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Sample translations submitted: 3
Hungarian to Italian: INVITO General field: Science Detailed field: History
Source text - Hungarian MEGHÍVÓ
A szegedi Meritum Egyesület és a San Martino del Carso-i Karszti Barlangkutató Egyesület Történeti Kutatások Osztálya tisztelettel meghívja Önt a Doberdón, San Martino del Carso településen, 2018. november 3-án tartandó
MAGYAROK A DOBERDÓN
c. ünnepi rendezvényére.
Az esemény apropóját az adja, hogy a 2014-ben megkezdett munka folytatásaként, 2015 és 2016 után a Doberdó látogatható és ismertetővel ellátott magyar emlékhelyei ismét újabb helyszínekkel gyarapodnak.
Az együttműködő civil szervezetek információs táblák kihelyezésével és környezetük rendbetételével látogathatóvá és bemutathatóvá teszik a fennsík egykori első világháborús frontszakaszának fontos helyszíneit:
1916. júliusában vágták ki az osztrák-magyar cs. és kir. 17. hadosztály csapatai - melyhez a 61-es temesvári közös gyalogezred is tartozott – az olasz oldalon Görbe Fa néven ismert, a két tüzérség számára tájékozódási pontot jelentő fát. Ezt követően Temesvár városába vitték, mint a kitartás és szenvedés szimbólumát. A fa egykori jelentőségét információs tábla mutatja be.
1916. júniusában az Osztrák-magyar Monarchia csapatai gáztámadást hajtottak végre az olasz állások ellen. A támadás kiinduló pontja a 18-19-es védelmi szakasz volt, ide telepítették a mérges gázt tartalmazó palackokat. A helyszínen elhelyezendő információs panel emlékezik meg a rendkívül sok áldozatot követelő eseményről.
San Martino del Carso központjához közel található az a dolina, amely 1915 őszétől 1916 nyaráig a cs. és kir szegedi 46. gyalogezred II. zászlóaljának harcálláspontját jelentette. A parancsnokság a Karszton folyó harcokban természetes védelmet nyújtó dolina oldalába fúrt kavernába települt. A felállítandó tábla tájékoztat a beazonosított dolina Nagy Háborúban betöltött funkciójáról.
A osztrák-magyar 25-26 védelmi szakasz és a legendás Sassari Dandár egymás elleni heroikus küzdelmét mutatja be a helyszínen elhelyezésre kerülő információs oszlop.
A doberdói harcok egyik legnevezetesebb eseményét mutatja be a helyszínen az a tábla, amely a Heim Géza nevéhez köthető és később számára Mária Terézia Éremrendet eredményező aknarobbantást ismerteti.
Az esemény programja és a táblák elkészítése a Nagy Háború Kutatásáért Közhasznú Alapítvány szakmai támogatásával, valamint Sagrado város, Gorizia tartomány, a Csongrád Megyei Önkormányzat, a Csongrád Megyei Kormányhivatal és a Nemzeti Agrárgazdasági Kamara példás segítségével valósul meg.
ALÁÍRÁSOK, LOGÓK
Translation - Italian INVITO
L’Associazione Meritum di Szeged e la Sezione Ricerche Storiche del Gruppo Speleologico Carsico di San Martino del Carso ha il piacere di invitarLa all’evento
GLI UNGHERESI A DOBERDÓ
che si effettuerà a San Martino del Carso il 3 novembre 2018.
Il progetto è stato realizzato come continuazione del lavoro iniziato nel 2014, e poi successivamente nel 2015 ed il 2016, come nuovi memoriali visitabili nell'altopiano di Doberdó.
Le associazioni civili hanno collaborato insieme per realizzare e posare delle tabelle storiche informative e per pulire e sistemare i luoghi più importanti del fronte della prima guerra mondiale nell’altopiano dove allora si svolsero le più cruenti battaglie.
Nel luglio del 1916 fu tagliato l’albero che fu utilizzato anche come punto d’orientamento per le due artiglierie e che è conoscito dagli italiani con il nome di „Albero Storto”, dalle truppe della 17a divisione I.R. – a cui appartenne anche il 61° reggimento di fanteria comune di Timisoara. Successivamente l’albero fu portato a Timisoara come simbolo di sofferenza e resistenza.
