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Source text - English A. Rationale and Objectives
1. Common interests/methodology/underlying problem
Common interests: The Transnational Partnership’s common interests find their roots in various policies of the EU commission such as the Lisbon strategy for the incorporation of migration and integration into an employment strategy (Employment Commission on Migration and Integration) and the 1995 Commission Communication on racism, xenophobia and anti-Semitism that defines actions explicitly directed towards anti-racism: "(É) a particular emphasis should be given to actions that focus on the special needs of migrants, refugees and similarly vulnerable groups, who are likely to be faced with greater discrimination on the labour market, as a consequence of the rise in social tension, racism, xenophobia and anti-Semitism that Europe is witnessing. (É) To be successful, strategies for the fight against discrimination need to be people-driven and based on broad cross-community partnerships".
Translation - Italian A. Motivazioni e obiettivi
1. Interessi comuni/metodologia/problematica di base#
Interessi comuni: Gli interessi comuni del partneriato transnazionale trovano fondamento nelle varie politiche della Commissione europea come la strategia di Lisbona per l’incorporazione in una strategia occupazionale dell’immigrazione e dell’integrazione. (Commissione per l’occupazione sull’immigrazione e l’integrazione) e la Comunicazione della Commissione del 1995 su razzismo, xenofobia e anti-semitismo che definisce le azioni esplicitamente dirette verso l’anti-razzismo: "(…) occorre porre una particolare enfasi su quelle azioni che individuano le necessitˆ particolari dei migranti, dei rifugiati e di gruppi altrettanto vulnerabili, i quali probabilmente devono affrontare una maggior discriminazione sul mercato del lavoro come conseguenza dell'#aumento della tensione sociale, del razzismo, della xenofobia e dell'anti-semitismo che l'Europa sta vivendo. (É) Per avere successo, le strategie di lotta alla discriminazione devono essere rivolte alle persone e basate su partneriati ampi e trasversali alle comunitˆ" Il Partneriato Transnazionale altres“ in linea con l'implementazione delle direttive comunitarie contro la "tratta di esseri umani", la quale gioca un ruolo importante per l'abolizione della discriminazione e per l'integrazione (vedasi la Direttiva 2004/81/CE del Consiglio europeo di data 29 aprile 2004).
Il secondo filo conduttore dei progetti l'interesse comune nel creare strumenti per aiutare i membri dei gruppi obiettivo a comprendere il e a integrarsi nel mercato del lavoro. Tali strumenti sono imperniati sulla responsabilizzazione dei beneficiari e sulla diffusione di informazioni specifiche sulle implicazioni dell'assunzione di immigrati o di membri di minoranze etniche e sulla gestione delle diversitˆ per i datori di lavoro. Tale impostazione andrˆ di pari passo con la promozione di reti locali e regionali forti fra datori di lavoro, pubbliche amministrazioni, istituti di istruzione e ONG.
German to Italian: Danse Verticale
Source text - German „Der gute Wandkletterer zeigt eine grosse Natürlichkeit und Eleganz der Bewegungen. Er klettert nicht ruckweise, sondern gleitet gleichmässig an der Wand empor .... . Wer ihm zusieht, auf den überträgt sich das Gefühl der Sicherheit.“ Dies schreibt Rudolf Fehrmann anno 1908 im Buch „Zur Geschichte des sächsischen Felskletterns“ (Hrsg. Andersen Teubert). Beim Durchlesen dieser Zeilen wäre man in keiner Weise erstaunt gewesen, wenn Fehrmann mit „Klettern ist wie Tanzen in der Senkrechten“ seine Ausführungen beendet hätte. Es sollten jedoch noch fast 80 Jahre vergehen, bis französische Kletterer, TänzerInnen und Filmschaffende mit diesen Eindrücken und Gefühlen zu spielen begannen.
1987 hat Erika Engler am Tanz- und Theaterfestival in Avignon bei französischen Spitzenkletterern wie Antoine le Menestrel, Fabrice Guillot, Patrick Berhault, Choreographen und Tänzern Bruno Dizien und Laura de Nercy den Tanz in der Senkrechten kennengelernt. Diese Symbiose von Tanz und Klettern hat sie völlig fasziniert und nie mehr losgelassen.
1988 entstand so aus Alpinistinnen und Alpinisten sowie TänzerInnen/TurnerInnen die Compagnie Dans Verticale. Offenheit, Neugierde und Freude an der Kreativität war und ist noch heute die einzige Voraussetzung.
Erstes Ziel der Gruppe, 1991 mit dem Thema „Begegnung in den Bündner Bergen“ an der Gymnaestrada in Amsterdam aufzutreten.
Das Erlebnis war überwältigend.
Es folgten kleinere und abendfüllende Choreographien mit Auftritten im In- und Ausland.
Die alpenländische Kultur ist auch heute noch unsere Grundlage.
Das Klettern, die Musik, die getanzten Geschichten, die oftmals Bergsagen als Basis haben – all das steht in Beziehung zum Alpenraum.
1999 Bündner KulturpreisAnerkennungspreis für kreative Leistungen in Danse Verticale.
2001 Kulturpreis des Schweizerischen Alpenclubs für die Arbeit der Compagnie Danse Verticale SAC Graubünden. Wird jedes vierte Jahr verliehen.
