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indennità di maternità da lavoro dipendente e lavoro autonomo
Thread poster: Mara Concas
Mara Concas
Mara Concas  Identity Verified
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Jan 3, 2008

Cari amici di Proz,
attualmente sto lavorando sia come traduttrice freelance (con P. Iva, iscrizione a gestione separata inps ma non alla Camera di Commercio) che come insegnante in una scuola pubblica, con contratto di lavoro a tempo determinato. Se dovessi avere una gravidanza a rischio e quindi entrare in astensione anticipata dal lavoro nella scuola, percependo l'indennità di maternità inpdap, potrei continuare comunque a svolgere l'attività di traduzione o dovrei sospendere anche q
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Cari amici di Proz,
attualmente sto lavorando sia come traduttrice freelance (con P. Iva, iscrizione a gestione separata inps ma non alla Camera di Commercio) che come insegnante in una scuola pubblica, con contratto di lavoro a tempo determinato. Se dovessi avere una gravidanza a rischio e quindi entrare in astensione anticipata dal lavoro nella scuola, percependo l'indennità di maternità inpdap, potrei continuare comunque a svolgere l'attività di traduzione o dovrei sospendere anche quella? Qualcuno di voi si è mai trovato in questa situazione?

[Modificato alle 2008-01-03 09:56]
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Valentina_D
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finora... Jan 3, 2008

per le libere professioniste/lavoratrici autonome non era obbligatoria l'astensione dal lavoro nei due mesi precedenti e nei tre successivi al parto. Ho letto però in una lista di una novità appena introdotta in base alla quale sarebbe scattato da poco quest'obbligo anche per la nostra categoria:

Anche per le collaboratrici a progetto e le professioniste iscritte alla gestione separata è arrivata l'astensione obbligatoria dal lavoro. Nei due mesi precedenti e nei tre successivi a
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per le libere professioniste/lavoratrici autonome non era obbligatoria l'astensione dal lavoro nei due mesi precedenti e nei tre successivi al parto. Ho letto però in una lista di una novità appena introdotta in base alla quale sarebbe scattato da poco quest'obbligo anche per la nostra categoria:

Anche per le collaboratrici a progetto e le professioniste iscritte alla gestione separata è arrivata l'astensione obbligatoria dal lavoro. Nei due mesi precedenti e nei tre successivi al parto sarà vietato ai committenti far eseguire prestazioni lavorative dalle lavoratrici parasubordinate, mentre le libere professioniste dovranno autocertificare l'astensione dal lavoro per poter usufruire dell'indennità di maternità. Lo ricorda l'Inps nella circolare n. 137 del 21.12.2007, dettando le istruzioni operative alla novità della Finanziaria 2007.
Per le domande di congedo di maternità devono essere utilizzati i nuovi modelli, scaricabili dal sito internet dell'Istituto, www.Inps.it alla sezione "modulistica".

Sono appena stata sul sito dell'Inps e non trovo traccia di questa novità.
Ho trovato in rete però questo link:
http://www.taxelex.it/doc.php?pagina=5253
(per poter leggere l'intero articolo, meglio scrivere 'circolare n. 137 del 21.12.2007' in Google e poi fare clic sulla copia cache di questa pagina)

Mi informerò anche presso il mio commercialista.

ciao e buon anno a tutti!
Valentina

[Edited at 2008-01-03 10:18]

[Edited at 2008-01-03 10:21]
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Agnès Levillayer
Agnès Levillayer
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modello INPS Jan 3, 2008

Il modello è disponibile anche sul sito ACTA (cliccare sul link sotto "Ottobre 2007"). C'è anche un piccolo documento edificante "La maternità non è un diritto di tutte le lavoratrici" ma mi astengo di qualsiasi commento per non guastarvi il bellissimo periodo che state vivendo :<... See more
Il modello è disponibile anche sul sito ACTA (cliccare sul link sotto "Ottobre 2007"). C'è anche un piccolo documento edificante "La maternità non è un diritto di tutte le lavoratrici" ma mi astengo di qualsiasi commento per non guastarvi il bellissimo periodo che state vivendo :
http://www.actainrete.it/pages/associazione/documenti.asp
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Francesca Pesce
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del lavoro autonomo durante la gravidanza Jan 3, 2008

Non voglio con questo mio intervento suggerire un'elusione dell'eventuale divieto di lavoro nel periodo di maternità (di cui ho letto anche io nel sito dell'ACTA), ma ribadisco che per il fisco è praticamente impossibile accertare quando e se una traduttrice lavora durante la maternità.