Nel luglio del 1916 le truppe della Monarchia austroungarica effettuarono un attacco con l’uso di gas asfissianti contro le linee italiane. Il punto di partenza dell’attacco fu anche il settore di difesa 18 e 19, dove vennero installati le bombole che contenevano il gas velenoso. In questo luogo verrà posato un pannello informativo che ricorderà l’evento che causò la perdita di tantissime vite umane.
Vicino al centro del paese di San Martino del Carso si trovava la dolina che dall’autunno del 1915 all’estate del 1916 fu posizionato il comando delle truppe di combattimento del 2° battaglione del 46° reggimento di fanteria I.R. di Szeged. Il comando si stabilì nella caverna scavata nella dolina che costituiva una protezione naturale. La tabella informerà sulla funzione del comando nella dolina durante la Grande Guerra.
Una tabella informativa presenterà la battaglie eroiche nella linea di difesa austroungarica 25 e 26 e della leggendarie gesta della Brigata Sassari.
Si racconterà uno degli eventi più noti delle battaglie nel pianoro di Doberdò nella tabella che si posizionerà sul luogo che si lega al nome di Heim Géza, sulla quale si racconta l’esplosione di mina che gli valse l’onorificenza dell'Ordine Militare di Maria Teresa e il titolo di Barone di San Martino.
Al confine del territorio di San Martino del Carso si trova la dolina dell’Arciduca Giuseppe che era a quel tempo il comando della 33.a brigata. La tabella informativa che verrà posata darà informazioni sulle funzioni della dolina, durante la Grande Guerra.
Il programma dell’evento e la realizzazione delle tabelle informative sono stati realizzati con la collaborazione professionale della Fondazione di Pubblica Utilitá per la Ricerca della Grande Guerra e con l’aiuto del Comune di Sagrado, del Comune della Provincia di Csongrád, dell’Ufficio Governativo della Provincia di Csongrád e della Camera dell’Agricoltura.
FIRME, LOGO
Italian to Hungarian: Intervista General field: Art/Literary Detailed field: Cinema, Film, TV, Drama
Source text - Italian INTERVISTA
1. Ho scelto Orfeo e Euridice perchè credo che rappresenti l'archetipo di tutte le storie umane. Sono sempre stato innamorato di questa storia perchè racconta la storia d'amore di tutte le storie d'amore. Nel giorno delle nozze accade esattamente il contrario di quello che ci aspettiamo e li inizia il paradosso della salvezza. Nelle altre storie il giorno di nozze si dice "e vissero felici e contenti", poi l'indomani mattina i due si svegliano e vedono che non vivranno così felici e contenti.
Orfeo e Euridice ci dicono questo in maniera implacabile perchè il giorno delle nozze lei viene morsa da un serpente e muore, proprio mentre è inseguita da lui in una giocosa rincorsa amorosa.
Orfeo avrà la capacità di amare per riportare questa donna, di cui è follemente innamorato che inseguiva come oggetto d'amore? Sarà capace di renderla soggetto d'amore, quindi richiamarla alla vita sconfiggendo la morte?
Il mito, tra le righe, ci dice che l'amore salva nella misura in cui siamo disposti ad affrontare le regole della morte; oggi invece le relazioni sono come l'acqua, H2O, due atomi di idrogeno e uno di ossigeno, ciascuna dà all'altro cio di cui l'altro ha bisogno. Le relazioni oggi vengono impostate per prendere all'altro cio di cui si ha bisogno: io divento il Dio per l'altro, l'altro deve adorarmi; invece in Orfeo e Euridice quello che succede è: "sono disposto a morire per te pur di richiamarti alla vita". Sostituisce "Ti amo" con questo sinonimo: "ti amo = tu non devi morire, e io mi impegnerò perchè questo non accada".
Questo mito in più è un racconto pieno di contrasti, e io amo raccontare attraverso essi.
