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Italian to English: LA BRUNA General field: Art/Literary Detailed field: History
Source text - Italian Dal 1389, il 2 luglio di ogni anno la città di Matera si trasforma, si anima di uno spirito che affonda le sue radici nella religiosità, ma che trova in aspetti pagani il fervore e l’adrenalina di una festa a dir poco unica e speciale. La festa della Bruna è la festa della Santa Patrona di Matera, Maria Santissima della Bruna. Da più di seicento anni i materani portano la Madonna della Bruna nel cuore, un legame viscerale che raggiunge il 2 luglio l’apice della devozione. Si può dire infatti che il 2 luglio rappresenta il Capodanno dei materani, l’importanza di tale festa rende i mesi di giugno e luglio sicuramente i più vivaci in termini di eventi, mentre la città indossa l’abito delle grandi occasioni. Il Comitato della Festa della Bruna organizza ogni anno un cartellone di appuntamenti ricchissimo: numerosissimi concerti, spettacoli teatrali, manifestazioni di ogni genere animano l’intera città e la rendono in questo arco di tempo speciale, ancor di più rispetto al resto dell’anno.
La Festa della Bruna racchiude al suo interno devozione, storia, tradizione e molto altro. Diversi sono gli aspetti che la caratterizzano: si va da quello pagano con le giostre, le bancarelle, i fuochi d’artificio ed altro ancora, a quello religioso con le messe, le processioni e la devozione del popolo. Il giorno 2 luglio la città si sveglia all’alba con la Processione dei Pastori nella piazza antistante la chiesa di San Francesco d’Assisi. A mezzogiorno i Cavalieri della Bruna prelevano le statue della Madonna e del Bamino dalla Cattedrale e le scortano presso la chiesa dell’Annunziata, nel rione Piccianello. Nel tardo pomeriggio fino alla sera, la Madonna viene innalzata sul Carro Trionfale e percorre le vie del centro città. Il carro compie tre giri in piazza Duomo, per simboleggiare la presa di possesso della città da parte della Madonna, prima di separarsi dalla statua di quest’ultima ed essere distrutto in piazza Vittorio Veneto, secondo tradizione. L’appuntamento finale è lo spettacolo pirotecnico su Murgia Timone; i Sassi e la Murgia si illuminano di riflesso in uno spettacolo unico al mondo.
La festa in onore di Maria SS. della Bruna ha origini antichissime e risale, probabilmente, al X secolo. Ufficialmente la festa della Bruna si svolge dal 1389, dopo che Papa Urbano VI, già arcivescovo di Matera, aveva istituito il giorno 2 luglio la festa della Visitazione; da quella data in poi i festeggiamenti in onore della Madonna furono effettuati in coincidenza con il giorno della festa della Visitazione.
Il nome “Bruna”, riferito alla Madonna, secondo la popolazione trova riscontro nella tonalità dei colori scuri (bruni per l’appunto) con i quali la stessa è raffigurata in numerosi affreschi della chiesa madre. I recenti restauri tuttavia hanno smentito tale ipotesi, il colore scuro è dovuto al fumo delle candele accese in Cattedrale dai credenti. Secondo gli studiosi, tra cui il conte Gattini, il nome potrebbe invece derivare dal termine altomedioevale di origine longobarda “Brunja”, che rappresenta la corazza dei cavalieri, quindi il nome avrebbe il significato di Madonna della difesa. Secondo un’ultima ipotesi, la meno accreditata, il termine “Bruna” potrebbe derivare dalla città Giudea di Hebron, dove la Vergine visitò Santa Elisabetta, da cui anche il legame della festa con il giorno della Visitazione, stabilito da Papa Urbano VI il 2 luglio.