Infatti, a meno che una non lavori per agenzie che pretendono la fatturazione immediata (a quale agenzia non conviene rinviare di qualche mese il pagamento di un lavoro?) o la pretendono con la s
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Non voglio con questo mio intervento suggerire un'elusione dell'eventuale divieto di lavoro nel periodo di maternità (di cui ho letto anche io nel sito dell'ACTA), ma ribadisco che per il fisco è praticamente impossibile accertare quando e se una traduttrice lavora durante la maternità.

Infatti, a meno che una non lavori per agenzie che pretendono la fatturazione immediata (a quale agenzia non conviene rinviare di qualche mese il pagamento di un lavoro?) o la pretendono con la specifica della data, non vi è alcun nesso logico tra il periodo nel quale si è effettuata una traduzione e il momento in cui essa è stata fatturata.

Se si è in "fermo maternità" da aprile a novembre, si può emettere fatture con scritto "traduzioni svolte a febbraio" oppure "traduzioni svolte a dicembre". Era proprio questo il motivo alla base della scelta di non vietare il lavoro autonomo. C'è l'obiettiva impossibilità di controllare.

Nel frattempo pare che qualcuno sia impazzito, ma comunque resta l'impossibilità dell'accertamento di qualsivoglia violazione, quindi nel concreto cambia poco per la nostra categoria.
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Francesca Pesce
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dimenticavo... Jan 3, 2008

Mara in realtà chiedeva se la pratica del lavoro autonomo (sempre che permessa di per sé) sia compatibile con il "fermo lavorativo" imposto dal lavoro dipendente: io la risposta non la conosco, perché non so niente di lavoro dipendente. Dubito che trovi qualcuno all'INPS in grado di risponderle, perché all'INPS hanno gravi carenze informative sulla gestione separata.

Tuttavia, la mia risposta precedente vale anche come risposta/commento su questo punto.


 
Valentina_D
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è vero ma... Jan 3, 2008

...cambia a livello di liquidi di cui si può disporre.
A seconda che l'obbligo di astensione sia effettivo o meno, ad esempio, non dovrei più lavorare (fatturare) da gennaio, rimandando la ripresa del lavoro/fatturazione a maggio/giugno.
Tuttavia, c'è una differenza fra poter lavorare e fatturare a fine gennaio (e ricevere il pagamento, nel mio caso, a 30/45 giorni entro i primi o a metà marzo) oppure essere obbligati al fermo e fatturare a maggio e ricevere il pagamento a giugno
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...cambia a livello di liquidi di cui si può disporre.
A seconda che l'obbligo di astensione sia effettivo o meno, ad esempio, non dovrei più lavorare (fatturare) da gennaio, rimandando la ripresa del lavoro/fatturazione a maggio/giugno.
Tuttavia, c'è una differenza fra poter lavorare e fatturare a fine gennaio (e ricevere il pagamento, nel mio caso, a 30/45 giorni entro i primi o a metà marzo) oppure essere obbligati al fermo e fatturare a maggio e ricevere il pagamento a giugno/luglio.
Di fatto, se l'obbligo è reale, sono senza entrate fino a giungo/luglio, mentre se posso continuare a lavorare anche a gennaio/febbraio, a marzo ed aprile mi arrivano i pagamenti relativi a questi primi due mesi dell'anno.
Certo, si può sempre continuare a fatturare e far figurare le traduzioni come svolte precedentemente al periodo di fermo, ma questo significa dichiarare il falso con la complicità del cliente, con tutte le implicazioni etiche e legali del caso.
Se si intende attenersi alle regole, come personalmente faccio e intendo fare anche in questo caso, è importante capire come ci si deve muovere.