2. Di solito parto dall'ascolto musicale e dal lavoro in sala. Passo ore da solo in sala ad ascoltare la musica e a ricercare il movimento prima di iniziare a creare con la compagnia. Questa volta è diverso; dovendo affrontare una storia così importante a serata intera ritengo che sia più opportuno partire dall'aspetto drammaturgico e musicale. In questo momento sto collaborando con alcuni musicisti (Claudio Borgianni e Adrien Casalis) con cui ho condiviso le mie idee drammaturgiche. I costumi saranno di Bianca Imelda Jeremias con cui ho gia collaborato per le altre due creazioni fatte per la compagnia e con cui non vedo l'ora di ricominciare a lavorare; è un'artista con una grande cultura e sensibiltà con cui mi sento particolarmente affine. Non so ancora di preciso chi saranno i due protagonisti; in compagnia ci sono nuovi ballerini per cui mi riservo del tempo per conoscerli.
3. Ritorno per la terza volta a creare per e con loro. È una compagnia a cui sono molto legato...Andras e Tamás hanno creduto in me da subito e non smetterò mai di ringraziarli per questo. Ho stabilito un bel rapporto con i danzatori sin dal primo lavoro. Hanno voglia di imparare e sperimentare e sono sempre pronti a mettersi in gioco. Andare a lavorare in una compagnia è un po’ come entrare a casa di qualcuno...riesci a dare il meglio di te e ad essere te stesso solo se ti senti a tuo agio e parte della famiglia... ecco questa compagnia ha questa capacità...riesce a farmi sentire parte integrante della famiglia!
Translation - Hungarian INTERJÚ
1. Azért választottam Orfeusz és Euridiké történetét, mert úgy gondolom, hogy minden emberi történet archetípusát képviseli. Mindig is szerelmes voltam ebbe a történetbe, mert minden szerelmi történet szerelmi történetét meséli el. Az esküvő napján éppen az ellenkezője történik annak, mint amire számítunk és onnan indul a megmenekülés/szabadulás/üdvösség/megváltás paradoxonja. Más történetekben az esküvő napján kimondják, hogy "és legyenek boldogok", aztán a következő nap reggelén mindketten arra ébrednek és azt látják, hogy nem lesznek majd annyira boldogok.
Orfeusz és Euridiké könyörtelenül mondják ezt ki, merthogy az esküvő napján Euridikét megmarja egy kígyó, pont miközben Orfeusz pajkosan/bolondosan/vidáman és szerelmesen párja nyomába ered.
Meglesz Orfeuszban a képesség arra, hogy annyira szeressen, hogy visszahozza ezt az asszonyt, akibe őrülten szerelmes, akit mint a szerelem tárgyát követ? Meglesz benne a képesség, hogy a szerelem alanyává tegye őt, azaz visszahívja őt az életbe úgy, hogy közben legyőzi a halált?
A sorok között a mítosz azt üzeni nekünk, hogy a szerelem csak akkor lesz megváltó, ha készek vagyunk szembeszállni a halállal; ma ellenben a kapcsolatok olyanok, mint a víz, H2O, két hidrogén atom és egy oxigén és mindenki azt szeretné a másiktól, amire neki van szüksége. Ma a kapcsolatok olyan szintre kerülnek, melyben megszerezzük a másiktól, azt, amire nekünk szükségünk van: Istenné válok a másik számára, a másiknak imádnia kell engemet; ellenben az Orfeusz és Euridikében mi az, ami történik: "kész vagyok meghalni érted, hogy visszahívhassalak az életbe". A "Szeretlek"-et ezzel a szinonimával helyettesíti: "szeretlek = neked nem szabad meghalnod és én azon leszek, hogy ez ne történjen meg"
A mítosz ezen kívül tele van ellentétekkel és én nagyon szeretek ellentéteken keresztül mesélni.
2. Hogyan készülsz rá, milyen kulisszatitkokat lehet már tudni? Ki lesz a két címszereplő?
Általában a zene hallgatásával és próbatermi munkával kezdek. Órákat töltök egyedül a próbateremben, hallgatom a zenét, keresem a mozdulatokat még azelőtt, hogy elkezdeném az alkotást a társulattal. Ez alkalommal másként van: tekintettel arra, hogy egy ilyen fontos történetről van szó és egy teljes estét betöltő előadásról, úgy gondolom, hogy jobb, ha a dramaturgiai és a zenei aspektussal kezdek. Jelen pillanatban együtt dolgozom néhány zenésszel (Claudio Borgianni és Adrien Casalis), akikkel megosztottam dramaturgiai ötleteimet. A jelmezeket Bianca Imelda Jeremias fogja készíteni, akivel már a másik két alkalommal is együttműködtem, amikor a társulattal dolgoztam és alig várom már, hogy ismét elkezdhessünk együtt dolgozni; ő egy nagy kultúrával és érzékenységgel bíró művésznő, akivel különösen jól megértjük egymást. Még nem tudom pontosan, hogy kik lesznek a főszereplők: a társulatban vannak új táncosok, emiatt időt szánok arra, hogy megismerjem őket.
