https://www.proz.com/forum/italian/94729-gruppo_di_traduttori.html

gruppo di traduttori
Thread poster: Sara Fiorelli
Sara Fiorelli
Sara Fiorelli
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Jan 20, 2008

Salve a tutti.
Oggi mi chiedevo (come un po' tutti i giorni) che strada potrei prendere per iniziare a lavorare nella traduzione. Ho provato a cercare sul forum, ma non ho trovato niente di particolare. Magari, questo post starebbe meglio nella sezione Getting Established, ma visto che io mi trovo in Italia...

Mi piacerebbe stabilire una sorta di gruppo di traduttori (magari alle prime armi) che si specializzi in certi ambiti di mio interesse. Non sto parlando di costituire un
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Salve a tutti.
Oggi mi chiedevo (come un po' tutti i giorni) che strada potrei prendere per iniziare a lavorare nella traduzione. Ho provato a cercare sul forum, ma non ho trovato niente di particolare. Magari, questo post starebbe meglio nella sezione Getting Established, ma visto che io mi trovo in Italia...

Mi piacerebbe stabilire una sorta di gruppo di traduttori (magari alle prime armi) che si specializzi in certi ambiti di mio interesse. Non sto parlando di costituire un'agenzia vera e propria, ma di un team che possa offrire un dato numero di lingue che da sola non ho modo di offrire. In più, appunto, traduttori specializzati nelle mie aree - future. In questa maniera penserei di propormi con qualche chance in più, anche per lavori più grossi e in molte lingue chissà. Sicuramente ci sarebbe bisogno di costruire un sito, ecc...ma vorrei puntare soprattutto sul fatto di mettere insieme persone che si conoscono e che hanno modo di lavorare di pari passo, anche essendo in stati diversi.

Se io volessi fare una cosa del genere, senza essere un'agenzia, come dovrei comportarmi? Come potrei lavorare in Italia? Non ho intenzione di aprire una partita IVA adesso, perché non ne ho necessità. Potrei lavorare in ritenuta d'acconto pur non essendo sola? Inoltre come pagare le persone che lavorerebbero con me? Aprendo degli account paypal? Avrei bisogno di una sede in Italia??
Nessuno sarebbe dipendente di nessuno, ma dovremmo lavorare come freelance, per aiutarsi nel caso di lavori grossi o avere un appoggio per offrire un servizio più ampio. Ho letto di team che si formano su ProZ.com ma credo si tratti di team ad hoc per certe occasioni, non stabili, o sbaglio?

Grazie per qualsiasi consiglio!
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Apulia75
Apulia75  Identity Verified
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Bene! Jan 21, 2008

Interessa anche a me sapere qualcosa

 
Anna Narcisi
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studio associato? Jan 23, 2008

Ciao Sara,
anch'io lavoro da circa un anno come traduttrice e sarei molto interessata a creare una rete di traduttori.
In Italia i professionisti possono costituire uno studio associato, ma credo sia necessaria la partita Iva. Purtroppo non so aiutarti di più, attendo lumi da chi ha maggiore esperienza!

Buon lavoro!


 
Sara Fiorelli
Sara Fiorelli
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bene Jan 23, 2008

Ciao a tutti,
mi fa piacere che la cosa interessi ad altri. Tuttavia, quello che intendevo io non era uno studio associato, ma qualcosa di piu' semplice almeno per i primi tempi. Proprio un gruppo di persone che possano lavorare insieme, magari su un progetto grande o con molte combinazioni, confrontandosi e crescendo insieme (visto che io sono all'inizio). Insomma, vari freelance messi insieme...
Ognuno lavora come vuole: ritenuta d'acconto, p IVA o cosa c'e' fuori dall'Italia. E'
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Ciao a tutti,
mi fa piacere che la cosa interessi ad altri. Tuttavia, quello che intendevo io non era uno studio associato, ma qualcosa di piu' semplice almeno per i primi tempi. Proprio un gruppo di persone che possano lavorare insieme, magari su un progetto grande o con molte combinazioni, confrontandosi e crescendo insieme (visto che io sono all'inizio). Insomma, vari freelance messi insieme...
Ognuno lavora come vuole: ritenuta d'acconto, p IVA o cosa c'e' fuori dall'Italia. E' questo il concetto dei team di proz? Non hanno una partita IVA collettiva o qualche altro legame, sedi??? Illuminateci per favore
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Claudia Boday
Claudia Boday  Identity Verified
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Ciao Sara, Jan 23, 2008

Il progetto suona interessante, basta capire da dove iniziare.
Io mi occupo di traduzioni da più di tre anni, in forma di collaborazioni, senza la p. iva.


