ritenuta d'acconto senza partita IVA
Thread poster: sara de fanis
sara de fanis
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Mar 4, 2008

cari colleghi,
ho appena svolto un lavoro per privato da cui dovrei percepire 60 euro a fascicolo, in totale 720 euro. Quando ci accordammo per il prezzo, lui mi chiese se fosse IVA inclusa, io dissi di sì, senza calcolare che io non ho la partita IVA, quindi non faccio fattura, ma NOTA di PAGAMENTO.
Solitamente, per altre collaborazioni, ho sempre fatto la Nota maggiorata, in modo che io ricevessi il pagamento concordato. Ora, premettendo che sono stata molto disponibile con lui l
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cari colleghi,
ho appena svolto un lavoro per privato da cui dovrei percepire 60 euro a fascicolo, in totale 720 euro. Quando ci accordammo per il prezzo, lui mi chiese se fosse IVA inclusa, io dissi di sì, senza calcolare che io non ho la partita IVA, quindi non faccio fattura, ma NOTA di PAGAMENTO.
Solitamente, per altre collaborazioni, ho sempre fatto la Nota maggiorata, in modo che io ricevessi il pagamento concordato. Ora, premettendo che sono stata molto disponibile con lui lavorando più del dovuto allo stesso prezzo, cosa devo fare? Fare una nota di pagamento di 864 euro, da cui, sottraendo il 20% di R.A., io percepisco ciò che avevamo pattuito, cioè 720 euro, oppure devo fare una nota di pagamento di 720 euro, da cui poi, scalando il 20%, io percepirei 576 euro, rimettendoci di gran lunga?
Scusatemi, ma cerco in ogni modo di capire, ma la mia mente non ce la fa proprio...
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Agnès Levillayer
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Un privato? Mar 4, 2008

saradef wrote:

cari colleghi,
ho appena svolto un lavoro per privato


Se è un privato non è "sostituto d'imposta"... e non verserà per te la ritenuta d'acconto.

Devi fare una notula con la cifra intera e poi in sede di conguaglio/dichiarazione di redditi il 20% di IRPEF che non è stato versato per questo lavoro dovrai versarlo tu (o si compenserà con eventuali crediti fiscali che puoi avere).

Se non ha la partita IVA non si scarica l'IVA quindi penso che la sua domanda era solo per essere sicuro di non vedersi maggiorare l'importo pattuito di un ulteriore 20%.


 
gianfranco
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Concetto di ritenuta d'acconto, applicabilità e suo calcolo Mar 4, 2008

Ciao saradef,


saradef wrote:
Ora, premettendo che sono stata molto disponibile con lui lavorando più del dovuto allo stesso prezzo, cosa devo fare? Fare una nota di pagamento di 864 euro, da cui, sottraendo il 20% di R.A., io percepisco ciò che avevamo pattuito, cioè 720 euro, oppure devo fare una nota di pagamento di 720 euro, da cui poi, scalando il 20%, io percepirei 576 euro, rimettendoci di gran lunga?


Direi che il fatto di avere lavorato più del dovuto non può influenzare la corretta fatturazione.
Se invece avresti dovuto far pagare di più, è un altro discorso... quindi parliamo di come fatturare sulla base di 720 euro.

Per quanto riguarda la tua fattura, o nota, mi sembra di vedere tre errori: il primo nel calcolo, il secondo nel concetto di ritenuta di acconto e l'ultimo nell'applicazione della ritenuta a un privato.


1. Calcolo corretto per la ritenuta d'acconto

Facendo una nota di 864, al lordo di ritenuta, calcolando la ritenuta al 20% ottieni un netto pari a 691. Il 20% di 864 è 172,8.
Da 864 sottraiamo il 20%, quindi 864 - 172,8, e otteniamo un netto da pagare di 691,2 (e non 720).
Tu hai calcolato una ritenuta come 20% del netto, ovvero 864 / 1,20 che non è il calcolo corretto.

