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Feedback sulle prestazioni INPS
Thread poster: Christel Zipfel
Christel Zipfel
Christel Zipfel  Identity Verified
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Dec 12, 2006

Cari colleghi in Italia,

l'ultima finanziaria ha portato, a quanto pare, l'aliquota INPS, come se già non bastasse, al 23%. Doveva originariamente fermarsi al 20%, ed eccoci al 23%, e poi chissà...

Metto quindi il dito sulla piaga facendo la seguente domanda:

Qualcuno di Voi già riceve la pensione INPS gestione separata per la quale ormai da oltre dieci anni versiamo - almeno chi ha la partita IVA - il nostro bravo contributo obbligatorio? Dopo un minimo
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Cari colleghi in Italia,

l'ultima finanziaria ha portato, a quanto pare, l'aliquota INPS, come se già non bastasse, al 23%. Doveva originariamente fermarsi al 20%, ed eccoci al 23%, e poi chissà...

Metto quindi il dito sulla piaga facendo la seguente domanda:

Qualcuno di Voi già riceve la pensione INPS gestione separata per la quale ormai da oltre dieci anni versiamo - almeno chi ha la partita IVA - il nostro bravo contributo obbligatorio? Dopo un minimo di 5 anni di contribuzione (forse? non sono poi tanto sicura) e dopo aver compiuto 57 anni - a determinate condizioni - o altrimenti comunque a 65 anni, così pare, ci spetterebbe **qualcosa** in ritorno, pur essendo obbligati a continuare a versare i contributi se lavoriamo oltre quella data (se la salute ci assiste).

Purtroppo il sito dell'INPS, peraltro abbastanza ricco di informazioni, infatti non è che mi chiarisca molto le idee, anzi, me le confonde:-(.

Mi riferisco qui esclusivamente alla pensione di vecchiaia - che brutta parola:-D -, benché in teoria l'INPS anche con la gestione separata dovrebbe erogare diversi altri tipi di pensione e indennità (pensione di inabilità, assegno di invalidità, indennità di malattia per ricovero in ospedale, casi che naturalmente mi auguro che non siano capitati a nessuno) e indennità di maternità. Ma sarebbe comunque molto interessante sapere se a qualcuno in queste condizioni o a una traduttrice mamma sia mai arrivato **qualcosa** da parte dell'INPS.

Io ho molti dubbi (già espressi varie volte su questo forum e mai smentiti, vedi ad esempio www.proz.com/topic/55976) quanto al buon uso che faranno dei nostri soldi. Mi disturba già il fatto che ogni volta che ricevo l'estratto conto dell'INPS, inevitabilmente mi mancano parecchi versamenti - che poi si dovranno documentare andando di persona alla sede di competenza dell'INPS -, e anche nel passaggio lire/Euro stranamente i miei contributi hanno perso qualcosa per strada.

Non mi aspetto certo grandi cifre, ma forse qualcuno ha notizie più precise o magari esperienze dirette?

Grazie in anticipo veramente di cuore per le Vostre risposte
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Mariella Bonelli
Mariella Bonelli  Identity Verified
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Sìììììì Dec 12, 2006

Guarda, proprio in questi giorni ho ricevuto il secondo assegno di maternità. Quindi funziona! Se non ricordo male ho dovuto presentare la dichiarazione dei redditi degli ultimi due anni. Credo che l'importo si basi fondamentalmente su questo. Certo, di sicuro non avrei vissuto un anno con quei due assegni, ma è meglio che una pedata, no?

Stavo giust
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Guarda, proprio in questi giorni ho ricevuto il secondo assegno di maternità. Quindi funziona! Se non ricordo male ho dovuto presentare la dichiarazione dei redditi degli ultimi due anni. Credo che l'importo si basi fondamentalmente su questo. Certo, di sicuro non avrei vissuto un anno con quei due assegni, ma è meglio che una pedata, no?