3. Visszajáró vendég vagy a Kortárs Balettnél. Szereted őket, jó velük dolgozni?
Visszatérés a harmadik alkalommal, hogy velük és nekik hozzunk létre valamit.
Ez egy olyan társulat, melyhez nagyon kötődöm... András és Tamás azonnal hittek bennem, amit nem tudok eléggé megköszönni nekik. A táncosokkal az első munkánktól kezdve jó kapcsolatot tudtam kialakítani. Szívesen tanulnak, kísérleteznek, és mindenben benne vannak.
Egy társulathoz menni dolgozni, olyan, mint belépni valakinek az otthonába... akkor sikerül a legjobbadat adnod és csak akkor tudsz saját magad lenni, ha jól érzed magad a bőrödben és a család tagjává válsz... hát ennél a társulatnál ez megvan... mert itt megadják nekem azt, hogy úgy érezzem magam, hogy a család szerves része vagyok!
Italian to English: Kit essenziale per la formazione General field: Science Detailed field: Education / Pedagogy
Source text - Italian Kit essenziale per la formazione di Gen3/Ragazzi per l’unità
Questa scheda desidera essere uno strumento ed una guida per tutti noi assistenti e animatori che abbiamo il privilegio di camminare insieme con i ragazzi. Individua e suggerisce obiettivi e metodi come traccia, senza dimenticare però che con i ragazzi, come con tutti, ciò che conta è l’amore, la prossimità, la coerenza e testimonianza personale. Sta a noi cogliere quanto stanno vivendo, calibrando sui nostri ragazzi i contenuti da donare nei momenti più adatti a loro. Le fasce di età che qui proponiamo vanno adattate al contesto socioculturale di ogni Paese e alla realtà dei ragazzi e delle comunità locali e siamo anche consapevoli che spesso ci si ritroverà con gruppi in cui le fasce di età sono mescolate.
Lo sguardo di Chiara Lubich sui ragazzi
La realtà dei bambini e dei ragazzi è sempre stata presente nel Movimento dei Focolari e Chiara più volte ha detto che “l’anima non ha età, non è né piccola, né grande”, per questo trovava la forma adatta per rendere i ragazzi/e partecipi di tutto. Con la sua vita ci ha insegnato a fidarci di loro, aiutandoli a puntare in alto e a lasciare che loro stessi siano protagonisti.
La caratteristica che lei ha visto nei e nelle gen3 è quella di essere una “generazione di santi”, una santità che nasce dal vivere la spiritualità dell’unità: per questo ha dato loro come protettore lo Spirito Santo.
Obiettivi generali per RpU e gen3
· Interiorizzare la Regola d’oro e l’Arte d’amare come proprio stile di vita.
· Attivarsi concretamente nel proprio ambiente in favore di chi più soffre e per la cura del Creato, possibilmente in sinergia con la comunità e quanti già operano sul territorio.
· Impegnarsi con creatività nei vari sentieri per un mondo unito.
· Tener sempre vivo l’obiettivo della fratellanza universale anche curando la conoscenza e l’amicizia con ragazzi di altri popoli e culture.
Obiettivi generali per i e le gen3
· Crescere nel rapporto personale con Dio e nella fede del Suo Amore.
· Sperimentare la vita con Gesù in mezzo nella comunità e con gli altri gen3.
· Scoprire il Vangelo ed esercitarsi nel viverne le Parole, comunicandosi le esperienze.
· Vivere per l’unità, per la fratellanza universale.
· Scoprire il segreto dell’unità: Gesù Abbandonato, il migliore amico.
“FormAzione” integrale
Curiamo che la FormAzione dei nostri pre-adolescenti e adolescenti sia il più possibile integrale con testa, cuore e mani. Vogliamo sostenerli nello sviluppo della capacità di RELAZIONE con sé stessi, con i fratelli e le sorelle, con il Creato e con Dio.
