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Off topic: Ma le paste come li chiamate?
Thread poster: Andrea Re
Andrea Re
Andrea Re  Identity Verified
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Feb 1, 2007

Ho posto questa domanda su Kudoz:
http://www.proz.com/kudoz/1750332
e ho ricevuto diverse risposte. Comunque la cosa interessante era rappresentata dalla confusione che regna sui nomi. Per esempio, a Roma per me i babà, i diplomatici, i bignè e così via sono paste (o pastarelle) e sono grandi quanto un pugno. Ci sono anche quelle piccole, ma quelli li chiamo mignon.
Pasticceria non
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Ho posto questa domanda su Kudoz:
http://www.proz.com/kudoz/1750332
e ho ricevuto diverse risposte. Comunque la cosa interessante era rappresentata dalla confusione che regna sui nomi. Per esempio, a Roma per me i babà, i diplomatici, i bignè e così via sono paste (o pastarelle) e sono grandi quanto un pugno. Ci sono anche quelle piccole, ma quelli li chiamo mignon.
Pasticceria non è un termine che uso (eccetto per il negozio chiaramente), a meno che non sia pasticceria da thè, nel qual caso magari intendo una specie di frollini con la ciliegina candita, quelli col cioccolato sopra e così via. Insomma la roba del Mulino Bianco.

Poi abbiamo la roba per la colazione. Brioche non è una parola che uso, ma magari in altre regioni si dice. A Roma abbiamo, appunto, i cornetti, i maritozzi (completamente diversi) anche con panna, e direi principalmente basta. Chiaramente se vai dal fornaio ne trovi milioni di cose diverse, ma i più popolari sono cornetto e maritozzo. Poi abbiamo la roba fritta: bombe e ciambelle; si trovano anche altrove?

Scusate, ma credo che ora mi stia sentendo male.....
Vediamo che dite.

Andrea

[Edited at 2007-02-01 21:12]
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dropinka (X)
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pancia mia... Feb 1, 2007

Ciao Andrea!

Rispondo per quello che so...


Andrea Re wrote:
Per esempio, a Roma per me i babà, i diplomatici, i bignè e così via sono paste (o pastarelle) e sono grandi quanto un pugno. Ci sono anche quelle piccole, ma quelli li chiamo mignon.


Sia in Veneto sia a Milano sento parlare di *paste*, al massimo *pastine* (mai pastarelle), e paste/pastine mignon.


Brioche non è una parola che uso, ma magari in altre regioni si dice.


Si dice, si dice



A Roma abbiamo, appunto, i cornetti, i maritozzi (completamente diversi) anche con panna, e direi principalmente basta. Chiaramente se vai dal fornaio ne trovi milioni di cose diverse, ma i più popolari sono cornetto e maritozzo. Poi abbiamo la roba fritta: bombe e ciambelle; si trovano anche altrove?


Sì, si trovano (purtroppo i maritozzi no...). Più che *bombe*, sento parlare di *krapfen*.

Apro una piccola parentesi: a Roma c'è anche una specie di cornetto, dal nome curioso... come dire, un po' *anatomico*... te le ricordi?


 
Lorenzo Lilli
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bella domanda! Feb 1, 2007

Andrea Re wrote:

Poi abbiamo la roba per la colazione. Brioche non è una parola che uso, ma magari in altre regioni si dice. A Roma abbiamo, appunto, i cornetti, i maritozzi (completamente diversi) anche con panna, e direi principalmente basta. Chiaramente se vai dal fornaio ne trovi milioni di cose diverse, ma i più popolari sono cornetto e maritozzo. Poi abbiamo la roba fritta: bombe e ciambelle; si trovano anche altrove?