Stavo giusto pensando di aprire un forum sull'argomento maternità e inps, perché avrei voluto far presente alle mie colleghe mamme la possibilità di ottenere qualche soldino dall'inps. Ho l'impressione che non tutte ne siano informate. Così ho approfittato del tuo thread. Ciaoo!
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CHEOPE
CHEOPE
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a ri siiii!! Dec 12, 2006

Care Mariella e Christel,

sono particolarmente interessata sia agli oscuri percorsi (per me) dei contributi obbligatori e ancor di più alla "QUESTIONE" maternità ed INPS....Sarei quindi felicissima Mariella se potessi condividere con noi la tua esperienza..(nei limiti della tua privacy, si intende)!

Ciao,
CHEOPE


 
Mariella Bonelli
Mariella Bonelli  Identity Verified
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Poco preparata :( Dec 13, 2006

CHEOPE wrote:

Care Mariella e Christel,

sono particolarmente interessata sia agli oscuri percorsi (per me) dei contributi obbligatori e ancor di più alla "QUESTIONE" maternità ed INPS....Sarei quindi felicissima Mariella se potessi condividere con noi la tua esperienza..(nei limiti della tua privacy, si intende)!

Ciao,
CHEOPE


Lo farei volentieri, ma se n'è occuapo il mio commercialista. Ha fatto lui le pratiche dopo la nascita della bimba e mi sono arrivati due assegni, uno dopo circa sei mesi e l'altro dopo quasi un anno e mezzo. Se hai domande sul funzionamento, fammele e le giro al mio commercialista!


 
Francesca Pesce
Francesca Pesce  Identity Verified
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Assegno di maternità Dec 13, 2006

Anche io ho ottenuto 3 anni fa l'assegno di maternità dall'INPS.

Il meccanismo è piuttosto semplice.

1) Occorre aver versato contributi per almeno 1 anno intero prima della maternità.

2) Dopo il parto (ed entro un anno dal parto) bisogna presentare alla propria sede INPS un modulo compilato (piuttosto semplice) insieme alla dichiarazione dei redditi dei 2 anni precedenti (in realtà relativi ai 12 mesi precedenti il parto, ma di solito quei 12 mesi si a
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Anche io ho ottenuto 3 anni fa l'assegno di maternità dall'INPS.

Il meccanismo è piuttosto semplice.

1) Occorre aver versato contributi per almeno 1 anno intero prima della maternità.

2) Dopo il parto (ed entro un anno dal parto) bisogna presentare alla propria sede INPS un modulo compilato (piuttosto semplice) insieme alla dichiarazione dei redditi dei 2 anni precedenti (in realtà relativi ai 12 mesi precedenti il parto, ma di solito quei 12 mesi si accavallano su 2 anni).

3) Io ho partorito a febbraio, ho presentato la domanda a giugno (dovevo aspettare di aver compilato la dichiarazione dei redditi dell'anno precedente) e ho ricevuto l'assegno per posta a casa a fine settembre.

Il calcolo dell'assegno è determinato nel modo seguente:

- si calcola la media mensile del reddito dei 12 mesi in questione.
- si riceve l'80% del reddito medio mensile per 5 mesi.

Quindi se una nei 12 mesi in questione ha fatturato 12.000 euro lordi (e non è ancora morta di fame: uso questa cifra perché i conti sono più chiari e non perché è una cifra plausibile),

- ha un reddito medio mensile di 1000 euro

- si calcola l'80% cioè 800 euro

- moltiplicato per 5 mesi, riceve cioè 4000 euro lordi.

L'idea è quella di offrire lo stesso beneficio che ricevono le lavoratrici dipendenti.

Però:
- non si è costrette a non lavorare, cioè l'assegno non è sostitutivo del lavoro, è un contributo. Quindi in quei mesi si può "tranquillamente" lavorare lo stesso.
- quell'assegno di maternità si cumula al reddito dell'anno in cui si riceve ai fini del calcolo dell'IRPEF e degli stessi contributi INPS.
- arriva già al netto della ritenuta del 20% (quindi nel caso di cui sopra ricevi in realtà un assegno di euro 3.200).

Una mia collega di 65 anni si è informata invece sulla pensione di vecchiaia. Con i suoi contributi riceverebbe qualcosa come 700 euro l'anno sì avete capito bene: l'anno.
Sta facendo domanda di pensione sociale, e intanto continua a lavorare (meno male perché è proprio brava).