 
Christel Zipfel
Christel Zipfel  Identity Verified
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Team di ProZ Jan 23, 2008

Sara Fiorelli wrote:

Ognuno lavora come vuole: ritenuta d'acconto, p IVA o cosa c'e' fuori dall'Italia. E' questo il concetto dei team di proz? Non hanno una partita IVA collettiva o qualche altro legame, sedi??? Illuminateci per favore


Esatto, i team di ProZ sono delle associazioni, diciamo così, del tutto informali, senza alcun vincolo o legame se non la professione comune. Ogni partecipante fattura il suo lavoro (quello ottenuto tramite il team) in nome e conto proprio e secondo il proprio regime fiscale, come fattura qualsiasi altro lavoro. Possono stare in Paesi diversi e molto probabilmente neanche si conoscono di persona.
E' il leader del team che li sceglie o dà il suo consenso se vengono proposti da qualche altro membro del team, cercando - immagino - di diversificare il più possibile le specialità e le lingue offerte.

Soddisfatta?


 
Sara Fiorelli
Sara Fiorelli
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sì, grazie! Jan 23, 2008

Christel Zipfel wrote:


Esatto, i team di ProZ sono delle associazioni, diciamo così, del tutto informali, senza alcun vincolo o legame se non la professione comune. Ogni partecipante fattura il suo lavoro (quello ottenuto tramite il team) in nome e conto proprio e secondo il proprio regime fiscale, come fattura qualsiasi altro lavoro. Possono stare in Paesi diversi e molto probabilmente neanche si conoscono di persona.
E' il leader del team che li sceglie o dà il suo consenso se vengono proposti da qualche altro membro del team, cercando - immagino - di diversificare il più possibile le specialità e le lingue offerte.

Soddisfatta?


Ecco era proprio quello che mi chiedevo: come fare con i pagamenti. Il cliente paga e ci si divide il compenso dovuto, poi ognuno lo amministra come crede/può. Grazie allora!


 
Christel Zipfel
Christel Zipfel  Identity Verified
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Forse non mi sono spiegata bene Jan 23, 2008

Sara Fiorelli wrote:


Ecco era proprio quello che mi chiedevo: come fare con i pagamenti. Il cliente paga e ci si divide il compenso dovuto, poi ognuno lo amministra come crede/può. Grazie allora!


Ognuno fattura per conto suo. A questo punto, il team non c'entra più. Il team serve unicamente per trovare dei clienti. Insomma, è un po' come un'associazione "libera" di liberi professionisti operanti però ognuno in modo completamente indipendente, dalla trattativa con il cliente fino alla consegna della traduzione, compresi gli eventuali problemi prima e dopo. Quindi ognuno gestisce e fattura il lavoro che ha svolto autonomamente e non divide niente col team.


 
gianfranco
gianfranco  Identity Verified
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Alcune considerazioni Jan 23, 2008

Sara Fiorelli wrote:
Ecco era proprio quello che mi chiedevo: come fare con i pagamenti. Il cliente paga e ci si divide il compenso dovuto, poi ognuno lo amministra come crede/può. Grazie allora!


In verità, questo dipende interamente dai partecipanti al gruppo, che si tratti di un team informale registrato nella pagina dei team di ProZ.com o meno è totalmente irrilevante.

Vedo dei potenziali problemi e i traduttori partecipanti a un gruppo di lavoro, soprattutto se informale, dovranno applicare tanto buon senso per risolverli.
Senza voler fare un elenco completo, alcuni dei potenziali problemi che possono insorgere sono:

- Problemi amministrativi, negli importi e nei tempi di pagamento

- Possibilità che un lavoro fatto da più persone vada male per colpa di uno o solo di alcuni dei partecipanti, con ricadute negative (mancato pagamento o pagamenti in ritardo) per tutti gli altri

- Possibilità che un cliente preferisca avere un unico referente, il quale dovrebbe occuparsi di coordinare il lavoro dei colleghi, con conseguente perdite di tempo o responsabilità.

- Problemi nel computo o nella remunerazione di tale coordinamento e delle responsabilità, o dei possibili costi correlati

- Possibili variazioni nel carico fiscale o nel tipo di regime fiscale per chi fattura un intero lavoro, anche se riceve a sua volta fatture dai colleghi.
Mi riferisco in particolare ad anticipi di tasse o di iva, versamento di ritenute di acconto, ecc.. Non entro ora in dettagli, ma voglio anticipare che non sempre basta pagare i colleghi, ci sono conseguenze e costi, o disagi, difficili da monetizzare ma reali.

- Ogni possibile, prevedibile o imprevedibile, problema nel coordinamento del lavoro, come codificato nelle Leggi di Murphy 1, 2 e 3.


In conclusione, un team informale può essere produttivo ma io personalmente preferisco non associarmi con nessuno a meno che non sia una persona in cui ho molta fiducia e che conosco già abbastanza bene.
A mio giudizio, assumersi responsabilità per conto di altre persone o affidarmi a persone che non conosco molto bene, è una scorciatoia per perdere la sanità mentale.