Francesca Pesce wrote:

Se si è in "fermo maternità" da aprile a novembre, si può emettere fatture con scritto "traduzioni svolte a febbraio" oppure "traduzioni svolte a dicembre". Era proprio questo il motivo alla base della scelta di non vietare il lavoro autonomo. C'è l'obiettiva impossibilità di controllare.

Nel frattempo pare che qualcuno sia impazzito, ma comunque resta l'impossibilità dell'accertamento di qualsivoglia violazione, quindi nel concreto cambia poco per la nostra categoria.


[Edited at 2008-01-03 15:12]
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Francesca Pesce
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Per attenersi alle regole Jan 3, 2008

tiny wrote:
Se si intende attenersi alle regole, come personalmente faccio e intendo fare anche in questo caso, è importante capire come ci si deve muovere.


tiny, per attenersi alle regole non si lavora durante la maternità. Ti incollo il link al decreto relativo. Vedere l'articolo 2.

http://www.gazzettaufficiale.it/guri/attocompleto?dataGazzetta=2007-10-23&redazione=07A08931&service=0&ConNote=2

Questo vuol dire che senza incassare alcunché ci si deve restare per i cinque mesi di "fermo" più il tempo necessario per iniziare a lavorare e incassare (nel tuo caso 30-45 giorni) oppure per incassare l'assegno di maternità. Nel mio caso, risalente a 4 anni fa, ho presentato la domanda a giugno e ho ricevuto i soldi a fine settembre.

Figurati se io non capisco motivi di etica, legalità e correttezza, però qualcuno all'INPS o al governo mi deve spiegare come dovremmo campare in quei mesi.... Questa nuova norma prevede in ultima istanza che, per fare un figlio con la tutela della legge, una donna debba avere da parte (risparmiato) almeno 7.000 euro (come minimo), per campare di rendita per 7 mesi (5 di "fermo biologico" + 2 per i tempi burocratici di pagamento dell'INPS).

Mi si potrebbe rispondere: "beh, se non vuoi smettere di lavorare, non fare domanda per avere l'assegno di maternità. Semplice. Non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca."
Tuttavia, quell'assegno è stato introdotto proprio per tutelare la maternità, anche delle lavoratrici autonome. E' l'unico elemento legale che ci tutela alla pari delle lavoratrici dipendenti. E serve proprio a mio parere per permetterti di vivere serenamente la gravidanza, per poter non lavorare se non ce la fai o non te la senti. Non è un privilegio. E' un diritto. E quando nel 2003 andavo all'INPS a chiedere informazioni sul pagamento, i lavoratori dell'INPS mi guardavano con l'aria di dire "ma che pretendi? Ti stiamo facendo una regalia, e ti lamenti pure dei tempi?" Proprio come se mi stessero regalando qualcosa. Noi, quell'assegno, lo paghiamo con lo 0,72% di contributi previdenziali.

Quando ho partorito, il mio compagno lavoratore dipendente si è anche preso il permesso per allattamento dal 4° al 12° mese di vita di nostro figlio. Entrava tutti i giorni due ore dopo, a stipendio pieno. Era un suo diritto, previsto perché io - lavoratrice ma autonoma - non potevo usufruirne, visto che nessuno me lo pagava. E nessuno è venuto a controllare se allattava realmente nostro figlio.

Ribadisco anche io, come l'ACTA, che chi continua a scrivere le regole di noi professionisti in gestione separata lo fa senza conoscerne la realtà, con la mente imperniata su una realtà di lavoro dipendente (in cui ogni mese di maternità continui comunque a ricevere, anche se in misura ridotta, lo stipendio) oppure nella convinzione che tutti i lavoratori autonomi siano necessariamente e automaticamente evasori.