E' tutto parametrato ai contributi versati: più è alto il tuo reddito annuale e più sono gli anni di versamento, più avrai di pensione.

baci
Francesca
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Fabio Scaliti
Fabio Scaliti  Identity Verified
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Dal sito dell'INPS Dec 13, 2006



[Edited at 2006-12-13 10:48]


 
Fabio Scaliti
Fabio Scaliti  Identity Verified
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Dal sito dell'INPS Dec 13, 2006

Hallo Christel, e a tutt*,

premesso che andrò quanto prima a verificare l'argomento con il mio caro (in tutti i sensi) commercialista, calcolatrice scientifica alla mano, ho trovato e provato questa pagina del sito dell'INPS, dopo aver telefonato al numero verde INPS-INAIL.

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Hallo Christel, e a tutt*,

premesso che andrò quanto prima a verificare l'argomento con il mio caro (in tutti i sensi) commercialista, calcolatrice scientifica alla mano, ho trovato e provato questa pagina del sito dell'INPS, dopo aver telefonato al numero verde INPS-INAIL.

http://www.inps.it/bussola/visualizzadoc.aspx?sVirtualURL=/Doc/TuttoINPS/Informazioni/Il_calcolo_della_pensione/index.htm&iIDMenu=4756&bLight=true

E' una selva, ma con carta, penna e un po' di tempo si dovrebbe riuscire a fare una proiezione dell'ammontare della pensione di vecchiaia.

Io ho fatto il calcolo, e non ci credo (troppo...), ma dipende da molti fattori, ad esempio sistema retributivo (vecchio) e contributivo (nuovo) e passaggio fra i due.

Vediamo come va. Il risultato del calcolo è importantissimo, ovviamente, anche per determinare la convenienza e necessità di una soluzione di previdenza integrativa.

Saluti,

Fabio

P.S. allo staff, ho fatto un pasticcio con il post precedente, possiamo eliminarlo, se dà fastidio?

[Edited at 2006-12-13 10:49]

[Edited at 2006-12-13 10:50]
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Laura Gentili
Laura Gentili  Identity Verified
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Assegni familiari Dec 13, 2006

Approfitto anch'io di questo post per chiedere se qualcuna sa come si fa a richiedere gli assegni familiari. Da quando c'è la gestione separata, i lavoratori autonomi come noi hanno in teoria gli stessi diritti dei dipendenti, assegno di maternità e assegni familiari inclusi. Solo che nessuno ne sa niente.
La mia commercialista mi ha detto di "andare all'INPS, sezione Gestione separata, e chiedere". Solo che prima di passare ore all'INPS vorrei sapere se qualche collega ne sa qualcosa.... See more
Approfitto anch'io di questo post per chiedere se qualcuna sa come si fa a richiedere gli assegni familiari. Da quando c'è la gestione separata, i lavoratori autonomi come noi hanno in teoria gli stessi diritti dei dipendenti, assegno di maternità e assegni familiari inclusi. Solo che nessuno ne sa niente.
La mia commercialista mi ha detto di "andare all'INPS, sezione Gestione separata, e chiedere". Solo che prima di passare ore all'INPS vorrei sapere se qualche collega ne sa qualcosa.
Grazie!

Laura
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smarinella
smarinella  Identity Verified
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per gli assegni familiari, temo proprio... Dec 13, 2006

...che non spettino ai lavoratori autonomi. Io ho un lavoro dipendente così il problema non mi riguarda ma, per quanto sento dalle tante persone che conosco che lavoro in proprio, la maternità spetta ma gli assegni familiari no. Sapete perché?

perché la maternità è un contributo che lo stato concede per quei mesi in cui la donna ha dovuto rinunciare al lavoro (in Italia come altrove è assolutamente proibito lavorare negli ultimi mesi della gravidanza e nei primi tre dopo il
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...che non spettino ai lavoratori autonomi. Io ho un lavoro dipendente così il problema non mi riguarda ma, per quanto sento dalle tante persone che conosco che lavoro in proprio, la maternità spetta ma gli assegni familiari no. Sapete perché?

perché la maternità è un contributo che lo stato concede per quei mesi in cui la donna ha dovuto rinunciare al lavoro (in Italia come altrove è assolutamente proibito lavorare negli ultimi mesi della gravidanza e nei primi tre dopo il parto. Chi lo fa, anche se lavora in proprio, commette reato. Conosco una contadina che ha passato guai enormi per questo! Lo stato quindi ti aiuta a sopravvivere quando non puoi lavorare.