Per quanto riguarda l’origine della festa esistono varie leggende. La più comune e la più tramandata di generazione in generazione, vuole come protagonista un contadino che, tornando in città dopo una faticosa giornata di lavoro in campagna, in una serata d’estate alla guida di un carretto incontrò una signora che gli chiese di essere condotta in Cattedrale, poichè stanca ed affaticata dal viaggio. L’uomo accettò di condurla personalmente, per proteggerla da eventuali aggressioni di uomini senza scrupoli, fino alle porte della città, in rione Piccianello (dove successivamente è stata eretta la chiesa dell’Annunziata), onde evitare le indiscrezioni della gente. Giunti sul posto, prima di scendere dal carro, la signora chiese nuovamente un’altra cortesia, quella di consegnare direttamente al Vescovo della città di Matera un biglietto. Il contadino fu nuovamente molto disponibile e così accettò l’incarico, si girò nuovamente verso la signora per salutarla, quest’ultima gli sussurrò le seguenti parole:
“Così, su un carro addobbato, voglio entrare ogni anno nella mia città.”
Detto ciò la signora si trasformò in statua. Scosso da tale avvenimento ed in preda all’ansia, il contadino corse in Cattedrale dove consegnò al Vescovo la lettera ricevuta. Il messaggio recapitato al massimo esponente religioso cittadino si rivelò essere della Madonna della Bruna, giunta in città per proteggere l’umile popolo di Matera. La notizia si diffuse così rapidamente che il Vescovo, insieme ai suoi collaboratori, al carrettiere e ad una gran moltitudine di gente, si recò sul posto in processione per prelevare la statua e condurla in Cattedrale, che divenne così la sua sede definitiva. Secondo la leggenda, dal giorno dell’apparizione la statua della Madonna della Bruna ogni anno viene portata in processione su di un carro fatto in cartapesta, costruito appositamente per ricordare tale avvenimento. Nel corso del tragitto lungo le vie del centro, il Carro Trionfale con su la statua della Madonna compie tre giri sul piazzale della Cattedrale per simboleggiare la presa di possesso della città da parte della Santa Patrona. In realtà il numero di giri non è quasi mai esatto, questi aumentano ed assumono ciascuno un significato particolare.
Per quanto riguarda il rito dello “Strazzo“, alcuni studiosi sostengono che sia stato introdotto dai materani per evitare che le proprie icone religiose venissero rubate dagli invasori Saraceni. Una seconda leggenda riguarda il tiranno Conte Giancarlo Tramontano, governatore di Matera tra il XV ed il XVI secolo. Il Conte, che non godeva sicuramente di una buona reputazione tra il popolo, promise alla cittadinanza l’occorrente per lo svolgimento della festa in onore della Santa Patrona. Il popolo, vista la mancanza di fiducia nei confronti del Conte Tramontano, decise di assaltare il Carro Trionfale per costringere il tiranno a rifare il manufatto ogni anno.
Il Carro Trionfale rappresenta una grande opera che racchiude al suo interno ingegno, abilità, arte, devozione e tradizione. Ogni anno questo grande manufatto in cartapesta viene realizzato ed ogni anno viene distrutto dal popolo materano in piazza Vittorio Veneto, con il tradizionale “Strazzo“. Il maestro cartapestaio, scelto di anno in anno dal Comitato della Festa della Bruna tramite un concorso aperto alla cittadinanza, inizia la costruzione del carro nella Fabbrica del Carro (rione Piccianello) nel mese di febbraio o marzo. Il concorso è incentrato su un tema religioso ben preciso scelto dalla curia materana; la realizzazione del Carro Trionfale deve attenersi fermamente al tema dell’anno ed al bozzetto presentato in fase di concorso.
Il maestro cartapestaio crea i modelli di cartapesta, cioè i pupi (” ‘U paupr”), da realizzare mediante delle forme in gesso ottenute precedentemente da sculture eseguite con l’argilla (“Iriàt”). Una volta assemblate le figure di cartapesta, sostenute da assi in legno, esse vengono rifinite con carta e colla per migliorarne la forma, applicando anche del gesso di Bologna (” ‘U giuss d’ Bolaugn”), esente da impurità, per ottenere una forma di tipo liscio marmoreo. Le figure poi vengono scartavetrate e levigate, quindi successivamente rifinite, in modo da dare loro la proporzione e la forma anatomica più realistica. In seguito i pupi e le decorazioni vengono colorati e sono quindi pronti per essere applicati sul Carro Trionfale, nella posizione stabilita in fase di bozzetto.
