Fatture soggette a IVA per clienti non italiani?
Thread poster: Marina Paris
Marina Paris
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Jun 5, 2007

Ciao a tutti!

oggi ho richiesto l'apertura della P. IVA con il regime agevolato (IRPEF al 10%) per la mia attività di traduzione. Vorrei chiedervi se le fatture che inviate ai vostri clienti/agenzie con sede all'estero (Ue o extra Ue) sono soggette a IVA oppure sono esenti.

Ho sfogliato tutti i vari post riguardo a questo argomento e ho consultato diverse persone (all'Agenzia delle Entrate, Confcommercio, etc...) ma mi sembra di capire che non ci sia un'opinione comune
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Ciao a tutti!

oggi ho richiesto l'apertura della P. IVA con il regime agevolato (IRPEF al 10%) per la mia attività di traduzione. Vorrei chiedervi se le fatture che inviate ai vostri clienti/agenzie con sede all'estero (Ue o extra Ue) sono soggette a IVA oppure sono esenti.

Ho sfogliato tutti i vari post riguardo a questo argomento e ho consultato diverse persone (all'Agenzia delle Entrate, Confcommercio, etc...) ma mi sembra di capire che non ci sia un'opinione comune. Secondo la Confcommercio, essendo residente in Italia e avendo un'attività in Italia, sono soggetta a Iva (che quindi deve comparire su ogni singola fattura). Secondo l'Agenzia delle Entrate, invece, mi basta riportare sulla fattura una dicitura (che non ricordo), dichiarando che la prestazione è esente da IVA.

Voi come fate?
Grazie mille!

Marina
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María José Iglesias
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Dipende dal tipo di cliente Jun 5, 2007

Se il tuo cliente è un'azienda o un autonomo con numero VAT o equivalente, devi fare la fattura senza IVA, con la seguente dicitura:

Non soggetta ad IVA art. 7 DPR 633/72.

Guarda qui la norma citata da Gianfranco in un altro forum:
http://www.proz.com/post/493776#493776

Saludos,
María José

[Modificato alle 2007-06-05 10:57]


 
Marina Paris
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¡Muchas Gracias! Jun 5, 2007

María José Iglesias wrote:

Se il tuo cliente è un'azienda o un autonomo con numero VAT o equivalente, devi fare la fattura senza IVA, con la seguente dicitura:

Non soggetta ad IVA art. 7 DPR 633/72.

Guarda qui la norma citata da Gianfranco in un altro forum:
http://www.proz.com/post/493776#493776

Saludos,
María José

[Modificato alle 2007-06-05 10:57]




¡Muchas Gracias!


 
Costantino Sbacchi
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iva intracomunitaria Jun 6, 2007

Marina, a me il commercialista fa inserire l'IVA al 20% per quello che riguarda i clienti dell'unione europea mentre fuori dall'unione mi dice che non sono tenuto a metterla ( e inserisco la dicitura citata da Maria José).
Buona giornata
Costantino


 
Marina Paris
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- Jun 6, 2007

Costantino Sbacchi wrote:

Marina, a me il commercialista fa inserire l'IVA al 20% per quello che riguarda i clienti dell'unione europea



Ciao Costantino,
ma te la fa inserire anche se il cliente/agenzia della Ue ha un numero VAT? Mah... a quanto pare la normativa sulla territorialità dell'IVA è un po' fumosa e ogni commercialista la interpreta a modo suo...
Grazie comunque e buona giornata!
M


 
Ilaria Ciccioni
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fattura intracomunitaria Jun 6, 2007

Il mio commercialista non mi fa applicare l'IVa alle fatture per clienti non italiani (con P.IVA), e mi fa citare il DPR 633/72 (art. 7 c.4, lettera e). Il nodo della questione sta nel concetto di "utilizzo". Secondo la legge, ad alcune categorie di prestazioni non va applicata l'IVA purché non le si "utilizzi" in Italia. Per semplificare:

Se io faccio una traduzione per un'azienda tedesca, la mia traduzione va a finire in Germania ed è lì che si godrà della mia prestazione, per
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Il mio commercialista non mi fa applicare l'IVa alle fatture per clienti non italiani (con P.IVA), e mi fa citare il DPR 633/72 (art. 7 c.4, lettera e). Il nodo della questione sta nel concetto di "utilizzo". Secondo la legge, ad alcune categorie di prestazioni non va applicata l'IVA purché non le si "utilizzi" in Italia. Per semplificare:

Se io faccio una traduzione per un'azienda tedesca, la mia traduzione va a finire in Germania ed è lì che si godrà della mia prestazione, pertanto non applicherò l'IVA.