Domanda interessante, credo che non ci sia uniformità in tutta Italia e che ci si possa scrivere un'enciclopedia. Qua (in Lombardia) non si parla di maritozzi, ma mi viene il dubbio che siano diffusi solo a Roma o quasi, quindi è proprio il concetto che manca. Io chiamo croissant (o genericamente brioche, che però possono comprendere anche i krapfen o quelli come il saccottino del mulino bianco) quelli che chiami cornetti (quelli a mezzaluna, per intenderci), e genericamente "paste" il resto (pasticcini i mignon, ma qualcuno qui chiama paste anche quelli). Buon appetito

ps: spesso si parla di "pasticceria mignon", più che di paste mignon, e mai di pastarelle.

[Edited at 2007-02-01 21:47]


 
Fabio Scaliti
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Vi presento... le bignóle! Feb 1, 2007

Ciao a tutti,

qui in Piemonte, provincia di Asti, di maritozzi non si parla. Ben noto il cornetto ("cornetto e cappuccino"), detto anche brioche, che indica anche una generica tortina: dalle Kinder alle Ferrero, passando per tutta la gamma di tegolini e affini.

Le paste si distinguono in paste secche (meringhe, bastoncini, baci di dama...) e paste fresche. Quest'ultime sono dette, con voce dialettale, "bignóle" (la e in fondo si legge), e comprendono bigné (da cui il
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Ciao a tutti,

qui in Piemonte, provincia di Asti, di maritozzi non si parla. Ben noto il cornetto ("cornetto e cappuccino"), detto anche brioche, che indica anche una generica tortina: dalle Kinder alle Ferrero, passando per tutta la gamma di tegolini e affini.

Le paste si distinguono in paste secche (meringhe, bastoncini, baci di dama...) e paste fresche. Quest'ultime sono dette, con voce dialettale, "bignóle" (la e in fondo si legge), e comprendono bigné (da cui il nome), babà, chantilly (i bigné tutta panna), ecc.

Di bombe non se ne parla, caso mai krapfen, pronunciato kraffen, o più spesso "bombolone/bomboloni".

Ma confermo che basta cambiare provincia per non capirci più nulla.

Saluti,

Fabio
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Catherine Bolton
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In memoriam
Maritozzi e pastarelle Feb 1, 2007

Andrea Re wrote:
Poi abbiamo la roba per la colazione. Brioche non è una parola che uso, ma magari in altre regioni si dice. A Roma abbiamo, appunto, i cornetti, i maritozzi (completamente diversi) anche con panna, e direi principalmente basta. Chiaramente se vai dal fornaio ne trovi milioni di cose diverse, ma i più popolari sono cornetto e maritozzo. Poi abbiamo la roba fritta: bombe e ciambelle; si trovano anche altrove?


Ciao Andrea,
io abito in provincia di Perugia e qui abbiamo i maritozzi (meglio se con panna ) e pure le pastarelle, quelle che porti a casa la domenica su un bel vassoietto dorato.... Credo che "pastarella" sia usato più che altro in Centro Italia, ma in ogni caso si riferisce alle paste tipo bigné o diplomatici (farcite di crema... e calorie). Per le paste "secche" della mattina qui dicono brioche.
Catherine


 
Luca Tutino
Luca Tutino  Identity Verified
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Maritozzi in Sicilia Feb 1, 2007

Lorenzo Lilli wrote:
Qua (in Lombardia) non si parla di maritozzi, ma mi viene il dubbio che siano diffusi solo a Roma o quasi


Mi pare che i maritozzi col gelato siano una specialità anche in Sicilia, almeno a Palermo e dintorni. (Siciliani confermate?)

Quando li scoprii in realtà rimasi meravigliato del fatto che i maritozzi erano veramente gli stessi che a Roma mangiamo (con moderazione) con la panna.


 
Nadia Gómez
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Ma che bell'argomento! Feb 2, 2007

Vi ringrazio perche questa sera mi sono divertita tanto a seguire questo foro e poi ho imparato un sacco di parole!
Vi mando un forte abbraccio da Buenos Aires!
Nadia


 
texjax DDS PhD
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Domanda: ma le paste come le chiamate? Feb 2, 2007

Risposta: Paste!