Il maestro cartapestaio è coadiuvato da alcuni collaboratori, anch’essi abili artigiani, e dal falegname che costruisce lo scheletro in legno su cui verranno poste le statue e le decorazioni in cartapesta. Il falegname prepara la struttura in legno usando le bacchette di tavole e compensato (“Bacchett d’ tovl”), che vengono inchiodate (“Cijndrèt”) e che danno la forma alla struttura del progetto da realizzare. Mentre il falegname si adopera per la preparazione dello scheletro in legno, il team che lavora il Carro Trionfale opera sulle decorazioni che rivestono i lati della struttura. Con fogli di carta e colla vengono creati i panneggi (” ‘U pannaggij”), i festoni (” ‘U fjstjn”) e le cornici (” ‘U chrnjscij”), su cui poi vengono eseguite delle splendide pitture. I dipinti e le statue in cartapesta, posti su tutta la superficie del Carro Trionfale, raffigurano delle scene tratte dalla Bibbia che si riferiscono al tema scelto dalla curia. La scena principale è ovviamente rappresentata al centro della struttura.
Il completamento del Carro Trionfale avviene solitamente a metà giugno, mentre il manufatto in cartapesta può essere ammirato dal popolo nella Fabbrica del Carro a partire dalla Novena della Festa della Bruna e fino al 1 luglio. In passato si usava aprire la Fabbrica del Carro agli sguardi del pubblico nel giorno in cui ricade la festa di San Pietro e Paolo, il 29 giugno; successivamente, per consentire a più persone di ammirare il manufatto in cartapesta, si è scelto di anticipare tale data.
Nel primo pomeriggio i fedeli si riuniscono nello spiazzale della Fabbrica del Carro, presso il rione Piccianello, per trainare a mano il manufatto e parcheggiarlo dentro il recinto della Fabbrica del Carro (sempre in rione Piccianello). Per qualche ora il Carro Trionfale può essere ammirato da quei pochi fortunati che riescono ad accedere nel recinto, in questo frangente vengono scattate le foto di rito con i maestri cartapestai, artefici, con la loro bravura e con il loro ingegno, dell’opera che ha saputo catturare gli occhi del popolo. Verso le 18 circa i devoti, con il vescovo e tutte le autorità ecclesiastiche, trasportano in spalla la statua della Madonna della Bruna, la “Coraggiosa”, con il Bambino dalla chiesa dell’Annunziata alla Fabbrica del Carro, dove avviene il posizionamento sul Carro Trionfale. La partenza del carro verso il percorso previsto avviene intorno alle ore 20.
Tradizione vuole che la distruzione del manufatto in cartapesta debba avere luogo in piazza Vittorio Veneto, tuttavia ciò non sempre avviene. Nel corso degli anni molto spesso la distruzione del carro è avvenuta lungo il tragitto dalla Cattedrale a piazza Vittorio Veneto. Per questo motivo negli ultimi anni la protezione del manufatto è affidata ai corpi delle forze dell’ordine, insieme ai Cavalieri della Bruna, i quali provvedono a scortare il simbolo della festa dalla Fabbrica del Carro fino alla sua distruzione in piazza Vittorio Veneto, garantendo il pieno rispetto della tradizione. In passato la protezione del Carro Trionfale era affidata a gruppi di giovani materani, i “Vastasi” (in dialetto ” ‘U vastosr”), sempre insieme ai Cavalieri della Bruna. Per accaparrarsi un posto in piazza Vittorio Veneto al fine di assistere allo strappo del carro, in dialetto “Strazzo” (” ‘U strozz”), la gente si posiziona in piazza già dal primo pomeriggio.