Per questo, oltre agli incontri di formazione alla Spiritualità dell’Unità, si curerà di partire sempre da quanto vivono e dai loro interessi, sviluppando la loro donazione come cittadini attivi e globali e i loro talenti attraverso i vari Sentieri per un mondo unito. Inoltre, è importante accompagnarli con un dialogo aperto e continuo sull’affettività e favorire, dove è possibile, la partecipazione ai corsi di Up2Me (per la formazione regolare a queste tematiche).
La Comunità che educa
“Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”, recita un antico proverbio africano. E Chiara a Loppiano già nel 1966 diceva: “Occorre impegnare tutta l’Opera per formare i più piccoli. Tutta l'Opera deve dedicarsi a loro, altrimenti non nasceranno mai dei veri bambini dell'Ideale, dei veri giovanetti dell'Ideale; tanto più che è molto più difficile con loro, alle volte, che con i grandi”. Siamo convinti che, per assicurare una formazione sempre più integrale e accompagnare i ragazzi nei diversi ambiti formativi è necessario lavorare in équipe e avvalersi dell’aiuto di più persone.
Translation - English Essential kit for Gen3/Teens for Unity
This sheet aims to be a tool and guide for all of us assistants and animators who have the privilege of “walking together” with teenagers. It identifies and suggests objectives and methods as an outline, without forgetting, however, that with teens, as with everyone, what matters is love, closeness, consistency, and personal witness. It is up to us to grasp what they are experiencing, to calibrate what content should be given to our young people and at what moment. The age groups we propose here need to be adapted to the sociocultural context of each country and the reality of the teens and local communities. We are also aware that we will often end up with groups in which age groups are mixed.
Chiara Lubich’s view on children
Children and young people have always been a part of the Focolare Movement. Chiara repeatedly said that “the soul has no age; it is neither small nor big,” and then found the right way to include young people in everything. With her life she taught us to trust them, helping them to aim high and let them be protagonists themselves.
The characteristic that she saw in the Gen3 is that they are a “generation of saints,” with a holiness that comes from living the spirituality of unity. This is why she gave them the Holy Spirit as their protector.
Overall goals for Teens for Unity and Gen3
Adopt the Golden Rule and the Art of Loving as a way of life.
Get involved concretely at the local level, particularly supporting those who suffer most and in caring for nature, possibly in synergy with the community and those already working in the area.
Become creatively engaged in the various pathways for a united world.
Always keep alive the goal of universal brotherhood, including by nurturing acquaintance and friendship with youth of other peoples and cultures.
General goals for the Gen3
Grow in personal relationship with God and in the faith of His Love.
Experience life with Jesus in the midst, both in the community and with other Gen3.
Discovering the Gospel and practicing living its Words, communicating experiences to each other.
Living for unity, for universal brotherhood.
Discovering the secret of unity: Jesus Forsaken, the best friend.
Integral “FormA(c)tion”
We design the formation of our pre-teens and adolescents to be as action oriented as possible, integrating their heads, hearts, and hands. We want to support them in developing the ability to RELATE with themselves, with their brothers and sisters, with nature, and with God.[Ritorno a capo del testo]Therefore, in addition to the Spirituality of Unity training meetings, care will always be taken to start from the teens’ own experiences and interests, developing their talents and ability to contribute as active and global citizens through the various Pathways for a United World. In addition, it is important to accompany them with open and continuous dialogue about affectivity, and encourage, where possible, participation in Up2Me courses (for regular training on these issues).
The Community that Educates
“It takes a village to raise a child,” goes an ancient African proverb. In Loppiano in 1966 Chiara said, “The whole Movement has to dedicate itself to the children and the youth, otherwise they will never become true children of the Ideal, true young people of the Ideal. Moreover, it is more difficult to prepare for them than for the adults. We are convinced that in order to ensure an ever more integral formation and to accompany the children in the different areas of formation, it is necessary to work as a team and to take advantage of the help of several people.
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Translation education
Master's degree - University of Szeged SZTE BTK
Experience
Years of experience: 9. Registered at ProZ.com: Feb 2023.