Io ho lavorato fino al giorno prima di partorire (e ora non potrei lavorare già due mesi prima del parto) e ho ricominciato 8 giorni dopo il parto. Certo, a ritmi ridotti, con l'aiuto dei nonni. Eppure ho lavorato. Per alcune di noi, astenerci dal lavoro per 5 mesi significa perdere i clienti. E dover ricominciare tutto da capo a ricrearci una clientela, con la presenza anche di un/a figli@.

La mia idea di come ci si debba muovere (per rispondere alla tua domanda finale) è:
1) sopravvivere, facendo ciò che ci sembra eticamente la scelta migliore e fattibile;
2) organizzarci per cambiare il meccanismo di questa come di altre norme inique (aliquote di calcolo delle nostre pensioni) che regolano il nostro rapporto con lo Stato.


 
Mariella Bonelli
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Quanta strada c'è ancora da fare... Jan 3, 2008

Francesca Pesce wrote:

Io ho lavorato fino al giorno prima di partorire (e ora non potrei lavorare già due mesi prima del parto) e ho ricominciato 8 giorni dopo il parto. Certo, a ritmi ridotti, con l'aiuto dei nonni. Eppure ho lavorato. Per alcune di noi, astenerci dal lavoro per 5 mesi significa perdere i clienti. E dover ricominciare tutto da capo a ricrearci una clientela, con la presenza anche di un/a figli@.


Io ho fatto esattamente come te. E come avrei potuto fare diversamente? Penso che avrei perso tutti o quasi i clienti.

Non solo, ma vorrei sottolineare che l'assegno per i 5 mesi di presunta astensione si basa sui redditi dei 12 mesi precedenti, a contare da due mesi prima del parto. Se per caso si hanno 2 figli in uno o due anni (come è capitato a me), si è fregate due volte, perché è logico che mentre si è in maternità per il primo figlio si guadagna poco o niente ed è su quella base che si va a calcolare l'assegno per la seconda maternità! Una vergogna.

Per maggiori informazioni, leggete il link indicato da Agnès.

[Edited at 2008-01-03 14:31]


 
Valentina_D
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preciso Jan 3, 2008

Francesca, sono d'accordo con quanto scrivi.
Forse non si è capito, ma non intendevo sollevare la questione più generale dell'iniquità del trattamento riservato a noi autonome (su cui peraltro sono d'accordo), né chiedere consigli su come fare a sopravvivere in questo periodo. Ho già accantonato una cifra ragionevole per affrontare i primi tempi di mancato o ridotto lavoro.

Più che altro mi interessa capire se davvero con questa circolare è passato il divieto anche per
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Francesca, sono d'accordo con quanto scrivi.
Forse non si è capito, ma non intendevo sollevare la questione più generale dell'iniquità del trattamento riservato a noi autonome (su cui peraltro sono d'accordo), né chiedere consigli su come fare a sopravvivere in questo periodo. Ho già accantonato una cifra ragionevole per affrontare i primi tempi di mancato o ridotto lavoro.

Più che altro mi interessa capire se davvero con questa circolare è passato il divieto anche per noi di astensione dal lavoro (che prima non c'era), perché da questo dipende come mi comporterò in questi mesi.
Dal tuo link, sembra proprio sia così.

Vediamo anche che dice il commercialista.




[Edited at 2008-01-03 14:38]
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Mara Concas
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Grazie mille! Jan 3, 2008