Gli assegni familiari, invece, sono tutt'altra cosa. Spettano solo a chi ha un un rapporto da dipendente e costituitsocno una parte dello stipendio.
Neanche in Germania, dove gli assegni familiari se li accola direttamente lo stato e non i datori di lavoro, essi spettano ai lavoratori autonomi. Né ai traduttori né agli artigiani né ai contadini né ai profesisonisti.

Se poi le cose un giorno dovessero cambiare...
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Laura Gentili
Laura Gentili  Identity Verified
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sito INPS Dec 13, 2006

Invece nel sito INPS si dice espressamente:
http://www.inps.it/Doc/TuttoInps/Contributi/Il_contributo_per_la_Gestione_separata/index.htm


E' il contributo dovuto all'Inps, previsto dalla legge di riforma del sistema pensionistico (legge 335 del 1995), dai lavoratori autonomi che esercitano un'attività professionale o di
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Invece nel sito INPS si dice espressamente:
http://www.inps.it/Doc/TuttoInps/Contributi/Il_contributo_per_la_Gestione_separata/index.htm


E' il contributo dovuto all'Inps, previsto dalla legge di riforma del sistema pensionistico (legge 335 del 1995), dai lavoratori autonomi che esercitano un'attività professionale o di collaborazione, per la quale non era prevista una forma assicurativa pensionistica.Il contributo confluisce in una Gestione separata ed ha lo scopo principale di finanziare un fondo obbligatorio che garantisce una pensione (invalidità, vecchiaia e superstiti) calcolata con il sistema contributivo in presenza di un minimo di 5 anni di versamenti.
[...]

dal 1° gennaio 2006, per coloro che non sono iscritti ad altra forma di previdenza obbligatoria, il contributo è pari al 18,20%, fino ad un reddito annuo di 39.297,00 euro: sul reddito eccedente tale limite è applicata un'aliquota pari al 19,20%. Il contributo è comprensivo dello 0,50% che serve a finanziare il fondo per la maternità, gli assegni familiari e la malattia.


Ora, a rigor di logica, se il contributo comprende uno 0,50% destinato alla maternità e agli assegni familiari, chi è iscritto alla gestione separata INPS ne ha diritto.

E ancora:
.0 ASSEGNI PER IL NUCLEO FAMILIARE PER GLI ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA DEI LAVORATORI AUTONOMI

La disciplina per gli assegni familiari è stata estesa agli iscritti (collaboratori coordinati continuativi, venditori porta a porta, liberi professionisti e coloro che a partire da 24 ottobre 2003 sono inquadrati in un progetto o fasi di esso). Gli iscritti sono soggetti alle aliquote contributive del 17,80% (o del 18,80% a seconda del reddito prodotto). In queste aliquote è già compresa la quota dello 0,50% utile a finanziare il fondo per la maternità, assegni nucleo familiare e indennità di malattia in caso di degenza ospedaliera.

La domanda per ottenere il pagamento dell’assegno deve essere fatta compilando l’apposito modulo ANF/gest.sep. presso la sede INPS nella cui circoscrizione territoriale ha residenza il lavoratore, a decorrere dal 1° febbraio dell’anno successivo a quello in cui sono stati corrisposti i compensi e dal 1° gennaio 1998 in poi, (nei limiti, comunque, della prescrizione quinquennale).