Il calcolo corretto, per una nota di 720 euro, porta a una Rit.Acc. pari di 144 euro (20% di 720), e il netto da pagare a te, alla mano, è 576 euro.
Nota che non ci stai rimettendo, come dici, ma stai incassando 720 euro effettivi, parte alla mano e parte in tasse anticipate, ma sono soldi tuoi. Il tuo cliente li versa, e tu li incassi al momento in cui li detrai dal versamento delle tasse.


2. Natura della ritenuta d'acconto (fa parte del pagamento)

In ogni caso, questi conti sono inutili perché se hai pattuito 720 devi fare una nota di 720.

L'importo della ritenuta d'acconto fa parte del pagamento, solo che non viene pagato a te ma direttamente all'erario dal tuo cliente.
Sono soldi tuoi, che detrai dal tuo versamento delle tasse, solo che non ti vengono dati alla mano in questo momento.

Sembra, da come ragioni, che tu abbia pattuito invece 720 "al netto da ritenuta", ma questo significa che non stai facendo pagare 720, bensì 900.
Infatti, per avere 720 netti dopo la ritenuta dovresti fare una nota di 900 euro, e il cliene sta pagando 900 euro.
720 a te e gli altri 180 (pari al 20% di 900) ancora a te, ma tramite l'erario, agendo come sostituto d'imposta e versando tale importo come acconto delle tue tasse. Chiaro il concetto?


3. Soggetti che possono agire come sostituto d'imposta

Ancora, quanto detto sopra riguardo, i calcoli e il concetto di cosa rappresenta la rit. d'acconto, forse non è utile in questo caso specifico perché se stai facendo un lavoro per un privato non devi applicare la ritenuta d'acconto.

Controlla questa informazione, ma credo che la R.A. si applichi esclusivamente quando si lavora per clienti con partita IVA, i quali diventano sostituti d'imposta e versano la ritenuta.

Per i privati non si applica la ritenuta in quanto non sono tenuti ad agire come sostituti d'imposta, e tu stessa dovrai provvedere al pagamento per intero delle tue tasse (le stesse di prima, sia chiaro), senza il "beneficio" di averne una buona parte già versata, trattenuta alla fonte.

A questo punto, vorrei aggiungere, considera che se incassi i 720 euro per intero dovrai tenere conto che una pare di questi soldi sono comunque tasse e quindi vanno accantonati.
Quindi, se ricevi 720 o 576 non cambia molto. Nel primo caso li accantoni tu, nel secondo ti forza lo stato con il meccanismo della ritenuta alla fonte.

Ti conviene metterne una parte, direi almeno il 20% (ma non è detto che bastino) in un conto bancario o postale dedicato, oppure in una scatolina, o sotto il materasso, fai tu.
L'importante è che quando arriverà il momento fatidico di pagare le tasse, non farai altro che tirarli fuori e versare, evitando di avere una sincope davanti alla cifra cumulativa delle tasse di tutti i lavori...


Spero che ora ti sia chiaro il tutto.


ciao
Gianfranco




[Edited at 2008-03-04 20:51]


 
Vincenzo Russo
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Vedo la luce Mar 4, 2008

Gianfranco sei stato illuminante.

 
sara de fanis
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grazie mille... Mar 4, 2008

Prima di tutto ringrazio per i preziosissimi consigli, non ci capirei mai nulla se non ci fosse qualcuno che mi spiegasse tutto...
C'è una cosa su cui però non sono stata precisa...
Io non pago tasse perchè non raggiungo il minimo...non guadagno nemmeno 5.000 euro annui...lo so, è triste ma è così...quindi comunque quel 20% andrebbe perso...ma la prossima volta saprò cosa dire, magra consolazione, ma almeno...
Graziemille ancora


 
gianfranco
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Precisazione Mar 4, 2008

saradef wrote:
Io non pago tasse perchè non raggiungo il minimo...non guadagno nemmeno 5.000 euro annui...lo so, è triste ma è così...quindi comunque quel 20% andrebbe perso...ma la prossima volta saprò cosa dire, magra consolazione, ma almeno...
Graziemille ancora


Mi pare che, nonostante abbia cercato di parlare abbastanza chiaro per essere capito da tutti, tu non abbia percepito che avendo lavorato per un privato, NON devi applicare nessuna ritenuta.