Forse è tutta una questione di intepretazione...

Info utili all'indirizzo: http://www.newsmercati.com/Tool/TopTen/Detail/view_html?idi=-1&idu=-1&idn=14&ida=821&id_article=821
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gianfranco
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Spesso non sappiamo dove viene utilizzata la traduzione Jun 6, 2007

Ilaria Ciccioni wrote:
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Il nodo della questione sta nel concetto di "utilizzo". Secondo la legge, ad alcune categorie di prestazioni non va applicata l'IVA purché non le si "utilizzi" in Italia. Per semplificare:

Se io faccio una traduzione per un'azienda tedesca, la mia traduzione va a finire in Germania ed è lì che si godrà della mia prestazione, pertanto non applicherò l'IVA.

Forse è tutta una questione di intepretazione...


Effettivamente la questione del luogo di utilizzo è abbastanza complessa e potrebbe dar luogo a differenze di interpretazione o eventuali contestazioni da parte dell'erario.

Il traduttore spesso non sa dove la sua traduzione verrà utilizzata, oppure potrebbe essere utilizzata in diversi paesi, compresa l'Italia, ma non in esclusiva e in proporzioni ignote.

Faccio un paio di esempi:

- un produttore tedesco fa tradurre il manuale dei suoi prodotti in italiano. La traduzione verrà utilizzata in Italia? oppure in Germania, Belgio o Svizzera da eventuali clienti di lingua italiana? O da tutti questi clienti, in proporzioni ignote? Non lo sappiamo.

A questo punto, si potrebbe optare per la scelta più semplice e fatturare al cliente tedesco con partita iva senza addebitare l'iva, che poi faccia della traduzione quello che vuole.
Del resto il cliente è tedesco, la traduzione va a suo vantaggio, viene incorporata come elemento minore (manuali, etichette, istruzioni) in un prodotto tedesco, probabilmente in un manuale multilingue che viene allegato a un prodotto venduto in 25 paesi diversi (occasionalmente anche in Italia) ma il nostro servizio non è necessariamente o principalmente usufruito in Italia.

- un produttore svizzero allega a tutti i suoi prodotti etichette in varie lingue, tra cui l'italiano. La mia traduzione potrebbe anche finire in Italia, oppure no, ma io non lo posso sapere. Non conosco la quota del mercato italiano per quel fornitore, ma so che il lavoro mi viene da un cliente svizzero.

E' tutto molto incerto. Sarebbe utile sapere se oltre alla legge citata varie volte esiste una guida ufficiale da parte degli uffici IVA su come comportarsi in questi casi, quando non sappiamo effettivamente dove viene veramente utilizzato il prodotto del nostro lavoro e quindi siamo in dubbio su come fatturare.


Gianfranco


PS: Ho letto ora il link fornito e sono assolutamente confuso, mi pare che ci siano diversi criteri contrastanti tra loro: la territorialità, l'utilizzo, la posizione fiscale dell'utente. Tutti con varie eccezioni e non tutti necessariamente noti.



[Edited at 2007-06-06 10:24]


 
Costantino Sbacchi
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iva intracomunitaria Jun 6, 2007

Rispondo alla domanda postami direttamente da Marina: sì, il mio commercialista mi fa applicare l'iva intracomunitaria al 20% anche se il cliente UE ha un numero di partita IVA. La ragione che lui dà è che la traduzione è comunque fatta in Italia e quindi soggetta al principio della territorialità e quindi... ad IVA.
Se devo dirla tutta, io ho l'impressione che neanche loro (i commercialisti) sappiano che pesci pigliare e che optino per soluzioni più o meno prudenti e/o comode...
C.


 
Marina Paris
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Grazie a tutti Jun 7, 2007

Grazie a tutti della chiacchierata e delle informazioni.
Mi sono scaricata dal sito del ministero delle finanze la circolare di cui si è parlato
http://dt.finanze.it/doctrib/SilverStream/Pages/DOCTRIBFrameset.html
e la porterò alla Confcommercio e vedrò che interpretazione ne daranno.