Fonte: http://www.studiamo.it/blog/assegni-familiari.html
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Gisella Germani Mazzi
Gisella Germani Mazzi
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lavoro in gravidanza... Dec 14, 2006

In realtà, in assenza di particolari problemi, le lavoratrici dipendenti possono scegliere di lavorare fino all'ottavo mese e restare a casa quattro mesi dopo il parto. Non so se questo diritto possa essere esteso anche alle lavoratrici autonome...

smarinella wrote:

(in Italia come altrove è assolutamente proibito lavorare negli ultimi mesi della gravidanza e nei primi tre dopo il parto. Chi lo fa, anche se lavora in proprio, commette reato. Conosco una contadina che ha passato guai enormi per questo! Lo stato quindi ti aiuta a sopravvivere quando non puoi lavorare.


[Edited at 2006-12-14 10:49]


 
Francesca Pesce
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Inutile proibire il lavoro in gravidanza per le autonome Dec 15, 2006

Non credo sia previsto da nessuna parte il divieto per una lavoratrice autonoma di lavorare negli ultimi mesi di gravidanza e soprattutto nei primi mesi di maternità.

Il divieto è piuttosto nei confronti dei datori di lavoro di far lavorare una donna incinta.

L'assegno di maternità per noi è un contributo ad integrazione (ipotizzando una minore disponibilità di tempo) e non è inteso essere sostitutivo del compenso lavorativo. Serve per dare alla donna la possibil
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Non credo sia previsto da nessuna parte il divieto per una lavoratrice autonoma di lavorare negli ultimi mesi di gravidanza e soprattutto nei primi mesi di maternità.

Il divieto è piuttosto nei confronti dei datori di lavoro di far lavorare una donna incinta.

L'assegno di maternità per noi è un contributo ad integrazione (ipotizzando una minore disponibilità di tempo) e non è inteso essere sostitutivo del compenso lavorativo. Serve per dare alla donna la possibilità di scegliere di non lavorare.

Inoltre, dal momento che le nostre fatture non seguono pedissequamente i tempi di lavoro, sarebbe del tutto inutile vietare di lavorare se non è possibile verificare l'applicazione di questo divieto.

Comunque, non è vietato emettere fatture nei 5 mesi attorno alla data di parto. Né è vietato fatturare più del solito in quel periodo. L'INPS lascia alle lavoratrici autonomie la scelta di fare ciò che meglio credono.

Questa degli assegni familiari però la voglio indagare. Mai saputo!
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Francesca Pesce
Francesca Pesce  Identity Verified
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Assegni familiari e indennità di malattia Dec 15, 2006

Dopo un rapido giretto sul sito dell'INPS ("prestazioni a sostegno del reddito", in entrambi i casi con la specifica dei lavoratori parasubordinati) , capisco che potremmo avere diritto sia agli assegni familiari sia all'indennità di malattia.

Ammetto però che, pur rileggendo 2-3 volte con una certa attenzione i criteri per l'ammissibilità, non ho capito niente.

Se e quando avrò un po' di tempo, faccio un giro di persona all'INPS, oppure telefono.


 
Giuseppina Gatta, MA (Hons)
Giuseppina Gatta, MA (Hons)
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Per Laura - assegni familiari Dec 15, 2006

Cara Laura,

confermo che si ricevono gli assegni familiari se si è iscritti alla gestione separata.

Devi riempire alcuni moduli, ovviamente, che ti daranno loro, e fornire alcuni documenti (che variano in base ai casi).

Hai cinque anni di tempo in retrospettiva per chiedere gli assegni (cioè se vuoi chiedere quelli del 2000 puoi presentare domanda massimo entro il 2005).

Devo dire che in genere la pratica è veloce, ma bisogna stare attenti a
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Cara Laura,

confermo che si ricevono gli assegni familiari se si è iscritti alla gestione separata.

Devi riempire alcuni moduli, ovviamente, che ti daranno loro, e fornire alcuni documenti (che variano in base ai casi).

Hai cinque anni di tempo in retrospettiva per chiedere gli assegni (cioè se vuoi chiedere quelli del 2000 puoi presentare domanda massimo entro il 2005).