Grazie mille a tutte voi per i vostri interventi; in effetti Francesca ha colto bene il problema: io chiedevo se chi percepisce un'indennità di maternità ed è quindi in astensione dal lavoro dipendente può, senza usufruire dell'indennità spettante alle lavoratici autonome, continuare a lavorare (a me per adesso economicamente conviene l'indennità dell'inpdap). Il voler continuare l'attività di lavoro autonomo deriva dalla necessità di non perdere la clientela faticosamente acquisita, per... See more
Grazie mille a tutte voi per i vostri interventi; in effetti Francesca ha colto bene il problema: io chiedevo se chi percepisce un'indennità di maternità ed è quindi in astensione dal lavoro dipendente può, senza usufruire dell'indennità spettante alle lavoratici autonome, continuare a lavorare (a me per adesso economicamente conviene l'indennità dell'inpdap). Il voler continuare l'attività di lavoro autonomo deriva dalla necessità di non perdere la clientela faticosamente acquisita, perchè i miei clienti sono ancora "freschi" e se dovessi lasciarli per 5-6-7 mesi penso si dirigerebbero verso altri lidi e dovrei cominciare tutto da capo, con due bambini piccoli... Però vorrei farlo nel rispetto delle regole, senza stare col batticuore e senza patemi d'animo. Forse sto mettendo il carro davanti ai buoi, perchè per ora va tutto bene, ma per la precedente gravidanza ho avuto svariati problemi: allora ancora non lavoravo, ma di sicuro il mio stato non sarebbe stato compatibile con il lavoro a scuola, mentre sicuramente lo sarebbe stato con quello di traduzione, seppure a un ritmo molto ridotto... Non sono andata ancora dal commercialista perché per ora va tutto bene, ma nel caso avessi delle complicanze vorrei recarmici con cognizione di causa (insomma, mi fido di lui, ma non ciecamente). Grazie ancora, leggerò con attenzione i link segnalati: ogni ulteriore intervento sarà per me preziosissimo!Collapse


 
marinapaleari
marinapaleari
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Modello indennizzo maternità Feb 1, 2008

Agnès Levillayer wrote:

Il modello è disponibile anche sul sito ACTA (cliccare sul link sotto "Ottobre 2007"). C'è anche un piccolo documento edificante "La maternità non è un diritto di tutte le lavoratrici" ma mi astengo di qualsiasi commento per non guastarvi il bellissimo periodo che state vivendo :
http://www.actainrete.it/pages/associazione/documenti.asp



Secondo quanto dice il mio commercialista, il modello disponibile sul sito ACTA e nella sezione "moduli" del sito web dell'INPS è obsoleto. Infatti, il modello SR29, rifacendosi alla normativa non più vigente, richiede di allegare un'autocertificazione in cui specificare, tra le altre informazioni, le generalità del bambino.

Peccato però che, secondo la nuova normativa (v. circolare 137 del 12/2007), la domanda va presentata PRIMA DELL'INIZIO DEL CONGEDO (che decorre 2 mesi prima della data presunta della nascita, e termina 3 mesi successivi alla stessa), corredata di un certificato medico che attesti tale data presunta.

Capite bene che è impossibile soddisfare il requisito del modello attualmente scaricabile dal sito INPS: come si possono indicare le generalità di un bambino che non è ancora nato???

Nel mio caso specifico, essendo la data del parto presunta per il 19 aprile, dovrei presentare la domanda di indennizzo entro e non oltre il 19 febbraio, ma ad oggi l'ufficio INPS del paese dove risiedo, oltre a non sapere vergognosamente nulla delle nuove disposizioni, come è ovvio non detiene il modulo nuovo...

Qualcuno sa risolvere questo rebus/ha scovato da qualche parte il modulo "nuovo"?

Grazie mille anticipate a chi vorrà prendere a cuore questa missiva!

Marina Paleari


 
Francesca Pesce
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moduli vecchi e nuovi Feb 4, 2008

marinapaleari wrote:

Qualcuno sa risolvere questo rebus/ha scovato da qualche parte il modulo "nuovo"?



Cara Marina,

la risposta l'ho trovata direttamente nel testo della circolare 137 dell'INPS
( http://www.inps.it/circolari/Circolare%20numero%20137%20del%2021-12-2007.htm )

cioè:

circolare 137 inps wrote:

"Ai fini della presentazione delle domande di congedo di maternità e/o paternità dovrà essere utilizzato il nuovo modello mod.MAT./GEST.SEP. appositamente aggiornato (prelevabile dal sito internet dell’Istituto- www.Inps.it- sezione “modulistica”).