Esempio:
  • La domenica si comprano le paste. "Mi dia 10 paste miste e 10 mignon." (ovvero 10 saranno di dimensioni normali, e 10 invisibili che si pagano a peso -d'oro- e non a unità...)
  • Al bar: un cappuccino e una pasta, per favore.
    > Che *pasta vuole? Un cornetto con la crema/marmellata, grazie! (da noi non ci sono con la panna...:P )

    * le paste per colazione, che io ricordi, sono di 4 tipi: il cornetto, la brioche, la ... See more
  • Risposta: Paste!

    Esempio:
  • La domenica si comprano le paste. "Mi dia 10 paste miste e 10 mignon." (ovvero 10 saranno di dimensioni normali, e 10 invisibili che si pagano a peso -d'oro- e non a unità...)
  • Al bar: un cappuccino e una pasta, per favore.
    > Che *pasta vuole? Un cornetto con la crema/marmellata, grazie! (da noi non ci sono con la panna...:P )

    * le paste per colazione, che io ricordi, sono di 4 tipi: il cornetto, la brioche, la frittella (che in altre regioni chiamano il bombolone) e la pesca. Quest'ultima è formata da due specie di cupole di San Pietro (forma e dimensioni) rivestite con un colorante rosso e chili di zucchero, dolcissime e stucchevoli, con una cremina scialba che funge da colla e che le unisce nel mezzo. Solo a guardarle ti viene una carie o vai in coma diabetico..

    Per pasticceria fine in genere si intendono i biscotti/pasticcini da tè, che non sono neanche tanto buoni, saranno anche carini a vedersi ma proprio non mi sfiziano...di quelli che ti regalano nelle scatole di latta, e che ti ritrovi 15 anni dopo piene di bottoni...:lol:


    Andrea Re wrote:

    Scusate, ma credo che ora mi stia sentendo male.....



    Pure io!

    PS. Ma...Andre'...detto tra noi, in confidenza ...ma non sarai mica incinto con tutte 'ste voglie strane che hai ultimamente...

    [Edited at 2007-02-02 02:04] ▲ Collapse


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    Elena Pavan
    Elena Pavan  Identity Verified
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    All'ora di colazione è quel che ci vuole!!! Feb 2, 2007

    Ho avuto anch'io lo stesso problema con la traduzione della parola "viennoiseries" in francese.
    I miei ricordi di gioventù (che riportano ai tempi dei Plasmon, degli Oro saiwa... ma questa è un'altra storia!) mi dicono che le paste erano i pasticcini, che appunto compravi la domenica quando avevi gente a pranzo o che portavi quando ti invitavano a pranzo.
    Per il resto io ho sempre parlato di brioche in generale; poi quando entri dal panettiere o al bar ti scegli quella che vuoi.... See more
    Ho avuto anch'io lo stesso problema con la traduzione della parola "viennoiseries" in francese.
    I miei ricordi di gioventù (che riportano ai tempi dei Plasmon, degli Oro saiwa... ma questa è un'altra storia!) mi dicono che le paste erano i pasticcini, che appunto compravi la domenica quando avevi gente a pranzo o che portavi quando ti invitavano a pranzo.
    Per il resto io ho sempre parlato di brioche in generale; poi quando entri dal panettiere o al bar ti scegli quella che vuoi.

    P.S. Per far riferimento a un altro golosissimo forum: ma nessuno di voi si precipita in un bar appena rimessi i piedi suo suolo natale per farsi un cappuccino e una brioche, che come li fanno in Italia non li fa nessuno????
    Ora vado a farmi una bella colazione, con il mio pane fresco fresco fatto con la mia macchina per il pane. Buooooooono!
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    Giulia Fabrizi
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    paste...pastarelle.... Feb 2, 2007

    per bignè, diplomatici, etc, etc, etc.....ma ad Ancona...nn certo qua in Austria...dove ci sono megafette di torta, buone sì...ma la pastarella dopo il pranzo domenicale è una delle due cose che più mi mancano! Buona giornata a tutti!
    giulia


     
    Riccardo Schiaffino
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    Mannaggia... Feb 2, 2007

    Andrea, ma proprio le paste e il cappuccino mi dovevi tirare fuori? Già sono in crisi d'astinenza di biscotti "al" Plasmon, senza stracchino, stoccafisso, baccalà e acciughe salate, e mi devi anche far ricordare paste, pasticcini (da noi si chiamano così), brioche e cappuccino?