Rileggi sopra, se tu avessi lavorato con un soggetto IVA avresti dovuto applicare la ritenuta d'acconto, obbligatoria, e il tuo cliente sarebbe stato obbligato ad agire come sostituto d'imposta, versando soldi tuoi allo stato in acconto delle tue tasse.

Se hai lavorato per una persona fisica, ovvero con una persona che non ha partita IVA, tutto questo non accade. Ti prendi tutti i soldi alla mano. Niente ritenuta d'acconto.

Un altra cosa importante, non mi pare che in Italia ci sia una fascia di reddito esente da tasse. Credo che l'aliquota minima Irpef sia pari al 23%, da 0 a 15mila euro di reddito, quindi anche per i primi 5000 euro, anche se si tratta di redditi occasionali.

Quindi, nei casi in cui non applichi la ritenuta d'acconto, è raccomandabile sempre accantonare il 20-25% circa del tuo fatturato, per far fronte ai versamenti.
Se applichi la ritenuta, il 20% è obbligatorio, quindi sei già quasi a posto, ma quando non applichi la ritenuta, fai tu comunque il corrispondente accantonamento, per una tua buona gestione.


ciao
Gianfranco




[Edited at 2008-03-04 23:49]


 
alessandra nespoli
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non proprio perso Mar 5, 2008

saradef wrote:

Io non pago tasse perchè non raggiungo il minimo...non guadagno nemmeno 5.000 euro annui...lo so, è triste ma è così...quindi comunque quel 20% andrebbe perso...ma la prossima volta saprò cosa dire, magra consolazione, ma almeno...


Dunque...se non raggiungi la fascia minima tu non dovresti pagare le tasse (la prima aliquota irpef si applica non so se dai 5000 o dai 7500 euro di redditi annui), ma la ritenuta che paghi non va 'proprio' persa.

Praticamente se a fine anno non avrai raggiunto i 5000 euro, ma ciononostante avrai pagato qualcosa di ritenute d'acconto, tu risulterai 'a credito' nei confronti del fisco di quei soldi.

In quanto creditrice tu dovresti avere la possibilità di chiedere il rimborso da parte dello stato o di farteli scalare dalle tasse future.
Chiedere il rimborso non so se conviene perchè i tempi del fisco per i rimborsi sono biblici (io sto ancora aspettando un rimborso chiesto ingenuamente nel 2003 o 2004), quindi se pensi nei prox anni di raggiungere un reddito per il quale dovrai pagare tasse, potresti scegliere di farteli scalare. Conta che il credito verso il fisco non va mai perso, per cui se tu dovessi essere a credito anche nel 2009, le cifre che hai pagato nel 2008 e nel 2009 andranno a sommarsi.

Tutto questo chiaramente non è conveniente come avere realmente in mano i tuoi soldi, ma è meglio che niente.
Naturalmente, perchè questo credito non vada perso è necessario che tu faccia la dichiarazione dei redditi per quanto hai guadagnato quest'anno. (che per redditti sotto una fascia minima non è obbligatoria)

Anche qui devi valutare bene se ti conviene, perchè ad esempio io ho lavorato per anni semplicemente a ritenuta d'acconto come traduttrice e quando poi ho dovuto aprire la partita IVA, dal momento che avevo già lavorato come traduttrice non mi è stato possibile aderire all'allora regime agevolato...e quindi poi nel complesso ho pagato più tasse.