Translation - Italian “Il bravo scalatore mostra una grande naturalezza ed eleganza nei movimenti. Non si arrampica a strattoni, bensì sale scivolando armoniosamente lungo la parete… A chi lo osserva si trasmette un senso di sicurezza.” Così scrive Rudold Fehrmann nel 1908 nel volume “Zur Geschichte des sächsischen Felskletterns”Storia delle arrampicate sassoni (edito da. Andersen Teubert). Leggendo queste righe non ci si sarebbe stupiti se Fehrmann avesse terminato le sue descrizioni con questa frase “Scalare è come danzare in perpendicolare/verticale”. Dovevano tuttavia trascorrere quasi 80 anni prima che scalatori, danzatori e francesi iniziassero a giocare con tali impressioni e sensazioni.
Nel 1987 al Festival di Danza e Teatro di Avignone Erika Engler conosce la danza in verticale grazie a scalatori francesi di primissimo livello come Antoine le Menestrel, Fabrice Guillot, Patrick Berhaul e a coreografi/danzatori come Bruno Dizien e Laura de Nercy. Questa simbiosi di danza e arrampicata la affascina completamente e non la lascia più.
Così nel 1988 si forma la compagnia Danse Verticale: ne fanno parte alpinisti, danzatori e acrobati. Apertura mentale, curiosità e piacere per la creatività erano e sono ancora oggi l’unico presupposto.
Il primo traguardo del gruppo è l’apparizone nel 1991 alla manifestazione Gymnaestrada di Amsterdam con il tema „Incontri nelle montagne dei Grigioni”.
L’esperienza è sconvolgente.
Seguono coreografie più piccole, ma che occupano l’intera serata, con spettacoli in Svizzera e all’estero.
La cultura alpina è ancora oggi la nostra base di partenza.
L’arrampicata, la musica, le storie danzate, che spesso hanno alla base le saghe di montagna, tutto questo è in rapporto con l’ambiente alpino.
1999 Premio Grigioni per la Cultura Riconoscimento per le prestazioni creative nella Danse Verticale.
2001 Premo per la Cultura del Club Alpino Svizzero per il lavoro svolto dalla Compagnia Danse Verticale CAS Grigioni. Il premio viene conferito ogni quattro anni.
French to Italian: Aux limites du corps
Source text - French La résistance au froid est l’une des contributions de l’organisme pour répondre aux conditions difficiles auxquelles est parfois confronté l’être humain. Une approche à la fois grand public et spécialisée pour connaître les symptômes et les traitements possibles en cas de gelures ou d’hypothermie sévères, voilà le thème abordé dans cet épisode de la série «Aux limites du corps» par Arte et la société de production ZED. L’idée était de prendre pour point de départ une expérience vécue. Un médecin a vécu une expérience personnelle de résistance au froid dans le Dolpo (Himalaya); il s’est retrouvé coincé au sommet d’une montagne toute une nuit par –35 degrés. Il a du mettre à profit tout son savoir en matière de résistance au froid pour survivre à cette nuit de cauchemar. Ce qui a tout particulièrement intéressé Arte, c’est de savoir comment réagir psychologiquement à la «mort blanche», la volonté étant un élément majeur de survie dans le froid en dernier ressort. Ce genre de phénomène est difficile, voire impossible à comprendre par la médecine, alors que l’expérience permet, elle, de répondre à un certain nombre de questions. Les figurants à ce tournage sur le froid et l’hypoxie ont été Emmanuel CAUCHY, médecin urgentiste et François BERNARD, guide de haute-montagne
Translation - Italian La resistenza al freddo è uno dei meccanismi dell’organismo per rispondere alle condizioni difficili che talvolta l’essere umano deve affrontare. Un approccio divulgativo e al tempo stesso specialistico per conoscere i sintomi e i trattamenti possibili in caso di congelamento o ipotermina gravi: ecco i temi affrontati in questo episodio della serie “Ai confini del corpo” del gruppo Arte e della società di produzione ZED.
L’idea era di prendere come punto di partenza un’esperienza vissuta. Un medico ha vissuto un’esperienza personale di resistenza al freddo nel Dolpo (Himalaya): si è ritrovato bloccato in cima a una montagna per tutta una notte a meno 35 gradi.
Ha dovuto mettere a profitto tutto il suo sapere in materia di resistenza al freddo per poter sopravvivere a quella notte da incubo. Ciò che ha particolarmente interessato Arte è stato sapere come reagire psicologicamente alla «morte bianca», poiché la volontà è, in ultima istanza, uno degli elementi fondamentali di sopravvivenza al freddo. Questo genere di fenomeno è difficile, persino impossibile, da compredere da parte della medicina, mentre l’esperienza, e soltanto quella, permette di rispondere ad un certo numero di domande. Le comparse in queste riprese sul freddo e l’ipossia sono stati Emmanuel CAUCHY, medico di pronto soccorso e François BERNARD, guida di alta montagna.
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Translation education
Bachelor's degree - ISIT Trento
Experience
Years of experience: 22. Registered at ProZ.com: Nov 2007.
Adobe Acrobat, Microsoft Excel, Microsoft Word, Powerpoint
CV/Resume
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Bio
I am very curious and engaged and like to go at the bottom of any issue I have to tackle. I possess an inquiring spirit and like to analyse thoughtfully before taking action, i.e. translating. Thanks to my studies and to my work experiences I have developed a good comprehension of cultural differences and always make sure I put this into practice while translating. Over the years I have developed a keen interest in Technical Writing and in Web Content Management. While working for Siemens Communications in the UK I won the prize for the best Mission Statement of the Service Centre. I consider this to be a great achievement, since English is not my mother-tongue. I have recently passed the TCF (Test de Connaissance du Français/ French competency test), the French test awarded by the French Ministry of Education, and have obtained 617 points out of 699. I am fluent in English, German, French and, of course, Italian. But I can hold a conversation in Dutch and in Spanish as well.
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