    Dico, un po' di pietà!

    Qui il cappuccino è una cosa che solo l'espresso fa più schifo: vai da Starbucks e più che un caffè ti fanno un interrogatorio: di che dimensioni lo vuoi il cappucc
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    Andrea, ma proprio le paste e il cappuccino mi dovevi tirare fuori? Già sono in crisi d'astinenza di biscotti "al" Plasmon, senza stracchino, stoccafisso, baccalà e acciughe salate, e mi devi anche far ricordare paste, pasticcini (da noi si chiamano così), brioche e cappuccino?

    Dico, un po' di pietà!

    Qui il cappuccino è una cosa che solo l'espresso fa più schifo: vai da Starbucks e più che un caffè ti fanno un interrogatorio: di che dimensioni lo vuoi il cappuccino, (tall, grande, venti, cioè grande, enorme e gigantesco), latte intero, magro o a mezza botta?, e via dicendo. Finito l'interrogatorio mettono su il caffè, usando orologio e termometro (giuro!), lo versano in un bicchiere di cartone, ci versano dentro un mezzo litrozzo di latte iperbollente, tappato da una schiuma che solo loro la potevano inventare (penso che sia di polistirolo): se ci metti su lo zucchero, a meno che non mescoli attivamente, la schiuma è tanto solida che lo zucchero non scenderà mai nel caffè. E dello zucchero ce n'è bisogno assai, visto che qui si sono fatti l'idea che il caffè italiano è scuro in quanto bruciato (o forse fanno il caffè con le ghiande).

    E lasciamo perdere le paste che offrono: tutte enormi, pesanti e cattive.

    Quello di cui ci sarebbe bisogno è un bel bar italiano, con il caffè e il capuccino fatti come si deve, brioche di dimensioni umane (qui le fanno flosce e giganti), e magari il frigo dei gelati con la gazetta sportiva sopra, un flipper e, nel cortile, un bel calciobarilla (quello ce l'hanno anche qui, a volte, solo che non hanno capito niente di calcio, come al solito: invece che un portiere ce ne sono tre sulla stessa asta).
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    Daniela Tosi
    Daniela Tosi
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    Gnam!!! Feb 2, 2007

    Qui in Lombardia (Pavia)
    in pasticceria si chiamano paste quelle normali o pasticceria mignon quelle piccole
    al bar è tipico cappuccio e brioche (la brioche è il croissant o anche il saccottino).
    quelli fritti sarebbero i krapfen (ovviamente pronunciati come "krafen")

    ciao
    Daniela


     
    Lorenzo Lilli
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    Nei bar italiani Feb 2, 2007

    Riccardo Schiaffino wrote:

    E lasciamo perdere le paste che offrono: tutte enormi, pesanti e cattive.

    Quello di cui ci sarebbe bisogno è un bel bar italiano, con il caffè e il capuccino fatti come si deve, brioche di dimensioni umane (qui le fanno flosce e giganti)



    Nel bar sport invece la decana delle paste si chiama Luisona http://it.wikipedia.org/wiki/La_Luisona


     
    Elena Pavan
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    Il cappuccino Feb 2, 2007

    Per il cappuccino io ho trovato la soluzione. Io uso da anni il Creamer (credo di poter dire il nome, ma non la marca), nient'altro che un pentolino nel quale far scaldare il latte, poi con una specie di pompa nel coperchio puoi far montare il latte e farti la tua schiumetta. Non è niente male! In attesa di poter mettere piede in un bar italiano...
    Ragazzi, a fine mese parto per una settimana bianca a Livigno. Serve niente?