Il Carro Trionfale da Piccianello, seguendo via Marconi, via Annunziatella, via XX Settembre, via del Corso e piazza del Sedile, si reca in piazza Duomo. In questo luogo la Madonna prende possesso della città, compiendo sul suo carro i famosi “Tre giri” della piazza (che solitamente aumentano in segno di buon auspicio); a seguito dei lavori di restauro che interessano la chiesa madre della città, i tre giri vengono compiuti nella piazzetta antistante piazza San Francesco. Successivamente la Madonna viene estratta dal manufatto in cartapesta e riportata in Cattedrale, mentre viene tagliato il pezzo del carro che sovrasta il posto di guida e donato al cosidetto “Auriga”, cioè il cocchiere che conduce il carro da rione Piccianello fino in piazza Vittorio Veneto, dove avverrà l’assalto finale.
L’attesa è estenuante, la folla attende per ore l’arrivo del manufatto in cartapesta prima di assaltarlo. L’adrenalina sale ed il cuore batte all’impazzata quando i rumori delle ruote e dei campanelli dei muli diventa sempre più forte. Fino all’arrivo del carro in piazza Vittorio Veneto intorno alle 22,30, dove viene assaltato dal popolo materano, come tradizione vuole da più di seicento anni.
Giovani e meno giovani fanno a gara per portare a casa una statua di cartapesta. L’assalto al Carro Trionfale dura pochi minuti, i più abili riescono ad estrarre indenni le statue o le altre decorazioni. Le statue meno fortunate vengono strappate e contese dalla folla; ciascuno vuole il proprio pezzo del carro, un simbolo beneaugurante per l’intera famiglia. Lo strappo, come detto, dura pochissimi istanti, tanto che i materani spesso usano dire “Siamo rimasti come il 2 di luglio” (in dialetto “Sim rjmes coum o dij d ligghij”) per indicare una situazione che ha subito un cambio di stato repentino, tanto da lasciare smarriti e sorpresi.
I materani in meno di un batter d’occhio vedono sparire lo splendido manufatto in cartapesta realizzato con tanta passione dal maestro cartapestaio ed i suoi aiutanti. Non c’è tempo per i rimpianti, l’appuntamento è nel cuore dei Sassi, bisogna prendere posto per godere dello splendido spettacolo di luci e suoni proveniente da Murgia Timone, l’inizio è intorno alla mezzanotte.
Translation - English Since 1389, every year on July 2nd, the city of Matera undergoes a transformation; it is animated by a spirit that is rooted in religion, but that finds in pagan aspects the excitement and the adrenaline of a unique and special celebration. The feast of the Madonna della Bruna is the celebration of the patron saint of Matera, Maria Santissima della Bruna. For more than six hundred years, the people of Matera have been carrying the Madonna della Bruna in their hearts, a visceral bond that reaches the peak of their devotion on July 2nd. This day represents the New Year's Day of the citizens of Matera. The importance of this feast certainly makes the months of June and July the most exciting in terms of events, while the city wears the dress of great occasions. The Committee of the Festa della Bruna organizes every year a rich program of events: several concerts, theatrical performances and celebrations of all kinds animate the entire city making it special. The Feast of the Bruna embraces devotion, history, tradition and much more. There are several elements that characterise it: from the pagan aspect represented by luna park rides, stands, fireworks, to the religious one portrayed by masses and holy processions. On July 2nd the city wakes up at dawn with the Procession of the Shepherds in the square in front of the church of Saint Francis of Assisi. At midday, the knights of the Bruna take the statues of the Madonna and Child from the Cathedral and escort them to the church of the Annunziata, in the Piccianello district. In the late afternoon until the evening, the Madonna is raised on the Triumphal Charriot and travels the streets of the city center. The charriot makes three turns around the Duomo Square to symbolise the power of the Madonna over the city. The charriot is then separated from the statue of the Madonna and destroyed in Vittorio Veneto Square, according to the tradition. The final event is the fireworks display on Murgia Timone; the Sassi and the Murgia are illuminated by reflection in a breath-taking show. The feast in honour of Madonna della Bruna has very ancient origins and probably dates back to the tenth century. Officially the feast of the Madonna della Bruna has been celebrated since 1389, after Pope Urbano VI, former archbishop of Matera, had instituted the feast