Grazie ancora e buon lavoro!
Marina


 
Giuseppe C.
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Come commercialista è un pò scarso Jun 8, 2007

Costantino Sbacchi wrote:

Rispondo alla domanda postami direttamente da Marina: sì, il mio commercialista mi fa applicare l'iva intracomunitaria al 20% anche se il cliente UE ha un numero di partita IVA. La ragione che lui dà è che la traduzione è comunque fatta in Italia e quindi soggetta al principio della territorialità e quindi... ad IVA.
Se devo dirla tutta, io ho l'impressione che neanche loro (i commercialisti) sappiano che pesci pigliare e che optino per soluzioni più o meno prudenti e/o comode...
C.


Allora, secondo lui dovresti far pagare l'IVA anche a un cliente statunitense o colombiano, per il semplice fatto che la traduzione l'hai eseguita in Italia?

Ho l'impressione che il tuo commercialista non abbia alcun cliente che intrattenga rapporti commerciali con l'estero di alcun tipo.

Per quanto riguarda l'IVA, una circolare chiarificatrice dispone (ciò che riporto è il testo della circolare n. 147/E del ministero delle Finanze datata 10 giugno 1998 avente per oggetto: "Iva. Rilevanza territoriale delle prestazioni degli interpreti e traduttori") che le traduzioni:

"1. sono assoggettate a imposta, se rese a:
* soggetto nazionale che le utilizza in Italia o altro Stato membro (lettera d);
* privato consumatore residente in altro Stato comunitario (lettera e);
* soggetto extracomunitario che le utilizza in Italia (lettera f).
2. sono escluse dal campo applicativo del tributo, se rese a:
* soggetto nazionale che le utilizza in territorio extracomunitario (lettera d);
* soggetto identificato, ai fini Iva, in altro Stato comunitario (lettera e);
* soggetto extracomunitario che le utilizza in territorio estero, comunitario e non (lettera f).

È appena il caso di ricordare che le medesime prestazioni, qualora siano rese a favore di un operatore nazionale, sono assoggettabili all'iva sempreché utilizzate in Italia o altro Paese comunitario, a prescindere dal fatto che il prestatore sia soggetto comunitario o non comunitario"


 
Sarah Cuminetti (X)
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Cliente inglese senza partita IVA - Jun 15, 2007

Buongiorno a tutti sono da poco "una di voi" ed è utilissimo, questo forum. Se ho un cliente inglese senza partita IVA, io devo aggiungere il 20% di IVA in fattura? In base alle tre eccezioni, direi di sì (privato cittadino).
Sarah


 
Marina Paris
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Lettera (e) della circolare Jun 15, 2007

Sarah Cuminetti wrote:

Buongiorno a tutti sono da poco "una di voi" ed è utilissimo, questo forum. Se ho un cliente inglese senza partita IVA, io devo aggiungere il 20% di IVA in fattura? In base alle tre eccezioni, direi di sì (privato cittadino).
Sarah


Ciao Sarah! (sono una tua ex-compagna di università!!!)

a quanto pare, questo caso rientra nella lettera (e) della famosa circolare che dice più o meno che le fatture "sono assoggettate ad imposta, se rese a: privato consumatore residente in altro Stato comunitario (lett. e)". Sempre meglio comunque mettersi d'accordo col commercialista!

Marina


 
Giuseppina Gatta, MA (Hons)
Giuseppina Gatta, MA (Hons)
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Marina ha ragione Jun 15, 2007

Costantino Sbacchi wrote:

Marina, a me il commercialista fa inserire l'IVA al 20% per quello che riguarda i clienti dell'unione europea mentre fuori dall'unione mi dice che non sono tenuto a metterla ( e inserisco la dicitura citata da Maria José).
Buona giornata
Costantino


Il tuo commercialista sbaglia e mi meraviglia che nessuno dei tuoi clienti UE si sia ancora lamentato!!!

Cambialo e trovane uno più professionale.

[Modificato alle 2007-06-15 16:11]


 
Giuseppe C.
Giuseppe C.  Identity Verified
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Esatto Jun 19, 2007

Sarah Cuminetti wrote:

Buongiorno a tutti sono da poco "una di voi" ed è utilissimo, questo forum. Se ho un cliente inglese senza partita IVA, io devo aggiungere il 20% di IVA in fattura? In base alle tre eccezioni, direi di sì (privato cittadino).
Sarah


Sicuramente.

Se il tuo cliente è un soggetto residente nel Regno Unito (nazione UE) e non ha un VAT number, si becca imponibile + IVA, esattamente come qualsiasi privato residente in Italia privo di partita IVA.

Ciao e good luck!


 


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