono affidare lavori a traduttori senza P.IVA.

Spero di esserti utile con queste prime dritte,

ciao
Gianfranco


 
Francesca Pesce
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confermo e specifico Jul 20, 2006

Concordo con quanto scrive Gianfranco. Anche se non sono del tutto convinta che facendosi un giro sui profili si ottiene una media delle tariffe di mercato. Ho la sensazione che la media proz risulti spesso inferiore (a volte di gran lunga inferiore) ai prezzi del mercato italiano off-line.

Aggiungo solo che per una società, un soggetto senza partita iva ha un costo leggermente superiore perché non si può scaricare il costo di quel traduttore ai fini dell'IRAP (mi pare che l'IRAP
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Concordo con quanto scrive Gianfranco. Anche se non sono del tutto convinta che facendosi un giro sui profili si ottiene una media delle tariffe di mercato. Ho la sensazione che la media proz risulti spesso inferiore (a volte di gran lunga inferiore) ai prezzi del mercato italiano off-line.

Aggiungo solo che per una società, un soggetto senza partita iva ha un costo leggermente superiore perché non si può scaricare il costo di quel traduttore ai fini dell'IRAP (mi pare che l'IRAP sia al 4,5%). Tuttavia, la soglia di esenzione IRAP non è bassissima, quindi ad esempio la mia cooperativa può tranquillamente lavorare con soggetti senza partita iva fino a circa 7.000 euro (se mi ricordo bene). Solo superata questa soglia costa effettivamente di più.

Però, ora mi viene in mente che si deve anche tenere conto del fatto che in Italia un soggetto con partita iva aggiunge al compenso pattuito il 4% di rivalsa dei contributi INPS.

Quindi, alla fin fine, diventa solo una scelta se destinare i soldi in più al Fisco (con l'IRAP) oppure al traduttore per aiutarlo a pagare i contributi previdenziali!

Un consiglio per finire: valuta seriamente la tariffa da proporre, perché le tariffe individuali incidono sì sul tuo reddito personale di oggi e per il futuro, ma anche su quelle dell'intera categoria (odio questo termine, ma lo uso per semplificare).
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manuelas82
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tariffe Jul 20, 2006

Un consiglio per finire: valuta seriamente la tariffa da proporre, perché le tariffe individuali incidono sì sul tuo reddito personale di oggi e per il futuro, ma anche su quelle dell'intera categoria (odio questo termine, ma lo uso per semplificare). [/quote]

E' molto difficile iniziare e ancora di più affermare una propria tariffa! Concordo sull'ultima indicazione: mantenere prezzi troppo bassi rovina l'intera categoria.

In quanto all'IVA quindi mi sembra di cap
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Un consiglio per finire: valuta seriamente la tariffa da proporre, perché le tariffe individuali incidono sì sul tuo reddito personale di oggi e per il futuro, ma anche su quelle dell'intera categoria (odio questo termine, ma lo uso per semplificare). [/quote]

E' molto difficile iniziare e ancora di più affermare una propria tariffa! Concordo sull'ultima indicazione: mantenere prezzi troppo bassi rovina l'intera categoria.

In quanto all'IVA quindi mi sembra di capire che non dovrei "costare di più" all'azienda e quindi non ha senso abbassare la tariffa per quel motivo.

Mi rimane il dubbio dell'agenzia: lavorare direttamente con il cliente è ovviamente più redditizio ma talvolta, per iniziare e farsi conoscere, avere il upporto di un'agenzia è ottimo. La propria traduzione viene revisionata ed è possibile ricever un feedback da un collega esperto sul lavoro svolto.

A me delle agenzie hanno rifiutato tariffe per me "decenti" e proposto altre molto basse proprio perchè con la tariffa che poi loro chiedono al cliente dovevano pagare sia me che il revisore.

E' quindi normale che lavorando con agenzie si debba abbassare la tariffa?
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Karin Hellbom
Karin Hellbom  Identity Verified
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Il tariffometro Jul 20, 2006

Per avere un'idea più precisa delle tariffe, vedi il Tariffometro di Simon Turner: www.tariffometro.it

 
Francesca Pesce
Francesca Pesce  Identity Verified
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Normale applicare una tariffa inferiore alle agenzie Jul 20, 2006

Direi che è assolutamente normale ridurre la tariffa per le agenzie. Ma sempre senza esagerare.

Vedo che ci sono agenzie che offrono tariffe ridicole.

Quindi, specialmente all'inizio credo sia una buona idea avere un "intermediario" rispetto al cliente, specialmente se non hai colleghi esperti che possano rileggere il tuo lavoro prima che lo consegni.

Direi che le tariffe segnalate sul tariffometro segnalato da Karin sono un ottimo riferimento, comprese
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Direi che è assolutamente normale ridurre la tariffa per le agenzie. Ma sempre senza esagerare.

Vedo che ci sono agenzie che offrono tariffe ridicole.

Quindi, specialmente all'inizio credo sia una buona idea avere un "intermediario" rispetto al cliente, specialmente se non hai colleghi esperti che possano rileggere il tuo lavoro prima che lo consegni.

Direi che le tariffe segnalate sul tariffometro segnalato da Karin sono un ottimo riferimento, comprese le categorie in cui sono divise.

In bocca al lupo!
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