of the Visitation on July 2nd; from that date on, the celebrations in honor of the Madonna were held in correspondence with the feast of the Visitation. The feast in honor of Maria SS. della Bruna has very ancient origins and probably dates back to the tenth century. Officially the feast of the Madonna della Bruna has been celebrated since 1389, after Pope Urban VI, former archbishop of Matera, had instituted the feast of the Visitation on July 2nd; from that date on, the celebrations in honour of the Madonna were held in correspondence with the feast of the Visitation. The name "Bruna," -meaning brown- which refers to the Madonna, according to the population is related to the shade of the dark colours (brown, in fact) with which she is depicted in many frescoes of the mother church. Recent restorations, however, have denied this hypothesis, the dark colour is due to the smoke of the candles lighted in the Cathedral by worshippers. According to scholars, including Count Gattini, the name could instead derive from the early medieval term of Lombard origin "Brunja," which represents the armour of the knights, so the name would mean Our Lady of Defense. According to a last hypothesis, the least accredited, the term "Bruna" could derive from the Judean city of Hebron, where the Virgin Mary visited Saint Elizabeth, hence the connection of the feast with the day of the Visitation, established by Pope Urban VI on July 2nd. As for the origin of the feast there are several legends. The most common and the most popular one refers to a farmer who, returning to the city after a hard day of work in the countryside, met a lady who asked to be led to the Cathedral, as tired and exhausted. The man agreed to take her personally, to the district of Piccianello (where later was built the church of the Annunciation), to avoid indiscretions. When they arrived at the location, before getting off the charriot, the lady asked again for another kindness, to deliver a note directly to the Bishop of the city of Matera. The peasant was again very helpful and so he accepted the task, he turned again to the lady to greet her, and she whispered the following words:
"I want to enter my city every year on a decorated chariot."
After saying this, the lady turned into a statue. Shaken by this event and in anxiety, the farmer ran to the cathedral where he delivered the letter to the bishop. The message delivered to the highest religious citizen turned out to be from the Madonna della Bruna, who had come to the city to protect the humble people of Matera. The news spread so quickly that the bishop, along with his collaborators, the carter, and many people, went on the spot to pick up the statue and take it to the Cathedral, which thus became its permanent home. According to the legend, since the day of the apparition, the statue of the Madonna della Bruna has been carried every year in procession on a chariot made of papier-mâché, built to remember this event. During the route through the streets of the city center, the Triumphal Chariot with the statue of the Madonna on top makes three turns around the cathedral square to symbolize the taking of possession of the city by the Holy Patron.
As for the "strazzo" ritual (the destruction of the chariot), some scholars claim that it was introduced by the people of Matera to protect their religious icons from the Saracen invaders. A second legend is about the tyrant count Giancarlo Tramontano, governor of Matera between the 15th and 16th centuries. The count, who certainly did not have a good reputation among the people, promised to the citizenry what was necessary for the celebration of the patron saint holiday. Considering the lack of trust in count Tramontano, the people decided to assault the Triumphal Chariot to force the tyrant to rebuild it every year.
The Triumphal Chariot represents a great work of art that embodies talent, skill, devotion and tradition. Every year this great product in papier-mâché is made and destroyed by the people of Matera in Vittorio Veneto Square, with the traditional "strazzo." The papier-mâché master, who is chosen from year to year by the Committee of the Festa della Bruna through a contest organized by the citizens, begins the realization of the chariot in the Chariot factory (in Piccianello district) in February or March. The contest focuses on a well-defined religious theme chosen by the curia of Matera. The realization of the Triumphal Chariot must strictly adhere to the theme of the year and to the sketch proposed during the contest.