Devo dire che in genere la pratica è veloce, ma bisogna stare attenti agli errori formali e parlare con la persona giusta, altrimenti fanno dei casini pazzeschi, si contraddicono fra loro e la pratica si incastra nei meandri dei loro percorsi burocratici. Non sto qui a raccontare i miei dettagli, ma penso di essere stata chiara.

Per finire, un giorno mi sono trovata davanti una dipendente INPS, quella che doveva calcolare i miei contributi, a cui ho dovuto ripetere varie volte il cambio lira - Euro e che non sapeva neanche fare una divisione alla calcolatrice.

Per cui resta per me tuttora un mistero come arrivino a determinare certe cifre...

Giusi
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Christel Zipfel
Christel Zipfel  Identity Verified
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TOPIC STARTER
Grazie a tutti Voi dei vostri illuminanti interventi! Jan 3, 2007

Mi fa veramente piacere leggere che in cambio dei nostri contributi si riceva almeno un assegno di maternità o – eventualmente – degli assegni familiari.

A me personalmente non interessa più di tanto in quanto non ho in programma altri figli e poi per fortuna non devo mantenere nessuno, quindi non mi spetterebbero neanche gli assegni familiari.

Piuttosto, come ho già specificato, mi interessa molto la eventuale ipotetica pensione.

Francesca Pesce wrote:

Una mia collega di 65 anni si è informata invece sulla pensione di vecchiaia. Con i suoi contributi riceverebbe qualcosa come 700 euro l'anno sì avete capito bene: l'anno.
Sta facendo domanda di pensione sociale, e intanto continua a lavorare (meno male perché è proprio brava).



Sinceramente, è più o meno quello che temevo nelle mie più pessimistiche previsioni. Suppongo che questa collega abbia versato i suoi contributi fin da quando è entrata in vigore questa scellerata norma, quindi da oltre 11 anni. Suppongo altresì che abbia versato sulla base di un reddito "normale" per un traduttore, cioé non certo da "ceto medio" come sono stati chiamati ultimamente quelli che guadagnano oltre 70.000 Euro. Una cifra insomma che le permetteva di vivere più male che bene, mettiamo 25.000 Euro. Intendiamoci, non voglio fare i conti in tasca a nessuno, è solo per fare un esempio. Con un reddito così, l'anno scorso avrebbe versato all'INPS 4.750 Euro di contributi.

Dunque: uno che versa migliaia di euro all'anno (se le mie ipotesi sono giuste), dopo una decina d'anni può eventualmente contare su una pensione di 700 euro all'anno e quindi su ca. 1.400 dopo 20 anni di contributi e - beh, lascio a voi fare i conti a quanto si può arrivare dopo 30 anni o alla fine della propria carriera lavorativa. Una miseria, ad ogni modo! Naturalmente so che i calcoli pensionistici non si fanno così, con una semplice operazione matematica, ma devo confessare la mia assoluta ignoranza in materia e non so fare meglio. Chi se ne intende, si faccia avanti!
E poi è pur vero che noi abbiamo cominciato con un'aliquota mi pare del 10%, mentre da quest'anno dovremo versare quasi un quarto del nostro reddito, quindi i conti potranno solo essere approssimativi comunque. Però alla fin fine, il risultato non credo che cambierà poi tantissimo: non potremo probabilmente mai vivere, salvo casi rari, con la pensione che avremo dall'INPS. Meditate, gente, e correte ai ripari:-) Non lasciateVi ingannare dalla prospettiva di una pensione che risulterà, quando sarà il momento, poco più di un'elemosina!

Specialmente chi ha cominciato o comincia a pagare a pochi anni dall'età pensionabile farebbe meglio a buttare i soldi dalla finestra, almeno può sperare nella gratitudine di chi passa sotto. Altrimenti, se si comprava un garage sicuramente gli rendeva molto di più della pensione dell'INPS! E poi, alla fine, lo poteva lasciare pure in eredità oppure al limite rivenderselo prima...
Ma noi non abbiamo scelta purtroppo...

Come avrete capito, comincio quest'anno molto avvelenata, ed intanto ho già aumentato i miei prezzi per recuperare almeno l'incremento dell'INPS. Vi consiglio di fare altrettanto...
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