Corollario: per procedere su quella strada occorre avere una notevole esperienza (quindi lo sconsiglierei ai principianti), per prevedere e anticipare ogni potenziale problema, occorre essere molto cauti e in ogni caso farlo solo in caso di una decisa convenienza economica.
In altri termini, il responsabile di un progetto deve essere remunerato per il suo tempo e la responsabilità che si assume. E deve esserci un responsabile o coordinatore, altrimenti un progetto in team non ha testa e non funziona.

ciao
Gianfranco


 
Lorenzo Lilli
Lorenzo Lilli  Identity Verified
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Qualche considerazione Jan 23, 2008

gianfranco wrote:

In conclusione, un team informale può essere produttivo ma io personalmente preferisco non associarmi con nessuno a meno che non sia una persona in cui ho molta fiducia e che conosco già abbastanza bene.
A mio giudizio, assumersi responsabilità per conto di altre persone o affidarmi a persone che non conosco molto bene, è una scorciatoia per perdere la sanità mentale.



Sottoscrivo in pieno. A volte mi capita di lavorare in team con altri ma accetto solo se sono colleghi che conosco bene (intendo da anni o addirittura fin dai banchi di scuola, ovviamente non è detto che debba essere così per tutti). Ti consiglio di cominciare a fare esperienza gradualmente: prima da sola con lavori piccoli, e solo più tardi con progetti più grandi da dividere con altri. All'inizio è molto facile sottovalutare un impegno e sopravvalutare le proprie capacità di organizzazione. Buona fortuna


 
Sara Fiorelli
Sara Fiorelli
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grazie a tutti Jan 24, 2008

Rispondo a Christel: sì, avevo capito, forse l'ho scritto in una maniera informale e terra terra. Ognuno riceve dal cliente quanto gli è dovuto e lo amministra per conto proprio, come avrebbe fatto se non ci fosse il team.
Per gianfranco: mi ero posta i problemi che dici, soprattutto la necessità di avere un referente o coordinatore che si occupi di "smistare" il lavoro o rapportarsi coi clienti ecc... Sarei anche disposta a provarci, ma mi immagino che sia complesso. La mia era un'idea
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Rispondo a Christel: sì, avevo capito, forse l'ho scritto in una maniera informale e terra terra. Ognuno riceve dal cliente quanto gli è dovuto e lo amministra per conto proprio, come avrebbe fatto se non ci fosse il team.
Per gianfranco: mi ero posta i problemi che dici, soprattutto la necessità di avere un referente o coordinatore che si occupi di "smistare" il lavoro o rapportarsi coi clienti ecc... Sarei anche disposta a provarci, ma mi immagino che sia complesso. La mia era un'idea, per questo chiedo su proz. così che voi mi facciate notare i problemi che posso incontrare!
Per lorenzo: grazie del consiglio... Via via che mi fate notare le cose, rifletto e decido. Solo che, anche se IO decido di lavorare da sola, sono i clienti che devono decidere di farmi lavorare. In qualche maniera devo dipendere da qualcuno a parte gli scherzi, io le idee le butto: se la cosa è fattibile, bene. Se deve essere più problematica della soluzione di partenza...

Buonanotte

[Edited at 2008-01-24 00:13]
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Riccardo Schiaffino
Riccardo Schiaffino  Identity Verified
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Patti chiari amicizia lunga Jan 24, 2008

gianfranco wrote:
un team informale può essere produttivo ma io personalmente preferisco non associarmi con nessuno a meno che non sia una persona in cui ho molta fiducia e che conosco già abbastanza bene.
A mio giudizio, assumersi responsabilità per conto di altre persone o affidarmi a persone che non conosco molto bene, è una scorciatoia per perdere la sanità mentale.


Totalmente d'accordo: un team informale è secondo me una ricetta sicura per aspettative disattese perché mai chiaramente comunicate - aspettarsi che un altro faccia qualcosa, senza che a questa persona ciò sia stato comunicato chiaramente, divisione caotica del lavoro, ecc.

Problemi del genere li soffrono anche team non informali ma bene organizzati - ci sono sempre grane per qualcosa d'imprevisto, anche quando le responsabilità di ciascuno sono state chiaramente stabilite in anticipo. Se poi aggiungiamo la mancata esperienza, per conto mio la ricetta per caos ed ultimamente rancori è assicurata.

In questo caso, l'esperienza che conta, poi, più ancora che quella di traduzione è quella della gestione degli affari.

In altri termini, il responsabile di un progetto deve essere remunerato per il suo tempo e la responsabilità che si assume. E deve esserci un responsabile o coordinatore, altrimenti un progetto in team non ha testa e non funziona.


E ricordiamoci che se la ragione d'essere di un team è di conseguire progetti di maggiore mole, la capacità di gestire i progetti diventa fondamentale.

Moltissimi traduttori non si rendono conto, probabilmente per inesperienza, che ogni progetto, anche il più piccolo, comporta dei tempi per la sua gestione (come minimo, tempo necessari a ricevere il progetto, confermarlo, rispedirlo tradotto, fatturarlo), e che questi tempi aumentano esponenzialmente man mano che le dimensioni e la complessità del progetto crescono.

Quindi per qualsiasi progetto tradotto da un team ci vuole qualcuno che lo gestisca, e chiunque lo faccia deve essere remunerato, e sapere in anticipo come lo sarà.


 


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