The papier-mâché master makes the papier-mâché models, namely the puppets (" 'u paupr"), using gypsum forms previously obtained from sculptures made with clay ("iriàt"). Once the figures of papier-mâché are assembled, they are supported by wooden planks and completed with paper and glue to improve their shape, also adding some gypsum of Bologna (" 'u giuss d' Bolaugn") that is known for its impurity, in order to obtain a smooth marble shape. The figures are then sanded, smoothed and perfected, in order to give them the most realistic proportion and anatomical shape. Later, the puppets and decorations are painted and ready to be installed on the Triumphal Chariot, in the position established in the sketch phase.
The papier-mâché master is supported by some collaborators, who are also skilled artisans, and by the carpenter who builds the wooden skeleton on which the papier-mâché statues and decorations will be placed. The carpenter prepares the wooden structure using plywood boards ("bacchett d' tovl"), which are nailed down ("cijndrèt") giving the shape to the structure of the project that will be realized. While the carpenter prepares the wooden skeleton, the team working on the Triumphal Chariot prepares the decorations that cover the lateral sides of the structure. The draperies (" 'u pannaggij"), the festoons (" 'u fjstjn") and the cornices (" 'u chrnjscij") are created with sheets of paper and glue and then painted on. The paintings and papier-mâché statues, placed on the whole surface of the Triumphal Chariot, depict scenes from the Bible that refer to the theme chosen by the curia. The main scene is obviously depicted in the center of the structure.
The triumphal chariot usually gets completed in the middle of June, while the papier-maché artifact can be seen starting from the Novena della Festa della Bruna to 1st July, in the Chariot Factory. In the past, they used to open the Chariot Factory to the public on the 29th of June, the festivity of Saints Pietro and Paolo, but later they decided to bring forward the date to allow more people to see the papier-maché artifact.
Early in the afternoon, people meet in the yard of the Chariot Factory, in Piccianello district, to tow the artifact by hand and put it into the fence of the Chariot Factory, still in Piccianello district. Those lucky few who manage to access the fence can see the Triumphal Chariot and take pictures with papier-maché masters who gave birth to this eye-catching work. Nearly at 18:00, the bishop, all the church authorities and the devotees leave the church of Annunziata to reach the Chariot Factory, carrying on shoulder the statue of Madonna della Bruna, “The Brave”, with the Christ Child. Later, the devotees put the statue on top of the Triumphal Chariot, which starts its route around 20:00.
Traditionally, the papier-maché artifact is destroyed in Vittorio Veneto square, but it does not happen all the time. Over the years, the destruction of the chariot has happened on the path from the Cathedral to Vittorio Veneto square. That is why law enforcement, together with Cavalieri della Bruna, oversee and escort it until its destruction in Vittorio Veneto square, in full respect of the tradition. In the past, the Chariot was under the protection of groups of young people form Matera, the “Vastasi” (“u Vastosr” in dialect) still with Cavalieri della Bruna. People are already in the square from the early afternoon in order to grab a good place to enjoy the view of the Chariot tear, “strazzo” in dialect (“u Strozz”).
The triumphal chariot reaches piazza Duomo, following a path that starts from Piccianello and goes through via Marconi, via Annunziatella, via XX Settembre, via del Corso and Sedile square. Here the Madonna on her chariot takes possession of the city, making the famous “Tre giri” (three laps) of the square, which usually increase as a sign of good omen. Due to restoration work to the Mother Church of the city, the three laps are made in the near San Francesco square. Then the Madonna is removed from the artifact and brought back to the Cathedral, while the piece above the driver’s seat of the chariot is cut off and given to the so-called Auriga, the driver who leads the chariot from Piccianello district to Vittorio Veneto square, where the final assault will take place.