Nelle more della pubblicazione del suindicato modello, è utilizzabile la vecchia modulistica, da integrare mediante l’indicazione di tutti gli elementi (ad es.: dichiarazione di stato di gravidanza, richiesta di flessibilità, ecc.) non presenti nel modulo ancora in uso. "


Al tuo posto, aspetterei ancora qualche giorno, poi se ancora non lo pubblicano, telefona al call centre dell'INPS così sei sicura di metterci tutte le informazioni necessarie.


 
Valentina_D
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parla con l'ufficio Inps più vicino Feb 6, 2008

In questi giorni mi sono scervellata anch'io per capire come comportarmi, visto che presenterò la domanda a breve e sarei interessata dagli eventuali cambiamenti alle norme.
Per farvela breve, l'operatrice del call center mi ha consigliato di rivolgermi direttamente all'ufficio a me più vicino, perché sarà questo a seguire concretamente la pratica e che quindi fa fede ciò che loro ti dicono. Detto fatto, ci sono stata questa mattina: loro non sanno nulla né del Decreto di luglio, né
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In questi giorni mi sono scervellata anch'io per capire come comportarmi, visto che presenterò la domanda a breve e sarei interessata dagli eventuali cambiamenti alle norme.
Per farvela breve, l'operatrice del call center mi ha consigliato di rivolgermi direttamente all'ufficio a me più vicino, perché sarà questo a seguire concretamente la pratica e che quindi fa fede ciò che loro ti dicono. Detto fatto, ci sono stata questa mattina: loro non sanno nulla né del Decreto di luglio, né tanto meno della Circolare di dicembre. Stanno continuando a seguire la normativa precedente, tanto che anche per un'altra libera professionista che ha presentato domanda la scorsa settimana, hanno fatto la domanda in base alle norme vecchie.
Alla mia domanda su cosa succederebbe in caso ricevessero disposizioni diverse in questo mese (che mi farebbe ricadere nella nuova normativa), mi ha detto che comunque non perderei il diritto all'assegno, perché sulla maternità sono del tutto garantisti. In parole povere: l'assegno lo erogherebbero lo stesso. Questo mi ha confortato non poco e spero in effetti che non ricevano istruzioni diverse nel corso di questo ultimo mese, per non complicare le cose.
In sostanza, il consiglio che posso dare è rivolgersi all'ufficio Inps più vicino e seguire le loro direttive.

Auguri a tutte.

Valentina
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gianfranco
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Siamo in buone mani... Feb 6, 2008

tiny wrote:
... ci sono stata questa mattina: loro non sanno nulla né del Decreto di luglio, né tanto meno della Circolare di dicembre. Stanno continuando a seguire la normativa precedente, tanto che anche per un'altra libera professionista che ha presentato domanda la scorsa settimana, hanno fatto la domanda in base alle norme vecchie....


Che facciamo? consigliamo ai dipendenti INPS e agli operatori dei call center di seguire questo forum per aggiornarsi?


Gianfranco


 
Valentina_D
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infatti! Feb 6, 2008

Sì, Gianfranco, è pazzesco, lo so, ma in pratica, l'impressione che ho avuto è proprio che io ne sapessi di più dell'impiegata. Da parte mia, sfrutterò queste lacune del sistema e se loro mi dicono di presentare la domanda secondo le loro procedure 'vecchie', non sarò certo io a far cambiare loro idea (tra l'altro, è l'ufficio locale che ti eroga materialmente l'assegno e i tempi, da quanto mi ha detto, sono molto brevi: immediatamente quando sei in grado di presentare l'Unico, quindi con... See more
Sì, Gianfranco, è pazzesco, lo so, ma in pratica, l'impressione che ho avuto è proprio che io ne sapessi di più dell'impiegata. Da parte mia, sfrutterò queste lacune del sistema e se loro mi dicono di presentare la domanda secondo le loro procedure 'vecchie', non sarò certo io a far cambiare loro idea (tra l'altro, è l'ufficio locale che ti eroga materialmente l'assegno e i tempi, da quanto mi ha detto, sono molto brevi: immediatamente quando sei in grado di presentare l'Unico, quindi con la prossima dichiarazione dei redditi).Collapse


 
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