Potresti rivolgerti a un CAF, ad esempio, per capire quale sia la cosa migliore da fare, senza dover pagare la parcella di un commercialista.

ciauz


[Modificato alle 2008-03-05 00:18]


 
sara de fanis
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... ... ... Mar 5, 2008

...ringrazio sia Gianfranco, che si era spiegato benissimo, anzi, mi ha aiutato a capire, ma pensavo fosse necessario essere più precisa, che A_Nespoli perchè l'esperienza diretta è sempre chiarificante...scusate l'ignoranza e l'insistenza ma non so proprio cavarmela in queste cose...Graziemille a tutti***

 
sarapi
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Dubbio sulla ritenuta d'acconto. Mar 31, 2008

Buinasera a tutti i frequentatori di questo forum. Come saradef anche io ho un dubbio sulla ritenuta d'acconto ovvero: ho poratto a termine un lavoro per una persona e la somma pattuita per il lavoro è di 350€. Al termine del lavoro la persona in questione mi ha chiesto la fattura, ma io non la posseggo. Come posso fare? Nel caso della compilazione di una ritenuta d'acconto, chi la deve presentare? Io alla persona alla quale ho consegnato il lavoo o viceversa?

Grazie mille!


 
gianfranco
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Concetti essenziali Mar 31, 2008

ciao sarapi

ti riporto in stile telegrafico i concetti essenziali, ma ti raccomando di fare una ricerca nel forum italiano, con le parole chiave "ritenuta" "acconto" ecc...
L'argomento è stato trattato e approfondito millanta volte...

Ecco gli elementi essenziali:


sarapi wrote:
...ho poratto a termine un lavoro per una persona e la somma pattuita per il lavoro è di 350€.

Cosa intendi per "una persona"? Una persona fisica (senza partita IVA) oppure il rappresentante di una società, la quale naturalmente ha una partita IVA?

Il dettaglio è importante per quanto riguarda la tua fattura o ricevuta per prestazione occasionale.


sarapi wrote:
Al termine del lavoro la persona in questione mi ha chiesto la fattura, ma io non la posseggo.

Le fatture non si posseggono. Al massimo puoi avere o non avere una partita IVA. Presumo, date le domande che poni, che tu intendessi dire che non possiedi ancora una partita IVA.

Per essere pagata devi emettere un documento, che sarà una fattura oppure, più probabilmente (una mia ipotesi) una ricevuta per prestazione occasionale.
In ogni caso, puoi essere tenuta ad esporre una ritenuta alla fonte, detta ritenuta d'acconto, o meno, a seconda del tipo di cliente a cui sono destinate.


sarapi wrote:
Come posso fare? Nel caso della compilazione di una ritenuta d'acconto, chi la deve presentare? Io alla persona alla quale ho consegnato il lavoo o viceversa?


Se stai effettuando una prestazione per una ditta, devi esporre nella tua ricevuta una detrazione alla fonte pari al 20% dell'importo della tua prestazione. In questo caso 70 EUR. Incasserai i restanti 280 EUR e quei 70 verranno versati direttamente all'erario, a titolo di acconto sulle tue future tasse sul reddito 2008.
Il cliente (che agisce come "sostituto d'imposta") è tenuto a consegnarti, entro il 31 marzo 2009, una ricevuta comprovante l'avvenuto versamento, e tu la dovrai allegare alla tua dichiarazione dei redditi del maggio 2009.

Nel caso si tratti di una persona fisica, senza partita IVA, il tuo cliente non è tenuto ad agire come sostituto d'impsta e tu non devi indicare nel tuo documento nessuna ritenuta d'acconto. Esponi in ricevuta 350 EUR, incassi per intero i 350 EUR e le tue tasse sul reddito NON sono parzialmente pagate alla fonte ma saranno da pagare per intero a maggio.
Come detto in varie occasioni, non avendo acconti già versati alla fonte, sei caldamente consigliata di effettuare un adeguato accantonamento per non trovarti in problemi finanziari al momento del pagamento delle tasse. In sostanza, il 20% che non ti viene detratto, lo devi comunque accantonare in conto future tasse.


ciao
Gianfranco



[Edited at 2008-03-31 12:28]


 


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