The crowd waits for hours for the arrival of the artifact before assaulting it. The adrenaline overcomes and the heart races when the noise of the mules and the bells becomes louder and louder. At 22:30 the Chariot arrives in the square and get assaulted by the matera people, as has been done for over six hundred years.
Young and old are competing to bring home a papier-maché statue. The assault lasts few minutes, and the most able ones manage to take statues or other decorations. The less lucky statues are wrenched and end up in the crowd who fight for them; everyone wants his own piece of the chariot, a favorable symbol for their whole family. The rift, as already mentioned, lasts a few moments.
In less than a blink of an eye, the people of Matera see the disappearance of the wonderful paper mache artifact made with such passion by the master paper mache artist and his assistants. There is no time for regrets, the appointment is in the heart of the Sassi, you must take your place to enjoy the beautiful spectacle of light and sound coming from Murgia Timone, the show starts around midnight.
The Novena represents the beginning of the religious celebration in honour of Maria SS. Della Bruna. In the hours preceding the religious celebration, the Madonna della Bruna is dressed and combed with care by the worshippers, awaiting the arrival of the procession in the church of San Giuseppe, next to the convent of the Monacelle in Via Riscatto, next to the Cathedral. The Madonna is carried in procession by the worshippers through the streets of the city center, and then it returns to the Cathedral where the high (novena) mass is celebrated. In recent years, due to restoration works, the Holy Mass is held in Piazza San Francesco, outside the church of San Francesco d'Assisi, becoming one of the most evocative moments of the entire Festa della Bruna. The Holy Mass is celebrated during the whole period of the Novena, while the statue of the Madonna della Bruna is placed on a beautiful altar, carefully prepared by the parishioners for the occasion and admired by the faithful. The tradition wants that the Triumphal Chariot is blessed on June 29th, in occasion of the feast of St. Peter and St. Paul. Recently, in order to allow more people to visit the artifact in paper mache, the Committee of the Bruna decided to anticipate the date of the blessing to the day of the Novena. After the blessing a “human stream” take vision of the artwork until July 1st. The firworks display set up in Fabbrica del Carro conludes the act of blessing of the Triumphal Chariot.
On July 1 the knights of the Bruna gather near the Cathedral waiting for the end of the Holy Mass, followed by a short firework show. The horse ride, in dialect called “cavalchet”, consists in a long procession composed of the knights of the Bruna, the ecclesiastical and political authorities of the city, as well as the street band, which accompanies the statue of the Madonna della Bruna and Child from the Cathedral to the church of the Annunziata, located in the Piccianello district. From this district, in the afternoon, the Triumphal Chariot departs with the Madonna della Bruna on top, towards the streets of the city center. One of the protagonists of the ride is certainly the general (" 'U generel") of the Knights of the Bruna. In recent years, the "dressing" of the general, which previously took place at the general's home, has taken on an increasing significance; the house, on this occasion, was opened to all those who wished to attend. Considering the increasing number of materani interested in this aspect of the feast, the dressing of the general is performed in the Lanfranchi palace at about 10 o'clock, the whole family participates in this appointment.
Before the ride, the general inspects the cavalry, which in the meantime has gathered in the peripheral areas of the city before arriving in Vittorio Veneto square, and takes command. In addition to the general, the other important figures among the Knights of the Bruna are the vice-general and the trumpeter, called "U trmbttjr" in local dialect. Throughout the day, the trumpeter plays tunes that are very dear to the people of Matera: the assembly, the charge, the gallop and many others. The cavalcade begins around 11:30 am and is an explosion of colors, those of the clothes of the riders and horses that escort the Madonna della Bruna among wings of a festive crowd. Beautiful are also the period carriages with the ecclesiastical authorities on top, including the bishop holding the statue of the Child. The procession arrives in the Piccianello district, welcomed as usual by the launching of leaflets from the balconies and by the festive bells. Once inside the church of the Annunziata at about 13.30, the statue of the Madonna and the Child take their place near the altar while the bishop blesses the people of Matera, bound to their Patron Saint by an indissoluble bond
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