Glossary entry (derived from question below)
Apr 9, 2008 19:01
16 yrs ago
2 viewers *
German term
Anerkennung
German to Italian
Other
Philosophy
Dal titolo di un saggio filosofico che parla del coscienzialismo (Bewusstseinstheorie) e, tra l'altro, fa riferimento a Jürgen Habermas: "***Anerkennung*** und Liebe - zwei Quellen des Selbst".
Cosa proponete? Riconoscimento? Conferma/e?
Cosa proponete? Riconoscimento? Conferma/e?
Proposed translations
(Italian)
4 | Accettazione | TheEconomist (X) |
5 | Riconoscimento | Enrico Zoffoli |
3 +1 | "riconoscimento" | Zea_Mays |
3 | Stima | Felice Liserre |
Proposed translations
13 hrs
Selected
Accettazione
Secondo me, il termine italiano che più si avvicina al reale significato del termine tedesco è "accettazione" (di sé e/o degli altri).
Note from asker:
Mi hai convinto, grazie! |
4 KudoZ points awarded for this answer.
Comment: "Grazie a tutti!"
24 mins
Stima
forse
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Note added at 25 mins (2008-04-09 19:26:37 GMT)
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veramente la cosa é più complessa: stima da parte degli altri, ma anche rispetto, etc...
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Note added at 25 mins (2008-04-09 19:26:37 GMT)
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veramente la cosa é più complessa: stima da parte degli altri, ma anche rispetto, etc...
+1
1 hr
"riconoscimento"
(nel senso di conferma tramite l'altro)
Spesso si usa il termine tedesco per esprimere il concetto.
"(...)
Paul Ricoeur, nel suo ultimo libro dal titolo significativo: Percorsi del riconoscimento , si sofferma a lungo sulla nozione di Anerkennung , costante in Hegel dal periodo jenense (...)
Habermas è in modo particolare l’autore che maggiormente sottolinea, attraverso un lungo percorso che passa attraverso la teoria dell’agire comunicativo, il fatto che i singoli soggetti di una comunità possono realizzare la propria specifica potenzialità e libertà morale, solo in un contesto di “riconoscimento” sociale.
Essere “riconosciuti” o meno dalla propria comunità di appartenenza, significa potersi realizzare o meno come persone.
E questo vale per Habermas non solo sul piano strettamente giuridico, ma anche culturale e morale, nel senso che si può eliminare l’altro non solamente in modo fisico, ma anche etico, non riconoscendo l’altro come valore autonomo in qualsiasi contesto comunitario. (...)"
http://www.inschibboleth.org/Pagina10.1_files/GASPARM.pdf
Spesso si usa il termine tedesco per esprimere il concetto.
"(...)
Paul Ricoeur, nel suo ultimo libro dal titolo significativo: Percorsi del riconoscimento , si sofferma a lungo sulla nozione di Anerkennung , costante in Hegel dal periodo jenense (...)
Habermas è in modo particolare l’autore che maggiormente sottolinea, attraverso un lungo percorso che passa attraverso la teoria dell’agire comunicativo, il fatto che i singoli soggetti di una comunità possono realizzare la propria specifica potenzialità e libertà morale, solo in un contesto di “riconoscimento” sociale.
Essere “riconosciuti” o meno dalla propria comunità di appartenenza, significa potersi realizzare o meno come persone.
E questo vale per Habermas non solo sul piano strettamente giuridico, ma anche culturale e morale, nel senso che si può eliminare l’altro non solamente in modo fisico, ma anche etico, non riconoscendo l’altro come valore autonomo in qualsiasi contesto comunitario. (...)"
http://www.inschibboleth.org/Pagina10.1_files/GASPARM.pdf
1738 days
Riconoscimento
Anerkennung è un termine di origine hegeliana, unanimemente tradotto con rinoscimento in italiano.
Un esempio per tutti il famoso volume di Axel Honneth Kampft um Anerkennung (decisamente hegeliano), tradotto con La lotta per il riconoscimento. Quando Habermas parla di riconoscimento si riferisce sempre alla tradizione hegeliana dell'allievo/collega/rivale Honneth.
Il motivo per cui il termine accettazione non è utilizzato sta nel fatto, credo, che non rende né la dimensione attiva del riconoscimento (che non è mera tolleranza), né il gioco di parole tedesco su cui faceva leva Hegel: l'Anerkennung va intesa come un momento epistemologico di conoscenza (Erkennung) dell'altro, momento che assurge però al rango di ri-conoscimento etico dell'altro (An-Erkennung). Chiaramente in italiano l'asimmetria conoscenza/(ri)conoscimento non rende del tutto giustizia al gioco di parole originario, ma vi si avvicina di più del termine accettazione.
Da evitare il termine rispetto, con cui normalmente si traduce il concetto di Achtung, che per autori come Honneth è ben distinto da quello di riconoscimento.
Un esempio per tutti il famoso volume di Axel Honneth Kampft um Anerkennung (decisamente hegeliano), tradotto con La lotta per il riconoscimento. Quando Habermas parla di riconoscimento si riferisce sempre alla tradizione hegeliana dell'allievo/collega/rivale Honneth.
Il motivo per cui il termine accettazione non è utilizzato sta nel fatto, credo, che non rende né la dimensione attiva del riconoscimento (che non è mera tolleranza), né il gioco di parole tedesco su cui faceva leva Hegel: l'Anerkennung va intesa come un momento epistemologico di conoscenza (Erkennung) dell'altro, momento che assurge però al rango di ri-conoscimento etico dell'altro (An-Erkennung). Chiaramente in italiano l'asimmetria conoscenza/(ri)conoscimento non rende del tutto giustizia al gioco di parole originario, ma vi si avvicina di più del termine accettazione.
Da evitare il termine rispetto, con cui normalmente si traduce il concetto di Achtung, che per autori come Honneth è ben distinto da quello di riconoscimento.
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