     
    Andrea Re
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    Hard core Starbucks (vi ho avvertiti!) Feb 2, 2007

    Riccardo Schiaffino wrote:

    Qui il cappuccino è una cosa che solo l'espresso fa più schifo: vai da Starbucks e più che un caffè ti fanno un interrogatorio: di che dimensioni lo vuoi il cappuccino, (tall, grande, venti, cioè grande, enorme e gigantesco), latte intero, magro o a mezza botta?, e via dicendo. Finito l'interrogatorio mettono su il caffè, usando orologio e termometro (giuro!), lo versano in un bicchiere di cartone, ci versano dentro un mezzo litrozzo di latte iperbollente, tappato da una schiuma che solo loro la potevano inventare (penso che sia di polistirolo): se ci metti su lo zucchero, a meno che non mescoli attivamente, la schiuma è tanto solida che lo zucchero non scenderà mai nel caffè. E dello zucchero ce n'è bisogno assai, visto che qui si sono fatti l'idea che il caffè italiano è scuro in quanto bruciato (o forse fanno il caffè con le ghiande).


    OT

    Caro Riccardo,

    verissimo quello che dici. Da Starbucks ci vado poco, di solito frequento Costa, che è la stessissima cosa.
    Mi ricordo di qualche mese fa quando sono andato proprio da Starbuck (ne hanno aperto uno nuovo in un negozio di libri, così sono andato a vedere) e ho preso un cappuccino. Siccome non pagavo io non stavo facendo molta attenzione (i miei amici sanno che il cappuccino lo voglio la metà del più piccolo che ci sia, invece del consommè che di solito ti danno). Insomma per farla breve stavo chiacchierando quando ho notato che la ragazzetta al bancone aveva scritto "tall" sul mio foglietto. Chiaramente grido perché credo che mi stia per propinare il suddeto consommé, ma vengo subito tranquillizzato perché mi spiegano (io vivo una vita molto ritirata) che il tall è proprio il più piccolo (o dovrei forse dire "meno grosso"). A qusto punto guardo il menu e noto che i cappuccini si vendono solamente (come hai fatto notare) in misure "grande", "enorme" e "gigante"; ora non so che mi sia preso, ma ho detto, ai miei amici, ma rivolto anche alla ragazzetta al bancone, che era proprio come comprare preservativi: non trovi mai la taglia piccola, ma solo grande, enorme, jumbo o quello che è. I miei amici si sono ammutoliti per lo stupore e la povera ragazzetta cercava a tutti i costi di ricomporsi.
    A quello Starbucks non sono più tornato, principalmente perché non mi sta troppo sotto mano... per il momento non mi hanno bannato:)

    Ritornando IT, non sapevo proprio che le paste si chiamassero in un modo diverso a seconda di dove ti trovi. Per esempio il krapfen indovinerei cosa sia, ma non credo che oserei andare al bar e chiedere se ce l'hanno. Sai le botte che mi rifilerebbero.
    Ah, le paste della domenica sul vassoietto d'argento e incartate rigorosamente senza usare lo scotch.... Qui però ho Fisher e Donandson dove i dolci, e le paste, li fano buoni. Non sono gli stessi, ma meglio di niente. Il problema è che come molti dolci locali la maggior parte sono troppo zuccherosi per i miei gusti, però se sai cosa scegliere, si può fare....
    http://www.fisheranddonaldson.com/
    Consiglio:
    Se doveste arruolarvi nella legione straniera o andare a fare la Parigi-Dakar, vi consigio uno dei "large cakes" (sotto "cakes").

    Vabbé basta. Ora torniamo al nostro "daily toil":)

    Andrea

    PS

    Dal suddetto Fisher and Donaldson il caffè è imbevibile. Lo fanno con la macchintetta (scadente) distributrice automatica. Premi un bottone e ti esce il caffé o il cappuccino o la oxtail soup. Lì veramente dico che il troppo è troppo e torno da Costa e ai loro cappuccini per superdotati:)

    PPS

    Tex, ma si chiamano pèsche o pésche???




    [Edited at 2007-02-02 09:49]


     
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